Ragione ed emozione

  • tsuki
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31-07-20 13.05

Puo' emozionare la perfezione compositiva di Bach (ma come faceva...),puo' emozionare l'anarchia esecutiva di Petrucciani,l'Anima è in grado di trovare il suo cibo emotivo dalle porte piu' impensate,e per ognuno la propria emozione è personale,insindacabile.struggente.
  • anonimo

31-07-20 13.07

@ tsuki
Puo' emozionare la perfezione compositiva di Bach (ma come faceva...),puo' emozionare l'anarchia esecutiva di Petrucciani,l'Anima è in grado di trovare il suo cibo emotivo dalle porte piu' impensate,e per ognuno la propria emozione è personale,insindacabile.struggente.
Forse mi sono spiegato male: Bach non mi emoziona. La sua musica non è fatta per emozionare, è fatta per mostrare.
  • keyboard7
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31-07-20 13.18

Cyrano ha scritto:
il Vero è l'Uno

Il discorso è interessante. Io mi sono accorto nel corso del tempo che sentivo il bisogno di "alleggerire" sempre di più. Meno note, meno accordi, idealmente solo un accordo, quello "perfetto".
Mi sono avvicinato a "atmosfere" tipo questa, e mi danno pace ed emozioni, anche se sento il desiderio di "alleggerire" ancora di più...
Tastelike Cake
  • vin_roma
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31-07-20 13.24

@ anonimo
Forse mi sono spiegato male: Bach non mi emoziona. La sua musica non è fatta per emozionare, è fatta per mostrare.
Infatti...

certi concetti non entrano.
Avevo scritto qualche post su che un conto è il bisogno emotivo umano, un altro conto è l'equilibrio, la certezza di qualcosa di immutabile.
Ogni volta che ci emozioniamo ci riusciamo perché sappiamo che è una cosa instabile e, coinvolgendoci, superstiziosamente cerchiamo di assorbirne quanta più possibile di emozione per immagazzinarla, come a farne scorta per i tempi bui.
Bach, e tutta l'estetica inamovibile, è su altri piani, non paragonabili ai consolatori modaioli.
  • vin_roma
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31-07-20 13.27

@ keyboard7
Cyrano ha scritto:
il Vero è l'Uno

Il discorso è interessante. Io mi sono accorto nel corso del tempo che sentivo il bisogno di "alleggerire" sempre di più. Meno note, meno accordi, idealmente solo un accordo, quello "perfetto".
Mi sono avvicinato a "atmosfere" tipo questa, e mi danno pace ed emozioni, anche se sento il desiderio di "alleggerire" ancora di più...
Tastelike Cake
Nel tuo esempio non c'è "stabilità", certezza, ma solo buoni propositi per la ricerca di una via.
  • anonimo

31-07-20 13.31

vin_roma ha scritto:
Bach, e tutta l'estetica inamovibile, è su altri piani, non paragonabili ai consolatori modaioli.


Non avrei potuto dirlo meglio.
  • anonimo

31-07-20 13.36

Un esempio pratico: possiamo dire quello che vogliamo, ma il rapporto cadenzante è inscritto nella legge degli armonici naturali.

E noi lo percepiamo come giusto, naturale, immancabile, in poche parole Bello.

Non c'entra emozionarsi, c'entra contemplare il Vero.
  • anonimo

31-07-20 13.37

Del resto Budda predicava che le emozioni, anche le più nobili come l'amore, sono negative in quanto provocano attaccamento.
  • Bassoforte
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31-07-20 13.44

@ tsuki
Puo' emozionare la perfezione compositiva di Bach (ma come faceva...),puo' emozionare l'anarchia esecutiva di Petrucciani,l'Anima è in grado di trovare il suo cibo emotivo dalle porte piu' impensate,e per ognuno la propria emozione è personale,insindacabile.struggente.
Trovo il contributo il più appropriato al tema. Concordo solo parzialmente che il bello e il vero risiedano esclusivamente su crismi e modelli classici che nella loro continua contemplazione rischiano di diventare Totem e riducendo la critica musicale ad una sorta di pratica teurgica.

Nella mia vita in cui di musica ne ho sentita tanta dalla classica al metal, passando per tutti i gradi intermedi, ascoltando senza pregiudizi la musica di tutti, molto di questo patrimonio umano mi ha emozionato, in modi diversi. Voglio giusto citare Vivaldi con la sua Tempesta di Mare che ho amato nella sua versione originale, ma anche declinata nella sua versione Dance e nella sua versione metal. Mi sono piaciute tutte le sue variazioni perché non ho preconcetti né dogmi in cui credere e la melodia che ha composto era sublime in tutte le salse.
  • markelly2
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31-07-20 13.53

Bassoforte ha scritto:
Concordo solo parzialmente che il bello e il vero risiedano esclusivamente su crismi e modelli classici che nella loro continua contemplazione rischiano di diventare Totem e riducendo la critica musicale ad una sorta di pratica teurgica.

Concordo.

E aggiungo: dunque contemplare il bello come manifestazione della natura, ci porta a una sorta di nirvana, di paradiso o come si vuol chiamare, in cui in pratica non esiste più nessun travaglio umano che giustifichi alcuna forma d'arte, che come è noto, esiste (l'arte) proprio perché questa "pace dei sensi" non è raggiungibile (non ancora, o non per tutti).

Ergo, se a tutti noi bastasse contemplare il bello e il vero per stare bene, non avremmo nemmeno bisogno della musica né di nessun altra arte.
  • keyboard7
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31-07-20 13.58

@ vin_roma
Nel tuo esempio non c'è "stabilità", certezza, ma solo buoni propositi per la ricerca di una via.
Intendo un unico accordo, immenso ed eterno che risuoni per sempre riempiendo tutto lo spazio...
Una volta lessi su un libro di Anthony De Mello una storiella interessante:
cito da "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" :
Un giorno il vecchio Nasr-ed-Din stava strimpellando la chitarra,
suonando sempre la stessa nota.
Dopo un po' intorno a lui si raccolse una folla di gente (si
trovava nella piazza del mercato) e uno degli uomini seduti a
terra disse: É bella quella nota che stai suonando, Mullah, ma
perché non fai qualche variazione, come fanno gli altri
musicisti?». «Quegli stupidi!» esclamò Nasr-ed-Din. «Loro
(cercano) la nota giusta. Io invece l'ho (trovata)».
  • dielle63
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31-07-20 14.03

@ vin_roma
Infatti...

certi concetti non entrano.
Avevo scritto qualche post su che un conto è il bisogno emotivo umano, un altro conto è l'equilibrio, la certezza di qualcosa di immutabile.
Ogni volta che ci emozioniamo ci riusciamo perché sappiamo che è una cosa instabile e, coinvolgendoci, superstiziosamente cerchiamo di assorbirne quanta più possibile di emozione per immagazzinarla, come a farne scorta per i tempi bui.
Bach, e tutta l'estetica inamovibile, è su altri piani, non paragonabili ai consolatori modaioli.
Non possiamo liquidare come "modaiolo" tutto ciò che non rientra nella musica di Bach (o di quella alla sua simile).

Il metro con cui noi intendiamo le proporzioni, le progressioni, gli equilibri delle cose fisiche e della musica, sono frutto di un nostro modo di classificare quanto ci circonda; non è detto che questo sia il Vero, l'Essenza.

Dire che un'opera d'arte è Armonica solo se ne verifichiamo rapporti con le Successione Aurea di Fibonacci (che pure è una sequenza matematica applicabile a tantissime forme di arte in architettura classica,in musica, ma anche in creature del creato come il nautilus, la cui spirale perfetta può essere descritta, appunto, con questa serie di numeri) è molto limitativo.

La Matematica (e la Fisica) che molti di noi hanno studiato a scuola è di per se stata superata. Se massa e energia sono in relazione, se lo spazio è curvo, se il tempo stesso non è una determinante invariabile.....come facciamo a dire che il Vero è solo quello che risponde alla perfezione di ciò che siamo abituati a riconoscere?

Forse alcune manifestazioni imperfette possono addirittura essere "più vere" proprio perchè vanno oltre il facile da riconoscere, il codificato, il limitato.

Oppure Dio è un geometra.
  • anonimo

31-07-20 14.08

@ Bassoforte
Trovo il contributo il più appropriato al tema. Concordo solo parzialmente che il bello e il vero risiedano esclusivamente su crismi e modelli classici che nella loro continua contemplazione rischiano di diventare Totem e riducendo la critica musicale ad una sorta di pratica teurgica.

Nella mia vita in cui di musica ne ho sentita tanta dalla classica al metal, passando per tutti i gradi intermedi, ascoltando senza pregiudizi la musica di tutti, molto di questo patrimonio umano mi ha emozionato, in modi diversi. Voglio giusto citare Vivaldi con la sua Tempesta di Mare che ho amato nella sua versione originale, ma anche declinata nella sua versione Dance e nella sua versione metal. Mi sono piaciute tutte le sue variazioni perché non ho preconcetti né dogmi in cui credere e la melodia che ha composto era sublime in tutte le salse.
Mi sono spiegato male: il Bello ed il Vero non risiedono nei modelli classici, possono essere mostrati da tutta l'arte.

Sia attraverso le emozioni, sia attraverso la contemplazione della norma che produce il Bello.

Sta di fatto che a mio avviso la via dell'emozione mostra meno ed in maniera più incerta, la via della contemplazione è più profonda e stabile.

Ma questo per me, poi ognuno ha la sua via.

  • keyboard7
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31-07-20 14.10

dielle63 ha scritto:
La Matematica (e la Fisica) che molti di noi hanno studiato a scuola è di per se stata superata. Se massa e energia sono in relazione, se lo spazio è curvo, se il tempo stesso non è una determinante invariabile.....come facciamo a dire che il Vero è solo quello che risponde alla perfezione di ciò che siamo abituati a riconoscere?

Questa considerazione la condivido e mi sembra interessante, se riducessimo la musica a una pure formula matematica (sebbene perfetta) allora i computer (appositamente programmati) comporrebbero da soli sinfonie fantastiche...
  • vin_roma
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31-07-20 14.13

@ keyboard7
Intendo un unico accordo, immenso ed eterno che risuoni per sempre riempiendo tutto lo spazio...
Una volta lessi su un libro di Anthony De Mello una storiella interessante:
cito da "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" :
Un giorno il vecchio Nasr-ed-Din stava strimpellando la chitarra,
suonando sempre la stessa nota.
Dopo un po' intorno a lui si raccolse una folla di gente (si
trovava nella piazza del mercato) e uno degli uomini seduti a
terra disse: É bella quella nota che stai suonando, Mullah, ma
perché non fai qualche variazione, come fanno gli altri
musicisti?». «Quegli stupidi!» esclamò Nasr-ed-Din. «Loro
(cercano) la nota giusta. Io invece l'ho (trovata)».
Ma sai che da ragazzetto pensavo che la musica perfetta fosse un suono solo, assoluto, stabile e che erano solo le nostre sovrastrutture, le nostre ansie, ad impedirne la comprensione?
  • vin_roma
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31-07-20 14.19

dielle63, certamente...
l'assoluto è probabilmente solo una nostra aspirazione perché in pratica, almeno apparentemente, siamo in un turbinio di instabilità.
  • zerinovic
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31-07-20 14.25

tutto é matematica, (il vero e l’assoluto) ma la creativita e le emozioni, sono la via verso l’assoluto.

ricordiamoci anche che dai diamanti non nasce niente...

quindi é necessario trovare un equilibrio interiore tra razionalita e irrazionalita. ci vuole molta umiltà.siamo esseri imperfetti.
  • anonimo

31-07-20 14.39

Cyrano ha scritto:
Risposta breve: il Vero è l'Uno

Risposta articolata: il Vero è il Bello che si fa tangibile come relazione tra mondo e terra, espressi nel tratto della forma.


Frasi fatte, risposta ideologica... Oltretutto non si capisce cosa vuol dire "Relazione tra mondo e terra" riferito alla Musica... emo

Il bello è soggettivo: per te può essere bella una Sonata di Bach, per un Arabo può essere bella una canzone religiosa Araba... E' tutto relativo: dipende dalla Cultura nella quale uno è nato, da che tipo di Musica ha ascoltato. Ora: non dico che la Trap o il Rap di Fedez siano bella Musica, ma non esistono solamente i nostri Canoni Occidentali. Esistono anche altre culture: il Vero ed il Bello non sono assoluti ed appannaggio di un solo tipo di Cultura...
  • tsuki
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31-07-20 14.41

Se vai in vaticano a vedere la Pieta' di Michelangelo,osserverai la perfezione della lavorazione artistica del marmo,classica all'estremo nel colore alabastrino,nella perfezione della cristallizzazione del gioco della muscolatura,nella perfezione delle linee dei volti tracciate dall'artista.Questo è assoluto nella sua perfezione,niente emozione,perfezione,totalita'.MA se vai a vedere l'espressione della Madre,il dolore fermato come in una foto nella dolente contemplazione dei lineamenti del Figlio stravolti dal dolore e dalla tristezza assoluta della morte,ti emozioni;ti emoziona.Paragonandolo alla discussione su Bach,per mè l'Arte suprema ha questo,il connubio tra il mostrare la PERFEZIONE del capolavoro,e nel contempo la capacita' di coinvolgere emotivamente l'anima di chi rimira l'opera.
  • anonimo

31-07-20 14.48

tsuki ha scritto:
Paragonandolo alla discussione su Bach,per mè l'Arte suprema ha questo,il connubio tra il mostrare la PERFEZIONE del capolavoro,e nel contempo la capacita' di coinvolgere emotivamente l'anima di chi rimira l'opera.


Ma a me, magari, coinvolge emotivamente più la Musica di Mozart, pur apprezzando la perfezione di Bach (che, per i miei gusti, è TROPPO PERFETTO, un po' freddo)... Cioè non sempre e non a tutti fa emozionare la perfezione: c'è chi si emoziona di più di fronte a qualcosa di meno perfetto (non dico Mozart che, nel suo genere, è perfetto pure lui, ma a me emoziona di più ascoltare un gruppo Blues che la Musica di Bach. Magari il Gruppo Blues sarà meno "perfetto" della Musica di Bach, ma, a me, emoziona e coinvolge molto di più...).