Musica live nei locali: il mio pensiero

  • PandaR1
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10-09-19 23.13

markelly2 ha scritto:
Chi invece ha studio e tecnica e vuole suonare cover di intrattenimento e essere GIUSTAMENTE pagato per questo, non deve temere la concorrenza sleale del musicista autodidatta improvvisato.


Se ha studiato non dovrebbe temerla comunque, essendo piu' bravo. Se invece e' piu' cane di un autodidatta vuol dire che a scuola non ha capito un cazzo.
  • paolo_b3
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10-09-19 23.17

@ markelly2
Guarda che mi taglio fuori io stesso!

Non ho diplomi musicali, sono autodidatta e mi rendo conto di non essere preparato come altri che meritano, sono quindi abbastanza realista per capire che se vogliamo veramente che le cose cambino, si deve iniziare a premiare chi è realmente capace.
Mettiti a comporre anche tu! emo

Alla fine forse proprio la natura della musica stessa fa si che la situazione si autoregolamenti. Metti a suonare in un pub gli Einstürzende Neubauten, sono certamente da encomiare, musicisti che hanno fatto ricerca senza scendere a compromessi, ma chi rimane nel pub a bere la pinta? emoemoemo

  • markelly2
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10-09-19 23.32

@ PandaR1
markelly2 ha scritto:
Chi invece ha studio e tecnica e vuole suonare cover di intrattenimento e essere GIUSTAMENTE pagato per questo, non deve temere la concorrenza sleale del musicista autodidatta improvvisato.


Se ha studiato non dovrebbe temerla comunque, essendo piu' bravo. Se invece e' piu' cane di un autodidatta vuol dire che a scuola non ha capito un cazzo.
Eppure sento tanti professionisti , anche qui sul forum, lamentarsi che suonare nei locali per fare intrattenimento è una lotta. Spesso si viene sostituiti da gente che suona male e per meno soldi.
  • markelly2
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10-09-19 23.33

@ anonimo
la musica non è una gara a chi è più capace, il difficile è trasformare la tecnica in musica che interessi chi viene ad ascoltarti
Forse non mi sono ancora spiegato bene. Non è questo il succo del mio discorso.
  • sterky
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11-09-19 00.28

@ markelly2
Intendo dire che chi è convinto di avere qualcosa da dire veramente con la propria musica (di sua composizione) non pensa ai soldi, e suona ovunque anche gratis (parlo di gente non ancora famosa).

Chi invece ha studio e tecnica e vuole suonare cover di intrattenimento e essere GIUSTAMENTE pagato per questo, non deve temere la concorrenza sleale del musicista autodidatta improvvisato.
Spero di aver capito male, o inizio a tirar giù tutti i santi da dove stanno.
Uno che impara a suonare, sperimenta, prova, registra, mi, master, ore insonni per non parlare di tutti i soldi spesi in attrezzatura, e che arriva a avere 1 disco (ovviamente parlo di un prodotto di qualità, non la registrazione col cell), dovrebbe sbattersi e suonare a gratis mentre se in 3 settimane mi imparo il repertorio di ligabue (probabilmente anche meno visto la quantità di accordi che usa) allora dovrebbe venire pagato!
Stocazzo!!!! Facciamo il contrario va! Fai cover? Io pago chi le ha scritte, non te che sei solo un replicatore e non sei in grado di inventare qualcosa di originale.....
  • markelly2
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11-09-19 00.46

@ sterky
Spero di aver capito male, o inizio a tirar giù tutti i santi da dove stanno.
Uno che impara a suonare, sperimenta, prova, registra, mi, master, ore insonni per non parlare di tutti i soldi spesi in attrezzatura, e che arriva a avere 1 disco (ovviamente parlo di un prodotto di qualità, non la registrazione col cell), dovrebbe sbattersi e suonare a gratis mentre se in 3 settimane mi imparo il repertorio di ligabue (probabilmente anche meno visto la quantità di accordi che usa) allora dovrebbe venire pagato!
Stocazzo!!!! Facciamo il contrario va! Fai cover? Io pago chi le ha scritte, non te che sei solo un replicatore e non sei in grado di inventare qualcosa di originale.....
Quel commento l'ho fatto successivamente, per spiegare meglio il concetto.
Il primo post è quello che conta.
Sono pagati entrambi.
Leggi bene emo
emo
  • vin_roma
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11-09-19 01.26

Idea improponibile...
  • lucabbrasi
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11-09-19 07.41

io, almeno a Firenze, proporrei una semplicissima regola. Non distinguerei tra cover e musica propria, tra bravi e meno bravi. Tutti abbiamo diritto, il "lavoro" è ben altra cosa. Bene, dato che QUA quelli "bravi" vanno a raccattare la 30 o la 50 euri pur di campare (quelli "bravi"), sotto forma di partecipazione a 200 gruppi (stile orchestra Canello), e praticamente hanno fatto fuori quelle merdacce di NOI dopolavoristi... bene, la regola è questa: una tessera (obbligatoria) nominativa, o un qualcosa di similare, che ti obblighi a "marcare" le serate (ti qualsiasi genere) che fai. Siano pub, ristoranti o matrimoni in villa. Al raggiumento di un tot....stop!, non suoni fino al mese dopo. E così si favorisce ricambio, varietà musicale, e democrazia. Vuoi campare? Insegni o ti trovi un lavoro. E che cazz!
  • sterky
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11-09-19 08.05

@ markelly2
Quel commento l'ho fatto successivamente, per spiegare meglio il concetto.
Il primo post è quello che conta.
Sono pagati entrambi.
Leggi bene emo
emo
Ho letto bene.
Facciamo così, il locale paga 100 per gli artisti inediti, 70 vanno all’artista e 30 alla siae di turno. Per band cover paga 150, 30 alla siae di turno, 70 a chi ha scritto le canzoni, 50 a chi le esegue.


Ps e in culo alle licenze, io se voglio tirar fuori una prolunga da casa e mi metto a suonare in mezzo alla strada dovrebbero lasciarmi fare liberamente (cosa già vista più volte in inghilterra, tanto per rimanere in tema).
  • anonimo

11-09-19 08.10

@ lucabbrasi
io, almeno a Firenze, proporrei una semplicissima regola. Non distinguerei tra cover e musica propria, tra bravi e meno bravi. Tutti abbiamo diritto, il "lavoro" è ben altra cosa. Bene, dato che QUA quelli "bravi" vanno a raccattare la 30 o la 50 euri pur di campare (quelli "bravi"), sotto forma di partecipazione a 200 gruppi (stile orchestra Canello), e praticamente hanno fatto fuori quelle merdacce di NOI dopolavoristi... bene, la regola è questa: una tessera (obbligatoria) nominativa, o un qualcosa di similare, che ti obblighi a "marcare" le serate (ti qualsiasi genere) che fai. Siano pub, ristoranti o matrimoni in villa. Al raggiumento di un tot....stop!, non suoni fino al mese dopo. E così si favorisce ricambio, varietà musicale, e democrazia. Vuoi campare? Insegni o ti trovi un lavoro. E che cazz!
Quindi quelli che lo fanno per lavoro devono lasciare spazio a te che lo fai per divertimento, ideona applichiamolo a tutti i campi lavorativi emo
  • giulio12
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11-09-19 08.17

Secondo me, per sviluppare il settore, i piccoli concerti nei bar non dovebbero pagare Siae, fino ad un certo numero di presenze. Il costo delle tasse, impedisce ad un piccolo bar di proporre musica dal vivo. Una alternativa potrebbe essere 30 euro di fisso, niente borderò, niente burocrazia.. Se una sera costa al gestore 180 euro di Siae, come fa? Come recupera i soldi? Se costa troppo, la musica muore. Io sono a favore anche di piccoli gruppi di coveristi dilettanti. Sarebbe il mercato a fare le differenze... E se i piccoli gruppi dilettantistici suonassero gratis per farsi le ossa, cosa ci sarebbe di male? Non mi pare che tutti i grandi della musica mondiale abbiano frequentato conservatori e conseguito licenze per suonare. La musica è libera... Se uno suona bene anche ad orecchio, io mi fermo a sentirlo. Se uno è super diplomato, ma suona roba noiosa, me ne vado... Se ci fosse tanto giro, farebbe bene a tutti: insegnanti, acquirenti e venditori di strumenti, gestori.... Più ci metti tasse e burocrazia e più si affossa il settore. Non sento suonare più in nessun locale. I gestori mettono i cd perché risparmiano...
  • Petra
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11-09-19 08.18

Le convenzioni, i regolamenti sono dei costi per la gestione dei controlli: ulteriori oneri.
  • giulio12
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11-09-19 08.21

@ Petra
Le convenzioni, i regolamenti sono dei costi per la gestione dei controlli: ulteriori oneri.
... Che prontamente sarebbero girati sul gestore, scoraggiandolo ancora di più per l'organizzazione di musica dal vivo...
  • anonimo

11-09-19 08.24

@ giulio12
Secondo me, per sviluppare il settore, i piccoli concerti nei bar non dovebbero pagare Siae, fino ad un certo numero di presenze. Il costo delle tasse, impedisce ad un piccolo bar di proporre musica dal vivo. Una alternativa potrebbe essere 30 euro di fisso, niente borderò, niente burocrazia.. Se una sera costa al gestore 180 euro di Siae, come fa? Come recupera i soldi? Se costa troppo, la musica muore. Io sono a favore anche di piccoli gruppi di coveristi dilettanti. Sarebbe il mercato a fare le differenze... E se i piccoli gruppi dilettantistici suonassero gratis per farsi le ossa, cosa ci sarebbe di male? Non mi pare che tutti i grandi della musica mondiale abbiano frequentato conservatori e conseguito licenze per suonare. La musica è libera... Se uno suona bene anche ad orecchio, io mi fermo a sentirlo. Se uno è super diplomato, ma suona roba noiosa, me ne vado... Se ci fosse tanto giro, farebbe bene a tutti: insegnanti, acquirenti e venditori di strumenti, gestori.... Più ci metti tasse e burocrazia e più si affossa il settore. Non sento suonare più in nessun locale. I gestori mettono i cd perché risparmiano...
esatto togliere la siae dai locali e regolamentare la questione fiscale con dei voucher a tassazione fissa del 20% (con alta detrazione da parte del locale) ora è un settore totalmente fuori controllo dal punto di vista fiscale
  • lucabbrasi
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11-09-19 08.34

@ anonimo
Quindi quelli che lo fanno per lavoro devono lasciare spazio a te che lo fai per divertimento, ideona applichiamolo a tutti i campi lavorativi emo
non hai capito. Ho scritto "il lavoro è ben altra cosa". Applicandolo, infatti, ad altri campi lavorativi...io ho un solo lavoro, quando stacco per caso dovrei andare a fare il barman dalle 19 alle 23? e poi magari il croupier dalle 23 alle 4 di notte? e così fotto magari chi vorrebbe lavorare...in Germania lo hanno fatto, "lavorare meno per lavorare tutti"
E cmq, nel campo musicale, già parlare di "lavoro" al livello della serata nel pub o nel localino scalcagnato..mah, mi pare triste. Sono tanto bravi? E' lavoro cercare di prendersi la 30 euri in un locale? mah...una volta non era così, c'era spazio per tutti. Ora quelli "bravi" son tutti diventati dei jubox umani, dei marchettari senza passione...lo chiamate lavoro suonare in trio stasera per 50 euri? e domani in una big band per altri 50? e poi magari faccio un matrimonio sabato? ma tanto vale azzerare tutto e mettere delle basi midi....
  • anonimo

11-09-19 08.40

@ markelly2
Musica dal vivo nei locali (non piazze, sagre, altri eventi, solo locali commerciali, tipo bar, ristoranti, luoghi generici dove si vende merce per profitto)

Ecco la mia idea (utopica emo)

1- obbligo di una "licenza" per suonare dal vivo.
2- distinzione tra licenza per cover e licenza per musica propria originale.
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.
4- per la licenza di musica propria, il diploma non è necessario, basta pagare un forfait minimo ma non nullo, in modo da scoraggiare i non veramente interessati.
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).
6- multe salate a chi suona e fa suonare persone senza licenza.
7- multe salate a chi suona e fa suonare musica che non rientra tra la musica permessa dalla licenza.

Così la professionalità viene premiata.
Niente gente improvvisata che ruba il lavoro a chi lo merita.
Sì fa la giusta distinzione tra musica-intrattenimento e musica-arte.
Chi suona per la gloria non viene confuso con chi suona per i soldi.
Fine delle diatribe sul tema, specialmente qui sul forum! emo
Finalmente si avrebbe lo sviluppo di società musicali che perseguono il bene della musica e dei musicisti.

Insomma, io vedo solo lati positivi.

Voi che ne pensate?
emo
Insomma il 99% dei grandi del jazz (passati e presenti) non potrebbe suonare in quanto fanno cover e non sono (erano) diplomati

Sul sindacato obbligatorio dei musicisti (con prova d'ingresso di media difficoltà) sono invece d'accordo, negli USA ce l'hanno avuto ed in alcuni stati ancora ce l'hanno...o sei iscritto, o non puoi suonare

Il che permetterebbe anche di standardizzare i cachets e di imporli, chi andasse a suonare per meno del "cachet sindacale" verrebbe radiato dal sindacato e perderebbe la possibilità di suonare in pubblico
  • anonimo

11-09-19 08.49

@ lucabbrasi
non hai capito. Ho scritto "il lavoro è ben altra cosa". Applicandolo, infatti, ad altri campi lavorativi...io ho un solo lavoro, quando stacco per caso dovrei andare a fare il barman dalle 19 alle 23? e poi magari il croupier dalle 23 alle 4 di notte? e così fotto magari chi vorrebbe lavorare...in Germania lo hanno fatto, "lavorare meno per lavorare tutti"
E cmq, nel campo musicale, già parlare di "lavoro" al livello della serata nel pub o nel localino scalcagnato..mah, mi pare triste. Sono tanto bravi? E' lavoro cercare di prendersi la 30 euri in un locale? mah...una volta non era così, c'era spazio per tutti. Ora quelli "bravi" son tutti diventati dei jubox umani, dei marchettari senza passione...lo chiamate lavoro suonare in trio stasera per 50 euri? e domani in una big band per altri 50? e poi magari faccio un matrimonio sabato? ma tanto vale azzerare tutto e mettere delle basi midi....
non ho capito... se un musicista fa grandi palchi è lavoro se suona in un locale no? pensa che in america si suona nei locali con sistema alla porta, mettono un contenitore in entrata e alla fine si dividono quello che gli avventori lasciano dentro e se vai a sentire ci suonano musicisti con i controcazzi molti per sbarcare il lunario fanno due o tre locali al giorno suonando ore, che facciamo azzeriamo tutto e mettiamo delle basi midi?
  • anonimo

11-09-19 08.49

markelly2 ha scritto:
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.


Complimenti! Così, il 90% di quelli che oggi suonano dal vivo, non potrebbe più suonare perché non in possesso di un Diploma di Musica. Infatti, molti Musicisti dilettanti (compreso il sottoscritto), hanno studiato Musica anche per qualche anno, ma non hanno mai conseguito alcun Diploma. Allora bisognerebbe fare in modo che i Conservatori, tramite un esame, riconoscessero le abilità di ciascun Musicista (o Cantante) e rilasciassero un Diploma (anche solamente un Diploma di Compimento Inferiore o Medio del Vecchio Ordinamento tipo 5° o 8° anno).

markelly2 ha scritto:
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).


E se io faccio serate da solo, suonando il Pianoforte? Devo essere iscritto ad una Cooperativa? Ma perché? Non potrei essere un "Libero Professionista"? Allora creiamo un Albo Professionale!
  • RebelRebel
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11-09-19 08.55

Invece riguardo le Tribute band, che ormai inflazionano, cosa ne pensate?
Io preferisco ascoltare un disco nel mio impianto Hi.Fi piuttosto che copie.
Ma è solo la mia opinione.
In fondo poi se si va ad ascoltare una orchestra sinfonica che esegue Mahler (e perdonatemi l'eresia ) si ascolta una Tribute?
Grazie.
  • lucabbrasi
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  • Loc: Firenze
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11-09-19 08.57

@ anonimo
non ho capito... se un musicista fa grandi palchi è lavoro se suona in un locale no? pensa che in america si suona nei locali con sistema alla porta, mettono un contenitore in entrata e alla fine si dividono quello che gli avventori lasciano dentro e se vai a sentire ci suonano musicisti con i controcazzi molti per sbarcare il lunario fanno due o tre locali al giorno suonando ore, che facciamo azzeriamo tutto e mettiamo delle basi midi?
...in America. Si, stessa cosa, uguale a Firenze. Vabbè, ormai tanto è una guerra tra poveri. Quindi, io che sono hobbysta di merda dovrei smettere, a 'sto punto? facciamo largo ai nuovi "professionisti"?