Boicottaggio strumenti low-cost

  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13428
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2052  

24-02-20 23.45

@ anonimo
Non mi riferivo a un embargo (che è comunque un'azione decisa dal governo), ma a un boicottaggio dei loro prodotti come gesto di consumo critico e responsabile
E' ovvio che un'azione di questo tipo deve partire dal basso, cioè da noi consumatori
Se inizi da una parte (Music Tribe) spaventerai anche le altre che dovranno mettersi in regola, come già successo in campo alimentare con Del Monte e le sue dirette concorrenti
Premesso che embargo era folkloristico, il principio che esponi non fa una piega. Se però prendiamo di mira un'unica azienda e crediamo così di metterci a posto la coscienza, rischiamo di fornire l'alibi alle altre per proseguire nella direzione. L'abbattimento dei costi delle tastiere elettroniche, ovviamente rapportandolo al costo della vita, è passato senza dubbio anche per la manodopera a basso costo. Quella manodopera che non vedrà mai ne garantito alcun diritto, ne tutelata la salute.
E la tastiera elettronica come segmento del mercato mondiale è una goccia d'acqua nell'oceano...
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

24-02-20 23.51

paolo_b3 ha scritto:
Se però prendiamo di mira un'unica azienda e crediamo così di metterci a posto la coscienza

Certo che no, la coscienza deve essere sempre ben vigile
Ma da qualche parte bisogna pur rifarsi, laddove carta canta
Le associazioni che propagandarono il boicottaggio di Del Monte sapevano benissimo che nei paesi in via di sviluppo è una pratica comune calpestare i diritti dei lavoratori, ma come si dice in certi casi "boicottiamone una per educarne cento"
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13428
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2052  

24-02-20 23.57

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
Se però prendiamo di mira un'unica azienda e crediamo così di metterci a posto la coscienza

Certo che no, la coscienza deve essere sempre ben vigile
Ma da qualche parte bisogna pur rifarsi, laddove carta canta
Le associazioni che propagandarono il boicottaggio di Del Monte sapevano benissimo che nei paesi in via di sviluppo è una pratica comune calpestare i diritti dei lavoratori, ma come si dice in certi casi "boicottiamone una per educarne cento"
Prenderne uno... per non prenderne 99 emoemoemo
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 00.06

Sono felice per te che ridi
Evidentemente gli infortuni sul lavoro non sono mai entrati in casa tua
Meglio così
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13428
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2052  

25-02-20 00.21

@ anonimo
Sono felice per te che ridi
Evidentemente gli infortuni sul lavoro non sono mai entrati in casa tua
Meglio così
"Boicottiamone uno per educarne cento" era serio?
Non ho mai avuto casi di infortuni sul lavoro tra i miei parenti più diretti e mi spiace se li hai avuti tu, certo non era mia intenzione ridere di queste disgrazie. Ma non sono per niente convinto che il problema si possa risolvere smettendo di comperare questa o quella marca di strumento elettronico.
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 01.10

@ paolo_b3
"Boicottiamone uno per educarne cento" era serio?
Non ho mai avuto casi di infortuni sul lavoro tra i miei parenti più diretti e mi spiace se li hai avuti tu, certo non era mia intenzione ridere di queste disgrazie. Ma non sono per niente convinto che il problema si possa risolvere smettendo di comperare questa o quella marca di strumento elettronico.
Tu quale soluzione proponi?
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 01.16

paolo_b3 ha scritto:
E la tastiera elettronica come segmento del mercato mondiale è una goccia d'acqua nell'oceano...

La Music Tribe non produce soltanto il Deepmind
È proprietaria di una dozzina di marchi
Hanno inaugurato un nuovo stabilimento che è una vera e propria città
E comunque stai facendo un ragionamento dozzinale
Tu devi fare la tua parte, se ti sta a cuore la vicenda, a prescindere che si tratti di una goccia o di un mercato più ampio
Per me è una scelta dettata da coscienza
Non critico chi fa il contrario ma almeno ci sia sincerità senza nascondersi dietro un paravento qualunquista
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6699
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1428  

25-02-20 06.46

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
E la tastiera elettronica come segmento del mercato mondiale è una goccia d'acqua nell'oceano...

La Music Tribe non produce soltanto il Deepmind
È proprietaria di una dozzina di marchi
Hanno inaugurato un nuovo stabilimento che è una vera e propria città
E comunque stai facendo un ragionamento dozzinale
Tu devi fare la tua parte, se ti sta a cuore la vicenda, a prescindere che si tratti di una goccia o di un mercato più ampio
Per me è una scelta dettata da coscienza
Non critico chi fa il contrario ma almeno ci sia sincerità senza nascondersi dietro un paravento qualunquista
Un dettaglio. Non è la fabbrica di Behringer.
È una fabbrica spesso utilizzata da Behringer.
In pratica si noleggiano le linee di produzione.
Chissà quali altri la sfruttano.
  • BB79
  • Membro: Expert
  • Risp: 3969
  • Loc: Roma
  • Thanks: 386  

25-02-20 07.46

@ wildcat80
Un dettaglio. Non è la fabbrica di Behringer.
È una fabbrica spesso utilizzata da Behringer.
In pratica si noleggiano le linee di produzione.
Chissà quali altri la sfruttano.
Dettaglio essenziale...
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13428
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2052  

25-02-20 09.03

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
E la tastiera elettronica come segmento del mercato mondiale è una goccia d'acqua nell'oceano...

La Music Tribe non produce soltanto il Deepmind
È proprietaria di una dozzina di marchi
Hanno inaugurato un nuovo stabilimento che è una vera e propria città
E comunque stai facendo un ragionamento dozzinale
Tu devi fare la tua parte, se ti sta a cuore la vicenda, a prescindere che si tratti di una goccia o di un mercato più ampio
Per me è una scelta dettata da coscienza
Non critico chi fa il contrario ma almeno ci sia sincerità senza nascondersi dietro un paravento qualunquista
A me pare più qualunquista il ragionamento di boicottarne uno per educarne cento.
Hai preso un articolo su internet in cui si fa un nome di marchio e boicotti quello senza nemmeno sapere che l'azienda in questione è un terzista che lavora per varie aziende.
A me pare più qualunquista il ragionamento di prendere provvedimenti solo contro chi produce strumenti musicali.
Quelli che confezionano vestiti stipati dentro aziende che sembrano pollai possono anche morire vero? E ce ne erano anche a Prato di queste realtà.

Il mio modo di ragionare è evitare di buttare le cose che possono ancora essere utilizzate.
  • mima85
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12173
  • Loc: Como
  • Thanks: 1415  

25-02-20 10.54

paolo_b3 ha scritto:
Quelli che confezionano vestiti stipati dentro aziende che sembrano pollai possono anche morire vero? E ce ne erano anche a Prato di queste realtà.


Vogliamo parlare della Foxconn, che produce la componentistica elettronica per Apple e per un sacco di altri marchi? Dipendenti spremuti come limoni ed un tasso di suicidi da far spavento. Ed i marchi che si servono di quest'azienda non è mica detto che producano apparecchi a basso costo, vedi Apple appunto che vende a peso d'oro roba fatta in Cina.

La verità è che si può fare ben poco contro queste cose, l'economia mondiale intera sta spostando la sua produzione in Cina, e anche fabbriche come Marshall, Nord, eccetera che dicono di produrre entro i confini del proprio stato o continente, in realtà semplicemente assemblano il prodotto finale usando i componenti costruiti in Cina. Se aprite una tastiera Nord, sul cui sito scrivono orgogliosamente "Instruments made in Sweden", sulle schede all'interno ci trovate scritto "Made in China" (visto personalmente sulla mainboard della mia Electro 3). E se non lo sono le schede lo sono i chip e gli altri componenti.

La quasi totalità dei prodotti tecnologici è fatta in Cina od ha componenti fatti in Cina, purtroppo non ci si scappa. Boicottare uno o due marchi non serve a niente, perché allora bisognerebbe boicottare praticamente la totalità delle aziende che producono elettrodomestici, apparecchi elettronici, automobili, vestiti, giocattoli, mobilio, eccetera. Tutte queste categorie di riffa o di raffa hanno a che fare con la Cina, e per ogni fabbrica sgamata a causare suicidi o malattie ce ne sono altre 1000 non scoperte che fanno altrettanto, perché in Cina i diritti umani non sanno nemmeno cosa sono. Non parliamo poi del rispetto della natura, che è un concetto che gli è totalmente alieno (non che da noi le cose vadano tanto meglio comunque, ma questa è storia per un altro thread).

Le migliori strategie per porre un freno a tutto questo, completando quanto detto da paolo_b3, sono:

1) Cambiare le cose solo quando veramente necessario e non per seguire le mode del momento o la semplice voglia di cambiare. Finché un apparecchio o un oggetto svolge la sua funzione, continuare ad usarlo fino a fine vita. Avere cura dei propri oggetti ed usarli nel modo corretto aiuta a prolungarne la durata.

2) A complemento del punto 1, abbracciare la cultura della riparazione e non della sostituzione al presentarsi del primo difetto. Se qualcosa si guasta o non funziona più nel pieno dell'efficienza, prima di giudicarlo irrimediabilmente defunto e buono solo per la benna dei rifiuti bisogna imparare a prendere in mano il cacciavite e cercare di risolvere il problema, o se non altro portarlo presso chi ne è capace.

3) Per quanto possibile acquistare prodotti di seconda mano e cedere/rivendere quelli di cui ci si vuole disfare invece di buttarli, se ancora funzionanti o riparabili.

4) In generale, riutilizzare e riciclare il più possibile.
  • maxpiano69
  • Membro: Staff
  • Risp: 24534
  • Loc: Torino
  • Thanks: 3341  

25-02-20 11.10

mima85 ha scritto:
La quasi totalità dei prodotti tecnologici è fatta in Cina od ha componenti fatti in Cina, purtroppo non ci si scappa. Boicottare uno o due marchi non serve a niente, perché allora bisognerebbe boicottare praticamente la totalità delle aziende che producono elettrodomestici, apparecchi elettronici, automobili, vestiti, giocattoli, mobilio, eccetera. Tutte queste categorie di riffa o di raffa hanno a che fare con la Cina, e per ogni fabbrica sgamata a causare suicidi o malattie ce ne sono altre 1000 non scoperte che fanno altrettanto, perché in Cina i diritti umani non sanno nemmeno cosa sono. Non parliamo poi del rispetto della natura, che è un concetto che gli è totalmente alieno (non che da noi le cose vadano tanto meglio comunque, ma questa è storia per un altro thread).

Le migliori strategie per porre un freno a tutto questo, completando quanto detto da paolo_b3, sono:

1) Cambiare le cose solo quando veramente necessario e non per seguire le mode del momento o la semplice voglia di cambiare. Finché un apparecchio o un oggetto svolge la sua funzione, continuare ad usarlo fino a fine vita. Avere cura dei propri oggetti ed usarli nel modo corretto aiuta a prolungarne la durata.

2) A complemento del punto 1, abbracciare la cultura della riparazione e non della sostituzione al presentarsi del primo difetto. Se qualcosa si guasta o non funziona più nel pieno dell'efficienza, prima di giudicarlo irrimediabilmente defunto e buono solo per la benna dei rifiuti bisogna imparare a prendere in mano il cacciavite e cercare di risolvere il problema, o se non altro portarlo presso chi ne è capace.

3) Per quanto possibile acquistare prodotti di seconda mano e cedere/rivendere quelli di cui ci si vuole disfare invece di buttarli, se ancora funzionanti o riparabili.

4) In generale, riutilizzare e riciclare il più possibile.


emo stesso pensiero (e personamente anche "azione"e non solo in ambito strumenti musicali).
Se vogliamo davvero cambiare le cose, per noi, per l'ambiente e per una economia "sana", ritengo che sia l'unica strada e da intraprendere... ieri.
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 11.37

@ wildcat80
Un dettaglio. Non è la fabbrica di Behringer.
È una fabbrica spesso utilizzata da Behringer.
In pratica si noleggiano le linee di produzione.
Chissà quali altri la sfruttano.
Il proprietario e CEO della holding (e della fabbrica) è Uli Behringer
Vi si producono e assemblano i prodotti dei marchi da lui acquisiti
wikipedia
  • zerinovic
  • Membro: Supporter
  • Risp: 12351
  • Loc: Grosseto
  • Thanks: 1340  

25-02-20 11.45

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
Quelli che confezionano vestiti stipati dentro aziende che sembrano pollai possono anche morire vero? E ce ne erano anche a Prato di queste realtà.


Vogliamo parlare della Foxconn, che produce la componentistica elettronica per Apple e per un sacco di altri marchi? Dipendenti spremuti come limoni ed un tasso di suicidi da far spavento. Ed i marchi che si servono di quest'azienda non è mica detto che producano apparecchi a basso costo, vedi Apple appunto che vende a peso d'oro roba fatta in Cina.

La verità è che si può fare ben poco contro queste cose, l'economia mondiale intera sta spostando la sua produzione in Cina, e anche fabbriche come Marshall, Nord, eccetera che dicono di produrre entro i confini del proprio stato o continente, in realtà semplicemente assemblano il prodotto finale usando i componenti costruiti in Cina. Se aprite una tastiera Nord, sul cui sito scrivono orgogliosamente "Instruments made in Sweden", sulle schede all'interno ci trovate scritto "Made in China" (visto personalmente sulla mainboard della mia Electro 3). E se non lo sono le schede lo sono i chip e gli altri componenti.

La quasi totalità dei prodotti tecnologici è fatta in Cina od ha componenti fatti in Cina, purtroppo non ci si scappa. Boicottare uno o due marchi non serve a niente, perché allora bisognerebbe boicottare praticamente la totalità delle aziende che producono elettrodomestici, apparecchi elettronici, automobili, vestiti, giocattoli, mobilio, eccetera. Tutte queste categorie di riffa o di raffa hanno a che fare con la Cina, e per ogni fabbrica sgamata a causare suicidi o malattie ce ne sono altre 1000 non scoperte che fanno altrettanto, perché in Cina i diritti umani non sanno nemmeno cosa sono. Non parliamo poi del rispetto della natura, che è un concetto che gli è totalmente alieno (non che da noi le cose vadano tanto meglio comunque, ma questa è storia per un altro thread).

Le migliori strategie per porre un freno a tutto questo, completando quanto detto da paolo_b3, sono:

1) Cambiare le cose solo quando veramente necessario e non per seguire le mode del momento o la semplice voglia di cambiare. Finché un apparecchio o un oggetto svolge la sua funzione, continuare ad usarlo fino a fine vita. Avere cura dei propri oggetti ed usarli nel modo corretto aiuta a prolungarne la durata.

2) A complemento del punto 1, abbracciare la cultura della riparazione e non della sostituzione al presentarsi del primo difetto. Se qualcosa si guasta o non funziona più nel pieno dell'efficienza, prima di giudicarlo irrimediabilmente defunto e buono solo per la benna dei rifiuti bisogna imparare a prendere in mano il cacciavite e cercare di risolvere il problema, o se non altro portarlo presso chi ne è capace.

3) Per quanto possibile acquistare prodotti di seconda mano e cedere/rivendere quelli di cui ci si vuole disfare invece di buttarli, se ancora funzionanti o riparabili.

4) In generale, riutilizzare e riciclare il più possibile.
Quoto e controfirmo...emo
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 12.50

paolo_b3 ha scritto:
Hai preso un articolo su internet in cui si fa un nome di marchio


Certo che ho preso un articolo su internet, cosa dovrei fare? Andare in giro per il mondo a verificare personalmente cosa fanno le aziende clienti di Behringer? emo
Tu invece su che notizie ti basi? Sei un agente segreto? emo

paolo_b3 ha scritto:
boicotti quello senza nemmeno sapere che

Ho messo in grassetto la frase che ti rappresenta, sei intervenuto in questo topic solo per mostrare saccenza, parti già dal principio che chi ha aperto questo topic debba solo raccogliere le noccioline della tua innata sapienza... e fidati che sta cosa la si percepisce anche da dietro un monitor, caro il mio forumer... non hai portato un minimo contributo costruttivo alla discussione, sei intervenuto solo per fare il giudice... Peccato perché inizi a essere un veterano qui dentro... è anche vero che alcuni pensano di arginare la vecchiaia spalmando sugli altri il loro ego... Mi spiace per te, fa un po' pena sta cosa

paolo_b3 ha scritto:
l'azienda in questione è un terzista che lavora per varie aziende

Quindi secondo il tuo ragionamento la mia sarta sotto casa sarebbe colpevole di aver comprato della stoffa dall'azienda pratese-cinese incriminata... Poi sarei io quello che fa i discorsi qualunquisti emo
Non è così che funziona. Tu non puoi estendere la colpa di una singola azienda alle aziende clienti, le quali non hanno strumenti di monitoraggio per verificare la sicurezza sul lavoro della fornitrice e non sono tenuti ad averne; tali strumenti dovrebbero essere (uso il condizionale) utilizzati dagli organi pubblici preposti, dall'ispettorato del lavoro ai sindacati ai Nas alle forze dell'ordine etc etc, a cui si demanda il compito di sorveglianza, denuncia, sequestro etc etc


paolo_b3 ha scritto:
A me pare più qualunquista il ragionamento di prendere provvedimenti solo contro chi produce strumenti musicali.

Siamo su un forum che tratta di strumenti musicali, che devo fare, pubblicare articoli di chi utilizza uova marce per produrre dolci?
Se qualcuno vorrà approfondire la condotta aziendale di altri comparti produttivi, internet è stracolma di siti di monitoraggio basta cercare con Google... e non cito i vari programmi TV a partire da Report... Ma non c'è bisogno di scriverlo, è talmente banale arrivarci che solo chi scambia la banalità per sapienza illuminata non si accorge della propria tragicomicità (e qui rinnovo il sentimento di pena che mi suscitano certi atteggiamenti)

paolo_b3 ha scritto:
Il mio modo di ragionare è evitare di buttare le cose che possono ancora essere utilizzate.


Secondo te il riciclo degli oggetti sarebbe la soluzione al problema della sicurezza sul lavoro?
Non so se dall'alto della tua sapienza te ne sei accorto, ma il topic è incentrato su un'azienda che non rispetta la salute dei propri dipendenti. A meno che non mi sia perso il sopraffino ragionamento che collega il riciclo alla sicurezza sul lavoro, in tal caso ti chiedo il disturbo di snocciolarmi qualche altra tua perletta, sempre che il tuo preziosissimo tempo e la tua illuminata mente abbiano istanti da sprecare all'erudizione del volgo emo
  • BB79
  • Membro: Expert
  • Risp: 3969
  • Loc: Roma
  • Thanks: 386  

25-02-20 12.57

certo che è diventato davvero difficile conversare...dannazione...tutti posseduti dal demonio
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13428
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2052  

25-02-20 13.10

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
Hai preso un articolo su internet in cui si fa un nome di marchio


Certo che ho preso un articolo su internet, cosa dovrei fare? Andare in giro per il mondo a verificare personalmente cosa fanno le aziende clienti di Behringer? emo
Tu invece su che notizie ti basi? Sei un agente segreto? emo

paolo_b3 ha scritto:
boicotti quello senza nemmeno sapere che

Ho messo in grassetto la frase che ti rappresenta, sei intervenuto in questo topic solo per mostrare saccenza, parti già dal principio che chi ha aperto questo topic debba solo raccogliere le noccioline della tua innata sapienza... e fidati che sta cosa la si percepisce anche da dietro un monitor, caro il mio forumer... non hai portato un minimo contributo costruttivo alla discussione, sei intervenuto solo per fare il giudice... Peccato perché inizi a essere un veterano qui dentro... è anche vero che alcuni pensano di arginare la vecchiaia spalmando sugli altri il loro ego... Mi spiace per te, fa un po' pena sta cosa

paolo_b3 ha scritto:
l'azienda in questione è un terzista che lavora per varie aziende

Quindi secondo il tuo ragionamento la mia sarta sotto casa sarebbe colpevole di aver comprato della stoffa dall'azienda pratese-cinese incriminata... Poi sarei io quello che fa i discorsi qualunquisti emo
Non è così che funziona. Tu non puoi estendere la colpa di una singola azienda alle aziende clienti, le quali non hanno strumenti di monitoraggio per verificare la sicurezza sul lavoro della fornitrice e non sono tenuti ad averne; tali strumenti dovrebbero essere (uso il condizionale) utilizzati dagli organi pubblici preposti, dall'ispettorato del lavoro ai sindacati ai Nas alle forze dell'ordine etc etc, a cui si demanda il compito di sorveglianza, denuncia, sequestro etc etc


paolo_b3 ha scritto:
A me pare più qualunquista il ragionamento di prendere provvedimenti solo contro chi produce strumenti musicali.

Siamo su un forum che tratta di strumenti musicali, che devo fare, pubblicare articoli di chi utilizza uova marce per produrre dolci?
Se qualcuno vorrà approfondire la condotta aziendale di altri comparti produttivi, internet è stracolma di siti di monitoraggio basta cercare con Google... e non cito i vari programmi TV a partire da Report... Ma non c'è bisogno di scriverlo, è talmente banale arrivarci che solo chi scambia la banalità per sapienza illuminata non si accorge della propria tragicomicità (e qui rinnovo il sentimento di pena che mi suscitano certi atteggiamenti)

paolo_b3 ha scritto:
Il mio modo di ragionare è evitare di buttare le cose che possono ancora essere utilizzate.


Secondo te il riciclo degli oggetti sarebbe la soluzione al problema della sicurezza sul lavoro?
Non so se dall'alto della tua sapienza te ne sei accorto, ma il topic è incentrato su un'azienda che non rispetta la salute dei propri dipendenti. A meno che non mi sia perso il sopraffino ragionamento che collega il riciclo alla sicurezza sul lavoro, in tal caso ti chiedo il disturbo di snocciolarmi qualche altra tua perletta, sempre che il tuo preziosissimo tempo e la tua illuminata mente abbiano istanti da sprecare all'erudizione del volgo emo
Hai aperto una discussione alla quale ho partecipato ed ho espresso il mio punto di vista. Non credo di essere stato offensivo.
Se però il fatto che il mio punto di vista non coincide con il tuo ti crea disagio sospendo i miei interventi.

Senza rancore. emo

  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 13.14

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
Quelli che confezionano vestiti stipati dentro aziende che sembrano pollai possono anche morire vero? E ce ne erano anche a Prato di queste realtà.


Vogliamo parlare della Foxconn, che produce la componentistica elettronica per Apple e per un sacco di altri marchi? Dipendenti spremuti come limoni ed un tasso di suicidi da far spavento. Ed i marchi che si servono di quest'azienda non è mica detto che producano apparecchi a basso costo, vedi Apple appunto che vende a peso d'oro roba fatta in Cina.

La verità è che si può fare ben poco contro queste cose, l'economia mondiale intera sta spostando la sua produzione in Cina, e anche fabbriche come Marshall, Nord, eccetera che dicono di produrre entro i confini del proprio stato o continente, in realtà semplicemente assemblano il prodotto finale usando i componenti costruiti in Cina. Se aprite una tastiera Nord, sul cui sito scrivono orgogliosamente "Instruments made in Sweden", sulle schede all'interno ci trovate scritto "Made in China" (visto personalmente sulla mainboard della mia Electro 3). E se non lo sono le schede lo sono i chip e gli altri componenti.

La quasi totalità dei prodotti tecnologici è fatta in Cina od ha componenti fatti in Cina, purtroppo non ci si scappa. Boicottare uno o due marchi non serve a niente, perché allora bisognerebbe boicottare praticamente la totalità delle aziende che producono elettrodomestici, apparecchi elettronici, automobili, vestiti, giocattoli, mobilio, eccetera. Tutte queste categorie di riffa o di raffa hanno a che fare con la Cina, e per ogni fabbrica sgamata a causare suicidi o malattie ce ne sono altre 1000 non scoperte che fanno altrettanto, perché in Cina i diritti umani non sanno nemmeno cosa sono. Non parliamo poi del rispetto della natura, che è un concetto che gli è totalmente alieno (non che da noi le cose vadano tanto meglio comunque, ma questa è storia per un altro thread).

Le migliori strategie per porre un freno a tutto questo, completando quanto detto da paolo_b3, sono:

1) Cambiare le cose solo quando veramente necessario e non per seguire le mode del momento o la semplice voglia di cambiare. Finché un apparecchio o un oggetto svolge la sua funzione, continuare ad usarlo fino a fine vita. Avere cura dei propri oggetti ed usarli nel modo corretto aiuta a prolungarne la durata.

2) A complemento del punto 1, abbracciare la cultura della riparazione e non della sostituzione al presentarsi del primo difetto. Se qualcosa si guasta o non funziona più nel pieno dell'efficienza, prima di giudicarlo irrimediabilmente defunto e buono solo per la benna dei rifiuti bisogna imparare a prendere in mano il cacciavite e cercare di risolvere il problema, o se non altro portarlo presso chi ne è capace.

3) Per quanto possibile acquistare prodotti di seconda mano e cedere/rivendere quelli di cui ci si vuole disfare invece di buttarli, se ancora funzionanti o riparabili.

4) In generale, riutilizzare e riciclare il più possibile.
Cerco di rispondere in sintesi, perché purtroppo ho poco tempo
Non è con un mero elenco di provvedimenti spiccioli che risolvi la questione
Innanzitutto il topic è incentrato su un'azienda che rientra nel modello B2C, tu citi aziende che producono per altre aziende (B2B)
Sulla prima categoria di aziende, noi in qualità di consumatori possiamo cambiarne le condotte scorrette boicottando i prodotti finché le aziende colpite nell'immagine non rimedino alle mancanze
Prendi il caso Del Monte, un classico. Il boicottaggio dei loro prodotti ha dissuaso l'azienda a gettare pesticidi dagli aerei in modo indiscriminato sui lavoratori. Ovviamente ciò è stato possibile grazie alle associazioni (composte da cittadini comuni come noi) che fanno monitoraggio in loco attraverso emissari e in contatto con le associazioni dei lavoratori presenti sul posto. Ma se l'azienda che produce i pesticidi - da cui si rifornisce la Del Monte - sfrutta i propri lavoratori, ciò non è dato saperlo. Subentrano in gioco altre dinamiche, altre responsabilità, a partire dalle linee decisionali dei governi su queste vicende. E i governi li votiamo noi. Quindi come vedi alla fine, il boicottaggio è uno strumento, non lo strumento
Quest'ultimo concetto mi sembrava un'ovvietà scontata sin dalla prima riga di questo topic
Chi ha capito il contrario è fuori strada, rilegga il topic dall'inizio, se ne ha voglia
  • anonimo
  • Membro: Expert
  • Risp: 2526
  • Loc: Livorno
  • Thanks: 145  

25-02-20 13.28

paolo_b3 ha scritto:
Se però il fatto che il mio punto di vista non coincide con il tuo ti crea disagio

Non mi crea disagio
Mi piacciono le risposte senza giri di parole
C'è un'azienda che avvelena i suoi dipendenti? Sì
Comprerai lo stesso i suoi prodotti? Sì
Bene ne prendo atto
Comprerai lo stesso i suoi prodotti? No
Ottimo siamo già in due

Tutto il resto è fuffa (menefreghismo)
D'altronde se viviamo in uno stato che fa 3000 morti sul lavoro all'anno (senza contare gli infortuni con lesioni invalidanti) e nessuno si indigna... lo scemo sono io che apro un topic del genere
  • anonimo

25-02-20 13.33

è nobile la tua battaglia ma non sempre è facile avere informazioni su chi o come vengono prodotti certi articoli.