Dilemmi di un povero principiante autodidatta

  • anonimo

25-03-20 21.12

@ anonimo
Ottima testimonianza.
io potrei postarne una pessima ma lascio perdere emo
  • paolo_b3
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25-03-20 21.16

@ zerinovic
Sai quante volte si prende di punta un esercizio che non riesce, insisti e vai nel pallone ancora di più, ci dormi su, la mattina dopo ci riesci alla prima...e senza uno che ti dice dove sbagli é molto peggio, la scuola dove andavo io di questi tempi continua le lezioni su un host tipo skype. É gia meglio.
Ah certo, non devi convincere me.
  • dani79
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26-03-20 15.23

@ FranzBraile
dani79 ha scritto:
3) Infine volevo chiedervi se contemporaneamente al Beyer potevo iniziare pure con qualcos'altro oppure finire prima tutti i 101 esercizi e poi passare ad altro procedendo quindi con una certa gradualità.

Hanon, esercizi da 1 a 20
Grazie per il consiglio ...
  • Raptus
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26-03-20 16.39

@ dani79
Mi sembra esagerato , ogni volta sempre la stessa risposta , ma a che servono allora tutti sto forum...bho....Non lo prenderò Msi un maestro...mica devo diventare Array.
Io vorrei darti solo un consiglio psicologico, non tecnico (per quelli ci sono ottimi forumisti qua dentro).
Avendo anche io iniziato seriamente in "tarda età": non prendere come riferimento quello che vedi in giro e soprattutto su internet, metti te stesso al primo posto.
Di questi tempi si corre il rischio di scoraggiarsi se si è alle prime armi (rende di più il termine veneto "smonarsi" emo) se ci basiamo sui talenti da click di youtube oppure su quanto ti dicono quelli che hanno seguito un percorso accademico iniziando da giovanissimi (che magari ti fan credere pure di non aver mai studiato).
Tu poniti degli obiettivi tuoi, ad esempio delle canzoni che ti piacciono. Fregatene di come le fanno gli altri, comincia ad imparare con l'obiettivo in testa di volerne fare una tua versione.
Sennò corri il rischio di lasciar perdere oppure peggio odiare lo strumento.
Il pianoforte non è quello strumento austero, sacro e complicato che ci hanno sempre fatto credere da quando siamo nati, è solo... uno strumento, serve a comunicare emozioni (complicato lo è ma solo perché ha una curva di apprendimento molto alta all'inizio).
Così come i chitarristi strimpellano anche i pianisti possono farlo, ottenendo ottimi risultati (se non di pubblico, per sé stessi).
  • vin_roma
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26-03-20 18.21

paolo_b3 ha scritto:
Sicuramente, ma per fare il Beyer basta un po di pazienza.

Il Beyer (che non mi piace) sta ad un principiante come uno studio di Chopin sta a chi fa l'esame di VIII.
  • anonimo

26-03-20 18.28

@ vin_roma
paolo_b3 ha scritto:
Sicuramente, ma per fare il Beyer basta un po di pazienza.

Il Beyer (che non mi piace) sta ad un principiante come uno studio di Chopin sta a chi fa l'esame di VIII.
tu con cosa faresti studiare?
Esercizi tuoi?
  • monika_A3
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26-03-20 18.43

Cyrano ha scritto:
anche se Chang stesso disprezza l’Hanon sopra ogni cosa


Mi sono procurata il bellissimo libro di Chang emo e conto di cominciare a leggerlo per davvero (perchè finora l'ho solo sfogliato... emo)
Capirò da sola nella lettura questa (per me inaspettata (*)) avversione?

(*)) forse inaspettata perchè non posso certo dire di conoscere quanto scritto da Chang! emo
  • vin_roma
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26-03-20 19.23

@Dani79:
Riguardo all'Hanon

dani79 ha scritto:
Grazie per il consiglio ...


Ma se non conosci i principi dell'articolazione, del peso della mano, del braccio rilassato... tempo un mese e sei a curarti una tendinite.

Onestamente, quando mi andava di insegnare, le prime lezioni erano tutte basate sul peso, la postura e il rilassamento. Una volta capito il meccanismo della generazione del suono, la velocità, l'indipendenza, la sicurezza, erano solo questione di tempo e maturazione.
Certo, c'è chi sviluppa prima, chi dopo, ma ho avuto persone che, capita l'antifona, hanno fatto più in 2/3 mesi con me che in 4/5 anni con gli insegnanti precedenti (perché è anche importante averlo giusto l'insegnante, non tutti sono all'altezza!).

Io sono atipico, studiai tardi, fui uno dei 2 (tra 6/7) che quell'anno presero in conservatorio per il corso di organo. Non sapevo una nota! non avevo mai avuto un insegnante, suonicchiavo ad orecchio! Ma il buon Fernando Germani seppe capire che i miei erano solo errori (orrori!) dettati dalla mancanza di scuola ma la musicalità non mi mancava.
Per sopperire alle mancanze di base il mastro mi mandò a fare un anno propedeutico di pianoforte con la pregievole pianista M.E. Tozzi (sempre in conservatorio).
Devo dire che per quanto fossi a terra appresi subito l'impostazione e corsi, corsi molto. All'esame di conferma, a fine anno, da zero che ero portai il programma di 3° e tra i pezzi a piacere portai "deux Arabesque" (questa è la prima) e mi ero già sparato qualche mese prima anche il "Valse Romantique".
Certo, essendo giovanissimo studiavo 8/10 ore al giorno... ma, senza dubbio, devo quei progressi all'insegnante.

Perché? Perché a lezione suonava, suonava e mi invitava ad imitarla, quando piantava gli accordi a 10 note dall'alto mi chiedeva sempre: tocca il mio gomito! fallo ciondolare! Ed era sempre morbido, con le spalle giù, rilassatissime e poi mi chiedeva di rifarlo. Mi faceva ascoltare il suono "pestato" e poi quello col peso di caduta, che era "rotondo", armonico... e l'avevo capito, avevo capito che le dita dovevano essere autonome, slegate dal palmo, dal braccio, così come lei mi faceva vedere ...e il suono era bello, mi innamorai del suono pieno, centrato, di quelle corde di uno Steinway a coda...
Faceva diventare poetica anche una Sonatina di Clementi perché entrava dentro le note, dentro la musica e la dimensione era diversa: le dita non facevano ginnnastica ma esprimevano suono ed emozioni e quanto difficili fossero le note non era importante, importante era il suono che dalla testa andava nelle dita... e con questo principio cresci, ma se non c'è qualcuno che sa comprendere la tua falla in quel momento e non sa porvi rimedio con la ricetta giusta ...tu continui a premere, premere ...e non cresci mai.

Su YouTube ...che caxxx di suono vuoi sentire? Cosa pensi che possa stimolarti?

Poi, una cosa che mi dicevano sempre era: per rendere l'80% devi essere preparato al 200%.
Se già parti scarso di propositi con la qualità delle lezioni in rete ...quanto fa l'80% ...di poco?

Se hai delle potenzialità le bruci tutte, anche se gli obbiettivi sono modesti. Li otterrai ancora più scarsi.
  • vin_roma
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26-03-20 19.51

@ anonimo
tu con cosa faresti studiare?
Esercizi tuoi?
Guarda, quando si tratta di fare un percorso veloce ma efficace mi affido a Florestano Rossomandi, una sorta di Bignami del pianismo.

Mi bastano anche i primi tre volumi degli otto. Perché? Perché concentrano in poche battute, da ripete ad libitum, dei pattern tecnici che risultano facili da leggere e anche molto musicali.
E' diviso in 5 sezioni, ognuno per un tipo di tecnica: 1 articolazione, 2 polso, 3 staccato, 4 scale... Bellissimo è un esercizio di terze e seste (Mi-Do/Sol-Si) a mani alternate lungo la scala per comprendere e sviluppare il suono di caduta e non c'è limite di velocità e quando lo fai veloce, anche se lo puoi suonare dopo un mese di lezioni, ti senti gratificato perché senti un suono "da pianista"!
  • anonimo

26-03-20 20.16

@ vin_roma
@Dani79:
Riguardo all'Hanon

dani79 ha scritto:
Grazie per il consiglio ...


Ma se non conosci i principi dell'articolazione, del peso della mano, del braccio rilassato... tempo un mese e sei a curarti una tendinite.

Onestamente, quando mi andava di insegnare, le prime lezioni erano tutte basate sul peso, la postura e il rilassamento. Una volta capito il meccanismo della generazione del suono, la velocità, l'indipendenza, la sicurezza, erano solo questione di tempo e maturazione.
Certo, c'è chi sviluppa prima, chi dopo, ma ho avuto persone che, capita l'antifona, hanno fatto più in 2/3 mesi con me che in 4/5 anni con gli insegnanti precedenti (perché è anche importante averlo giusto l'insegnante, non tutti sono all'altezza!).

Io sono atipico, studiai tardi, fui uno dei 2 (tra 6/7) che quell'anno presero in conservatorio per il corso di organo. Non sapevo una nota! non avevo mai avuto un insegnante, suonicchiavo ad orecchio! Ma il buon Fernando Germani seppe capire che i miei erano solo errori (orrori!) dettati dalla mancanza di scuola ma la musicalità non mi mancava.
Per sopperire alle mancanze di base il mastro mi mandò a fare un anno propedeutico di pianoforte con la pregievole pianista M.E. Tozzi (sempre in conservatorio).
Devo dire che per quanto fossi a terra appresi subito l'impostazione e corsi, corsi molto. All'esame di conferma, a fine anno, da zero che ero portai il programma di 3° e tra i pezzi a piacere portai "deux Arabesque" (questa è la prima) e mi ero già sparato qualche mese prima anche il "Valse Romantique".
Certo, essendo giovanissimo studiavo 8/10 ore al giorno... ma, senza dubbio, devo quei progressi all'insegnante.

Perché? Perché a lezione suonava, suonava e mi invitava ad imitarla, quando piantava gli accordi a 10 note dall'alto mi chiedeva sempre: tocca il mio gomito! fallo ciondolare! Ed era sempre morbido, con le spalle giù, rilassatissime e poi mi chiedeva di rifarlo. Mi faceva ascoltare il suono "pestato" e poi quello col peso di caduta, che era "rotondo", armonico... e l'avevo capito, avevo capito che le dita dovevano essere autonome, slegate dal palmo, dal braccio, così come lei mi faceva vedere ...e il suono era bello, mi innamorai del suono pieno, centrato, di quelle corde di uno Steinway a coda...
Faceva diventare poetica anche una Sonatina di Clementi perché entrava dentro le note, dentro la musica e la dimensione era diversa: le dita non facevano ginnnastica ma esprimevano suono ed emozioni e quanto difficili fossero le note non era importante, importante era il suono che dalla testa andava nelle dita... e con questo principio cresci, ma se non c'è qualcuno che sa comprendere la tua falla in quel momento e non sa porvi rimedio con la ricetta giusta ...tu continui a premere, premere ...e non cresci mai.

Su YouTube ...che caxxx di suono vuoi sentire? Cosa pensi che possa stimolarti?

Poi, una cosa che mi dicevano sempre era: per rendere l'80% devi essere preparato al 200%.
Se già parti scarso di propositi con la qualità delle lezioni in rete ...quanto fa l'80% ...di poco?

Se hai delle potenzialità le bruci tutte, anche se gli obbiettivi sono modesti. Li otterrai ancora più scarsi.
Ecco. Non si potrebbe esprimere meglio.
  • anonimo

26-03-20 20.18

@ vin_roma
Guarda, quando si tratta di fare un percorso veloce ma efficace mi affido a Florestano Rossomandi, una sorta di Bignami del pianismo.

Mi bastano anche i primi tre volumi degli otto. Perché? Perché concentrano in poche battute, da ripete ad libitum, dei pattern tecnici che risultano facili da leggere e anche molto musicali.
E' diviso in 5 sezioni, ognuno per un tipo di tecnica: 1 articolazione, 2 polso, 3 staccato, 4 scale... Bellissimo è un esercizio di terze e seste (Mi-Do/Sol-Si) a mani alternate lungo la scala per comprendere e sviluppare il suono di caduta e non c'è limite di velocità e quando lo fai veloce, anche se lo puoi suonare dopo un mese di lezioni, ti senti gratificato perché senti un suono "da pianista"!
Il Rossomandi piaceva alla moglie del mio maestro (il povero Emilio Traverso).

A Emilio non piaceva, lui sosteneva che in Bach c'é tutto.

Ma lui era un organista, si capisce.
  • anonimo

26-03-20 20.19

Dai Dani79, un paio di dritte gratis su Skype te le do io se vuoi.
  • anonimo

26-03-20 20.55

comunque, non voglio montarmi la testa, ma le dritte che mi avete fornito sino ad ora voi due maestri hanno dato i loro frutti, ovviamente, limitatamente al tempo che dedico io al pianoforte: non certo 3/4 ore al giorno.
L'importante è non mollare mai, lo dico anche all'autore del 3d, quello che si comincia si deve sempre portare a termine, sempre.emo

Boia chi molla emo
  • vin_roma
  • Membro: Supporter
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26-03-20 21.01

marc_c, ma confermi quello che ti dicevamo sempre?: vai lento, metodico ...sembra che non cresci mai ma poi, una mattina, riprovi e sembra tutto logico e facile?
  • anonimo

26-03-20 22.18

@ vin_roma
marc_c, ma confermi quello che ti dicevamo sempre?: vai lento, metodico ...sembra che non cresci mai ma poi, una mattina, riprovi e sembra tutto logico e facile?
Confermo al 100%

Anche per lo stride sto seguendo i consigli di cyrano ed i risultati li vedo. Non stacco ancora gli occhi dalla mano sinistra ma mi sto accorgendo, a mano a mano che proseguo, di vedere più cose nello stesso istante, prima non era così, é come se tra un passaggio e l'altro avessi più tempo a disposizione per vedere quello che sto facendo.
É come quando devi imparare a schiacciare nella pallavolo, inizialmente é complicato in quanto devi coordinare un sacco di movimenti ed una volta schiacciato non hai capito come hai fatto. Con l'esercizio arrivi ad un certo punto che salti e prima di schiacciare, metre sei ancora in volo, ti sembra di avere tutto il tempo del mondo per vedere la squadra avversaria, ruotare la mano ed il polso per schiacciare dove non c'è la difesa e il muro: si attacca al tram.
  • MarianoM
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27-03-20 08.54

@ anonimo
Dai Dani79, un paio di dritte gratis su Skype te le do io se vuoi.
Cyrano....questa frase potrebbe tentare molti!!!! Per me una tentazione quasi irresistibile 😄
  • anonimo

27-03-20 08.56

Sono sempre a disposizione di tutti per una bella chiacchierata/scambio di nozioni, idee e dritte.

Bastano Skype (o FaceTime) ed un piano.