15-02-20 07.59
È indubbio..La musica che si ascolta da piccoli darà una linea ben definita sul tipo di “musicista” che saremo ed oggi con la tecnologia si ha possibilità a 360 gradi..15-02-20 08.53
Bel racconto Paolo. Io forse ho qualche anno (ma veramente pochi) meno di te e a casa mia nel 1970 al massimo si ascoltavano i Pooh Morandi e Ranieri (ovviamente con tutto il rispetto). Però ho avuto la fortuna di avere degli zii molto giovani e che avevano (letteralmente) girato il mondo facendomi conoscere Beatles, Dylan, Pink Floyd etc. ed il resto è venuto di conseguenza. Ricordo però chiaramente (a parte il nome) nel piattume radiotelevisivo una trasmissione TV del sabato o domenica pomeriggio con musica "diversa" ed io, dotato di un registratore a cassette, che registravo "A saucerful of secrets", "Life on Mars" etc. Credo di averle ancora, quelle cassette.15-02-20 09.14
15-02-20 12.13
ah, mi sono dimenticato un piccolo aneddoto su The dark side of the moon... ero talmente piccolo quando lo mettevo che mi faceva paura l'introduzione di Time, con tutti quegli orologi che suonavano15-02-20 14.28
15-02-20 21.00
I miei primi ricordi di musica anni 70 risalgono alla musica che ascoltavano i miei fratelli (più grandi di me). C'era l'usanza della cassetta con i brani di successo del momento, roba tipo Black Betty, Ramaja, You're the one that i want (colonna sonora di Grease)15-02-20 21.39
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16-02-20 11.30
16-02-20 17.09
Io negli anni 70 avevo mio nonno che era un melomane, sentivo l-opera sui 78 giri e sui 33. Ed in casa avevamo la storia della musica della Fabbri.16-02-20 17.26
16-02-20 17.30
A proposito del thread su Achille lauro: quelli che dicono che tutto e` difficile ad essere diciottenne nel 2020. Con Youtube, Spotify ed un supercomputer in tasca...17-02-20 10.23
La grande differenza tra quel decennio di cinquant'anni fa e il 2020 sta soprattutto nella condizione psicologica dei giovani: allora, pur nelle difficoltà (che ci sono sempre in tutte le epoche e a tutte le latitudini) del post 68 e delle prime crisi economiche del dopoguerra (chi ha la mia età si ricorda l"austerity" e i miniassegni) c'era un ottimismo di fondo e una voglia di socializzare anche attraverso la musica; oggi si respira un pessimismo senza via d'uscita..17-02-20 10.25
17-02-20 10.30
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17-02-20 11.02
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