14-05-25 16.34
gobert4 ha scritto:
Siete abituati alla pappa pronta forse
Ho un OB-8, un Jupiter 6, un Juno 106, una SY-77 ed il "trittico digitale" classicone degli anni '80 (DX-7, D-50 e M1), che sono l'esatto opposto della "pappa pronta".
E li uso, la stragrande maggioranza delle volte programmandoci su i miei suoni da zero e qualche volta modificandone i preset in base a quel che mi serve.
Non parliamo poi di quando devo aprirli per sistemare questa o quella magagna o anche per fare semplicemente manutenzione. Ma fa parte del gioco, d'altronde a me generalmente la pappa piace cucinarmela.
gobert4 ha scritto:
Agli strumentini “analogici” che si rompono solo a guardarli.
Il PPG 1002 di cui si parla in questo thread è analogico. Completamente analogico. È il clone di
questo sintetizzatore. Gli analogici che a guardargli sopra si rompono sono quelli che hanno decenni sulle spalle come i miei, quelli odierni sono piuttosto affidabili e la maggior parte delle volte quando hanno problemi è per bug a livello di firmware, che vengono corretti con gli aggiornamenti. Questo PPG 1002 è un analogico odierno, quindi esente da problemi relativi all'età come lo sono tutti gli altri che sono stati prodotti negli ultimi 10 anni. È con questi che viene fatto il confronto, non con i vintage.
gobert4 ha scritto:
Scusate ma io non capisco tutte queste critiche!
Gli analogici odierni, perfino quelli di fascia alta, costano la metà di questo PPG e pure meno, nonostante abbiano più funzionalità (tra cui molti la polifonia, che è un fattore importante in quanto a complessità circuitale e quindi costo produttivo dello strumento) e suonino alla grande. Sono pochi quelli che si spingono di parecchio oltre la soglia dei 5'000 euro, gli unici che mi vengono in mente sono il Moog One a 16 voci e qualche altro strumento prevalentemente "boutique" o nell'ambito dei modulari. Questo PPG li batte di lunga distanza sul prezzo pur essendo costruttivamente molto più semplice e non offrendo nulla di veramente innovativo rispetto agli altri. Certo avrà la sua personalità, come l'hanno tutti del resto e non significa che uno suoni meglio dell'altro. Le critiche riguardano sostanzialmente questo aspetto, nonché la presenza della consueta dose di greenwashing che va tanto di moda oggi a giustificazione di un prezzo folle e la pretesa di metà della cifra ancora prima che il prodotto venga effettivamente costruito. Come ho già detto a fare impresa così saremmo buoni tutti.
Al di la di questo, ognuno coi suoi soldi fa ovviamente quel che vuole, se uno si sente di spendere 10'000 euro per un analogico monofonico e ha le disponibilità economiche buon per lui, non è certo questo che si critica. Magari essendo che si tratta di uno strumento a tiratura limitatissima tra 10 o 20 anni varrà un patrimonio e a me operazioni commerciali del genere paiono più pensate nell'ottica dell'investimento, del collezionismo, che in quella dello strumento da usare produttivamente per fare musica.