Korg D1 o Numa Stage

  • paolo_b3
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27-08-19 21.34

@ zerinovic
Mah qui sostanzialmente ci sono due correnti di pensiero, chi trova prioritaria la keybed perche dice: Se non mi piace ci attacco un vst, chi invece vuole un prodotto che magari non eccelle in nulla,ma esalta nel complesso.perche chi suona live vuole qualcosa di integrato e funzionale, e pazienza se la keybed,non é il massimo, lo strumento deve essere leggero...se voglio fare un preset misto piano numa+pad moog(split) e con il pedale espressione,ci comando solo il volume del pad del moog,e il sustain solo per il piano,posso farlo senza tanti artifici,se poi ci collego un tablet con sopra sylenth1 e voglio fare uguale,lo posso fare perche ho anche un ingresso audio minijack,e PB e MW..perche quando uno strumento é pensato da musicisti é fatto cosi. Gli altri per me anche se il d1 fa capolino verso questa direzione ancora sono troppo home...imho.
Un serio competitor anche nel prezzo potrebbe essere il kurzweil sp6.che ne ricalca la filosofia ma in modo piu moderno,perdendo quel che di artigianale, di robustezza,che invece ha il numa.
D'accordo Rick, ma se trova che la P45 non sia pianistica temo che rimarrà deluso sia dalla Numa che dalla SP6.
Poi sotto al profilo live sono senza dubbio due macchine che offrono molto.
  • zerinovic
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27-08-19 22.26

@ paolo_b3
D'accordo Rick, ma se trova che la P45 non sia pianistica temo che rimarrà deluso sia dalla Numa che dalla SP6.
Poi sotto al profilo live sono senza dubbio due macchine che offrono molto.
Può essere...valuterà lui.
  • d_phatt
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28-08-19 14.55

@ Dadopotter
Tra i due andrei sul korg ad occhi chiusi...

Prendere in considerazione il p125/121 però è giusto, la ghs è una meccanica che garantisce affidabilità e durata nel tempo, inoltre il supporto su iPad è molto interessante.

Alternativa, ma dipende dal peso che puoi portarti è andare su kawai usati, trovi mp7 verso quella cifra è sono altri livelli di macchina e keybed
Il P125 purtroppo non ha il midi out, che per me è fondamentale. Dovrei spendere altri 100 euro solo per un adattatore, e proprio non mi va, anche perché due porte midi dovrebbero essere parte di tutte le tastiere "non giocattolo". Alla yamaha costerebbe pochi euro metterle, la tecnologia è sempre la stessa da decenni...ma non è affatto superata. Per me è una omissione inconcepibile proprio a livello concettuale, al di là dell'uso che se ne fa.
I collegamenti all'Ipad e al PC non fanno per me, non comprerò mai un Ipad, perché impedisce all'utente il vero controllo del dispositivo, e non voglio usare i VST live. Moduli sonori via midi, li userei, ma i VST no.
Il D1 mi piaceva proprio perché le cose fondamentali le ha tutte. E il Numa Stage anche qualcosa di più.
Il P45 era accettabile sotto molti aspetti, ma se per esempio la meccanica dello Stage fosse paragonabile, il generatore sonoro dovrebbe comunque essere di un altro livello, per non parlare delle funzioni ausiliarie e da master.
Se il suoni del D1 dovessero essere paragonabili allo Yamaha o poco migliori, avrebbe comunque una meccanica di valore, la usano grandissimi tastieristi sui bestioni costosi della Korg. E ha le porte midi.
Ovviamente questi aspetti non vanno considerati da soli, ma come elementi della catena gesto-tasto-suono. Come dite tutti, solo tramite una prova diretta, o meglio più di una, posso sperimentare il feeling dei vari strumenti.
Li proverò entrambi, sapendo che non troverò mai su strumenti a questa fascia di prezzo e di peso una interazione dito-tasto-suono di altissimo livello, però qualcosa di decente e suonabile lo pretendo.
In ogni caso grazie a tutti per le risposte e le opinioni.
  • simondrake
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28-08-19 15.08

@ d_phatt
Il P125 purtroppo non ha il midi out, che per me è fondamentale. Dovrei spendere altri 100 euro solo per un adattatore, e proprio non mi va, anche perché due porte midi dovrebbero essere parte di tutte le tastiere "non giocattolo". Alla yamaha costerebbe pochi euro metterle, la tecnologia è sempre la stessa da decenni...ma non è affatto superata. Per me è una omissione inconcepibile proprio a livello concettuale, al di là dell'uso che se ne fa.
I collegamenti all'Ipad e al PC non fanno per me, non comprerò mai un Ipad, perché impedisce all'utente il vero controllo del dispositivo, e non voglio usare i VST live. Moduli sonori via midi, li userei, ma i VST no.
Il D1 mi piaceva proprio perché le cose fondamentali le ha tutte. E il Numa Stage anche qualcosa di più.
Il P45 era accettabile sotto molti aspetti, ma se per esempio la meccanica dello Stage fosse paragonabile, il generatore sonoro dovrebbe comunque essere di un altro livello, per non parlare delle funzioni ausiliarie e da master.
Se il suoni del D1 dovessero essere paragonabili allo Yamaha o poco migliori, avrebbe comunque una meccanica di valore, la usano grandissimi tastieristi sui bestioni costosi della Korg. E ha le porte midi.
Ovviamente questi aspetti non vanno considerati da soli, ma come elementi della catena gesto-tasto-suono. Come dite tutti, solo tramite una prova diretta, o meglio più di una, posso sperimentare il feeling dei vari strumenti.
Li proverò entrambi, sapendo che non troverò mai su strumenti a questa fascia di prezzo e di peso una interazione dito-tasto-suono di altissimo livello, però qualcosa di decente e suonabile lo pretendo.
In ogni caso grazie a tutti per le risposte e le opinioni.
Profondo rispetto per le tue opinioni. Anche io la pensavo come te fino a poche settimane fa. Poi ho preso un iPad e il p121 e sto veramente scoprendo un mondo. Anche grazie agli utenti del forum ,in particolare Maxpiano, ma non solo. In tutti i casi buona musica, ti auguro di trovare il setup perfetto per i tuoi bisogni.
  • d_phatt
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29-08-19 00.59

@ simondrake
Profondo rispetto per le tue opinioni. Anche io la pensavo come te fino a poche settimane fa. Poi ho preso un iPad e il p121 e sto veramente scoprendo un mondo. Anche grazie agli utenti del forum ,in particolare Maxpiano, ma non solo. In tutti i casi buona musica, ti auguro di trovare il setup perfetto per i tuoi bisogni.
Queste combinazioni e interazioni tra dispositivi sono senz'altro interessanti...e posso solo immaginare le cose che è rendono possibile.
È vero che io apprezzo sopratutto strumenti "self-contained" (ma anche master + moduli sonori dedicati), però in casa anche io mi divertirei a provare cose strane.
Certo, il fatto è che, anche mettendo per un attimo da parte i miei problemi etici con l'Ipad, un tablet del genere + lo yamaha e si è sulla fascia di prezzo di strumenti di livello alto.

Se volete, quando avrò esperienza diretta con gli strumenti che cerco posterò delle impressioni.
Buona musica a tutti!
  • zerinovic
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29-08-19 09.20

@ d_phatt
Queste combinazioni e interazioni tra dispositivi sono senz'altro interessanti...e posso solo immaginare le cose che è rendono possibile.
È vero che io apprezzo sopratutto strumenti "self-contained" (ma anche master + moduli sonori dedicati), però in casa anche io mi divertirei a provare cose strane.
Certo, il fatto è che, anche mettendo per un attimo da parte i miei problemi etici con l'Ipad, un tablet del genere + lo yamaha e si è sulla fascia di prezzo di strumenti di livello alto.

Se volete, quando avrò esperienza diretta con gli strumenti che cerco posterò delle impressioni.
Buona musica a tutti!
Io ho una numa compact 2 (tasto semipesato) e un korg microX (25 tasti) benché i vst mi facciano gola ed abbia un tablet e un portatile,come alternativa,alla fine viro sempre sulla piccola microX, (live) perche ci posso contare,mi da fiducia,non ha mai sbagliato un colpo, emo
Quindi capisco bene il tuo punto di vista.
  • d_phatt
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29-08-19 13.30

@ zerinovic
Io ho una numa compact 2 (tasto semipesato) e un korg microX (25 tasti) benché i vst mi facciano gola ed abbia un tablet e un portatile,come alternativa,alla fine viro sempre sulla piccola microX, (live) perche ci posso contare,mi da fiducia,non ha mai sbagliato un colpo, emo
Quindi capisco bene il tuo punto di vista.
E io capisco il tuo...che poi, quando suonavo da pianista-tastierista in quella compagnia di cui parlavo sopra, dopo un paio d'anni comprarono un Korg Microarranger che comandavo via midi dal P45. Non so come quei suoni si rapportano rispetto a quelli della MicroX (che ho appena scoperto), però il setup non era molto lontano dal tuo concettualmente!
Poi un paio d'anni fa gli ho affiancato il Sub Phatty. Di gran lunga il mio strumento preferito dopo il pianoforte...durante le prove mi divertivo a tirarci fuori suoni strani e/o disturbanti lasciando di sasso il regista...xD
Per quello che mi serviva all'epoca i suoni del Microarranger andavano benissimo...mi ci divertivo parecchio, poi aveva un mondo dentro che non ho mai esplorato veramente a fondo.
  • zerinovic
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31-08-19 07.59

d_phatt ha scritto:
un Korg Microarranger che comandavo via midi dal P45. Non so come quei suoni si rapportano rispetto a quelli della MicroX
direi almeno i 32 mb di base triton,poi girano entrambi verso le rispettive categorie, microx piu sui synth,e microarranger sugli acustici. Ma é la grande complicità di questi due strumenti che insieme sono perfetti.(numa compact 2 e microx)
  • steeveJ
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31-08-19 09.55

@ d_phatt
E io capisco il tuo...che poi, quando suonavo da pianista-tastierista in quella compagnia di cui parlavo sopra, dopo un paio d'anni comprarono un Korg Microarranger che comandavo via midi dal P45. Non so come quei suoni si rapportano rispetto a quelli della MicroX (che ho appena scoperto), però il setup non era molto lontano dal tuo concettualmente!
Poi un paio d'anni fa gli ho affiancato il Sub Phatty. Di gran lunga il mio strumento preferito dopo il pianoforte...durante le prove mi divertivo a tirarci fuori suoni strani e/o disturbanti lasciando di sasso il regista...xD
Per quello che mi serviva all'epoca i suoni del Microarranger andavano benissimo...mi ci divertivo parecchio, poi aveva un mondo dentro che non ho mai esplorato veramente a fondo.
Ci spieghi per favore Come collegare il micro arranger alla Midi del p45? Dato che il p45 il Midi non ce lo Ha ma solo USB sono curioso...
  • zerinovic
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31-08-19 10.25

@ steeveJ
Ci spieghi per favore Come collegare il micro arranger alla Midi del p45? Dato che il p45 il Midi non ce lo Ha ma solo USB sono curioso...
penso si riferisse al p35...
  • steeveJ
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31-08-19 11.59

@ zerinovic
penso si riferisse al p35...
ah ecco, perche' leggevo p45...che ha solo usb
  • d_phatt
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31-08-19 12.34

@ steeveJ
Ci spieghi per favore Come collegare il micro arranger alla Midi del p45? Dato che il p45 il Midi non ce lo Ha ma solo USB sono curioso...
Ho fatto una breve ricerca, come dice Zerinovic, probabilmente a questo punto era un P35. Sono sempre stato convinto che si trattasse di un P45...non lo comprai io, c'era già quando andai a suonare in quella sala per la prima volta. Esteticamente sono molto simili. L'ho usato per anni e lo scopro ora?!?! Mamma mia...
Comunque, qualunque cosa fosse, il midi out lo aveva, e tramite quello lo collegavo alla microarranger. Che quando non serviva, o era spenta, oppure tecnicamente riceveva sempre il segnale, ma la mutavo tramite lo slider del volume. Quando serviva solo quella, azzeravo il volume dello Yamaha, e a volte, le usavo entrambe per mettere "in layer" due suoni e usarli contemporaneamente. Le ho usate in circa 60 o 70 repliche di vari spettacoli (durante i quali suonavo dal vivo brani di ogni genere, in alcuni momenti da solista e in altri insieme a una band), e non mi hanno mai creato problemi di affidabilità...tranne quando, durante uno dei primissivi spettacoli, attaccai Firth of Fifth con l'impianto aperto senza ricordare che nel pezzo precedente avevo lasciato il timbro degli archi attivato. Senza provare a suonare era impossibile sapere quale suono fosse selezionato. Da quella suprema figura di feci, per il trauma, ad ogni attacco di brano selezionavo sempre il suono giusto anche se era già selezionato da prima. Colpa mia eh, ma non del tutto...spero di conservare la mia dignità dopo questo post...buone risate xD
  • steeveJ
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31-08-19 12.43

@ d_phatt
Ho fatto una breve ricerca, come dice Zerinovic, probabilmente a questo punto era un P35. Sono sempre stato convinto che si trattasse di un P45...non lo comprai io, c'era già quando andai a suonare in quella sala per la prima volta. Esteticamente sono molto simili. L'ho usato per anni e lo scopro ora?!?! Mamma mia...
Comunque, qualunque cosa fosse, il midi out lo aveva, e tramite quello lo collegavo alla microarranger. Che quando non serviva, o era spenta, oppure tecnicamente riceveva sempre il segnale, ma la mutavo tramite lo slider del volume. Quando serviva solo quella, azzeravo il volume dello Yamaha, e a volte, le usavo entrambe per mettere "in layer" due suoni e usarli contemporaneamente. Le ho usate in circa 60 o 70 repliche di vari spettacoli (durante i quali suonavo dal vivo brani di ogni genere, in alcuni momenti da solista e in altri insieme a una band), e non mi hanno mai creato problemi di affidabilità...tranne quando, durante uno dei primissivi spettacoli, attaccai Firth of Fifth con l'impianto aperto senza ricordare che nel pezzo precedente avevo lasciato il timbro degli archi attivato. Senza provare a suonare era impossibile sapere quale suono fosse selezionato. Da quella suprema figura di feci, per il trauma, ad ogni attacco di brano selezionavo sempre il suono giusto anche se era già selezionato da prima. Colpa mia eh, ma non del tutto...spero di conservare la mia dignità dopo questo post...buone risate xD
ma no guarda io pensavo che magari il microarranger facesse host device tramite usb o magari avevi qualche scatoletta... non tramite midi. Mica ci sono problemi :)
  • d_phatt
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18-09-19 13.17

Buongiorno. Riesumo questo thread, poichè da poco finalmente sono riuscito a provare con mano entrambi gli strumenti e avrei delle impressioni da condividere.
Innanzitutto premetto che alla fine ho optato per un Korg D1. Il motivo principale è la keybed, che personalmente ho trovato superiore a quella del Numa Stage. A dire la verità, mi è sembrata di superiore a qualsiasi altra meccanica montata sui digitali di fascia bassa che ho provato nella mia vita, compresa quella dello Yamaha P35. Ma procedo con calma, perchè questa mia ricerca di un pianoforte digitale mi ha portato anche a delle riflessioni su certe filosofie commerciali dei produttori di tastiere.
Ho provato per circa 20 minuti il Numa Stage di un mio conoscente e per quasi un'ora il D1 a casa di un amico che lo ha comprato da pochissimo per se stesso. Ho fatto entrambe le prove con lo stesso modello di cuffie professionali che mi sono fatto prestare dal batterista del mio gruppo, che di mestiere fa il fonico. Prima di entrambe le prove, sono stato a casa mia a scaldarmi sul Kawai verticale per un'ora e mezza (con Hanon e il Clavicembalo ben Temperato) per raggiungere una buona "forma pianistica" e poter giudicare al meglio il feeling delle due tastiere.
Va premesso che su entrambi gli strumenti, come prevedibile, essendo delle imitazioni digitali (e non del miglior livello) prive di quell'anima propria dello strumento vero, certe sensazioni pianistiche ce le si può scordare. Ma come ho scritto in precedenza, la mia intenzione non è quella di suonare Chopin su un digitale, ma quella di avere buone sensazioni fisiche nel suonare musica
di altri generi incentrata sul timbro di pianoforte. E allora...
La RH3 del Korg l'ho trovata precisa, sufficientemente responsiva dei miei gesti, e sopratutto "affidabile", nel senso che mi permette di concentrarmi sulla musica suonando con i gesti tecnici che ho imparato ad usare. L'interazione dito-tasto-suono è accettabile per me. Poi certo, se uno vuole andare a "scavare" con il dito sul tasto per cercare un suono che nel Korg D1 non c'è, non lo troverà. Però per i miei bisogni in contesti progressive rock, o di """""jazz""""" c'è quello che serve, con una meccanica ottima. Nel contesto di una band che suona, tante raffinatezze pianistiche vanno perse comunque, e anche in live acustici con brani non eccessivamente esigenti credo che il D1 possa andare benissimo. Tanto, se si vuole la totale ricerca del suono o se in sala arriva Oscar Peterson, non è certo un pianoforte digitale qualsiasi lo strumento adatto.
Il Numa Stage ha dei bei suoni, funzioni da master utilissime e che coprirebbero i bisogni di molte persone secondo me, una dotazione di funzioni e connettori che si trovano solo su prezzi ben più alti. La meccanica non è pessima a mio avviso, è sicuramente usabile, ma semplicemente non al livello della RH3. In molti casi e per molte cose potrebbe andare più che bene.
Però già a provare l'attacco di Canto Nomade per un Prigioniero Politico o scale a una velocità sostenuta si sente la differenza di puro feeling con i tasti, e questo per me conta troppo. Il progressive è un genere che non perdona e ho bisogno di sentire i tasti sotto le dita nella maniera migliore possibile.
In conclusione, sono due strumenti entrambi validi secondo me, e lo Stage è nettamente superiore per chi ritenesse soddisfacente la sua meccanica, che comunque non è male, specie per il peso super contenuto. E da qui passo a delle brevi riflessioni sulle case produttrici di tastiere.
  • d_phatt
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18-09-19 13.32

Le mie riflessioni esulano dalla qualità delle meccaniche e dalla dotazione timbrica dei vari digitali, ma si concentrano sulle funzionalità "accessorie". Per certe cose non serve provare lo strumento, basta fare una veloce ricerca su Thomann e guardarsi qualche manuale.
Ebbene, secondo me, è scandaloso come sia difficile su pianoforti digitali di fascia bassa una semplice coppia di uscite stereo di dimensione standard e due (non dico tre!) porte MIDI usate sin dall'alba dei tempi. Questi connettori, insieme a quello del pedale sustain e all'uscita cuffie, dovrebbero essere il minimo fondamentale su ogni tastiera di qualsiasi tipo. Un pianoforte digitale di fascia bassa costa sempre 500 euro, e non dovrebbe essere un giocattolo. Si potrebbe discutere sulla eventuale presenza di una porta USB, e neanche troppo visto che sta diventando lo standard, e la presenza di amplificazione interna allo strumento dipende sicuramente dall'uso che il produttore vuole proporne. Effetti on board? Anche quello non sempre è fondamentale. Ma quell'insieme di connettori dovrebbe essere il minimo sindacale su qualsiasi strumento. La Korg nel suo sito si vanta di aver messo nel D1 le uscite L+R da 6,3 e le porte midi in e out. E' scandaloso, dovrebbe essere scontato! Ce lo scrivono, e fanno bene, perché molti della concorrenza non lo fanno.
Il Numa Stage sembra lussuoso al confronto. Ha di tutto...un plauso alla Studiologic per aver fatto un prodotto senza compromessi da questo punto di vista.
  • d_phatt
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18-09-19 14.00

@ d_phatt
Le mie riflessioni esulano dalla qualità delle meccaniche e dalla dotazione timbrica dei vari digitali, ma si concentrano sulle funzionalità "accessorie". Per certe cose non serve provare lo strumento, basta fare una veloce ricerca su Thomann e guardarsi qualche manuale.
Ebbene, secondo me, è scandaloso come sia difficile su pianoforti digitali di fascia bassa una semplice coppia di uscite stereo di dimensione standard e due (non dico tre!) porte MIDI usate sin dall'alba dei tempi. Questi connettori, insieme a quello del pedale sustain e all'uscita cuffie, dovrebbero essere il minimo fondamentale su ogni tastiera di qualsiasi tipo. Un pianoforte digitale di fascia bassa costa sempre 500 euro, e non dovrebbe essere un giocattolo. Si potrebbe discutere sulla eventuale presenza di una porta USB, e neanche troppo visto che sta diventando lo standard, e la presenza di amplificazione interna allo strumento dipende sicuramente dall'uso che il produttore vuole proporne. Effetti on board? Anche quello non sempre è fondamentale. Ma quell'insieme di connettori dovrebbe essere il minimo sindacale su qualsiasi strumento. La Korg nel suo sito si vanta di aver messo nel D1 le uscite L+R da 6,3 e le porte midi in e out. E' scandaloso, dovrebbe essere scontato! Ce lo scrivono, e fanno bene, perché molti della concorrenza non lo fanno.
Il Numa Stage sembra lussuoso al confronto. Ha di tutto...un plauso alla Studiologic per aver fatto un prodotto senza compromessi da questo punto di vista.
In generale, va ricordato che una volta sviluppate certe tecnologie su una tastiera, costa poco più di 0 applicarle su altri strumenti. Tra pochi anni il MIDI sarà in circolo da quasi mezzo secolo e non è che ogni volta la gestione del midi di una tastiera va sviluppata da capo. Un conto sono i costi della meccanica e dei materiali, e della produzione dello strumento. A voler essere pignoli, si potrebbe anche dire che se la Korg è riuscita a vendere la sua miglior meccanica a 550 euro, allora potrebbe vendere il Grandstage dentro lo scatolotto del D1 a molto meno di 1700...ma qui si va su altri discorsi, inutili perché tanto le varie aziende non regaleranno mai a pochi spicci i loro migliori software....però due porte midi...dai...
Tra parentesi, vorrei far notare che a quanto mi risulta, nessun'altro produttore vende la sua miglior meccanica a così poco.
Scusate per i posti lunghi e per la mia lamentela (che ovviamente non è diretta verso nessuno qui dentro xD), spero che le mie impressioni siano utili ad altri utenti.