Consiglio synth cover band Pink Floyd

  • kurz4ever
  • Membro: Expert
  • Risp: 4043
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 292  

10-10-19 15.03

@ 1paolo
ok ma live aveva un hammond una k2500/2600 e poco altro
no, su pulse aveva, visibile, un hammond, un k2000, una midiboard (chi sa cosa c'era attaccato), più un'altra kurzweil (che immagino fosse sempre un k2000, visto che il k2500 nel 94 non c'era ancora...
poi negli anni successivi avevano anche k2600, pure un PC3 che Jon Carin portò in giro..

qui c'è scritto qualcosa di più
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 4954
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 608  

10-10-19 15.06

@ kurz4ever
no, su pulse aveva, visibile, un hammond, un k2000, una midiboard (chi sa cosa c'era attaccato), più un'altra kurzweil (che immagino fosse sempre un k2000, visto che il k2500 nel 94 non c'era ancora...
poi negli anni successivi avevano anche k2600, pure un PC3 che Jon Carin portò in giro..

qui c'è scritto qualcosa di più
Si ma qui stiamo parlando di un setup per coverband Pink, secondo me con una master + rack oppure una ws Kurzweil ed un clone è a posto (io avevo quel set e ci ho suonato tutto , Atom Heart Moter compresa..)
  • anonimo

10-10-19 15.17

Suonerò come un disco rotto, ma per fare il prog (o similia) occorrono almeno 2, meglio 3 tastiere

1) un synth/workstation

2) un clone hammond (al limite una masterina waterfall che suoni i suoni di organo della workstation)

3) un piano digitale con tastiera pianopesata (eventualmente sostituibile con una master che suoni i timbri della workstation)

Il tutto non per pigrizia o delirio di onnipotenza, ma perchè per poter trasmettere l'intenzione espressiva in maniera almeno dignitosa non si può dover saltabeccare tra 5 zone sulla stessa tastiera, premendo contemporaneamente una quindicina di tastini e pedali per avanzare/arretrare tra una scena e l'altra
  • kurz4ever
  • Membro: Expert
  • Risp: 4043
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 292  

10-10-19 15.21

@ 1paolo
Si ma qui stiamo parlando di un setup per coverband Pink, secondo me con una master + rack oppure una ws Kurzweil ed un clone è a posto (io avevo quel set e ci ho suonato tutto , Atom Heart Moter compresa..)
sì, e come ti ho detto, io col modx ho creato tutto quello che serve per TDSOTM, WYWH,The wall e poco altro. Dopo averlo fatto col PC3K...
Intendo che non serve per forza un kurz per suonare la musica del PF.
Poi la discussione è andata avanti ed ho indicato il setup dei pink nella storia.

Ma tanto chi chiedeva il setup per la coverband lo ha fatto un anno fa... dici che ancora non ha deciso?
  • kurz4ever
  • Membro: Expert
  • Risp: 4043
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 292  

10-10-19 15.25

@ anonimo
Suonerò come un disco rotto, ma per fare il prog (o similia) occorrono almeno 2, meglio 3 tastiere

1) un synth/workstation

2) un clone hammond (al limite una masterina waterfall che suoni i suoni di organo della workstation)

3) un piano digitale con tastiera pianopesata (eventualmente sostituibile con una master che suoni i timbri della workstation)

Il tutto non per pigrizia o delirio di onnipotenza, ma perchè per poter trasmettere l'intenzione espressiva in maniera almeno dignitosa non si può dover saltabeccare tra 5 zone sulla stessa tastiera, premendo contemporaneamente una quindicina di tastini e pedali per avanzare/arretrare tra una scena e l'altra
Personalmente mi trovo meglio a premere un pedale o un solo pulsante per cambiare la configurazione della tastiera piuttosto che usare un doppio manuale o peggio ancora una configurazione a L, anche se ovviamente è meno scenografico....
Una semipesata (che va male per suonare tutto emo) è per me la soluzione più comoda...
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 4954
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 608  

10-10-19 15.31

kurz4ever ha scritto:
Intendo che non serve per forza un kurz per suonare la musica del PF.

certo che no; dicevo solo che mi pare "coerente" con l'immagine della band in live (compresi anche i live di Gilmour e Waters con le loro band, tutti Kurz muniti..)
  • kurz4ever
  • Membro: Expert
  • Risp: 4043
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 292  

10-10-19 15.42

@ 1paolo
kurz4ever ha scritto:
Intendo che non serve per forza un kurz per suonare la musica del PF.

certo che no; dicevo solo che mi pare "coerente" con l'immagine della band in live (compresi anche i live di Gilmour e Waters con le loro band, tutti Kurz muniti..)
ma quindi se domani decido di fare una tribute dei jethro mi serve un cs80, un cp80, un hammond ed un organo positivo?
Boh, non sono d'accordo...
se riproduci l'atmosfera lo strumento diventa secondario, se poi riproduci anche le sonorità con uno strumento differente cosa cambia? i preset? i timbri già pronti su internet?
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 4954
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 608  

10-10-19 16.12

@ kurz4ever
ma quindi se domani decido di fare una tribute dei jethro mi serve un cs80, un cp80, un hammond ed un organo positivo?
Boh, non sono d'accordo...
se riproduci l'atmosfera lo strumento diventa secondario, se poi riproduci anche le sonorità con uno strumento differente cosa cambia? i preset? i timbri già pronti su internet?
Beh chi fa cover dei Beatles usa il basso Hofner (meglio se mancinoemo), la batteria Ludwig stile RIngo, le chitarre epiphone, ampli vox etc.
  • anonimo

10-10-19 17.10

@ kurz4ever
Personalmente mi trovo meglio a premere un pedale o un solo pulsante per cambiare la configurazione della tastiera piuttosto che usare un doppio manuale o peggio ancora una configurazione a L, anche se ovviamente è meno scenografico....
Una semipesata (che va male per suonare tutto emo) è per me la soluzione più comoda...
Pensa che mi ero fatto fare da mia nonna sarta un camicione bianco, amplissimo e senza collo stile Rick Wakeman...

Ci presentavamo con una marea di tastiere (due tastieristi) tra cui ricordo un Rhodes, un Crumar T1, un Roland Juno 6, un Roland JX3P, un ARP Quadra, un Elka Rapsody, un Korg MS 20, un CP 70, un Jupiter 8, una DX7, un Elka Synthex, un Korg Trident, più altro analogicume assortito che adesso non ricordo più...
  • kurz4ever
  • Membro: Expert
  • Risp: 4043
  • Loc: Venezia
  • Thanks: 292  

10-10-19 17.37

@ anonimo
Pensa che mi ero fatto fare da mia nonna sarta un camicione bianco, amplissimo e senza collo stile Rick Wakeman...

Ci presentavamo con una marea di tastiere (due tastieristi) tra cui ricordo un Rhodes, un Crumar T1, un Roland Juno 6, un Roland JX3P, un ARP Quadra, un Elka Rapsody, un Korg MS 20, un CP 70, un Jupiter 8, una DX7, un Elka Synthex, un Korg Trident, più altro analogicume assortito che adesso non ricordo più...
emoemo
  • anonimo

10-10-19 18.05

Era epico il concerto di capodanno, cui assistevano un centinaio tra amici ed amiche (scout, centro sociale, amici di amici etcetera)

Avevamo sedici anni o poco più, di solito noleggiavamo per pochi denari delle gelide sale parrocchiali dell'entroterra ligure, piene di polvere, spifferi e vecchio mobilio accatastato risalente probabilmente ad epoche preconciliari, quando la chiesa cattolica ancora viveva i suoi fasti fatti di messe in latino ed oratori frequentatissimi.

Si arrivava alla spicciolata nella mattina del 31 dicembre, un furgone guidato dal padre di uno di noi musicisti ripieno di tastiere, tamburi (sì perchè spesso suonavamo con due batteristi), luci e lucette, casse antediluviane (ricordo delle LEM pesantissime) ampli di ogni tipo e categoria (un FBT che a vederlo non gli avresti dato una crosta di formaggio ma che suonava da non credere), aste e microfoni catarrosissimi da far vomitare un azteco, moduli assortiti di effettistica e lattine di birra.

Si cominciava a scaricare e montare con calma, verso mezzogiorno arrivavano chitarristi e bassista, i loro preziosi strumenti (il mio povero fratello con la sua les paul custom nera, Simeone con una stratocaster sunburst, Paolo col precision nuovo di zecca) catafratti in custodie a prova di ecatombe nucleare...verso le 15 il palco era pronto, non restava che l'arrivo della cantante che si faceva viva verso le 4/5 di pomeriggio, bella leggera con la sua valigetta contenente solo gli "abiti di scena" (microfono, effettistica, spartiti...ma a cosa serviranno mai!)

Verso le 21 si mangiava qualcosa e ci si ubriacava coscienziosamente, con scrupolo e metodo degni di miglior imprese...il pubblico arrivava alla spicciolata, chi già ubriaco chi pronto ad attaccarsi a bottiglioni di cancarone acquistati in saldo da qualche botteguccia nei vicoli del centro storico, o nella piazzetta ormai buia del paesino ove avremmo suonato.

Quando la sala era mezza piena, ed il gelo che vi allignava ormai da generazioni cominciava ad essere mitigato dal calore animale che promanava dai corpi e dal fiato degli sventurati, sgattaiolavamo in silenzio in una stanzetta attigua, forse in passato la stanza da letto di qualche vecchia megera che aveva servito il parroco locale in qualità di perpetua (e forse altro), e li ci cambiavamo di fretta...via i maglioncini da bravi ragazzi borghesi, le lacoste, le le scarpe da ginnastica...vestivamo camicioni, jeans a zampa di elefante, giubbetti scintillanti di oro e di viola, stivaletti stile campera...mentre la cantante, nonostante i pochi gradi sopra lo zero, osava abitini neri attillatissimi e scarpe col tacco a spillo di due misure più grandi sottratte alla sorella maggiore.

Poi si faceva l'ingresso nell'arena, accolti dalla tonitruante folla ormai ebbra di alcool e di voglia di trasgressione...iniziava una serata ove brani prog di "produzione propria" si alternavano senza logica alcuna con lucio dalla, de gregori, anni 60, pink floyd e genesis...per un paio d'ore potevamo sentirci artisti, divi, interessanti agli occhi di quelle ragazzine che fino ad un ora prima non ci avevano mai degnato di uno sguardo quasi fossimo un sassolino che intralciava il loro soave camminare (e che dall'indomani ci avrebbe ignorato come prima).

E dopo l'ultimo bis, una tristezza infinita...finito l'anno, finito il concerto, finito quello scampolo di felicità tanto agognato...non restava che stanchezza, voglia di vomitare, mal di testa e voglia di dormire per sempre.
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13424
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2047  

10-10-19 18.12

Cyrano ha scritto:
Si arrivava alla spicciolata nella mattina del 31 gennaio,


erano già andati via tutti emo

Grazie Ale per aver condiviso questo ricordo!
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13424
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2047  

10-10-19 19.24

@ anonimo
Era epico il concerto di capodanno, cui assistevano un centinaio tra amici ed amiche (scout, centro sociale, amici di amici etcetera)

Avevamo sedici anni o poco più, di solito noleggiavamo per pochi denari delle gelide sale parrocchiali dell'entroterra ligure, piene di polvere, spifferi e vecchio mobilio accatastato risalente probabilmente ad epoche preconciliari, quando la chiesa cattolica ancora viveva i suoi fasti fatti di messe in latino ed oratori frequentatissimi.

Si arrivava alla spicciolata nella mattina del 31 dicembre, un furgone guidato dal padre di uno di noi musicisti ripieno di tastiere, tamburi (sì perchè spesso suonavamo con due batteristi), luci e lucette, casse antediluviane (ricordo delle LEM pesantissime) ampli di ogni tipo e categoria (un FBT che a vederlo non gli avresti dato una crosta di formaggio ma che suonava da non credere), aste e microfoni catarrosissimi da far vomitare un azteco, moduli assortiti di effettistica e lattine di birra.

Si cominciava a scaricare e montare con calma, verso mezzogiorno arrivavano chitarristi e bassista, i loro preziosi strumenti (il mio povero fratello con la sua les paul custom nera, Simeone con una stratocaster sunburst, Paolo col precision nuovo di zecca) catafratti in custodie a prova di ecatombe nucleare...verso le 15 il palco era pronto, non restava che l'arrivo della cantante che si faceva viva verso le 4/5 di pomeriggio, bella leggera con la sua valigetta contenente solo gli "abiti di scena" (microfono, effettistica, spartiti...ma a cosa serviranno mai!)

Verso le 21 si mangiava qualcosa e ci si ubriacava coscienziosamente, con scrupolo e metodo degni di miglior imprese...il pubblico arrivava alla spicciolata, chi già ubriaco chi pronto ad attaccarsi a bottiglioni di cancarone acquistati in saldo da qualche botteguccia nei vicoli del centro storico, o nella piazzetta ormai buia del paesino ove avremmo suonato.

Quando la sala era mezza piena, ed il gelo che vi allignava ormai da generazioni cominciava ad essere mitigato dal calore animale che promanava dai corpi e dal fiato degli sventurati, sgattaiolavamo in silenzio in una stanzetta attigua, forse in passato la stanza da letto di qualche vecchia megera che aveva servito il parroco locale in qualità di perpetua (e forse altro), e li ci cambiavamo di fretta...via i maglioncini da bravi ragazzi borghesi, le lacoste, le le scarpe da ginnastica...vestivamo camicioni, jeans a zampa di elefante, giubbetti scintillanti di oro e di viola, stivaletti stile campera...mentre la cantante, nonostante i pochi gradi sopra lo zero, osava abitini neri attillatissimi e scarpe col tacco a spillo di due misure più grandi sottratte alla sorella maggiore.

Poi si faceva l'ingresso nell'arena, accolti dalla tonitruante folla ormai ebbra di alcool e di voglia di trasgressione...iniziava una serata ove brani prog di "produzione propria" si alternavano senza logica alcuna con lucio dalla, de gregori, anni 60, pink floyd e genesis...per un paio d'ore potevamo sentirci artisti, divi, interessanti agli occhi di quelle ragazzine che fino ad un ora prima non ci avevano mai degnato di uno sguardo quasi fossimo un sassolino che intralciava il loro soave camminare (e che dall'indomani ci avrebbe ignorato come prima).

E dopo l'ultimo bis, una tristezza infinita...finito l'anno, finito il concerto, finito quello scampolo di felicità tanto agognato...non restava che stanchezza, voglia di vomitare, mal di testa e voglia di dormire per sempre.
Comunque è successo veramente, non si tratta di musicisti, ma di presentatori.

Stavamo montando per una serata, sabato 18 febbraio. Arriva un "ceffo", saranno state le 7 di sera, e ci dice "Io stasera vi devo presentare".

Non stava ne in cielo ne in terra. Trattengo a stento le risate e cerchiamo di capire qualcosa. Lui ci dice "ma voi non siete il "tal gruppo"?

Dico "no, vedi, siamo un duo".

Morale: doveva presentare una serata in quel locale, ma sabato 18 marzo.
  • BB79
  • Membro: Expert
  • Risp: 3969
  • Loc: Roma
  • Thanks: 386  

10-10-19 21.05

@ anonimo
Era epico il concerto di capodanno, cui assistevano un centinaio tra amici ed amiche (scout, centro sociale, amici di amici etcetera)

Avevamo sedici anni o poco più, di solito noleggiavamo per pochi denari delle gelide sale parrocchiali dell'entroterra ligure, piene di polvere, spifferi e vecchio mobilio accatastato risalente probabilmente ad epoche preconciliari, quando la chiesa cattolica ancora viveva i suoi fasti fatti di messe in latino ed oratori frequentatissimi.

Si arrivava alla spicciolata nella mattina del 31 dicembre, un furgone guidato dal padre di uno di noi musicisti ripieno di tastiere, tamburi (sì perchè spesso suonavamo con due batteristi), luci e lucette, casse antediluviane (ricordo delle LEM pesantissime) ampli di ogni tipo e categoria (un FBT che a vederlo non gli avresti dato una crosta di formaggio ma che suonava da non credere), aste e microfoni catarrosissimi da far vomitare un azteco, moduli assortiti di effettistica e lattine di birra.

Si cominciava a scaricare e montare con calma, verso mezzogiorno arrivavano chitarristi e bassista, i loro preziosi strumenti (il mio povero fratello con la sua les paul custom nera, Simeone con una stratocaster sunburst, Paolo col precision nuovo di zecca) catafratti in custodie a prova di ecatombe nucleare...verso le 15 il palco era pronto, non restava che l'arrivo della cantante che si faceva viva verso le 4/5 di pomeriggio, bella leggera con la sua valigetta contenente solo gli "abiti di scena" (microfono, effettistica, spartiti...ma a cosa serviranno mai!)

Verso le 21 si mangiava qualcosa e ci si ubriacava coscienziosamente, con scrupolo e metodo degni di miglior imprese...il pubblico arrivava alla spicciolata, chi già ubriaco chi pronto ad attaccarsi a bottiglioni di cancarone acquistati in saldo da qualche botteguccia nei vicoli del centro storico, o nella piazzetta ormai buia del paesino ove avremmo suonato.

Quando la sala era mezza piena, ed il gelo che vi allignava ormai da generazioni cominciava ad essere mitigato dal calore animale che promanava dai corpi e dal fiato degli sventurati, sgattaiolavamo in silenzio in una stanzetta attigua, forse in passato la stanza da letto di qualche vecchia megera che aveva servito il parroco locale in qualità di perpetua (e forse altro), e li ci cambiavamo di fretta...via i maglioncini da bravi ragazzi borghesi, le lacoste, le le scarpe da ginnastica...vestivamo camicioni, jeans a zampa di elefante, giubbetti scintillanti di oro e di viola, stivaletti stile campera...mentre la cantante, nonostante i pochi gradi sopra lo zero, osava abitini neri attillatissimi e scarpe col tacco a spillo di due misure più grandi sottratte alla sorella maggiore.

Poi si faceva l'ingresso nell'arena, accolti dalla tonitruante folla ormai ebbra di alcool e di voglia di trasgressione...iniziava una serata ove brani prog di "produzione propria" si alternavano senza logica alcuna con lucio dalla, de gregori, anni 60, pink floyd e genesis...per un paio d'ore potevamo sentirci artisti, divi, interessanti agli occhi di quelle ragazzine che fino ad un ora prima non ci avevano mai degnato di uno sguardo quasi fossimo un sassolino che intralciava il loro soave camminare (e che dall'indomani ci avrebbe ignorato come prima).

E dopo l'ultimo bis, una tristezza infinita...finito l'anno, finito il concerto, finito quello scampolo di felicità tanto agognato...non restava che stanchezza, voglia di vomitare, mal di testa e voglia di dormire per sempre.
Meraviglioso Ale!!!