Keybo.x. Stumpbox suoni vintage

  • paolo_b3
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07-10-19 08.23

@ AtpLine
Lo strumento ha anche un ingresso di linea stereo per routare qualunque segnale di linea in ingresso verso l'uscita mono hi z e collegare ad esempio un synth ad un ampli nella maniera più ottimale (disattivando la generazione interna) o semplicemente usare il suono in ingresso come layer ai suoni interni .

Il formato stompbox è stato scelto per rendere il Keybo.X facilmente integrabile in una pedaliera e per poter eventualmente effettuare la selezione dei suoni anche con i piedi, l'alimentazione a 9v con centro negativo lo rende compatibile con praticamente tutti gli alimentatori per pedali (ovviamente il Keybo.X ha il suo alimentatore).

Il prezzo (che è tuttavia un prezzo stimato) in rapporto alla qualità della componentistica e della qualità sonora (su cui stiamo ancora lavorando) è secondo noi giusto, anche in considerazione del fatto che un semplice reamp box (una semplice scatolina per rendere compatibile un segnale di linea con un ampli o degli effetti per chitarra) di alta qualità, può facilmente costare quasi 200 euro.

Le cose da dire sono davvero tante per cui, onde evitare di divagare o di ripetere cose già dette, se avete domande scrivete pure e faremo in modo di chiarire quanto più possibile ogni aspetto del progetto.

Intanto grazie dell'attenzione e della considerazione, speriamo, al netto delle vostre personali considerazioni ed esigenze che possiate aiutarci a diffondere il progetto ed il link della campagna Kickstarter:

https://www.kickstarter.com/projects/atpline/keybox

Grazie, il team di Atp Line.
Ciao e complimenti a voi tutti. Mettersi a fare impresa oggi è una "bella impresa" emo

Come idea ho già detto che non mi sembra male. In particolare mi sembra azzeccato il modello pedalino che si adagia comodamente sotto alla keybed. Intanto ad esempio, non mi pare che ci sia, avere a bordo un pedale sustain potrebbe essere molto interessante. In pratica avresti un pedale sustain con annessi suoni. E' già un risparmio ed una ottimizzazione del setup.
Poi la finalità dell'uscita HiZ è giusta, però come dicevo, per sfruttarla occorre una strumentazione a corredo costosa, cose che normalmente non hanno già i tastieristi e quindi dovrebbero comperare ergo la spesa è alta e lo strumento rischia di diventare di nicchia.

Io quando usavo Kawai ES 100, avevo il problema del suono del pianoforte che non bucava il mix, ho preso appunto un multieffetto ed usavo un eq + exciter per il piano ed un amp simulator + chorus per il rhodes. L'idea funzionava, anche se il suono di rhodes era così così però processato con lo Zoom diventava dignitoso. Avessi avuto anche un leslie a cui collegare un clone, beh secondo me diventava un oggettino interessante.

Per quello punterei ad una paletta sonora più larga, per diluire un po' la spesa. Una master, un generatore di suoni vintage ed un VA sopra e probabilmente la fascia di quelli che sul palco suonano emo la riesci a servire bene ed a prezzi competitivi.

E' una mia idea, magari è una boiata.
  • anonimo

07-10-19 08.30

la differenza fondamentale tra un tastierista e un chitarrista è che il chitarrista vede sotto di se mentre il tastierista è coperto dalla tastiera, questo fa si che i pedali diventino non facilmente agibili a meno di tenere sempre il piede li come succede con il sustain, se invece metti il piede a riposo poi capita che vai a tentoni per recuperare il pedale/switch o devi spostarti con il corpo per vedere sotto dov'è dato che per la legge di murphy quando ti serve non lo trovi mai emo
  • maxpiano69
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07-10-19 08.39

@ anonimo
la differenza fondamentale tra un tastierista e un chitarrista è che il chitarrista vede sotto di se mentre il tastierista è coperto dalla tastiera, questo fa si che i pedali diventino non facilmente agibili a meno di tenere sempre il piede li come succede con il sustain, se invece metti il piede a riposo poi capita che vai a tentoni per recuperare il pedale/switch o devi spostarti con il corpo per vedere sotto dov'è dato che per la legge di murphy quando ti serve non lo trovi mai emo
Ed ecco che torna in auge il keytar emo emo

Sul resto, ho letto solo di sfuggita e non mi sono ancora fatto un'idea "finita" su questo oggetto, lodando comunque che ci sia qualcuno che si metta in gioco per portare avanti una sua idea; solo qualche prima osservazione: mi piace l'idea del "ritorno alle cose semplici" ma mi sarebbe piaciuto leggere di suoni ottenuti per modelli fisici e non multisamples (buoni o cattivi che siano ormai ne siamo pieni). Sul prezzo, cosí di pancia, essere vicini ai 300€ mi pare un po' tanto (considerando le alternative anche DIY che non sto qui ad indicare).
  • Tama72
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07-10-19 09.30

@ AtpLine
Lo strumento ha anche un ingresso di linea stereo per routare qualunque segnale di linea in ingresso verso l'uscita mono hi z e collegare ad esempio un synth ad un ampli nella maniera più ottimale (disattivando la generazione interna) o semplicemente usare il suono in ingresso come layer ai suoni interni .

Il formato stompbox è stato scelto per rendere il Keybo.X facilmente integrabile in una pedaliera e per poter eventualmente effettuare la selezione dei suoni anche con i piedi, l'alimentazione a 9v con centro negativo lo rende compatibile con praticamente tutti gli alimentatori per pedali (ovviamente il Keybo.X ha il suo alimentatore).

Il prezzo (che è tuttavia un prezzo stimato) in rapporto alla qualità della componentistica e della qualità sonora (su cui stiamo ancora lavorando) è secondo noi giusto, anche in considerazione del fatto che un semplice reamp box (una semplice scatolina per rendere compatibile un segnale di linea con un ampli o degli effetti per chitarra) di alta qualità, può facilmente costare quasi 200 euro.

Le cose da dire sono davvero tante per cui, onde evitare di divagare o di ripetere cose già dette, se avete domande scrivete pure e faremo in modo di chiarire quanto più possibile ogni aspetto del progetto.

Intanto grazie dell'attenzione e della considerazione, speriamo, al netto delle vostre personali considerazioni ed esigenze che possiate aiutarci a diffondere il progetto ed il link della campagna Kickstarter:

https://www.kickstarter.com/projects/atpline/keybox

Grazie, il team di Atp Line.
Scusa le domande da grande ignorante.
Campionate voi o utilizzate campioni di terze parti ?
È possibile inserire al suo interno dei vst ?
Se ho capito bene ha un ingresso audio esterno, quest'ultimo viene modificato dal successivo pedale chitarristico ?
Se è così posso utilizzare qualsiasi strumento ?
  • zaphod
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07-10-19 11.42

@ anonimo
la differenza fondamentale tra un tastierista e un chitarrista è che il chitarrista vede sotto di se mentre il tastierista è coperto dalla tastiera, questo fa si che i pedali diventino non facilmente agibili a meno di tenere sempre il piede li come succede con il sustain, se invece metti il piede a riposo poi capita che vai a tentoni per recuperare il pedale/switch o devi spostarti con il corpo per vedere sotto dov'è dato che per la legge di murphy quando ti serve non lo trovi mai emo
Vero, infatti è piuttosto usuale tenere i pedalini sopra al Rhodes, invece che vicino al pedalone del sustain. Cosa che permette di intervenire comodamente sui parametri degli effetti. Il che porterebbe a dover trovare una master con il posto sulla scocca per questo nuovo emulatore, più gli effetti.
L’idea dietro a questo Keybo.x mi piace, pochi suoni in un moduletto; per quanto mi riguarda, la discriminante per la scelta è il suono, che mi piacerebbe approfondire. Se fosse un suono spettacolare, allora avrebbe tutto senso, anche portarsi dietro un ampli per chitarra. Altrimenti, soluzioni software sono obiettivamente più comode, con uno Scarbee fatto passare per GuitarRig hai moltissime soluzioni da sperimentare, e una per l’altra suonano tutte decentemente.
  • ziokiller
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07-10-19 12.06

Sto giro devo dire che mi è piaciuta molto la pronuncia inglese... Chapeau emo
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07-10-19 19.04

@ orange1978
paolo_b3 ha scritto:
prendi Nord Stage, hai 4 out cosi puoi uscire stereo dai primi due e rimani due uscite mono o una stereo in cui far uscire ad esempio il Rhodes pronto per andare a pedalini ed ampli,


ecco il punto, in realtà è una delle cose interessanti di questo nuovo prodotto ossia la disponibilità a bordo di un uscita "Hi Z", le uscite separate che si trovano sulla maggior parte dei synth digitali o workstation non sono adatte ad essere collegate direttamente a pedalini per chitarra o addirittura amplificatori esterni per chitarra/basso, per una questione di impedenza non ottimale.

...tanto che esistono in commercio appunto scatolette come la radial o la palmer daccapo (di cui ne possiedo due) che servono proprio per convertire un segnale tipicamente line out (uscita di un synth o di una scheda audio) in un segnale analogo a quello che uscirebbe da un basso o chitarra elettrica, nelle applicazioni in studio di "reamping" si usano parecchio.

questa scatoletta ha in effetti questa funzione gia nativa e separata dalla normale linea, e anche un ingresso che puo essere dirottato e convertito in HiZ, questo aspetto lo trovo in effetti interessante (e lo avevo gia scritto prima).
Grazie dell'osservazione, è un aspetto non ovvio ed è difficile da comunicare.

Gianluca.
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07-10-19 19.09

@ paolo_b3
Ciao e complimenti a voi tutti. Mettersi a fare impresa oggi è una "bella impresa" emo

Come idea ho già detto che non mi sembra male. In particolare mi sembra azzeccato il modello pedalino che si adagia comodamente sotto alla keybed. Intanto ad esempio, non mi pare che ci sia, avere a bordo un pedale sustain potrebbe essere molto interessante. In pratica avresti un pedale sustain con annessi suoni. E' già un risparmio ed una ottimizzazione del setup.
Poi la finalità dell'uscita HiZ è giusta, però come dicevo, per sfruttarla occorre una strumentazione a corredo costosa, cose che normalmente non hanno già i tastieristi e quindi dovrebbero comperare ergo la spesa è alta e lo strumento rischia di diventare di nicchia.

Io quando usavo Kawai ES 100, avevo il problema del suono del pianoforte che non bucava il mix, ho preso appunto un multieffetto ed usavo un eq + exciter per il piano ed un amp simulator + chorus per il rhodes. L'idea funzionava, anche se il suono di rhodes era così così però processato con lo Zoom diventava dignitoso. Avessi avuto anche un leslie a cui collegare un clone, beh secondo me diventava un oggettino interessante.

Per quello punterei ad una paletta sonora più larga, per diluire un po' la spesa. Una master, un generatore di suoni vintage ed un VA sopra e probabilmente la fascia di quelli che sul palco suonano emo la riesci a servire bene ed a prezzi competitivi.

E' una mia idea, magari è una boiata.
Non è affatto una boiata, è un aspetto interessante a cui invero avevamo già pensato, abbiamo priorità su aspetti tecnici ed in particolare sonori (aspetto su cui non accettiamo compromessi) ma sicuramente non sottovaluteremo tale possibilità.

Gianluca.
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07-10-19 19.13

@ anonimo
la differenza fondamentale tra un tastierista e un chitarrista è che il chitarrista vede sotto di se mentre il tastierista è coperto dalla tastiera, questo fa si che i pedali diventino non facilmente agibili a meno di tenere sempre il piede li come succede con il sustain, se invece metti il piede a riposo poi capita che vai a tentoni per recuperare il pedale/switch o devi spostarti con il corpo per vedere sotto dov'è dato che per la legge di murphy quando ti serve non lo trovi mai emo
E' una buona osservazione ma ad andar male, come nella migliore tradizione vintage in cui si appoggiavano sul case del Rhodes o del Clavinet, i pedali si possono tenere a vista! emo

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07-10-19 19.41

@ maxpiano69
Ed ecco che torna in auge il keytar emo emo

Sul resto, ho letto solo di sfuggita e non mi sono ancora fatto un'idea "finita" su questo oggetto, lodando comunque che ci sia qualcuno che si metta in gioco per portare avanti una sua idea; solo qualche prima osservazione: mi piace l'idea del "ritorno alle cose semplici" ma mi sarebbe piaciuto leggere di suoni ottenuti per modelli fisici e non multisamples (buoni o cattivi che siano ormai ne siamo pieni). Sul prezzo, cosí di pancia, essere vicini ai 300€ mi pare un po' tanto (considerando le alternative anche DIY che non sto qui ad indicare).
Chissà che non saremo "padri" di qualche virtuoso della keytar!
Tuttavia, entrando nel merito delle osservazioni fatte:

i modelli fisici sono arrivati ad ottimi livelli di emulazione ma ancora (probabilmente ancora per poco) non arrivano (secondo il nostro punto di vista ed ovviamente in rapporto alla potenza di calcolo richiesta da un dsp che fa modellazione estremamente spinta con ovvie ripercussioni sul prezzo) ad eguagliare le possibilità del sampling specie, come nel nostro caso, rispetto ad un approccio simile a quello della modellazione, ovvero la scomposizione dei suoni in più parti o parziali (attacco, growl, bells per citare alcune caratteristiche di un suono di piano elettrico) e la conseguente ricomposizione dinamica (ovvero in subordine al come e quanto si suona) per cui, tra buoni e cattivi, noi ambiamo ad essere primi tra i primi. emo
Sicuramente in futuro, come anche in un certo modo nel presente, il nostro sguardo sarà rivolto in tale direzione ed in qualunque strada la tecnologia e la ricerca riescano ad aprire, cercando sempre il giusto compromesso per l'ottenimento della migliore performance sonora.

Riguardo al prezzo, come accennato in un post precedente, all'interno del box c'è un elettronica particolare, c'è della componentistica di qualità, la produzione ambisce ad essere made in Italy e c'è molto da investire nella produzione dei suoni e per quanto bisogna ammettere ci sono molti strumenti non costosissimi e ben suonanti, è anche vero che al di sotto di certi prezzi è difficile avere qualcosa di davvero ben suonante.

Grazie del post, Gianluca.
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07-10-19 19.54

@ Tama72
Scusa le domande da grande ignorante.
Campionate voi o utilizzate campioni di terze parti ?
È possibile inserire al suo interno dei vst ?
Se ho capito bene ha un ingresso audio esterno, quest'ultimo viene modificato dal successivo pedale chitarristico ?
Se è così posso utilizzare qualsiasi strumento ?
Ogni domanda è gradita e lecita.

Nell' ordine:

I campioni sono nostri, campionati ad hoc per il nostro progetto, ci siamo affidati a sound designer di grandissima esperienza monitorando e seguendo ogni fase della produzione per sincerarci della bontà del lavoro svolto.
Sull'aspetto sonoro stiamo ancora lavorando molto, non perché abbiamo dubbi, ma perché è un aspetto economicamente impegnativo da sviluppare.

Non si possono caricare all'interno Vst o altri motori di generazione per quanto, essendo la memoria interamente riscrivibile ed il dsp versatile, contiamo di espandere la libreria sonora e di upgradare il software in funzione delle esigenze di sviluppo.

L'ingresso audio viene routato sugli out (di linea stereo ed hiz mono) così da permettere il layer di ulteriori suoni esterni ed il processamento (se si desidera) di qualunque segnale di linea attraverso pedalini od amplificatori per chitarra/basso.

Questo permette di inviare il segnale di qualunque altra tastiera ad effettistica per chitarra.

Grazie delle domande, Gianluca.
  • AtpLine
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07-10-19 20.20

@ zaphod
Vero, infatti è piuttosto usuale tenere i pedalini sopra al Rhodes, invece che vicino al pedalone del sustain. Cosa che permette di intervenire comodamente sui parametri degli effetti. Il che porterebbe a dover trovare una master con il posto sulla scocca per questo nuovo emulatore, più gli effetti.
L’idea dietro a questo Keybo.x mi piace, pochi suoni in un moduletto; per quanto mi riguarda, la discriminante per la scelta è il suono, che mi piacerebbe approfondire. Se fosse un suono spettacolare, allora avrebbe tutto senso, anche portarsi dietro un ampli per chitarra. Altrimenti, soluzioni software sono obiettivamente più comode, con uno Scarbee fatto passare per GuitarRig hai moltissime soluzioni da sperimentare, e una per l’altra suonano tutte decentemente.
Tutto condivisibile, ovviamente un pò di spazio si trova sempre se ne vale la pena. emo

Riguardo il suono, stiamo lavorando a nuove demo nella speranza di essere esaustivi e convincenti, ci abbiamo lavorato molto e molto continuiamo ad investire, il Keybo.X ci piacerebbe potervelo far provare, ma per ora ne abbiamo uno.

La soluzione software è sicuramente una soluzione ben suonante e praticabile ma bisogna considerare che i software citati costano insieme (prezzi dal sito Native Instruments) circa 350 euro senza considerare che c'è poi bisogno di un computer (che ammetto oggi hanno più o meno tutti), di una scheda audio dignitosa, di un ulteriore software host (per quanto ce ne siano di freeware) e di molto più spazio per sistemare il tutto, c'è poi da considerare il "problema" della latenza (oggi decisamente gestibile) ma pur sempre presente e della stabilità del sistema che potrebbe mollarci proprio nel momento dell' assolo dannazione, il nostro momento!!!

Scherzi a parte, anche noi amiamo il software e le soluzioni versatili ma ovviamente il progetto Keybo.X nasce proprio dall'esigenza di emanciparsi dal software, dall'estrema versatilità (tutto sommato rigida) delle macchine estremamente complesse e dall'esigenza di tornare a pensare alla musica anziché all'editing con la libertà di poter comunque sperimentare e creare il proprio sound.

Grazie dell'interesse e delle osservazioni, Gianluca.
  • AtpLine
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07-10-19 20.23

@ ziokiller
Sto giro devo dire che mi è piaciuta molto la pronuncia inglese... Chapeau emo
Grazie mille, ho lavorato anche su quella! emo

Gianluca.
  • ziokiller
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07-10-19 20.30

AtpLine ha scritto:
i modelli fisici [...] ancora [...] non arrivano [...] ad eguagliare le possibilità del sampling [...]


Ehem... avrei parecchio da obiettare, ma non ti voglio dirottare il thread. Dicevamo... l'uscita Hi-Z... ottima idea. emo
  • AtpLine
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07-10-19 20.34

Ringraziamo ancora tutti per le osservazioni e le domande, se avete altri consigli o dubbi scrivete pure.

Voglio approfittare per sottolineare che, come qualcuno ha già detto "fare impresa è un'impresa!" (specie in Italia) e portare avanti idee originali (almeno in parte) non è affatto semplice per cui, se avrete voglia di sostenerci finanziariamente attraverso la campagna Kickstarter:

https://www.kickstarter.com/projects/atpline/keybox

saremo lieti di lavorare per voi con la promessa di fare del nostro meglio per offrirvi il meglio, se tuttavia non ve la sentiste di investire in questa idea o nella nostra startup, vi preghiamo di far girare la notizia della campagna di finanziamento ed il relativo link di cui sopra e di seguirci (e magari condividere) sulle nostre pagine social:

https://www.facebook.com/atpline/

https://www.instagram.com/a.t.p.line/

https://www.youtube.com/channel/UCgnYyBsJbxnIRnrufJ_f1jQ/featured?view_as=subscriber

Stiamo lavorando a nuove demo ed a nuovi video, vi terremo aggiornati.

Grazie, Gianluca ed il team di Atp Line.
  • zaphod
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07-10-19 21.41

AtpLine ha scritto:
La soluzione software è sicuramente una soluzione ben suonante e praticabile ma bisogna considerare che i software citati costano insieme (prezzi dal sito Native Instruments) circa 350 euro senza considerare che c'è poi bisogno di un computer (che ammetto oggi hanno più o meno tutti), di una scheda audio dignitosa, di un ulteriore software host (per quanto ce ne siano di freeware) e di molto più spazio per sistemare il tutto, c'è poi da considerare il "problema" della latenza (oggi decisamente gestibile) ma pur sempre presente e della stabilità del sistema che potrebbe mollarci proprio nel momento dell' assolo dannazione, il nostro momento!!!

Scherzi a parte, anche noi amiamo il software e le soluzioni versatili ma ovviamente il progetto Keybo.X nasce proprio dall'esigenza di emanciparsi dal software, dall'estrema versatilità (tutto sommato rigida) delle macchine estremamente complesse e dall'esigenza di tornare a pensare alla musica anziché all'editing con la libertà di poter comunque sperimentare e creare il proprio sound.

Sul discorso di emanciparsi dal software sfondi una porta aperta: io ho tirato fuori i primi due esempi di programmi bensuonanti che mi sono venuti in mente, che come riconosci tu garantiscono una buona versatilità. Li ho usati e li uso, sono stabili, è stato un investimento che ormai mi sono ripagato, li trovo ottimi per sperimentazione e anche per prodotti finiti. Però... il “mio” suono me lo sono creato su un piano digitale che non abbandono mai, e se posso (quando non c’è un acustico) me lo porto anche a registrare. Suono acustico, principalmente: i piani elettrici li userò per il 10% delle cose che faccio. Seguo comunque con interesse la vostra idea, e spero che si ampli a un portfolio di strumenti - anche con tasti, perché no!
  • AtpLine
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07-10-19 23.32

@ zaphod
AtpLine ha scritto:
La soluzione software è sicuramente una soluzione ben suonante e praticabile ma bisogna considerare che i software citati costano insieme (prezzi dal sito Native Instruments) circa 350 euro senza considerare che c'è poi bisogno di un computer (che ammetto oggi hanno più o meno tutti), di una scheda audio dignitosa, di un ulteriore software host (per quanto ce ne siano di freeware) e di molto più spazio per sistemare il tutto, c'è poi da considerare il "problema" della latenza (oggi decisamente gestibile) ma pur sempre presente e della stabilità del sistema che potrebbe mollarci proprio nel momento dell' assolo dannazione, il nostro momento!!!

Scherzi a parte, anche noi amiamo il software e le soluzioni versatili ma ovviamente il progetto Keybo.X nasce proprio dall'esigenza di emanciparsi dal software, dall'estrema versatilità (tutto sommato rigida) delle macchine estremamente complesse e dall'esigenza di tornare a pensare alla musica anziché all'editing con la libertà di poter comunque sperimentare e creare il proprio sound.

Sul discorso di emanciparsi dal software sfondi una porta aperta: io ho tirato fuori i primi due esempi di programmi bensuonanti che mi sono venuti in mente, che come riconosci tu garantiscono una buona versatilità. Li ho usati e li uso, sono stabili, è stato un investimento che ormai mi sono ripagato, li trovo ottimi per sperimentazione e anche per prodotti finiti. Però... il “mio” suono me lo sono creato su un piano digitale che non abbandono mai, e se posso (quando non c’è un acustico) me lo porto anche a registrare. Suono acustico, principalmente: i piani elettrici li userò per il 10% delle cose che faccio. Seguo comunque con interesse la vostra idea, e spero che si ampli a un portfolio di strumenti - anche con tasti, perché no!
Grazie mille per l'interesse mostrato, i progetti sono molti, faremo di tutto per tenervi aggiornati.

Gianluca.
  • maxpiano69
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07-10-19 23.40

@ AtpLine
Chissà che non saremo "padri" di qualche virtuoso della keytar!
Tuttavia, entrando nel merito delle osservazioni fatte:

i modelli fisici sono arrivati ad ottimi livelli di emulazione ma ancora (probabilmente ancora per poco) non arrivano (secondo il nostro punto di vista ed ovviamente in rapporto alla potenza di calcolo richiesta da un dsp che fa modellazione estremamente spinta con ovvie ripercussioni sul prezzo) ad eguagliare le possibilità del sampling specie, come nel nostro caso, rispetto ad un approccio simile a quello della modellazione, ovvero la scomposizione dei suoni in più parti o parziali (attacco, growl, bells per citare alcune caratteristiche di un suono di piano elettrico) e la conseguente ricomposizione dinamica (ovvero in subordine al come e quanto si suona) per cui, tra buoni e cattivi, noi ambiamo ad essere primi tra i primi. emo
Sicuramente in futuro, come anche in un certo modo nel presente, il nostro sguardo sarà rivolto in tale direzione ed in qualunque strada la tecnologia e la ricerca riescano ad aprire, cercando sempre il giusto compromesso per l'ottenimento della migliore performance sonora.

Riguardo al prezzo, come accennato in un post precedente, all'interno del box c'è un elettronica particolare, c'è della componentistica di qualità, la produzione ambisce ad essere made in Italy e c'è molto da investire nella produzione dei suoni e per quanto bisogna ammettere ci sono molti strumenti non costosissimi e ben suonanti, è anche vero che al di sotto di certi prezzi è difficile avere qualcosa di davvero ben suonante.

Grazie del post, Gianluca.
Grazie a te per la risposta, il discorso sul tipo di sintesi era una "preferenza tecnica" che ovviamente é personale e comunque come ogni scelta tecnica va valutata nel complesso di ciascun specifico progetto in funzione degli obiettivi nonché delle disponibilità di tempo e costo.

Collegandomi a quest'ultimo aspetto, quando parlo di "prezzo alto" non intendo che, rapportato ai costi che la realizzazione di un oggetto di questo tipo (in un contesto almeno inizialmente di piccola scala/kickstarter) non sia giustificato, anzi; mi pongo magari piú una domanda dal punto di vista del mercato, ovvero di come potrebbe essere percepito e recepito.

Su entrambi i punti, alla fine conterá soprattutto quanto il Keybo.x suonerá bene, in bocca al lupo al team di AtpLine e continuiamo a seguirvi con piacere. emo
  • Dadopotter
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08-10-19 07.15

maxpiano69 ha scritto:
quando parlo di "prezzo alto" non intendo che, rapportato ai costi che la realizzazione di un oggetto di questo tipo (in un contesto almeno inizialmente di piccola scala/kickstarter) non sia giustificato, anzi; mi pongo magari piú una domanda dal punto di vista del mercato, ovvero di come potrebbe essere percepito e recepito.


Bravo Max!

In se l’idea è interessante ma il mercato ha inevitabilmente degli andamenti dettati spesso dai colossi che hanno grandi possibilità di manovra ed eventualmente di investimento.

Se partiamo dal fatto che un oggetto simile richiede almeno una buona master (e qua ringraziamo sl73) il prezzo finale difficilmente scenderà sotto i 600€, ma ti trovi senza alcun tipo di effetto, di li si deve poi salire.

Penso che l’ostacolo più grosso sia in questo punto, sino a quando non inizierete ad aprire la sound library, a quel punto penso che un solo pedale sarà molto limitativo nella gestione, sopratutto in live
  • AtpLine
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08-10-19 17.46

@ maxpiano69
Grazie a te per la risposta, il discorso sul tipo di sintesi era una "preferenza tecnica" che ovviamente é personale e comunque come ogni scelta tecnica va valutata nel complesso di ciascun specifico progetto in funzione degli obiettivi nonché delle disponibilità di tempo e costo.

Collegandomi a quest'ultimo aspetto, quando parlo di "prezzo alto" non intendo che, rapportato ai costi che la realizzazione di un oggetto di questo tipo (in un contesto almeno inizialmente di piccola scala/kickstarter) non sia giustificato, anzi; mi pongo magari piú una domanda dal punto di vista del mercato, ovvero di come potrebbe essere percepito e recepito.

Su entrambi i punti, alla fine conterá soprattutto quanto il Keybo.x suonerá bene, in bocca al lupo al team di AtpLine e continuiamo a seguirvi con piacere. emo
Grazie ancora delle osservazioni e del prezioso punto di vista, se ti andasse di ascoltarlo e magari condividerlo qui c'è un nuovo video:

https://youtu.be/goabXl_0uNQ

Grazie, Gianluca.