Voglio studiare qualcosa di classica. Mi aiutate?

  • paolo_b3
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10-05-21 09.52

@ divicos
Mi piace molto la discussione che avete iniziato, vi ringrazio davvero tutti per i molti spunti di riflessione che mi state fornendo.

Forse però è il caso che chiarisca meglio un paio di punti, leggendo alcune frasi credo che potrei aver formulato male la mia richiesta.

Intanto, definirmi musicista è fin troppo generoso.
Jazzista men che meno. Figuriamoci poi i paragoni con Jarrett, Peterson o Tatum!! emo
Io più che altro pigio i tasti bianchi e neri, ma in compenso ho imparato quel poco di gusto da riuscire comunque a farti credere che ciò che sto facendo ha un senso..emo

L’orecchio funziona, il linguaggio più o meno anche, ma negli ultimi anni temo di essermi un po’ “impigrito”. Per due motivi, principalmente.
In prima battuta, abituato da sempre a suonare con altri e mai da solo, ho imparato a muovermi nella mia dimensione, ma mi è complicato uscirne. Ora che suono a casa da solo, quello che funzionava suonando in gruppo è chiaramente difettoso, nel senso proprio di “mancante di qualcosa”, visto che non ci sono più quelli che quel qualcosa (ritmica, bassi, linea melodica..) lo mettevano al posto mio.
In secondo luogo, mi sono accorto che fare sempre le stesse cose ha attivato automatismi e me ne ha fatti disimparare altri.
Come ha ben detto Asterix, la mia sinistra, relegata per anni ad accordi e ritmica, manca oggi di articolazione ed indipendenza.
Esempio, Maple Leaf Rag la suonavo tranquillamente da ragazzo, poi vai a sapere perché non l’ho più suonata. Ho ripreso gli spartiti, e ho dovuto praticamente impararla di nuovo da capo. Soprattutto, c’è voluto tempo a far ricordare alla mano sinistra quello che deve fare, e ancora qualche nota la sbaglio.

Dunque per riacquistare, o imparare ex novo, alcune caratteristiche di cui mi sono scoperto carente, mi sembrava una buona idea “costringere” le mani ad eseguire dei brani esattamente come sono scritti, senza farle rifugiare in quello che sanno già fare.

Da qui l’idea di provare con dei brani di classica, che mi piace e ascolto volentieri, ma con cui non mi sono mai misurato veramente. Non è che voglio di botto trasformarmi in un pianista classico, non miro nemmeno tanto alla perfezione e pulizia tecnica o a voler imparare l’esatta pronuncia, né come detto aspiro a iniziare un percorso didattico strutturato per diventare concertista.
E’ ovvio che, se non l’ho suonata finora, non è quella “my cup of tea”. Certo che mi piacerebbe saper fare l’Hungarian Rhapsody di Liszt, chi non vorrebbe?? Ma non è quello l’obiettivo.

In realtà spero solo di migliorare, imparare qualcosa di nuovo, e divertirmi mentre ci provo!
Allora un aiuto concreto te lo do io: vengo e mi prendo il tuo Dexibell, così sei costretto a studiare sul pianoforte acustico. Vedrai come impari bene! emo
  • divicos
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10-05-21 10.10

@ paolo_b3
Allora un aiuto concreto te lo do io: vengo e mi prendo il tuo Dexibell, così sei costretto a studiare sul pianoforte acustico. Vedrai come impari bene! emo
Giustissima obiezione!emo

Dammi tempo..
Un verticale a casa dei miei genitori c’è, e voglio trovare il modo di rimettermelo in casa, ma ora come ora non ho spazio.. Devo accontentarmi del Dexibell per il momento


E a proposito, sono passato da loro stamattina e ho approfittato per ripescare i vecchi spartiti con cui ho iniziato da bambino

Ho trovato:
- Hanon
- Beyer, scuola preparatoria per giovani allievi op101
- Cesi -Marciano, Antologia pianistica fase I
- Diabelli, 28 esercizi melodici op.149
- Bach, 12 piccoli pezzi
- Duvernoy, 25 studi facili e progressivi op 176
- Bartok, mikrokosmos vol 1 e 2
- Clementi, sei sonatine op 36

Sono tutti usati e scarabocchiati, a dimostrazione che a suo tempo li ho fatti, anche se non ne ho memoria.
Nei prossimi giorni me li guardo con calma, così capisco di che si tratta..emo

Non ho trovato date, quindi non so dire quanti anni avessi.

Ma su un quaderno del '98, quindi 14 anni, ci sono voicing, sostituzioni e inversioni su giri blues in varie tonalità, pentatoniche, accordi di 9, 11, 13, semidiminuiti e diminuiti, scale modali sulla scala minore melodica, ed analisi di Autumn Leaves e altri standard, che invece mi ricordo benissimo, e segno che a quell'età già da tempo ero passato a tutt'altro..
  • Constrictor
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10-05-21 13.36

@ divicos
Amici, vi chiedo consigli per crearmi un piano di studi.

Ho inziato a studiare il piano da giovanissimo (5 anni), ma ho da subito avuto una certa idiosincrasia per la classica, per il solfeggio, per la lettura a prima vista e per la corretta diteggiatura emo
Insomma, mi mancava tutto ciò che serve ad un pianista che si possa definire tale! emo Entrare in un conservatorio era fuori discussione, vista l'attitudine, quindi non ho mai avuto una formazione classica.

Mi ha salvato il precoce incontro con il jazz, con l'improvvisazione, e l'aver subito iniziato, grazie ad un illuminato maestro di chitarra e direttore della scuola di musica che ho frequantato dagli 8 ai 19 anni, a suonare insieme ad altri musicisti, sia coetanei sia più grandi e ben più dotati di me. Ed ho quindi, negli anni, macinato e suonato in gruppo gran parte degli standard del genere, con i Real Book come bibbia suprema, arrivando anche a discreti risultati (a 17 anni suonavo decentemente Spain, ben ispirato ed aiutato anche dal Rhodes Mark II che mi portavo in giro..). In piano solo, giusto i classiconi del ragtime.

Intorno ai 20 anni, causa università, ho smesso di studiare con un maestro ma ho continuato a suonare con gruppi vari, jazz, blues, rock e reggae.

Oggi di anni ne ho 36, e sento la necessità di acquisire un minimo di quella formazione classica che non ho mai avuto.
Ho preso in mano da un paio di settimane il Notturno op9 n2 di Chopin, e sto lentamente iniziando a farlo sembrare esatto.emo

E nel frattempo, visto che quel notturno sembra più o meno alla mia portata, ho ordinato questo.

Non ho proprio idea del percorso "naturale" di un pianista classico.
Ma a parte cercare tra i programmi di studi dei conservatori, vi chiedo:
- Può andare bene iniziare con Chopin? Sto saltando qualcosa di fondamentale?
- Esistono eventualmente pubblicazioni specifiche, che comprendano i brani diciamo così "da programma", senza dover acquistare le monografie di ogni singolo autore?
- Avete consigli su qualcosa di facilmente accessibile e comunque soddisfacente da suonare, che mi aiuti a mantenere la mia voglia di studiare classica con il rinforzo positivo del risultato?emo

Grazie a chiunque mi voglia dare una mano!emo
Chopin? - I pianisti lo affrontano verso la fine degli studi, tranne qualche preludio, più o meno abbordabile per tecnica ed interpretazione. Ascolti me: se vuole affrontare la classica, si faccia un bel segno della croce ed affronti il vero padre del jazz: Johann Sebastian Bach. Bach, INSEGNA A SUONARE! Buon proseguimento.
  • drmacchius
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10-05-21 13.43

@ Asterix
Io temo che gli si voglia far perdere del gran tempo. Si consiglia Czerny ma senza dire cosa...l'op 740? Idem Pozzoli, che cosa? Io direi gli "studi di media difficolta", per intenderci quelli che dal 15' in poi vanno benne per in compimento inferiore, poi si mischia Douvernoy con Cramer...
Non si impara per incanto la pronuncia classica solo perché si macinano le note.
Bisogna capirla, e poi, viste eventuali carenze si colmano con studi specifici. Io mi chiedo come si faccia ancora a consigliare Hanon, io ne userei forse 3/4 esercizi specifici in caso servissero. Ok Horowitz ne era fan accanito, ma sono altri discorsi. Sono polemico stasera, la didattica é una cosa seria, già parlarne in un forum é rischioso, senza cognizione di causa poi ancora di più.
Se é un musicista lo capisce da solo cosa va e cosa non va.
Io per assurdo gli farei fare, oltre a Bach, SOLO Mikrokosmos di Bartok, tutti e 6 i volumi.
Asterix, ho detto solo di seguire semplicemente il programma didattico del vecchio conservatorio provando a studiare in serie la manualistica tipica in modo progressivo per vedere quale sia il suo reale livello tecnico e focalizzando lo studio di brani specifici molto semplici per imparare il fraseggio e il metodo di studi classico. Che sia meglio prendere lezioni è indubbio, ma quanti adulti hanno il tempo di farlo e quanti poi magari lo fanno con costanza quando si accorgono che devono ricominciare da zero!?

  • Constrictor
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10-05-21 13.49

@ drmacchius
Asterix, ho detto solo di seguire semplicemente il programma didattico del vecchio conservatorio provando a studiare in serie la manualistica tipica in modo progressivo per vedere quale sia il suo reale livello tecnico e focalizzando lo studio di brani specifici molto semplici per imparare il fraseggio e il metodo di studi classico. Che sia meglio prendere lezioni è indubbio, ma quanti adulti hanno il tempo di farlo e quanti poi magari lo fanno con costanza quando si accorgono che devono ricominciare da zero!?

Io non so quale sia la Sua età, comunque, affrontare i programmi di conservatorio vecchia struttura, la vedo durissima per chi, come Lei ha affermato, rifiuta il solfeggio, una appropriata diteggiatura ed immagino le scale nelle varie ed indispensabili loro formazioni, propedeutiche per le esecuzioni graduate per difficoltà.

10-05-21 14.15

divicos ha scritto:
Giustissima obiezione!


no, non lo è, te lo dico per esperienza: è solo uno dei tanti luoghi comuni che ormai sono scritti nel codice genetico...
  • paolo_b3
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10-05-21 15.04

@ igiardinidimarzo
divicos ha scritto:
Giustissima obiezione!


no, non lo è, te lo dico per esperienza: è solo uno dei tanti luoghi comuni che ormai sono scritti nel codice genetico...
Si... no... era per portarmi a casa la sua tastiera. emoemoemo

Io non sono un pianista classico, ma neanche se levo "classico", ogni tanto faccio due note. Però la soddisfazione che ottengo quando suono il mio verticale acustico è molto maggiore di quella che ottengo suonando digitale. E la soddisfazione è alla base dello stimolo a sedersi alla tastiera.
  • divicos
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10-05-21 17.19

drmacchius ha scritto:
Asterix, ho detto solo di seguire semplicemente il programma didattico del vecchio conservatorio provando a studiare in serie la manualistica tipica in modo progressivo per vedere quale sia il suo reale livello tecnico e focalizzando lo studio di brani specifici molto semplici per imparare il fraseggio e il metodo di studi classico.

Ma infatti guarda, taglio la testa al toro e ti dico che è un ottimo consiglio, che inizierò a seguire.
Ma ha altrettanto ragione Asterix, nell'affermare che non posso pretendere di imparare a suonare come farebbe un pianista classico (cosa che, ripeto, non è ciò che voglio ottenere), e fa quindi altrettanto bene a dirmi di "fare musica, più che ripetere esercizi", che è sicuramente un approccio a me più familiare.

drmacchius ha scritto:
Che sia meglio prendere lezioni è indubbio, ma quanti adulti hanno il tempo di farlo e quanti poi magari lo fanno con costanza quando si accorgono che devono ricominciare da zero!?

Il tempo è sempre poco, riesco se va bene a ritagliarmi un'oretta al giorno per suonare. Ma capitano periodi più impegnati in cui passo anche settimane senza fare una nota. Va da sé che prendere lezioni, con questi ritmi altalenanti, è fuori discussione.
Sulla costanza non mi pronuncio finché non capisco se quello che ho in mente è fattibile, utile, e di quanto lavoro ho bisogno.
E poi, magari mi annoia e torno a strimpellare quello che mi riesce e diverte, magari invece mi piace ed inizio a fare solo quello nelle ore in cui riesco a suonare.

Constrictor ha scritto:
Io non so quale sia la Sua età, comunque, affrontare i programmi di conservatorio vecchia struttura, la vedo durissima per chi, come Lei ha affermato, rifiuta il solfeggio, una appropriata diteggiatura ed immagino le scale nelle varie ed indispensabili loro formazioni, propedeutiche per le esecuzioni graduate per difficoltà.

36. Più che rifiutare, è che il mio processo di apprendimento funziona più per istinto ed intuito, che per ripetizione ed esercizio.
Forse anche per questo non mi sono mai trovato a mio agio con la formazione classica, in cui invece queste componenti sono essenziali.
Però ragiono così, e non solo sul pianoforte.
Ad esempio, non ho mai avuto bisogno di esercitarmi con la matematica: una volta capito il concetto, mi potevi dare tutte le variazioni, eccezioni, complicazioni, che ti venivano in mente, e le sapevo fare.
Allo stesso modo ricordo che, quando da bambino studiavo le scale (o quando facevo gli esercizi dell'Hanon), le leggevo in una tonalità e poi trasponevo smettendo di guardare lo spartito, perché era ovvio dove andare.
  • Asterix
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10-05-21 18.24

@ divicos
drmacchius ha scritto:
Asterix, ho detto solo di seguire semplicemente il programma didattico del vecchio conservatorio provando a studiare in serie la manualistica tipica in modo progressivo per vedere quale sia il suo reale livello tecnico e focalizzando lo studio di brani specifici molto semplici per imparare il fraseggio e il metodo di studi classico.

Ma infatti guarda, taglio la testa al toro e ti dico che è un ottimo consiglio, che inizierò a seguire.
Ma ha altrettanto ragione Asterix, nell'affermare che non posso pretendere di imparare a suonare come farebbe un pianista classico (cosa che, ripeto, non è ciò che voglio ottenere), e fa quindi altrettanto bene a dirmi di "fare musica, più che ripetere esercizi", che è sicuramente un approccio a me più familiare.

drmacchius ha scritto:
Che sia meglio prendere lezioni è indubbio, ma quanti adulti hanno il tempo di farlo e quanti poi magari lo fanno con costanza quando si accorgono che devono ricominciare da zero!?

Il tempo è sempre poco, riesco se va bene a ritagliarmi un'oretta al giorno per suonare. Ma capitano periodi più impegnati in cui passo anche settimane senza fare una nota. Va da sé che prendere lezioni, con questi ritmi altalenanti, è fuori discussione.
Sulla costanza non mi pronuncio finché non capisco se quello che ho in mente è fattibile, utile, e di quanto lavoro ho bisogno.
E poi, magari mi annoia e torno a strimpellare quello che mi riesce e diverte, magari invece mi piace ed inizio a fare solo quello nelle ore in cui riesco a suonare.

Constrictor ha scritto:
Io non so quale sia la Sua età, comunque, affrontare i programmi di conservatorio vecchia struttura, la vedo durissima per chi, come Lei ha affermato, rifiuta il solfeggio, una appropriata diteggiatura ed immagino le scale nelle varie ed indispensabili loro formazioni, propedeutiche per le esecuzioni graduate per difficoltà.

36. Più che rifiutare, è che il mio processo di apprendimento funziona più per istinto ed intuito, che per ripetizione ed esercizio.
Forse anche per questo non mi sono mai trovato a mio agio con la formazione classica, in cui invece queste componenti sono essenziali.
Però ragiono così, e non solo sul pianoforte.
Ad esempio, non ho mai avuto bisogno di esercitarmi con la matematica: una volta capito il concetto, mi potevi dare tutte le variazioni, eccezioni, complicazioni, che ti venivano in mente, e le sapevo fare.
Allo stesso modo ricordo che, quando da bambino studiavo le scale (o quando facevo gli esercizi dell'Hanon), le leggevo in una tonalità e poi trasponevo smettendo di guardare lo spartito, perché era ovvio dove andare.
Se vuoi studiare classica, studia classica, e se vedi che hai problemi prendi gli studi...per me è semplice.
Studia i brani e da lì viene il resto...comprese le soddisfazioni!emo

P.S. Continuando ad essere polemico: non capisco come si faccia a dare consigli di didattica da parte di chi, di didattica, non si occupa...ma sarà un problema mio...emo
P.S. se vuoi una lezione omaggio via zoom sono disponibile!😊
  • drmacchius
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10-05-21 20.22

@ Asterix
Se vuoi studiare classica, studia classica, e se vedi che hai problemi prendi gli studi...per me è semplice.
Studia i brani e da lì viene il resto...comprese le soddisfazioni!emo

P.S. Continuando ad essere polemico: non capisco come si faccia a dare consigli di didattica da parte di chi, di didattica, non si occupa...ma sarà un problema mio...emo
P.S. se vuoi una lezione omaggio via zoom sono disponibile!😊
Si danno consigli di didattica come si consigliano strumenti che non si possiedono, si dà suggerimenti sui sintetizzatori quando poi si suonano solo preset, si critica chi dà consigli di didattica senza dare consigli di didattica ma proponendosi come insegnante. È un forum e si trova di tutto, sta a chi fa domande capire se i consigli sono validi oppure no.
  • Asterix
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10-05-21 20.31

@ drmacchius
Si danno consigli di didattica come si consigliano strumenti che non si possiedono, si dà suggerimenti sui sintetizzatori quando poi si suonano solo preset, si critica chi dà consigli di didattica senza dare consigli di didattica ma proponendosi come insegnante. È un forum e si trova di tutto, sta a chi fa domande capire se i consigli sono validi oppure no.
Assolutamente non mi propongo come insegnante che ne ho già le scatole piene del liceo e della civica in cui insegno.
Regalo un'ora che a me non costa molto e magari a lui chiarisce le idee. Ma dopo 20 anni che insegno sono sempre più convinto che é un argomento delicatissimo. Nel mio piccolo non ho portato nessuno al diploma...perché quelli bravi dopo aver iniziato con me sono finiti alle medie o al liceo musicale.
Il mio consiglio é Bartok "Mikrokosmos" tutti e 6 i volumi e repertorio. Bach a volontà e niente sonatine varie, men che meno l'op. 36 di Clementi, perché perdona troppo per tocco, fraseggio e pedale. Meglio Mozart che non perdona nulla. E niente studi finché non si capisce quali servono. E ripeto: NON cerco allievi!

10-05-21 21.05

Asterix ha scritto:
Il mio consiglio é Bartok "Mikrokosmos"...


avevo cominciato e prendere in considerazione i tuoi ragionamenti, ma dopo questo suggerimento, mi rimangio i buoni propositi: quell'opera è fra le cose più brutte che abbia mai conosciuto...
  • Asterix
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10-05-21 21.37

@ igiardinidimarzo
Asterix ha scritto:
Il mio consiglio é Bartok "Mikrokosmos"...


avevo cominciato e prendere in considerazione i tuoi ragionamenti, ma dopo questo suggerimento, mi rimangio i buoni propositi: quell'opera è fra le cose più brutte che abbia mai conosciuto...
Dai non più brutto dell'Hanon! 😊
Comunque ti motivo la mia scelta: verosimilmente é un adulto con problemi di articolazione soprattutto con la sinistra é difficoltà di indipendenza delle mani.
Con Hanon non risolvi, con Duvernoy, Pozzoli e Czerny giri intorno al problema.
Dovresti affrontarlo con Bach, ma per sua ammissione non vuole essere seguito da un insegnante e non ha molto tempo.
Cosa rimane? Bartok ha pezzi brevi, progressivi, con un titolo che spiega il problema tecnico affrontato. Li puoi fare da solo, magari ponendoti l'obbiettivo di 1 brano a settimana...
Bach ha molti più problemi di tocco, di sonorità, etc...
Io li trovo godibili...mikrokosmos 2' volume
  • divicos
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11-05-21 00.25

Asterix ha scritto:
Se vuoi studiare classica, studia classica, e se vedi che hai problemi prendi gli studi...per me è semplice.
Studia i brani e da lì viene il resto...comprese le soddisfazioni!

E allora tutto sommato ho fatto bene a prendere un Notturno che mi piaceva e iniziare da lì, anche senza considerare minimamente il percorso “canonico”.. emo

Asterix ha scritto:
verosimilmente é un adulto con problemi di articolazione soprattutto con la sinistra é difficoltà di indipendenza delle mani.

Eh già. E’ proprio la sinistra che voglio migliorare.

Asterix ha scritto:
Dovresti affrontarlo con Bach, ma per sua ammissione non vuole essere seguito da un insegnante e non ha molto tempo.

E Bach per conto mio, provando a suonare qualcosa e vedendo che succede? Non è fattibile?
Su di lui vedo che siete bene o male tutti d’accordo.. a questo punto, Bach sia!emo

Ti ringrazio per la proposta della lezione, sei molto gentile! Ma magari prima di rubare un ora del tuo tempo conviene che un paio di brani me li studio, almeno ho qualcosa di pertinente da farti sentire e correggere..
  • Asterix
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11-05-21 06.25

@ divicos
Asterix ha scritto:
Se vuoi studiare classica, studia classica, e se vedi che hai problemi prendi gli studi...per me è semplice.
Studia i brani e da lì viene il resto...comprese le soddisfazioni!

E allora tutto sommato ho fatto bene a prendere un Notturno che mi piaceva e iniziare da lì, anche senza considerare minimamente il percorso “canonico”.. emo

Asterix ha scritto:
verosimilmente é un adulto con problemi di articolazione soprattutto con la sinistra é difficoltà di indipendenza delle mani.

Eh già. E’ proprio la sinistra che voglio migliorare.

Asterix ha scritto:
Dovresti affrontarlo con Bach, ma per sua ammissione non vuole essere seguito da un insegnante e non ha molto tempo.

E Bach per conto mio, provando a suonare qualcosa e vedendo che succede? Non è fattibile?
Su di lui vedo che siete bene o male tutti d’accordo.. a questo punto, Bach sia!emo

Ti ringrazio per la proposta della lezione, sei molto gentile! Ma magari prima di rubare un ora del tuo tempo conviene che un paio di brani me li studio, almeno ho qualcosa di pertinente da farti sentire e correggere..
Per i notturni ti consiglio di iniziare dalla op.37 n.1 in sol minore. É abbastanza lineare e non troppo problematico.
  • Whoispink
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11-05-21 11.29

d_phatt ha scritto:
- Bach, Bach e ancora Bach... tantissimo Bach, partendo dai 23 pezzi "facili" (che facili non sono)


Ho trovato due pubblicazioni col titolo 23 pezzi facili (revisione di A. Casella pubblicata da Curci e revisione di Bruno Mugellini pubblicata da Ricordi) che contengono brani in parte diversi. Un esempio a caso: il Minuetto dalla Suite francese in do minore c'è in Mugellini ma non in Casella. Quale versione consigliate?
  • Asterix
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11-05-21 12.08

@ Whoispink
d_phatt ha scritto:
- Bach, Bach e ancora Bach... tantissimo Bach, partendo dai 23 pezzi "facili" (che facili non sono)


Ho trovato due pubblicazioni col titolo 23 pezzi facili (revisione di A. Casella pubblicata da Curci e revisione di Bruno Mugellini pubblicata da Ricordi) che contengono brani in parte diversi. Un esempio a caso: il Minuetto dalla Suite francese in do minore c'è in Mugellini ma non in Casella. Quale versione consigliate?
Io ti consiglio Casella che (andando a memoria) mi sembrava meno pieno di appunti, diteggiature, risoluzioni di abbellimenti, etc...insomma un po' più pulito.
Se invece pensi che le annotazioni di Mugellini possano servire allora anche la sua va bene; diciamo che ti guida di più passo-passo durante lo studio.
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11-05-21 16.52

@ Asterix
Per i notturni ti consiglio di iniziare dalla op.37 n.1 in sol minore. É abbastanza lineare e non troppo problematico.
Scusa se mi permetto, ma nell'approcciarmi a questo notturno ho trovato difficile anche il pedale, infatti nell' edizioni urtext, nei punti critici non lo indicano.
Sull'acustico richiede tocco e pulizia estreme, sentimento ai massimi,...... difficilissimo, imho è
  • Asterix
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11-05-21 17.15

@ soicaM
Scusa se mi permetto, ma nell'approcciarmi a questo notturno ho trovato difficile anche il pedale, infatti nell' edizioni urtext, nei punti critici non lo indicano.
Sull'acustico richiede tocco e pulizia estreme, sentimento ai massimi,...... difficilissimo, imho è
Si può darsi tu abbia ragione, sicuramente il pedale è meno immediato di altri come il celeberrimo op.9 n.2 in cui bene o male lo cambi ogni 3 ottavi.
  • Whoispink
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11-05-21 20.57

@ Asterix
Io ti consiglio Casella che (andando a memoria) mi sembrava meno pieno di appunti, diteggiature, risoluzioni di abbellimenti, etc...insomma un po' più pulito.
Se invece pensi che le annotazioni di Mugellini possano servire allora anche la sua va bene; diciamo che ti guida di più passo-passo durante lo studio.
Ti ringrazio, mi piacerebbe conoscere i BWV dei pezzi dal 17 al 23 di Casella (3 Minuetti in Sol, Gavotta in Sol, Polonese in Mi, Bourrée in Mi minore, Allemande in La minore, Sarabanda in La minore, Giga in La). I pecedenti li ho trovati tutti, ma di questi non trovo il modo. Qualche suggerimento?