09-01-22 01.21
MicheleJD ha scritto:
D altronde io ho sempre avuto rompler e ....
invece con un bel pannello diventa tutto più divertente.
Purtroppo c'e' stato un periodo in cui i sintetizzatori nascevano senza controlli a pannello, ma solo con pochi pulsanti e rotelle e tanti menu' e sotto menu'.
Programmare in quel modo era scomodo e poco attraente, ma quasi sempre c'era chi ci metteva la giusta pezza : gli appassionati che mettevano a disposizione gli editor per computer.
Io ho cominciato ai tempi dell'Atari ed era gia' l'era dei sintetizzatori senza controlli per la programmazione (Dx7, D50 ecc), ma l'Atari era il giusto toccasana perche' grazie alle porte midi gia' incluse nel computer (una cosa esclusiva all'epoca) era il computer per eccellenza per fare musica (dopo il Mac).
C'erano editor per tutti i gusti, ed e' li che ho imparato a smanettare sui sintetizzatori e da allora per ogni synth (sia esso analogico recente, digitale, rompler ecc) mi vado sempre a cercare l'editor esterno, salvo che non disponga di pannello 1 a 1 per la programmazione (un pulsante pulsante/manopola per ogni funzione)
Dovresti fare lo stesso anche tu : laddove un synth non ha i controlli a pannello, devi cercarti l'editor per pc : ci metti un portatile vicino e tutto diventa piu' comodo e semplice.
Grazie al cielo, ultimamente stanno facendo tanti sintetizzatori con pannello 1 a 1, perche' parliamoci chiaro : uno sledge e' ben piu' fruibile di un blofeld proprio per come lo si puo' gestire da pannello.
Io ho il blofeld expander, ma mi sono subito preoccupato di trovare l'editor giusto, e molti suoni me li son fatti io e sai cosa c'e'?
Che ognuno di questi synth, quando lo prendi con i preset di casa, ti sembra aggressivo, tagliente e metallico, ma quando ci metti mano e lo domi, esce fuori un carattere completamente diverso.
Dal blofeld ci ho tirato dei Lead simil moog che sono una goduria.
Dal Virus TI ci ho tirato pad da sogno, ma anche la voce umana soprano piu' realistica che abbia mai avuto.
Il Microkorg e' passato dall'essere un synth tendenzialmente "dance" ad un digitale che crede di essere un analogico : dei lead da paura, ed una perfetta string machine anni 70
Potrei dire cose simili del Mininova o del nova Desktop, fino al piu' recente Summit che di fabbrica ha molti suoni che sono a dir poco osceni (ma tanti sono fantastici e rendono l'idea del potenziale del synth)... : quando ci metti mano e fai i suoni tuoi, e' come cambiare tutto lo strumento.
Non devi farli tutti (migliaia di preset oggigiorno) : bastano quelli che servono a te, e sono magari venti, trenta o non molto di piu'.. ma in quel momento il synth diventa il tuo synth e il suono e' il tuo suono.
MicheleJD ha scritto:
alcuni con minime modifiche possono tirar fuori sonorità anche molto distanti dall impronta generale dei preset
Le modifiche sono come i salatini : se ne assaggi uno, poi non smetti piu'.. ed alla fine ti escono fuori cose molto belle.. piu' belle di quelle della casa.
MicheleJD ha scritto:
molto diverso come sound deisgn dal d50 che era a mio giudizio un poco più morbido.
Il D50 conservava ancora una struttura simil analogica. Tra i vari parziali c'erano strutture tipiche della sintesi sottrattiva, e forme d'onda standard (quadra ecc).. Quindi se usavi waveform tradizionali (quadra, dente di sega ecc) restavi sulla struttura sottrattiva tradizionale e di fatto avevi che tirava fuori i classici suoni dei predecessori analogici, seppur con oscillatori digitali.
Poi potevi combinare transienti d'attacco PCM, con segnali sintetizzati ed ottenere suoni digitali piu' realistici (chitarre ecc) grazie al transiente d'attacco (si usava solo una parte di campionamento perche' le memorie costavano ancora care) Bello da programmare anche lui, ma da editor