Strumenti o plugin?

  • artemiasalina
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25-02-21 11.17

@ orange1978
che palle sempre queste discussioni sterili e strasentite ma basta....

ma ognuno usa quel che vuole, software, hardware, strumenti acustici, spartito, cio che conta è il RISULTATO, e il risultato lo si puo ottenere in svariati modi, ognuno ha il suo metodo, chi preferisce due synth analogici e una loopstation, chi preferisce fast tracker 2 su computer, chi pro tools e i vst, non hanno senso simili discussioni.

Ma...non c'era nessuna discussione, è stato chiesto un parere ed ognuno riportava la sua esperienza.
Non mi pare che nessuno abbia detto che l'una o l'altra soluzione siano da preferire o siano migliori, si parla di esperienza personale.
  • anonimo
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25-02-21 13.28

orange1978 ha scritto:
che palle sempre queste discussioni sterili e strasentite ma basta....


Orange, la tua osservazione non e' del tutto insensata, perche' la discussione "hardware vs Virtual" e' stata affrontata in questo forum dagli albori del forum stesso (non ricordo se ci sono entrato nel 2002 o nel 2003.. ma era il "big bang" di Supportimusicali).

Pero' parlarne adesso a distanza di tempo ha un suo significato.
Se dagli anni 2000 a seguire, i vsti erano delle novita', ed i vari pareri erano influenzati dagli entusiasmi (talvolta eccessivi) verso i virtual instruments, adesso le cose si sono assestate.

Chi usa i VSti non lo fa piu' per entusiasmo, ma perche' ne ha reale necessita' e li usa in maniera professionale, con la giusta attrezzatura e le dovute conoscenze anche in termini di rapporto vantaggi/svantaggi

Stesso discorso per chi invece ha deciso di restare nell'hardware, dopo aver comunque testato il mondo dei VSti.

Io che ero assente dal forum da un po', leggo dei pareri decisamente diversi da quelli che leggevo tempo fa nelle tante discussioni su questo tema.
Percepisco scelte piu' mature e piu' mirate, laddove in passato invece erano piu' impulsive per chi si buttava sui VSTi, e piu' conservativo pregiudiziali per chi restava imperterrito sull'hardware.

Leggere cosa e' cambiato nel tempo, lo trovo interessante.
Poi come dici tu, ognuno usi quel che vuole in base a gusti ed esigenze.
  • anumj
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25-02-21 18.12

Il virtuale è oramai anni luce avanti rispetto alla produzione della controparte hardware.

Esiste una risposta virtuale in grado di annichilire qualsiasi strumento musicale elettronico in carne ed ossa, anche il più attuale.

La cosa ancora più straordinaria è che tutta questa superiorità schiacciante spesso è totalmente gratis, in altri casi invece è a prezzi significativamente più bassi rispetto all'hardware.
Poi ognuno ha la libertà di costruire intorno al proprio VSTi la casetta sull'albero o il grattacielo a manhattan, in base alle proprie possibilità economiche o ai propri obiettivi artistici.
  • Tama72
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25-02-21 18.50

Io suono solo a casa,ho deciso di usare VST perché alla fine ho speso decisamente meno ( parlo di rapporto qualità prezzo ).
Ma la cosa che mi fa girare più le balle è ( in senso buono ) :
Ma perché non c'era questa tecnologia così a basso costo quando andavo in giro a suonare io emo...caaaxxxxo!!!!emo
  • orange1978
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25-02-21 18.56

infatti la mia risposta è per il fatto che secondo me non vale nemmeno la pena stare qui a domandarsi ogni giorno le stesse cose (leggo ogni giorno post nuovi con domande, confessioni, sembra di essere dallo psicologo piu che in un forum di strumenti).

e prendo il mac o prendo il pc?
e prendo cubase o prendo reaper?
meglio la pa4x o la genos?
meglio i vst o l'hardware?

ma bastaaaa....consiglio impiegate il tempo in maniera piu utile, anche scrivendo perche no, ma su argomenti che vale la pena discutere, secondo me discutere su software/hardware non ha piu senso da anni, argomentazioni del tipo "se io non ho lo strumento vero non riesco a essere creativo perche mi manca il contatto" sono solo limiti mentali, personali, ma non cè nulla di oggettivo in tutto questo.

la cosa migliore è usare cio che piace di piu e con il quale si è piu comodi/veloci/creativi, non cè molto altro da dire.

(tranne casi molto particolari, a uno che vuole studiare pianoforte classico non consiglierei mai di comprarsi una master kawai o yamaha e usare solo il software a meno che non ne sia impossibilitato, consiglierei un piano a coda assolutamente, e semmai consiglierei poi di integrarlo con tutta questa utile tecnologia ma senza sostituire nulla in modo assoluto, se vuoi imparare uno strumento acustico davvero serve per forza di cose studiare sullo strumento vero.)
  • wildcat80
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25-02-21 19.20

Andre a me sei pure stato simpatico, ci siamo sentiti, scritti, trovo sempre una competenza di fondo incredibile in molti dei tuoi post.
Però forse non hai capito una cosa fondamentale: il forum è uno spazio libero, si è liberi di scrivere e di leggere, di non scrivere e non leggere.
Se superassi questo tuo limite sarebbe fantastico.
  • d_phatt
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25-02-21 20.37

Tanto per dire...giusto un paio di settimane fa, mi si è piantato completamente il sistema, da solo e dal nulla. E' stata la prima e unica volta che mi è successa una cosa del genere, dopo che in più di 8 anni l'unica noia che mi aveva dato questo computer era una cavolata, una cosa non grave e risolta in pochi minuti.
Ebbene, dopo aver scaricato (ma non installato) un aggiornamento, il sistema ha pensato bene di fallire l'ultima parte dell'avvio e di non riuscire a caricare l'interfaccia grafica, nemmeno dopo ripetuti riavvi con tanto di vari comandi tentati e tutti falliti. Avevo accesso solo al terminale a riga di comando e grazie a questo sono riuscito comunque a salvare i miei dati, poi mi sono rotto e anzichè tentare di sistemare il problema ho reinstallato tutto...
Ripeto, unica volta che mi è successa una cosa del genere in 8 anni che ho questo computer e parecchi altri anni prima ancora. C'è una remota possibilità che sia io ad aver inavvertitamente causato il problema, ho un sospetto preciso, ma anche se fosse, si tratta di una cosa che su uno strumento vero non potrebbe assolutamente succedere.
E' solo uno stupido esempio e non significa quasi nulla, ma è per via del "quasi" che per me il discorso live è chiuso...e vedo che non sono l'unico a pensarla così, visto che molti hanno parlato dei loro accorgimenti per le "riserve" in caso qualcosa vada storto.
  • giosanta
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25-02-21 20.37

anumj ha scritto:
Il virtuale è oramai anni luce avanti rispetto alla produzione della controparte hardware...


Hai assolutamente ragione, anche perché in effetti stiamo discutendo se è meglio usare un computer esterno o quello dentro la “scatola con i tasti” perché nel dominio digitale di questo stiamo parlando (perdonami la rozzezza della semplificazione).
Acclarato che il primo è molto più prestante, il problema sono le condizioni al contorno.
Come sai meglio di me c’è qui vuole “accendi e suona”, chi non può prescindere da un certo tipo d’interfaccia, chi ha bisogno di mille strumenti diversi perché ha uno studio di registrazione, chi non ama perdersi nei settaggi, chi non riesce a fare a meno di tipologie diversificate di tastiera ecc.
Ti faccio un esempio. A me va benissimo il VB3 (o un altro che ti pare), ma mi sarebbe impossibile “suonarlo” anzi addirittura “pensare di suonarlo” senza il DMC 122 o una cosa del genere.
Quindi che il “motore” stia nella “scatola” dedicata (Mojo) o fuori (DMC + PC +VB3) poco cambia, ma il “controllo” fisico, ovvero l’insieme tastiere +drawbar è (almeno per me) indispensabile.
  • motif74
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25-02-21 20.49

@ wildcat80
Molto spesso le discussioni su questo tema vertono sulla differenza di approccio, di workflow, di preferenze individuali proprio a livello di feeling.
Nel mio caso, avere prevalentemente plugin, è una cosa che mi inquieta: un problema al computer e non suoni più.
A me piace avere tanta scelta hardware e anche buone risorse software.
Il grosso del parco sonoro hardware però, con un setup non troppo DAW centrico: in caso di problemi sulla macchina principale, si riesce comunque a lavorare anche su un computer di poche pretese, nel mio caso un piccolo convertibile, demandando la generazione sonora agli strumenti, e delegando al computer il sequencing MIDI e la registrazione audio, processi nettamente meno esosi rispetto all'impiego di virtual instruments.
Avere un piano B efficace lo ritengo essenziale.
Sono Io ad essere paranoico o condividete anche voi questa riflessione?
Non lavorerei solo con i plug-in nemmeno sotto minaccia. Un vero musicista dovrebbe interagire fisicamente con uno strumento, che sia una chitarra acustica, un flauto, un sax piuttosto che un pianoforte acustico o un synth sia esso analogico o digitale...dovrebbe crearsi un legame profondo fra musicista e strumento...sicuramente la tecnologia applicata alla musica aiuta tantissimo ma, almeno nel mio caso, quando approccio ad un pezzo che sia una rielaborazione di qualcosa già esistente piuttosto che un arrangiamento nuovo, io lo faccio sullo strumento hardware. Demando alla DAW ed ai plug-in intesi non solo come soft synth ma anche come effetti, la fase di acquisizione dei segnali e di mix.
  • anonimo
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26-02-21 09.16

anumj ha scritto:
Il virtuale è oramai anni luce avanti rispetto alla produzione della controparte hardware.

Esiste una risposta virtuale in grado di annichilire qualsiasi strumento musicale elettronico in carne ed ossa, anche il più attuale.


Vero fino a qualche anno fa. MA con il ritorno dei sintetizzatori analogici puri (secondo me il boom e' esploso proprio per ridare interesse all'hardware) c'e' qualcosa che i VSTi non possono dare : il suono tipico di repliche come moog e company..
Ho provato i vsti che li emulano, sono bellissimi ma quando metti mano sullo strumento vero, e' tutta un'altra cosa.

Poi sono scelte, e nessuno dice che l'una sia piu' valida dell'altra : dipendono dalle esigenze, dai gusti, dal genere musicale, dallo spazio che si ha a disposizione, dal preferire la compattezza o una stanza piena di strumenti e fili ma anche dal portafogli (non trascuriamo questo aspetto).

  • dadokey70
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10-03-21 09.28

@ orange1978
che palle sempre queste discussioni sterili e strasentite ma basta....

ma ognuno usa quel che vuole, software, hardware, strumenti acustici, spartito, cio che conta è il RISULTATO, e il risultato lo si puo ottenere in svariati modi, ognuno ha il suo metodo, chi preferisce due synth analogici e una loopstation, chi preferisce fast tracker 2 su computer, chi pro tools e i vst, non hanno senso simili discussioni.

Piuttosto parliamo di suoni da quando utilizzo Ipad Air e 2 master e come midi router "keystage" ho suoni (pochi ma buoni ) eccezzionali come il piano ravenscroft 275 e hammon b3x e un paio di synt, siamo tastieristi o giocattolai con 1200 suoni inutili? per quanto riguarda l'affidabilità con la mela non sbagli.
  • eclipse
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10-03-21 10.12

Mah, io ho sentimenti contrastanti e soprattutto mutevoli... sarà perchè sono un semplice hobbysta. Per me il vantaggio principale di usare il macbook sta nel fatto che puoi sceglierti la tua meccanica preferita senza badare troppo al resto della macchina (che inesorabilmente sarà superato entro un paio d'anni). Che poi non è impossibile trovare una master con suoni interni che ti fanno portare a casa la serata in caso di eventi nefasti.
Lo svantaggio (sempre per me) del vst è che non essendo io un mago delle configurazioni, spesso con alcune timbriche la mia meccanica preferita non ha l'integrazione giusta con il VST... e si perde la magia.
  • orange1978
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10-03-21 17.50

motif74 ha scritto:
Non lavorerei solo con i plug-in nemmeno sotto minaccia. Un vero musicista dovrebbe interagire fisicamente con uno strumento, che sia una chitarra acustica, un flauto, un sax piuttosto che un pianoforte acustico o un synth sia esso analogico o digitale...dovrebbe crearsi un legame profondo fra musicista e strumento...



fortunatamente sono immune da queste stupidaggini, che sono definitivamente e per me oggettivamente stupidaggini.
infatti se parliamo di interazione con lo strumento, a meno che forse parliamo di strumenti totalmente analogici come il moog IIIC o l'ondes martenot, qualsiasi strumento elettronico digitale è niente piu niente meno che un computer fatto ad hoc per fare musica, già alcuni synth analogici piu recenti erano macchine in cui la parte digitale e computerizzata influiva pesantemente su intonazione, controllo etc.

detto cosi quindi dovresti lavorare solo con strumenti acustici e al massimo elettrificati come rhodes e hammond, ma il livello di interazione che cè tra una korg m1 vst e una m1 vera è la stessa identica cosa.

inoltre io credo che non ci sia differenza tra il comporre con il computer scrivendo le note in griglia o come numeri in un tracker, piuttosto che suonando live gli strumenti, è una questione di preferenze.
comporre con interazione del proprio strumento è una cosa piu moderna da steve vai, oscar peterson, zawinul....nel passato si componeva sopratutto su carta, ossia il compositore scriveva su spartito le parti da assegnare ai musicisti in partitura senza provarle perche non potevi improvvisare al violino e scrivere la parte, poi al fagotto e scriverla etc etc....che cazzo suoni tutti gli strumenti di un orchestra, era normale non interagire con il proprio strumento, in fase di scrittura.
detto questo quindi che differenza cè tra scrivere delle note su carta o scrivere dei dati midi dentro un programma audio? per me nessuna, in entrambi i casi non stai interagendo fisicamente con lo strumento.

....detto cosi quindi beethoven che componeva su carta nella mente (anche perche mezzo sordo) non sarebbe secondo la tua logica "un vero musicista", perche non interagiva con lo strumento che suonava, i quartetti di archi per esempio, dubito che beethoven fosse un grandissimo violinista, violista e violoncellista....cosa cambia quindi tra scrivere delle parti per un trio di archi piuttosto che per dei suoni synth generati dal computer?

esistono poi dei generi musicali dove è impossibile interagire, e il grosso del lavoro è fatto programmando e ragionando sulle note, vedi la musica elettronica contemporanea, addirittura c'erano compositori che lavoravano senza sentire nulla con dei numeri come su CSound e poi il computer faceva il rendering e ascoltavano la composizione finale, vedi boulanger.....il risultato faceva schifo infatti ahahaha, però questo per i miei gusti, ma per loro e per molti critici assolutamente no.

insomma ognuno lavora come gli pare, cio che piu conta è essere creativi e ottenere risultati, poi come uno li ottenga sono fatti suoi.
  • zaphod
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10-03-21 21.32

wildcat80 ha scritto:
Avere un piano B efficace lo ritengo essenziale.

Assolutamente si.
Quando avevo il px5 e ci comandavo il macbook, quest’ultimo è sempre andato bene tranne una volta; probabilmente non digeriva il midi ad alta risoluzione che avevo lasciato impostato sul Casio e si impallò un attimo. Peraltro in trio jazz, quindi una situazione potenzialmente molto imbarazzante. Ho alzato il fader del volume del Px5 e ho continuato come se niente fosse.
Poi la voglia di farsi del male ha avuto la meglio e ho ricominciato a girare col CP1 e ho venduto il Casio.
Ma ora ho di nuovo voglia di leggerezza, e ho preso RD88 apposta per avere nuovamente un piano B (ma con keybed e suono di piano migliore del Casio emo)
  • eclipse
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10-03-21 21.55

motif74 ha scritto:
Non lavorerei solo con i plug-in nemmeno sotto minaccia. Un vero musicista dovrebbe interagire fisicamente con uno strumento, che sia una chitarra acustica, un flauto, un sax piuttosto che un pianoforte acustico o un synth sia esso analogico o digitale...dovrebbe crearsi un legame profondo fra musicista e strumento...


Per gli strumenti acustici ti do ragione, lo strumento lo senti, lo fai fisicamente vibrare tu. Ma per il resto è una pippa mentale, secondo me. Quello che c'è dietro la keybed potresti metterlo a 100 metri da te e sarebbe la stessa cosa. Stai premendo interruttori, per dirla in maniera grezza (e scorretta).
  • artemiasalina
  • Membro: Expert
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12-03-21 09.32

@ motif74
Non lavorerei solo con i plug-in nemmeno sotto minaccia. Un vero musicista dovrebbe interagire fisicamente con uno strumento, che sia una chitarra acustica, un flauto, un sax piuttosto che un pianoforte acustico o un synth sia esso analogico o digitale...dovrebbe crearsi un legame profondo fra musicista e strumento...sicuramente la tecnologia applicata alla musica aiuta tantissimo ma, almeno nel mio caso, quando approccio ad un pezzo che sia una rielaborazione di qualcosa già esistente piuttosto che un arrangiamento nuovo, io lo faccio sullo strumento hardware. Demando alla DAW ed ai plug-in intesi non solo come soft synth ma anche come effetti, la fase di acquisizione dei segnali e di mix.
Già altri amici del forum hanno risposto a dovere a questa affermazione, io aggiungo solo che secondo queste frasi, solo i polistrumentisti sarebbero "veri musicisti".
Se c'è una cosa bella delle possibilità offerte oggi, è proprio il fatto di avere a disposizioni la qualsiasi in fatto di strumenti, anche se solo per fare dei mockup.
Fondamentalmente, tutto ciò che non è acustico (e qualche piccola eccezione) sono master con uno o più VST collegati (e fino a poco tempo fa con hardware dedicato, ma oggi sta lentamente cambiando anche questa cosa).