Accompagnare un cantante al pianoforte

  • Sbaffone
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17-01-22 17.42

@ d_phatt
Ah ok, ma io purtroppo non ho niente di registrato piano e voce. Ho sempre suonato live e principalmente in gruppo, e anche lì ormai non faccio nulla da febbraio 2020 (EDIT, non 2019...chi riesce a indovinare il motivo?)...ultima volta che ho suonato dal vivo.

Finora ho suonato principalmente in una compagnia teatrale amatoriale/semiprofessionale e mi è spesso capitato di dover accompagnare cantanti, (alle prove anche di dover inventare qualcosa al volo sugli accordi a prima vista, non che io sia uno bravo in questo, diciamo che arrivavo alla fine cercando di sbagliare poco...), ma erano pezzi di altri, sui quali prendevo gli arrangiamenti della versione che riprendevamo e li adattavo/arricchivo/semplificavo in base alla situazione. Per cui anche se avessi qualcosa da mandare sarebbe una cosa di questo tipo, fondamentalmente una cover, niente di veramente mio.
il problema è che non sentendo un tuo suonato non posso dare dei consigli, magari sei bravissimo e quello che posso dirti per te è scontato emo
  • emidio
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17-01-22 17.45

@ simondrake
Forse anche un po' troppo nel video linkato. Sono entrambi superlativi, ma l'ascolto a me risulta molto impegnativo. Opinione limitatamente personale è ovvio.
Per il tuo commento invece, chapeau!
si, infatti: ho voluto apposta postare qualcosa di top a livello siderale! emo E' chiaro che qua stiamo su livelli eccelsi non solo per l'esecuzione, ma anche per le capacità ricettive (come giustamente stavi notando tu!) del fruitore di una performance del genere.emo
  • d_phatt
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17-01-22 18.21

@ Sbaffone
il problema è che non sentendo un tuo suonato non posso dare dei consigli, magari sei bravissimo e quello che posso dirti per te è scontato emo
No, ma che bravissimo, ho avuto un percorso di studi classici ma ho prematuramente interrotto il conservatorio, e lì davvero ora sarei totalmente inadeguato perché fuori forma, e soprattutto perché è roba con la quale ormai non ha più senso per me confrontarmi, se non per riprendere a studicchiare ogni tanto, per cercare di risvegliare un po' le mani.
Di professione non faccio musica.

Allo strato teorico della faccenda però non ho mai smesso di interessarmi.

Spara pure tutti i consigli che vuoi, e se pure per assurdo c'è qualcosa che per me è scontato può sempre essere utile ad altri lettori. In ogni caso ogni tuo intervento è ben accetto, ho ben presente il tuo canale sul tubo...fai proprio quello che per me non fa e che per me non farà mai emo

Mi permetto solo (umilmente) di ricordare a tutti in generale la presenza di un topic del buon Cyrano/WTF, nel quale parlava di aspetti ritmici della questione accompagnamento/comping.
  • vin_roma
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17-01-22 18.43

d_phatt ha scritto:
quando sintetizzo le parti di un intero gruppo con il pianoforte...e alla fine non penso di cavarmela troppo male,


d_phatt ha scritto:
È il doverla costruire da zero che mi frega, meno di non usare forme veramente semplici,


emo

E qui comincio a non capire i tuoi bisogni...
Cioè, sai ricavare una parte d'accompagnamento se già hai sentito il pezzo e quindi sai dove mettere i bassi, un arpeggio, una frase ritmica, mentre non sai cosa fare se non conosci il pezzo...

Quando si verifica questa situazione? Cioè, capita che ti arriva qualcuno che ti canta una melodia che non conosci e ti chiede di accompagnarla?
Altrimenti, considerando che sull'accompagnamento standard non hai grandi problemi, non capisco da dove nasca il problema.
Qualsiasi brano ha, mediamente, un'introduzione, una parte melodica supportata da armonie libere dal tempo o magari ritmiche, frasettine o riff caratteristici ...vuoi dire che in mancanza di riferimenti non riesci a creare le cose giuste? Beh, qui andiamo nel merito della composizione, se suona Vannelli fa quello che abbiamo sentito ...se suono io ...
  • d_phatt
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17-01-22 19.27

@ vin_roma
d_phatt ha scritto:
quando sintetizzo le parti di un intero gruppo con il pianoforte...e alla fine non penso di cavarmela troppo male,


d_phatt ha scritto:
È il doverla costruire da zero che mi frega, meno di non usare forme veramente semplici,


emo

E qui comincio a non capire i tuoi bisogni...
Cioè, sai ricavare una parte d'accompagnamento se già hai sentito il pezzo e quindi sai dove mettere i bassi, un arpeggio, una frase ritmica, mentre non sai cosa fare se non conosci il pezzo...

Quando si verifica questa situazione? Cioè, capita che ti arriva qualcuno che ti canta una melodia che non conosci e ti chiede di accompagnarla?
Altrimenti, considerando che sull'accompagnamento standard non hai grandi problemi, non capisco da dove nasca il problema.
Qualsiasi brano ha, mediamente, un'introduzione, una parte melodica supportata da armonie libere dal tempo o magari ritmiche, frasettine o riff caratteristici ...vuoi dire che in mancanza di riferimenti non riesci a creare le cose giuste? Beh, qui andiamo nel merito della composizione, se suona Vannelli fa quello che abbiamo sentito ...se suono io ...
Il problema nasce da una mia volontà nel provare a creare qualche accompagnamento originale...sì, diciamo a comporlo, fermi restando la melodia vocale, il testo, eccetera (EDIT: con "eccetera" intendevo gli accordi, scusate, ovviamente a meno di sostituzioni e sortilegi vari). O almeno, a comporne un'ossatura buona, abbastanza solida, poi con i ghirigori e i fraseggi ci sarà sempre chi ne trova di più belli dei miei...se devo "riempire" o leggermente variare una cosa che di base funziona posso almeno provare ad inventare un minimo (niente di che). Ma mi chiedevo come impostare quello "scheletro" che di base funziona e che è il nocciolo dell'accompagnamento del pezzo. E qui rientro nelle mie domande del secondo post, sui pattern, le caratteristiche della melodia, sulle altezze da utilizzare... come fare qualcosa di non troppo scontato?

Certo, posso semplicemente battere tutti gli accordi sui quarti, avendo cura della disposizione delle voci, o fare arpeggi terzinati su metri ternari, ma accompagnerei tutti i brani del mondo in maniere sempre uguali...come trovare qualche soluzione più interessante?

Forse nei primi post sono stato più chiaro.
  • d_phatt
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17-01-22 20.31

Non so se sono riuscito a spiegarmi...in caso ditemelo.
  • Sbaffone
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18-01-22 09.40

per come la penso non si può discutere di musica senza degli esempi pratici a supporto, si rischiano vicoli ciechi
  • maxpiano69
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18-01-22 09.48

@ d_phatt
Non so se sono riuscito a spiegarmi...in caso ditemelo.
In effetti un esempio aiuterebbe, perchè quel che dici di voler fare può essere interpretato in tanti modi.

Ad esempio la cosa più comune (quasi abusata) è prendere un brano e calarlo in uno stile/stilema diverso (vedi tutte le rivisitazioni jazz/latin/lounge di pezzi pop-rock, ma anche cose tipo "Santa Claus is Coming to Town" versione hard rock/metal emo emo) ed in quel caso la cosa fondamentale è aver deciso prima di tutto appunto a quale stile puntare (in generale o preso da un altro brano) dopo di che cercherai di realizzare l'arrangiamento in base alla tua conoscenza e gusto personale relativo a quello stile.

Ma è solo un esempio ed anche parziale, arrangiare vuol dire anche lavorare di dinamiche, di pause, di suoni/sonorità, di struttura del brano (anche quella si può cambiare, volendo), ...
  • Sbaffone
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18-01-22 10.45

se si lavora con un cantante bisogna capire se accetta sostituzioni di accordi, molti storgono il naso e vogliono sentire chiara l'armonia originale del brano, una sostituzione anche bella li manda in confusione, comunque le regole base per accompagnare sono, andare a tempo, voicing con le note giuste (cordali fai felice chi canta), tonica al basso emo meglio quattro note fatte bene che mille confuse come direbbe catalano emo
  • paolo_b3
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18-01-22 10.57

Sbaffone ha scritto:
meglio quattro note fatte bene che mille confuse come direbbe catalano

Dissento, Catalano direbbe meglio mille note fate bene che quattro confuse emo
  • d_phatt
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18-01-22 11.03

@ paolo_b3
Sbaffone ha scritto:
meglio quattro note fatte bene che mille confuse come direbbe catalano

Dissento, Catalano direbbe meglio mille note fate bene che quattro confuse emo
E poi ci sono quelli che fanno trap che direbbero meglio 4 note confuse che mille note fatte bene emo
  • d_phatt
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18-01-22 11.21

@ Sbaffone
se si lavora con un cantante bisogna capire se accetta sostituzioni di accordi, molti storgono il naso e vogliono sentire chiara l'armonia originale del brano, una sostituzione anche bella li manda in confusione, comunque le regole base per accompagnare sono, andare a tempo, voicing con le note giuste (cordali fai felice chi canta), tonica al basso emo meglio quattro note fatte bene che mille confuse come direbbe catalano emo
Con "tonica" intendi fondamentale dell'accordo?
Perché da quel che ne so "tonica" indica più che altro il primo grado della tonalità.
Ammesso che io abbia capito bene, sapere che non c'è da vergognarsi di mettere solo (o principalmente) fondamentali al basso è un bel paletto al quale appoggiarsi. Di base è quello che faccio sempre emo, però ecco per esempio ultimamente mi chiedevo: ma non è che ne sto usando troppi di questi accordi allo stato fondamentale?
  • maxpiano69
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18-01-22 11.27

@ d_phatt
Con "tonica" intendi fondamentale dell'accordo?
Perché da quel che ne so "tonica" indica più che altro il primo grado della tonalità.
Ammesso che io abbia capito bene, sapere che non c'è da vergognarsi di mettere solo (o principalmente) fondamentali al basso è un bel paletto al quale appoggiarsi. Di base è quello che faccio sempre emo, però ecco per esempio ultimamente mi chiedevo: ma non è che ne sto usando troppi di questi accordi allo stato fondamentale?
Si per tonica si intende quella dell'accordo, tuttavia non è sempre detto che sia giusto suonarla, in molte canzoni ci sono dei passaggi in cui al basso si deve mettere la 3a dell'accordo o la 5a perchè il pezzo è stato scritto così ed è importante mettere proprio quella e non la tonica. emo

Ma il messaggio fondamentale di sbaffone, che sottoscrivo, è "fare le cose semplici" prima di tutto e ancor prima "andare a tempo" (per continuare alla Catalano "è meglio un accordo banale suonato a tempo, che una svisata complicatissima suonata fuori tempo" emo)
  • Sbaffone
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18-01-22 11.27

@ d_phatt
Con "tonica" intendi fondamentale dell'accordo?
Perché da quel che ne so "tonica" indica più che altro il primo grado della tonalità.
Ammesso che io abbia capito bene, sapere che non c'è da vergognarsi di mettere solo (o principalmente) fondamentali al basso è un bel paletto al quale appoggiarsi. Di base è quello che faccio sempre emo, però ecco per esempio ultimamente mi chiedevo: ma non è che ne sto usando troppi di questi accordi allo stato fondamentale?
si intendo la nota che da il nome all'accordo, a meno che non sia segnato in modo diverso tipo C/E, altra cosa da tenere in considerazione è il tipo di brano che si suona, ci sono brani che hanno bisogno di voicing specifici altrimenti non suonano bene e li non hai scampo.
  • Sbaffone
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18-01-22 11.29

@ maxpiano69
Si per tonica si intende quella dell'accordo, tuttavia non è sempre detto che sia giusto suonarla, in molte canzoni ci sono dei passaggi in cui al basso si deve mettere la 3a dell'accordo o la 5a perchè il pezzo è stato scritto così ed è importante mettere proprio quella e non la tonica. emo

Ma il messaggio fondamentale di sbaffone, che sottoscrivo, è "fare le cose semplici" prima di tutto e ancor prima "andare a tempo" (per continuare alla Catalano "è meglio un accordo banale suonato a tempo, che una svisata complicatissima suonata fuori tempo" emo)
esatto se non sai fare quello, torni al via e ricominci da capo emo
  • maxpiano69
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18-01-22 11.31

@ Sbaffone
si intendo la nota che da il nome all'accordo, a meno che non sia segnato in modo diverso tipo C/E, altra cosa da tenere in considerazione è il tipo di brano che si suona, ci sono brani che hanno bisogno di voicing specifici altrimenti non suonano bene e li non hai scampo.
Altra cosa importantissima che non posso non quotare, voicing/alterazioni giuste; mettere ad esempio una 6a o una 9a o una Sus dove e quando ci vuole (e non metterla invece se non c'è e non ci sta, ma solo perchè "fa figo") è un'altra cosa che fa la differenza.
  • d_phatt
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18-01-22 11.51

Sì, che se un accordo è siglato C/E metto E al basso ci siamo.

Poi sul non abusare delle dissonanze pure, mi piace mantenere gli accordi chiari e semmai colorarli dove ci sta bene, qualche 7°, 9°, 6° (e qui suppongo che qualcuno direbbe che in realtà è una 13° abbassata di un'ottava), o per esempio ritardi della terza o della fondamentale dove ci sta bene. Qualche quartale a sopresa se voglio fare lo strano emo, ma sempre con rispetto del senso della musica, se il brano lo permette. In particolare ho notato che in molte canzoni pop/pop rock dall'armonia semplice bisogna stare molto attenti a non farsi scappare facili 7° di IV specie sul I o sul IV grado perché colorano troppo e ci stanno proprio male a volte, nettamente fuori luogo.

E non parlo di cambiare suoni o stile. Parlo di fare una cosa "giusta" su misura per una determinata melodia, tipo sentite le prime strofe di questo qui, brano che ho dovuto suonare una volta. Tralasciando il fatto che a certo punto compare un gruppo intero (e la fine del pezzo non mi piace, troppo "drama" e diventa pesante), sentite che bello il pianoforte sotto la voce in quelle prime strofe piano e voce, cammina di suo, non ci sono accordi strani né virtuosismi, è proprio una bella struttura pianistica particolare e non uguale a nessun'altra.
  • d_phatt
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18-01-22 12.06

@ Sbaffone
si intendo la nota che da il nome all'accordo, a meno che non sia segnato in modo diverso tipo C/E, altra cosa da tenere in considerazione è il tipo di brano che si suona, ci sono brani che hanno bisogno di voicing specifici altrimenti non suonano bene e li non hai scampo.
Sì infatti a me quello che fa veramente paura sono gli standard, suonati "semplicemente" accompagnando un cantante che canta il tema e poi magari fa un solo, io ho ascoltato e ascolto molto jazz, letto i libri del Levine specie quello sul piano jazz, cercato tanto sui tipi di voicing, e più o meno sono cosa è lo swing, ma questo non fa di me un jazzista, non ho pratica né esperienza sul campo, e neanche qualcuno che mi bastoni se sbaglio, ho sempre paura di farla fuori dal vaso e suonare qualcosa che proprio non rispetta qualche idioma o pratica comune di cui io non sono a conoscenza. E questo problema di base è irrisolvibile, dovrei prendere lezioni di piano jazz per farmi dare qualche dritta e quando le prendo se in alcuni periodi a malapena ho tempo per suonare? Tutto non si può avere.
  • d_phatt
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18-01-22 12.38

maxpiano69 ha scritto:
Ma il messaggio fondamentale di sbaffone, che sottoscrivo, è "fare le cose semplici" prima di tutto e ancor prima "andare a tempo" (per continuare alla Catalano "è meglio un accordo banale suonato a tempo, che una svisata complicatissima suonata fuori tempo" )

Sul tempo siamo perfettamente d'accordo (com'è giusto che sia). Ne approfitto per dire che è da sfatare il mito del cantante che non sa andare a tempo, nel senso: il vero cantante è un musicista e in quanto tale deve saper andare a tempo decentemente. I cantanti propriamente detti se anticipano o ritardano sanno quello che stanno facendo, come tutti gli altri. Che poi in giro ci siano un sacco di persone che dicono di essere cantanti è un altro discorso emo

Io comunque non parlo di complessità ma di varietà: se devo suonare in piano e voce 30 brani, al di là delle differenze di tempo e dinamiche non posso suonarli tutti e 30 giocando solo su variazioni di quei 2/3 schemi di base di cui parlavo a inizio topic.
  • Sbaffone
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18-01-22 12.58

Per variare puoi cambiarti di abito ogni due/tre brani