Made in China et similia

  • zerinovic
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09-03-20 08.02

Io ho un Behringer xm8500 (a detta di molti il clone dell'sm58)acquistato piu o meno 15 anni fa sicuro...poi ho perso il conto, non é stato usato un granché, sempre come secondo microfono o mic di riserva,allora costava 35€, molto pesante al tatto, però come suono mi sembra piu presente sulle basse e rientra piu facilmente, aggiustata questa differenza con un eq posso dire che ha una resa del tutto analoga...però non suona di suo come un sm58...
  • anonimo

09-03-20 08.16

@ anonimo
Ciao a tutti!
Vorrei un parere da parte vostra.
Oggi parlavo con un musicista che ha alle spalle alcuni decenni di carriera professionale. Mi ha detto di aver acquistato da un noto sito e-commerce due Shure SM 57 cinesi a 15 euro l'uno, elogiandone le caratteristiche e che secondo lui sono identici agli originali americani che hanno un costo 10 volte maggiore.
Ora, detto da uno che fa musica da oltre 40 anni e che ha sempre storto il naso di fronte a strumenti che non fossero il top di gamma, l'affermazione mi suona un po' strana. E a dirla tutta mi duole anche un po', visto che due mesi fa ho speso 100 euro per uno Shure SM58 originale.
Voi che ne pensate?
in questo caso entra in ballo la statistica col calcolo delle probabilità: si rompe/non si rompe.
A parità di qualità se uno originale si rompe dopo 10 anni ed uno non originale dopo 2, l'ago della bilancia pende ancora verso il prodotto cinese.
Avevo acquistato una batteria per un portatile della Dell a 19 euro (made in china), l'originale costava 89; la made in china mi è durata 2 anni, l'originale sarebbe durata 4 anni.

Parlavo con un ingegnere che acquistava motori elettrici dalla germania e ad un certo punto ha iniziato a testare quelli cinesi pensando alla minor durata, qualità etc.: bene, con 1/10 della spesa aveva a disposizione gli stessi motori di uguali caratteristiche e durata. La morale è che anche molti prodotti cinesi oggi, sono di pari qualità, per scoprirli però si deve provare, come avevo fatto io con la batteria.
  • anonimo
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09-03-20 14.09

@ anonimo
in questo caso entra in ballo la statistica col calcolo delle probabilità: si rompe/non si rompe.
A parità di qualità se uno originale si rompe dopo 10 anni ed uno non originale dopo 2, l'ago della bilancia pende ancora verso il prodotto cinese.
Avevo acquistato una batteria per un portatile della Dell a 19 euro (made in china), l'originale costava 89; la made in china mi è durata 2 anni, l'originale sarebbe durata 4 anni.

Parlavo con un ingegnere che acquistava motori elettrici dalla germania e ad un certo punto ha iniziato a testare quelli cinesi pensando alla minor durata, qualità etc.: bene, con 1/10 della spesa aveva a disposizione gli stessi motori di uguali caratteristiche e durata. La morale è che anche molti prodotti cinesi oggi, sono di pari qualità, per scoprirli però si deve provare, come avevo fatto io con la batteria.
Alla fine perché un'azienda va a produrre in Cina?
- meno tasse
- minor costo forza lavoro
- minor costo materie prime e semilavorati

E sicuramente qualcos'altro che adesso mi sfugge

Non dimentichiamo che Shure in Cina ha un suo impianto (come anche Uli Behringer), non fa produrre a terzi

Ma a fronte dell' abbattimento dei suddetti costi, il prezzo al pubblico è lo stesso di 40 anni fa, quando la produzione era made in USA

Quindi, in base a questa ultima osservazione par di capire che oggi Shure ti faccia pagare di più il brand rispetto al passato (magari sbaglio e ignoro altri elementi che potrebbero far aumentare i costi)
  • mike71
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09-03-20 15.17

Di per se` se un prodotto e` fatto in Cina secondo le specifiche di un dato produttore, dovrebbe avere le stesse caratteristiche di un prodotto fatto da altre parti, oltretutto i semilavorati da dove arrivano? Io ho un amplificatore hi-fi fatto in cina, come si dice pagato in lire. Salvo un giri di compressore e di puliscicontatti sui potenziometri non ha avuto nessun problema. Certo non e` RoHS compliant, ma forse il fatto che le saldature siano del caro 60/40 aiuta l'affidabilita` ;-)

10-03-20 10.36

Spectrum ha scritto:
Voi che ne pensate?


In redazione seguiamo da tempo il fenomeno, anche per quanto concerne il mercato degli in-ear.

Da un paio di anni le aziende "clonate" s'incazzano sull'argomento: leggi qui la notizia della seconda retata, ma capiterà di nuovo...

Paragonare l'XM8500 Behringer all'SM58 Shure lo trovo un po' azzardato, però recentemente anche Behringer...
Leggi qui

Un saluto a tutti
R.Gerbi
  • zerinovic
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10-03-20 11.29

@ Riccardo_Gerbi
Spectrum ha scritto:
Voi che ne pensate?


In redazione seguiamo da tempo il fenomeno, anche per quanto concerne il mercato degli in-ear.

Da un paio di anni le aziende "clonate" s'incazzano sull'argomento: leggi qui la notizia della seconda retata, ma capiterà di nuovo...

Paragonare l'XM8500 Behringer all'SM58 Shure lo trovo un po' azzardato, però recentemente anche Behringer...
Leggi qui

Un saluto a tutti
R.Gerbi
XM 8500 - SM 58
SL 75C - SM 57

A buon intenditor...
Poi ci sono le nuove cuffie behringer bh 770... inutile dire a cosa somigliano..ehm..

10-03-20 11.44

zerinovic ha scritto:
XM 8500 - SM 58


L'XM 8500 è sul mercato da tanti anni, e il rimando allo Shure è solo sotto il profilo estetico: tra l'uno e l'altro in termini di resa c'è come tra il giorno e la notte...

Viceversa, tornerei a discutere di cloni cinesi, perché la discussione si è spostata sull'affidabilità, ma dopo l'articolo si fece qualche comparazione l'anno scorso, complice la "dritta" di alcuni fonici.
Cambiano peso e materiali, ma le prestazioni in termini di resa con gli originali si sono assottigliate.

Ovvio che il falso va condannato "senza se e senza ma", però forse è anche per questo che certe produzioni in taluni distretti fanno paura?

R.Gerbi
  • mike71
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10-03-20 12.23

Credo che siano cosa differente i compatibili ed i falsi pero`.
Questo computer o questo li usavi come l'originale PC IBM, ed in molti casi andavano pure meglio. Non ho mai sentito di finti PC IBM.
  • tsuki
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10-03-20 13.01

Io ho due GEM RPX uno italiano (argento) ed uno di fabbricazione cinese.Poiche' come resa sonora sono ASSOLUTAMENTE IDENTICI,un giorno volevo curiosarci dentro,e li ho aperti: quello italiano aveva una manifattura piu' accurata,cavetti piu' grossi e tagliati piu' uniformi,qualche componente di marca diversa rispetto al made in china,dove ho visto cavetti piu' sottili,tagliati meno accuratamente,componenti di marca diversa (qualcuno),ma la resa sonora assolutamente identica. Varrebbe la pena di aprire magari un clone cinese vero e proprio di un apparecchio rispetto ad un originale,e valutarne le differenze...Qualcuno lo ha fatto?

10-03-20 13.03

mike71 ha scritto:
Non ho mai sentito di finti PC IBM.


Ma l'ho scritto...

Il tentativo era "deviare" la discussione sul grado qualitativo raggiunto, a prescindere dalla pratica illegale.

Per esempio, recentemente ho ricevuto in prova dei radiomicrofoni wireless cinesi da poco più di cento euro come prezzo (la coppia), che hanno ben poco da invidiare come prestazioni a modelli intermedi presenti nel nostro odierno mercato, e che si "mangiano" i Behringer Wireless di due lustri fa.

Se poi durano quanto i Behringer, lo scopriremo solo vivendo, però sono marchiati XYZ, e non li guardano in tanti...

R.Gerbi

10-03-20 13.26

tsuki ha scritto:
Io ho due GEM RPX uno italiano (argento) ed uno di fabbricazione cinese.


Occhio però... tralasciando che in seguito GEM delegò per l'assemblaggio Medeli, e ci può stare che cambiò alcuni componenti "extra scheda" per economia o sulla base della disponibilità locale - quindi non è un analisi tra originale e un possibile clone - il tuo esempio riguarda strumenti di quasi tre lustri fa, un abisso ragionando di progresso tecnologico.

tsuki ha scritto:
Varrebbe la pena di aprire magari un clone cinese vero e proprio di un apparecchio rispetto ad un originale,e valutarne le differenze...Qualcuno lo ha fatto?


Fatto su un SM57 "original" e un clone: il corpo del secondo è più massiccio e meno raffinato come grado di finiture esterne/interne (adesivi messi male, interno del corpo grezzo...), mentre l'elettronica nello specifico è molto simile (che vuol dire: "clonata piuttosto bene").
In termini di resa, il clone risulta abbastanza fedele, a parte una piccola attenuazione intorno ai 2kHz, ma nel mio caso è stata rilevata dall'orecchio piuttosto fine di un fonico, e confermata dopo un test con l'analizzatore di spettro.
Parliamoci chiaro, nella maggior parte dei casi oggi sono in pochi ad accorgersi di simili sfumature nel carattere, ecco perché sono "sulla bocca di molti"...

20 anni fa l'alternativa agli Shure erano i JTS, che costavano qualche decina di carte da mille lire in meno, ma c'era sempre una bella distanza in termini di prestazioni, oggi no: ci sono casi in cui il clone è molto simile all'originale, e se poi lo vendi online a 15 euro...

ps. io un JTS ce l'ho ancora nella custodia dei microfoni, accanto ad alcuni Shure con vita quasi trentennale: ovviamente, se compri un clone sei consapevole che l'affidabilità è una scommessa.

R.Gerbi