Musica e pentagramma

  • anonimo

10-02-20 13.11

@ anonimo
Petra ha scritto:
Con lo spartito non serve conoscere il brano musicale


non sono d'accordo, qualsiasi cosa suoni non puoi prescindere da un ascolto
se sei un computer però puoi evitare l'ascolto emo
  • Petra
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10-02-20 13.36

La meraviglia dello scritto è quello di ottenere l'audio uguale, non identico, all'autore-produttore dello scritto ed anche da coloro che conoscono le regole per interpretarlo.
  • benjomy
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10-02-20 13.49

@ anonimo
Petra ha scritto:
Con lo spartito non serve conoscere il brano musicale


non sono d'accordo, qualsiasi cosa suoni non puoi prescindere da un ascolto
assolutamente.
l'ascolto è ancora più importante della lettura dello sparitto!!!!!!
  • anonimo

10-02-20 13.50

@ anonimo
se sei un computer però puoi evitare l'ascolto emo
leggere unicamente lo spartito senza aver ascoltato varie versioni del brano è una tecnica computeristica emo

10-02-20 13.52

maverplatz ha scritto:
Eppure, sentite come la esegue Pollini (a 5'05").
Un po' più lenta: Arrau (a 6'00")
Ancora più lenta (ci avviciniamo alla scrittura): Barenboim (a 5'30")


quella di Barenboim è improponibile...
  • anonimo

10-02-20 14.12

benjomy ha scritto:
sparitto!!!!!!


Pufff!!!!
  • giosanta
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10-02-20 14.53

Cyrano ha scritto:
Credo di essere uno dei maggiori sostenitori...

Argomento capitale, grazie anche solo per averlo sollevato.
Nel merito: tutto vero, sacrosanto... se ti chiami Cyrano (come altri che non cito per non offendere chi potrei dimenticare).
A livelli più modesti penso che invece sia bene aggrapparsi alla partitura come una patella allo scoglio. Quando il brano è nelle mani, nella testa, giusto che segua la "fase Cyrano".

Cyrano ha scritto:
per chiarire le intenzioni del compositore, le note scritte sul pentagramma saranno sempre una pallida approssimazione di ciò che la musica suonata deve assolutamente essere.

Verissimo anche questo, ma grazie al cielo godiamo da parecchi decenni del vantaggio della registrazione.

superbaffone ha scritto:
o leggi o suoni

Sintesi esemplare. Standing ovation! Ma, a mio modesto parere, sempre dopo quanto sopra.

mark_c ha scritto:
Penso a quelli che hanno inventato le sigle degli accordi

Io preferisco non pensarci, perché mi verrebbe di augurargli tutto il male possibile. Non riesco a pensare a nulla di più ambiguo.


  • vin_roma
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10-02-20 14.57

Il principio della musica scritta non prescinde dall'ascolto, sarebbe come aver inventato l'aereo senza aver costruito la pista.
La musica scritta nasce per essere esaustiva di tutte le sfumature possibili ed identificabili nei limiti della scrittura. Dopo qualche secolo è venuta la possibilità di ascoltare musica registrata.
Noi ancora oggi usiamo il sistema inventato quando non c'era possibilità di ascolto differito e privato.
Noi oggi usiamo le abbreviazioni per gli accompagnamenti armonici ...ma anche, e soprattutto, agli albori della musica scritta esistevano le sigle ed era prassi comune in chi studiava strumenti a tastiera saper inventare ed improvvisare armonizzazioni.
  • anonimo

10-02-20 15.01

@ vin_roma
Il principio della musica scritta non prescinde dall'ascolto, sarebbe come aver inventato l'aereo senza aver costruito la pista.
La musica scritta nasce per essere esaustiva di tutte le sfumature possibili ed identificabili nei limiti della scrittura. Dopo qualche secolo è venuta la possibilità di ascoltare musica registrata.
Noi ancora oggi usiamo il sistema inventato quando non c'era possibilità di ascolto differito e privato.
Noi oggi usiamo le abbreviazioni per gli accompagnamenti armonici ...ma anche, e soprattutto, agli albori della musica scritta esistevano le sigle ed era prassi comune in chi studiava strumenti a tastiera saper inventare ed improvvisare armonizzazioni.
Il famoso basso numerato.
  • vin_roma
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10-02-20 15.05

Poi, interpretare, si fa quel che si vuole, anche il sommo M° Morgan si prende le sue libertà consigliando un Beethoven meno timido e formale ...
  • anonimo

10-02-20 15.09

@ vin_roma
Poi, interpretare, si fa quel che si vuole, anche il sommo M° Morgan si prende le sue libertà consigliando un Beethoven meno timido e formale ...
Che numero ha la polizia musicale?emo
  • anonimo

10-02-20 15.10

Comunque tornando seri: il pentagramma a mio modestissimo avviso contiene molte informazioni sulla musica da suonare, ma non tutte.

Respiri, "stiramenti", microdinamiche, rapporti di "visibilità" tra le voci...
  • anonimo

10-02-20 15.34

giosanta ha scritto:
Io preferisco non pensarci, perché mi verrebbe di augurargli tutto il male possibile. Non riesco a pensare a nulla di più ambiguo.


io invece la vedo come una mossa intelligente, molto intelligente. Come in qualsiasi altra disciplina o arte, esistono le versioni base, medium e premium, non è male avere spartiti che seguono la medesima filosofia.
Chi vuole un dettaglio maggiore usa lo spartito premium con tutti i suoi simboli, chi invece si accontenta della traccia e preferisce improvvisarci sopra rendendo il brano anche un pochino suo, usa la versione per così dire semplificata attraverso accordi.
Già inventare un nuovo linguaggio è complicato, condannarlo non mi sembra carino emo
  • vin_roma
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10-02-20 15.35

Comunque non sono un "bacchettone" e anzi, proprio questo argomento (libertà dalle note, una volta acquisite) è stato motivo di una mia feroce litigata al punto di aver rotto una collaborazione che durava da moltissimi anni.

Certa musica deve essere rigorosamente rispettata quando questa musica è come la testimonianza di un oggetto museale e se la si suona si sta compiendo un atto come quello che mette in mostra il David o la Gioconda ...non si tocca e se ne rispetta al massimo l'integrità.
Poi, nel giusto contesto, se si vuole giocare, allora ecco che la Romanza in Fa può diventare una traccia del CD natalizo di un violinista con tanto di ritmica e cori...

Una volta imparato e digerito ciò che si deve suonare, la lettura è anche un impiccio, distrae.
Ma se sei pianista in una scuola di danza o sei un orchestrale e ti danno la parte solo prima di provare ...e certo che devi leggere e certamente suonerai come un automa.

Nel Jazz ...ma diciamo in tutta la musica che prescinde da conoscenze specifiche e consolidate dello stile e dei linguaggi, la musica scritta può anche essere inutile, basta conoscerne anche a orecchio il tema e l'impianto armonico e si porta via la performance.
In questa musica, anche quando si deve suonare un arrangiamento orchestrale, spesso ai pianisti/tastieristi e chitarristi, viene fornita una traccia armonica secondo i dettami dell'arrangiatore ma si è liberi di suonare come si vuole rispettando ovviamente gli appuntamenti su stop, stacchi, chiusure e se si è lì, in orchestra, è perché chi ingaggia sa benissimo quale sarà il risultato che si ottiene con quel particolare esecutore.
In casi come questo leggere è invece importante, al pari di una partitura di Mozart, per gli strumenti non di base come trombe, clarinetti, flauti ...perché se ognuno facesse come gli gira ci perderemmo tanti preziosismi e Count Basie andrebbe alle ortiche .

va be' ...poi c'è l'improvvisazione.
  • vin_roma
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10-02-20 15.36

@ anonimo
Che numero ha la polizia musicale?emo
emoemoemoemoemo
  • vin_roma
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10-02-20 15.43

@ anonimo
giosanta ha scritto:
Io preferisco non pensarci, perché mi verrebbe di augurargli tutto il male possibile. Non riesco a pensare a nulla di più ambiguo.


io invece la vedo come una mossa intelligente, molto intelligente. Come in qualsiasi altra disciplina o arte, esistono le versioni base, medium e premium, non è male avere spartiti che seguono la medesima filosofia.
Chi vuole un dettaglio maggiore usa lo spartito premium con tutti i suoi simboli, chi invece si accontenta della traccia e preferisce improvvisarci sopra rendendo il brano anche un pochino suo, usa la versione per così dire semplificata attraverso accordi.
Già inventare un nuovo linguaggio è complicato, condannarlo non mi sembra carino emo
Non esiste solo musica con gli accordi e la melodia, esiste musica, la gran parte, che usa suoni non sempre riconducibili ad un semplice impianto armonico.
  • anonimo

10-02-20 15.52

@ vin_roma
Non esiste solo musica con gli accordi e la melodia, esiste musica, la gran parte, che usa suoni non sempre riconducibili ad un semplice impianto armonico.
Ed anche quando ci fosse un "semplice impianto armonico", la condotta delle parti avrebbe sempre e comunque il suo perchè.

Giusto, Vincenzo?
  • anonimo

10-02-20 15.54

Mi viene in mente un esempio semplicissimo: nel valzer viennese, l'accompagnamento è scritto in un modo ed eseguito in modo completamente diverso da un punto di vista ritmico (invece di tre quarti identici, uno per il basso e due per gli accordi, l'esecuzione è più simile al basso da un ottavo, il primo accordo "anticipato" da un quarto puntato e l'ultimo accordo da un quarto).

Tanto per dire.
  • Genny1950
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10-02-20 15.58

Buongiorno carissimi
ancora una volta m'impongo la regola di seguire il pentagramma pero' poi mi dico, se seguo il pentagramma come faccio a vedere le mie dita dove vanno?emo
Questa dinamica tra lettura e dita s'impara e proprio non so' se é veramente importante per fare musica.
Leggere e suonare un brano che é stato già inventato e strasuonato milioni di volte lo capisco ma pensate un po', quando suonano il RAP o altre cose del genere credete che seguono il pentagramma?emo
Mr. Beethoven che amo alla follia aveva Cubase per aiutarlo nelle sue composizioni?
Oggi noi l'abbiamo e con questo strumento facciamo faville senza saper ne leggere e ne scrivere.

D'altra parte quanta gente sa parlare senza saper leggere?
Mi viene in mente e non so perchè, forse sarà la vecchiaia e una deformazione professionale, quando nel 1903 Wilbur e Orville Wright fecero il primo volo, eppure non avevano il brevetto di piloti ma hanno volatoemo
Vedo quindi il pentagramma come una lettera che scrivo a un amico per trasmettergli i miei sentimenti e se non sa leggere allora lo telefono o gli mando per internet la lettera con il traduttore vocale.
Con questo vorrei dire che la musica é un espressione composta da sentimenti che non possono scriversi su un pentagramma.
Concludo dicendo che so leggere le note ma mi ci vuole un po' di tempo per copiare e in ogni caso sarà una brutta copia.emo
Scusameti se scrivo la mia opinione che puo' o forse sicuramente sarà contradittoria
Buona giornata e viva la musicaemoemo
  • anonimo

10-02-20 16.04

@ Genny1950
Buongiorno carissimi
ancora una volta m'impongo la regola di seguire il pentagramma pero' poi mi dico, se seguo il pentagramma come faccio a vedere le mie dita dove vanno?emo
Questa dinamica tra lettura e dita s'impara e proprio non so' se é veramente importante per fare musica.
Leggere e suonare un brano che é stato già inventato e strasuonato milioni di volte lo capisco ma pensate un po', quando suonano il RAP o altre cose del genere credete che seguono il pentagramma?emo
Mr. Beethoven che amo alla follia aveva Cubase per aiutarlo nelle sue composizioni?
Oggi noi l'abbiamo e con questo strumento facciamo faville senza saper ne leggere e ne scrivere.

D'altra parte quanta gente sa parlare senza saper leggere?
Mi viene in mente e non so perchè, forse sarà la vecchiaia e una deformazione professionale, quando nel 1903 Wilbur e Orville Wright fecero il primo volo, eppure non avevano il brevetto di piloti ma hanno volatoemo
Vedo quindi il pentagramma come una lettera che scrivo a un amico per trasmettergli i miei sentimenti e se non sa leggere allora lo telefono o gli mando per internet la lettera con il traduttore vocale.
Con questo vorrei dire che la musica é un espressione composta da sentimenti che non possono scriversi su un pentagramma.
Concludo dicendo che so leggere le note ma mi ci vuole un po' di tempo per copiare e in ogni caso sarà una brutta copia.emo
Scusameti se scrivo la mia opinione che puo' o forse sicuramente sarà contradittoria
Buona giornata e viva la musicaemoemo
Diverse cose che dici sono molto condivisibili.