Behringer: tutto e il contrario di tutto...

  • wildcat80
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24-12-19 11.07

Il secondo oscillatore del DM genera solo un'onda quadra intonabile come si vuole. Non ha PWM ma una tone mod di cui non so dare una spiegazione se non che ad un certo punto compaiono decise la terza e la quinta armonica.
Avesse una PWM e una daw sarebbe un'altra storia.
  • maxpiano69
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24-12-19 11.21

@ wildcat80
Il secondo oscillatore del DM genera solo un'onda quadra intonabile come si vuole. Non ha PWM ma una tone mod di cui non so dare una spiegazione se non che ad un certo punto compaiono decise la terza e la quinta armonica.
Avesse una PWM e una daw sarebbe un'altra storia.
Quello che fa la Tone Mod (introduce una “variazione di stato” di proporzione variabile all’interno del tempo di on e quello di off dell’onda quadra) si vede molto bene nella figura
a pag. 57 del manuale del DM12.
  • PandaR1
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24-12-19 11.57

@ kurz4ever
perchè nel deepmind è ricavato dal primo e non puoi detunarlo
Azz... bella limitazione...
  • wildcat80
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24-12-19 12.38

@ PandaR1
Azz... bella limitazione...
Non è ricavato dal primo, è in pratica una sorta di super suboscillatore che ricalca ovviamente la serie Juno aggiungendo un po' di flessibilità, pur con tutte le limitazioni della singola forma d'onda.
In pratica il DCO2 è intonabile sui vari piedaggi, e una volta assegnato il piedaggio è nuovamente intonabile in continuo lungo un range di +/-12 semitoni (è un fine tune molto esteso).
Una volta fissata l'intonazione, è possibile modularla tramite gli LFO, gli inviluppi e qualsiasi altra destinazione da matrice.
Max ha dato la risposta fisica alla ToneMod, la risposta uditiva l'ho data io invece emo
Lo vedo un po' come un tentativo di fornire una modulazione inusuale, un po' come era stato a suo tempo la PWM sulla sawtooth di Alpha Juno.
Anche la ToneMod è modulabile da LFO e compagnia cantante.
Utilità: da qualche parte ho letto che viene consigliata per creare ricchi timbri di strings... Personalmente non mi fa impazzire questo utilizzo, mi piace molto invece quando si mettono gli oscillatori in sync perché permette di ottenere una ricchezza di armoniche molto tagliente, modulata dal terzo EG in particolare mi piace un sacco.
In altro ambito, l'altra sera stavo giocando a tirar fuori delle timbriche organistiche classiche e con la ToneMod si riesce a tirar fuori timbriche che ricordano molto registri particolari, dalla quintadena a mutazioni composte in cui sia prevista la quinta armonica.
  • PandaR1
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24-12-19 13.33

@ wildcat80
Non è ricavato dal primo, è in pratica una sorta di super suboscillatore che ricalca ovviamente la serie Juno aggiungendo un po' di flessibilità, pur con tutte le limitazioni della singola forma d'onda.
In pratica il DCO2 è intonabile sui vari piedaggi, e una volta assegnato il piedaggio è nuovamente intonabile in continuo lungo un range di +/-12 semitoni (è un fine tune molto esteso).
Una volta fissata l'intonazione, è possibile modularla tramite gli LFO, gli inviluppi e qualsiasi altra destinazione da matrice.
Max ha dato la risposta fisica alla ToneMod, la risposta uditiva l'ho data io invece emo
Lo vedo un po' come un tentativo di fornire una modulazione inusuale, un po' come era stato a suo tempo la PWM sulla sawtooth di Alpha Juno.
Anche la ToneMod è modulabile da LFO e compagnia cantante.
Utilità: da qualche parte ho letto che viene consigliata per creare ricchi timbri di strings... Personalmente non mi fa impazzire questo utilizzo, mi piace molto invece quando si mettono gli oscillatori in sync perché permette di ottenere una ricchezza di armoniche molto tagliente, modulata dal terzo EG in particolare mi piace un sacco.
In altro ambito, l'altra sera stavo giocando a tirar fuori delle timbriche organistiche classiche e con la ToneMod si riesce a tirar fuori timbriche che ricordano molto registri particolari, dalla quintadena a mutazioni composte in cui sia prevista la quinta armonica.
Ma quindi la limitazione e' solo sulla forma d'onda? beh allora direi che e' un vero osc, meno versatile ma sempre "vero"...
  • berlex65
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31-12-19 17.51

Nuovo synth Behringer The CAT
  • wildcat80
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31-12-19 18.44

Cito il mio commento su altro spazio.
Sarò una voce fuori dal coro. Mi hanno un po' stufato con i monofonici/duofonici/parafonici. Anche perché questo synth in particolare era una copia dell'Odyssey, cosa che a suo tempo ebbe pure il suo strascico.
È una specie di Odyssey in versione modulo.
Forse hanno preferito rimarchiarlo come the cat perché fare l'Odyssey in versione modulo avrebbe portato seccature con Korg? Non lo so. Neutron, Model D, K 2, Pro One, Wasp, Odyssey, Ms 1, TD3, Crave... Polifonici solo DeepMind e il vocoder/strings machine, troppo poco per i miei gusti.
PS sono un felice utilizzatore di DeepMind e Model D, e a ben vedere anche ARP ebbe la sua querelle con Moog per via del filtro, che sulla prima serie era spudoratamente copiato dal loro transistor ladder filter.
  • giosanta
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31-12-19 19.00

Mah... per quanto mi riguarda Model D e Odissey / 2600 (vedremo il prezzo) esauriscono ampiamente i miei vecchi sogni di monofonici restando, secondo me, insuperabili, ovviamente a partire dagli originali anche se, specificatamente nel caso di ARP, preferisco le repliche.
Per tutto il resto, parlando si synth, c'è il presente, digitali compresi.
P.S.
Mi pare che la "querelle" con Moog abbia riguardato il secondo Odissey (nero nero), motivo per cui usci poi il terzo (nero arancio).
Ma potrei sbagliare.
In ogni caso la presenza dei tre filtri è uno dei motivi per cui nel, caso di ARP, preferisco le repliche.
  • wildcat80
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31-12-19 19.07

Sì vero c'è il mondo digitale, ma visto che hanno già fatto un bellissimo polifonico abbastanza originale (nonostante le forti reminescenze junesche), bramo un polifonico un po' più articolato a livello oscillatori, non necessariamente un clone.
Già detto mille volte, un DM con un DCO2 uguale al DCO1 (saw + pulse a simmetria variabile), ring e crossmod sarebbe una bomba assoluta.
  • giosanta
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31-12-19 19.18

Non sono un tecnico, ma credo che un polifonico analogico dalla struttura molto articolata comporti costi molto elevati, vedi gli ultimi Moog.
Gli analogici come il Prophet (che però ho solo sentito) sono belli ma, ripeto per quanto ascoltato, dall'architettura sonora abbastanza ristretta.
Se si pensa alla ricchezza timbrica di un Access Virus non c'è partita almeno, ripeto, da quanto ho potuto sentire.
  • PandaR1
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15-01-20 22.49

@ giosanta
Non sono un tecnico, ma credo che un polifonico analogico dalla struttura molto articolata comporti costi molto elevati, vedi gli ultimi Moog.
Gli analogici come il Prophet (che però ho solo sentito) sono belli ma, ripeto per quanto ascoltato, dall'architettura sonora abbastanza ristretta.
Se si pensa alla ricchezza timbrica di un Access Virus non c'è partita almeno, ripeto, da quanto ho potuto sentire.
Meno 1
  • MarioSynth
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20-01-20 09.19

BARP 2600 TEASER

In arrivo, in fondo al video si vedono solo tante belle lucine natalizie...
  • greg
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20-01-20 10.41

Io credo che, pur essendo ormai anziano per certi discorsi, un giorno non molto lontano ringrazieremo Behringer per questa rapidissima sfornata di piccoli gioielli analogici.....ci fosse stata alla fine degli anni '90 inizio 2000 avremmo gridato al miracolo.
poichè molti erano stufi dei mille campionatori e si spendevano molti denari in improbabili ritorni di fiamma dei vecchi, malfunzionanti analogici. Infatti allora le poche eccezioni produttive analogiche a prezzi umani si riferivano a qualche prodotto tedesco, Vermona o Doipfer, la Studioelectronics con moduli tipo SE monofonici.....altrimenti ti vendevi un rene più un occhio e compravi sul mercato dell'usato....Io attesi il Voyager, dopo comunque aver ricomprato l'ennesimo Juno 106 malfunzionante, un Super JX, un Waldorf Pulse e un bel Matrix 1000......Ora credo che i tedeschi stiano mettendo a disposizione di tutti, ma proprio tutti una tecnologia altrimenti a vantaggio di una parte.....critiche o non critiche, io penso che ogni strumento avrà un suo perchè. Ora come ora penso che, a parte i pianisti o simili, mai contenti di un piano digitale, a parte gli hammondisti, mai contenti dei cloni, abbiamo a dispopsizione un tale arsenale sonoro impensabile già solo 20 anni or sono. C'è solo l'imbarazzo della scelta. A me per esempio intriga il vocoder stile Roland (Behringer VC e qualcosa), appunto l'BArp e vorrei sentire il clone OB stile Oberheim. Anche se punto più al Matriarch Moog come monofonico. Dal 2021 potrò ripartire col mio progetto nuovo e ritengo che davvero c'è da divertirsi con tanti colori sonori a disposizione.....anche grazie a Behringer.
  • anonimo

20-01-20 10.42

Adesso attendo fiducioso il crollo delle quotazioni degli analogici usati...emo
  • greg
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20-01-20 10.59

@ anonimo
Adesso attendo fiducioso il crollo delle quotazioni degli analogici usati...emo
a quale punteresti, se posso chiedertelo?
  • effepi451
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20-01-20 16.04

Eccolo, finalmente!
Behringer 2600
  • anonimo

20-01-20 16.10

@ greg
a quale punteresti, se posso chiedertelo?
In generale, se avessi spazio e soldi i synth vintage che mi interessano sono:

1) Roland: Jupiter 8, Jupiter 4, SH 2 e Juno 6
2) Korg: Polisix, 3200
3) Yamaha : CS 80
4) ARP: 2600, Odissey
5) Oberheim: OB 8, OB X, Eight Voices
6) Prophet: 5, 600

Poi altra roba protodigitale tipo DX7, PPG, D50...

Ecco, un paio a scelta fra questi.
  • MarioSynth
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20-01-20 16.11

@ effepi451
Eccolo, finalmente!
Behringer 2600
BUM! emo

Edit: ma i preset? emo
  • maxpiano69
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20-01-20 16.27

@ effepi451
Eccolo, finalmente!
Behringer 2600
E' ancora un prototipo, per quanto pressochè definitivo, il modello di produzione (come dice alla fine) sarà presentato al prossimo Superbooth.
  • wildcat80
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20-01-20 16.39

@ anonimo
Adesso attendo fiducioso il crollo delle quotazioni degli analogici usati...emo
Secondo me non crolleranno mai. E ci sarebbe anche da discutere sulla follia del fenomeno.
Supponiamo che salti una voce.
Le originali non sempre si trovano, e per quanto accurate siano le repliche, non sono le stesse di 30 e fischia anni fa, quindi per fare un lavoro ben fatto si sostituisce tutto il parco voci.
Con voci clonate. Come quelle che in alcuni casi usano i prodotti Behringer.
Dove sta la logica? Perché uno strumento con voci sostituite con cloni dovrebbe costare un occhio della testa?
Non c'è logica, è il bello del mercato di oggetto di culto/da amatori.
Magari crolleranno i prezzi degli analogici odierni, quello sì.
Per prendere quindi un originale con voci clone, non è forse meglio prendere un clone ben realizzato?
A cifre ben più ragionevoli peraltro.