76 tasti... un formato utile ma spesso dimenticato. perché?

  • MacJack
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11-01-10 17.14

Si ma vedo che ancora non si è capito il concetto che volevo esprimere... forse non sono stato abbastanza chiaro, forse la gente non legge attentamente quello che si scrive, bhò!

Quello che intendo io è: perché nelle famiglie di controller-master non esiste il modello da 76 mentre esistono quasi sempre tutti gli altri (25, 49, 61 e 88) ???
E perché spesso il modello da 88 è spropositatamente enorme e pesante? I primi esempi che mi vengono in mente sono la yamaha Kx8 e la nuova AKAI 88 tasti... dei catafalchi che avranno si e no due schede logiche interne da poche centinaia di grammi l'una (da prendere con le pinze quest'ultima frase perché non sono un esperto emo ).
Cioé una cavolo di via di mezzo xk non vogliono farla? Come dicevi giustamente esistono ormai molti modelli di workstation da 76, ma perché no di controller? e per controller intendo tastiere da usare con il computer e che siano dotate di molti controlli real-time!!!
  • kyma1999

11-01-10 17.24

il formato 76 tasti nasce per offrire al musicista live un estensione maggiore, dal MI del basso elettrico a quasi un ottava superiore rispetto ai synth a 61, consentendo soprattutto a chi suona accordi e accompagna, di avere piu bassi (importantissimi) nell'esecuzione, o piu zone split.
Questo perchè 88 tasti pesati fanno aumentare notevolmente e inesorabilmente il peso della macchina che quindi diventa poco trasportabile, e non solo.....fanno aumentare anche il costo notevolmente.
questa cosa era gia diffusa con i rhodes 73, che gia erano delle bare, un 88 tasti rhodes pesava molto di piu ed era ancora piu ingombrante, cosi i giapponesi partendo da questo concetto hanno inventato il formato 76 semi pesati, prendendo l'idea da questi strumenti e applicandola ai synth (che cominciavano a gestiere polifonia, piu layers etc...in un synth come evolver, moog, obhereim etc 61 sono gia troppi volendo vedere, per nn parlare di un monofonico dove 76 sarebbero addirittura ridicoli)

il problema però è che le master di cui parli tu sn rivolte principalmente all'home studio, dove però il peso conta poco in teoria perchè tanto rimangono fisse su mobili o stand, e quindi.....il problema è solo economico semmai.
CHi infatti sceglie delle master da pc secondo me le usa non per suonare ad altissimi livelli, spesso è gente che manco sa suonare e quindi gia è troppo il 61.
Per chi vuole suonare un po di piu gli fanno direttamente il modello 88, proprio perchè incide poco la cosa nel contesto dell'home studio, ad esempio la fatar studiologic vkm140....

Effettivamente potrebbero farlo il 76, ma il problema è quante ne venderebbero....probabilmente poche perchè i DJ nn le prenderebbero (e sn i maggiori acquirenti), chi è pianista come me principalmente prenderebbe direttamente la 88 (tanto sono leggere comunque) e quindi....
tutto cio ha un costo, produrre costa, nn è cosi semplice come fare una torta predisporre un modello a 76 tasti nelle catene produttive, e il costo va ripagato cn il guadagno.

Nel mercato workstation invece è un formato che tira come il pelo di fica perchè gli strumenti gia costano moltissimo (soprattutto i modelli 88) e pesano, quindi risparmiare sul costo e puntare sulla portabilità è una cosa che conviene molto e attira l'interesse degli acquirenti!

ecco perchè praticamente ogni produttore di workstations ha sempre svariati modelli a 76 tasti in catalogo, perchè gli conviene e li vendono.

Edited 11 Gen. 2010 16:29
  • MacJack
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11-01-10 17.29

Finalmente una risposta seria... grazie Kyma!
Tutto ciò però è davvero un peccato perché di certo non mi comprerei mai una workstation 76 solo per usarla come master emo che strano mondo... e si che appunto una volta ne facevano a iosa di master 76 emo
  • kyma1999

11-01-10 17.38

una volta come ho gia detto le master le facevano a iosa perchè era l'affare del momento...l'idea di andare sul paclo con master keyboard ed expanders vari (tutto programmato in studio e pronto all'uso, cambi patch e gli strumenti si settano da soli) era una rivoluzione concettuale....

se noti negli anni 80 vedere i palchi con moltissime tastiere, il musicista circondato da 7-8 tastiere era sinonimo di professionalità, mentre effettivamente con l'andare del tempo ci si è evoluti verso una ricerca minimale di pensiero....ossia tastiere spoglie, con un display, una levetta e pochi tasti che facevano supporre e immaginare migliaia di funzioni nascoste....

oggi invece si sta tornando (anzi lo si è gia...) verso gli anni 70, ossia il tastierista circondato da molte tastiere variopinte e piene di potenziometri, è semplicemente una moda....ed ecco che allora le master alla DPM, A80 etc nn tirano piu.
Però l'affarone del momento è l'home recording e infatti di prodotti cosi ce ne sono veramente tanti.



Inoltre come ho gia detto, oggi nn serve piu avere molti expanders da gestire sul palco.....perchè con un paio di worstation giuste e tanta programmazione, fai quello che un tempo facevi con 10 synth, solo la polifonia....128,120 voci....un tempo si girava a 16, 24,28.....occorrevano per forza tanti rack.

PEr quelli come te che vorrebbero una master USB collegata al mac usato come xpander, allora effettivamente un 76 tasti potrebbe essere utile, però siete ancora troppo pochi!
fortunatamente però ci sn prodotti come numa nano che promettono bene....anche se nn sono 76 tasti però sono leggeri e completi, e hanno usb.

una master old school come A50 o A070 nn so se la rivedremo presto da roland....

Edited 11 Gen. 2010 16:40

12-01-10 12.11

Mi metto in fila con chi reclama una master seria sul mercato, sia a 61,76 o 88 tasti.
confermo, è un'agonia.
e alla fine mi sono arreso!fanculo ai tasti pesati (mi è dispiaciuto vendere la mc2000, ma era una bara), tanto il mio genere non richiede chissà che tocco (e a casa ho il piano acustico o lo stage per studiare), 200 euri per il miditemp (quello si che come master va bene), 100 euro per una roland a30 (funzioni 0, peso 0), attacco UN cavo e sono apposto.
e chiedo anch'io: cosa vi costa aggiungere i sopracitati 256k per qualche funzione master e qualche memoria in più?parliamoci chiaro, 40 memorie vanno bene per una master iperpotente tipo A90 o MC2000/3000, ma per una cosetta con giusto 2-3 funzioni che per disattivare una zona ci impieghi 30 secondi, proprio no..in live è un'agonia...
per rispondere a kyma: è vero che di synth con funzioni master molto potenti ne fanno, ma se a me non interessassero?come studente fuori sede, vivo in una stanza, e mi è più comodo aggiungere un rack nel case che una terza tastiera che mi obbligherebbe a comprare un ulteriore cavalletto per dormirci sopra!
il problema è che manco fanno più una patchbay degna di questo nome: si sono ridotte a meri input/output, così come i controller insomma, pensati per essere gestiti da un pc che ti apre il progetto e ti mappa tutte le porte, ma IN LIVE (che poi è l'habitat naturale di ogni musicista), ho bisogno di schiacciare un pedale e rimappare i synth al volo, non dico senza stacchi di suono (il sogno di ogni non kurzweiliano o non fantommiano), ma per lo meno in maniera immediata! o sbaglio?