Musica live nei locali: il mio pensiero

  • ruggero
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11-09-19 09.01

@ markelly2
Musica dal vivo nei locali (non piazze, sagre, altri eventi, solo locali commerciali, tipo bar, ristoranti, luoghi generici dove si vende merce per profitto)

Ecco la mia idea (utopica emo)

1- obbligo di una "licenza" per suonare dal vivo.
2- distinzione tra licenza per cover e licenza per musica propria originale.
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.
4- per la licenza di musica propria, il diploma non è necessario, basta pagare un forfait minimo ma non nullo, in modo da scoraggiare i non veramente interessati.
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).
6- multe salate a chi suona e fa suonare persone senza licenza.
7- multe salate a chi suona e fa suonare musica che non rientra tra la musica permessa dalla licenza.

Così la professionalità viene premiata.
Niente gente improvvisata che ruba il lavoro a chi lo merita.
Sì fa la giusta distinzione tra musica-intrattenimento e musica-arte.
Chi suona per la gloria non viene confuso con chi suona per i soldi.
Fine delle diatribe sul tema, specialmente qui sul forum! emo
Finalmente si avrebbe lo sviluppo di società musicali che perseguono il bene della musica e dei musicisti.

Insomma, io vedo solo lati positivi.

Voi che ne pensate?
emo
quando sento parlare di licenza... sento odore di casta... assolutamente in disaccordo.
W il libero mercato.
  • anonimo

11-09-19 09.10

@ lucabbrasi
...in America. Si, stessa cosa, uguale a Firenze. Vabbè, ormai tanto è una guerra tra poveri. Quindi, io che sono hobbysta di merda dovrei smettere, a 'sto punto? facciamo largo ai nuovi "professionisti"?
certo che no, sei stato tu a dire che quelli che lo fanno per lavoro dovrebbero dare spazio a te che non lo fai per lavoro, per me è un discorso che non ha senso.
  • anonimo

11-09-19 09.12

Cyrano ha scritto:
Sul sindacato obbligatorio dei musicisti (con prova d'ingresso di media difficoltà) sono invece d'accordo, negli USA ce l'hanno avuto ed in alcuni stati ancora ce l'hanno...o sei iscritto, o non puoi suonare

Il che permetterebbe anche di standardizzare i cachets e di imporli, chi andasse a suonare per meno del "cachet sindacale" verrebbe radiato dal sindacato e perderebbe la possibilità di suonare in pubblico


Io, più che di Sindacato, parlerei di Albo Professionale, al quale puoi accedere solamente con un Titolo di Studio Musicale (anche solamente equivalente al vecchio Compimento Inferiore o Medio del 5° o 8° anno). In Italia, iscriversi ad un Sindacato, non è e non può essere obbligatorio.

Io, per lavoro (lavoro in Ospedale), sono iscritto all'Albo di un Ordine Professionale Sanitario al quale possono iscriversi solamente coloro che sono in possesso di Laurea attinente ed Abilitante e che hanno superato un Esame di Stato. Iscriversi a quest'Albo è obbligatorio per poter lavorare. Poi, se uno vuole iscriversi anche ad un Sindacato, è libero di farlo, ma non è assolutamente obbligatorio: Sindacato e Ordine Professionale sono due cose completamente differenti.
  • lucabbrasi
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11-09-19 09.20

@ anonimo
certo che no, sei stato tu a dire che quelli che lo fanno per lavoro dovrebbero dare spazio a te che non lo fai per lavoro, per me è un discorso che non ha senso.
ma interpretare un attimo quello che si scrive? la differenza è nel significato, OGGI, sottolineo OGGI, di cosa sia suonare per lavorare. Ieri i cosiddetti "bravi" manco se sognavano di raccattare 30 eur nei localini. Oggi, causa livello sociale stile Madagascar, è una corsa continua a raccattare briciole. Questo è lavoro? per me no. Non mi sono mai sognato di togliere il pane ad un professionista, ci mancherebbe. Ma oggi, questo "professionista", viene a togliere a ME le uniche, piccole e insignificanti possibilità di potermi esibire 1 volta al mese o ogni trimestre. E la misura di come sia "agguerrita" questa "fame" da parte dei professionals la si evince anche dalle discussioni "suonare a gratis/farsi pagare" che, badate bene, a 'sto punto non coinvolge più i gestori dei locali: questo "sistema" ormai lo ha fagocitato questa guerra "socio-musicale". E il gestore se la gode beatamente...."30 euri davo prima a Lucabbrasi per il suo concertino, 30 euri do ora al bassista bravo...il mio risultato economico non cambia, quello artistico aumenta...e che m'importa a me?? tutto pari è"....non fa una grinza. Via, fuori la passione dell'hobbysta, non esiste più, ormai ci sono piccoli Wurlitzer umanizzati....
  • anonimo

11-09-19 09.21

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Sul sindacato obbligatorio dei musicisti (con prova d'ingresso di media difficoltà) sono invece d'accordo, negli USA ce l'hanno avuto ed in alcuni stati ancora ce l'hanno...o sei iscritto, o non puoi suonare

Il che permetterebbe anche di standardizzare i cachets e di imporli, chi andasse a suonare per meno del "cachet sindacale" verrebbe radiato dal sindacato e perderebbe la possibilità di suonare in pubblico


Io, più che di Sindacato, parlerei di Albo Professionale, al quale puoi accedere solamente con un Titolo di Studio Musicale (anche solamente equivalente al vecchio Compimento Inferiore o Medio del 5° o 8° anno). In Italia, iscriversi ad un Sindacato, non è e non può essere obbligatorio.

Io, per lavoro (lavoro in Ospedale), sono iscritto all'Albo di un Ordine Professionale Sanitario al quale possono iscriversi solamente coloro che sono in possesso di Laurea attinente ed Abilitante e che hanno superato un Esame di Stato. Iscriversi a quest'Albo è obbligatorio per poter lavorare. Poi, se uno vuole iscriversi anche ad un Sindacato, è libero di farlo, ma non è assolutamente obbligatorio: Sindacato e Ordine Professionale sono due cose completamente differenti.
Sì hai ragione, parlavo di "sindacato" nel senso americano
  • anonimo

11-09-19 09.32

Cyrano ha scritto:
Sì hai ragione, parlavo di "sindacato" nel senso americano


OK! emo

Bisognerebbe, però, dare la possibilità a tutti quelli che suonano senza avere alcun Diploma, di poter "certificare" le proprie abilità e conoscenze tramite un esame e conseguimento di un Diploma.
  • paolo_b3
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11-09-19 09.50

lucablu ha scritto:
Io, per lavoro (lavoro in Ospedale), sono iscritto all'Albo di un Ordine Professionale Sanitario al quale possono iscriversi solamente coloro che sono in possesso di Laurea attinente ed Abilitante e che hanno superato un Esame di Stato. Iscriversi a quest'Albo è obbligatorio per poter lavorare.


Distinguiamo: tu che fai un lavoro sanitario, così come un ingegnere che progetta un opera civile, avete la responsabilità della salute e della sicurezza delle persone. Per questo avete l'onere di provare la vostra competenza professionale con l'iscrizione all'albo professionale.
Il sindacato di cui parla Cyrano, che poi non è tanto diverso dal concetto teorico di sindacato italiano, purtroppo solo teorico, ha il compito di tutelare gli iscritti e di prevenire la "jungla".
Comunque nel caso della musica, ripeto proprio perchè è un fenomeno soggettivo, è difficile stabilire quali devono essere i requisiti minimi. Però darsi delle regole, contarsi, sarebbe utile a tutti quelli che ci lavorano.
  • anonimo

11-09-19 09.53

@ lucabbrasi
ma interpretare un attimo quello che si scrive? la differenza è nel significato, OGGI, sottolineo OGGI, di cosa sia suonare per lavorare. Ieri i cosiddetti "bravi" manco se sognavano di raccattare 30 eur nei localini. Oggi, causa livello sociale stile Madagascar, è una corsa continua a raccattare briciole. Questo è lavoro? per me no. Non mi sono mai sognato di togliere il pane ad un professionista, ci mancherebbe. Ma oggi, questo "professionista", viene a togliere a ME le uniche, piccole e insignificanti possibilità di potermi esibire 1 volta al mese o ogni trimestre. E la misura di come sia "agguerrita" questa "fame" da parte dei professionals la si evince anche dalle discussioni "suonare a gratis/farsi pagare" che, badate bene, a 'sto punto non coinvolge più i gestori dei locali: questo "sistema" ormai lo ha fagocitato questa guerra "socio-musicale". E il gestore se la gode beatamente...."30 euri davo prima a Lucabbrasi per il suo concertino, 30 euri do ora al bassista bravo...il mio risultato economico non cambia, quello artistico aumenta...e che m'importa a me?? tutto pari è"....non fa una grinza. Via, fuori la passione dell'hobbysta, non esiste più, ormai ci sono piccoli Wurlitzer umanizzati....
interpretare? se scrivi una cosa quella è non è che posso inventarmi quello che volevi dire.

non so cosa intendi per musicisti bravi ma dalle mie parti quelli bravi se gli proponi una data da 30€ ti ridono in faccia
  • anonimo

11-09-19 09.54

paolo_b3 ha scritto:
Distinguiamo: tu che fai un lavoro sanitario, così come un ingegnere che progetta un opera civile, avete la responsabilità della salute e della sicurezza delle persone. Per questo avete l'onere di provare la vostra competenza professionale con l'iscrizione all'albo professionale.


anche suonare male nuoce alla salute di chi ti ascolta emo
  • charlie69
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11-09-19 09.57

@ markelly2
Musica dal vivo nei locali (non piazze, sagre, altri eventi, solo locali commerciali, tipo bar, ristoranti, luoghi generici dove si vende merce per profitto)

Ecco la mia idea (utopica emo)

1- obbligo di una "licenza" per suonare dal vivo.
2- distinzione tra licenza per cover e licenza per musica propria originale.
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.
4- per la licenza di musica propria, il diploma non è necessario, basta pagare un forfait minimo ma non nullo, in modo da scoraggiare i non veramente interessati.
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).
6- multe salate a chi suona e fa suonare persone senza licenza.
7- multe salate a chi suona e fa suonare musica che non rientra tra la musica permessa dalla licenza.

Così la professionalità viene premiata.
Niente gente improvvisata che ruba il lavoro a chi lo merita.
Sì fa la giusta distinzione tra musica-intrattenimento e musica-arte.
Chi suona per la gloria non viene confuso con chi suona per i soldi.
Fine delle diatribe sul tema, specialmente qui sul forum! emo
Finalmente si avrebbe lo sviluppo di società musicali che perseguono il bene della musica e dei musicisti.

Insomma, io vedo solo lati positivi.

Voi che ne pensate?
emo
mah, come dire, solo sei hai studiato sei bravo e capace il che non e' sempre vero, perché puoi essere un virtuoso dello strumento ma se non sai emozionare il pubblico, non vai da nessuna parte: e poi, nel panorama musicale, quante rock star hanno conseguito dei diplomi ?
Comunque certo, e' chiaro che chi lo fa di professione si senta giustamente incazzato
  • anonimo

11-09-19 10.00

paolo_b3 ha scritto:
nel caso della musica, ripeto proprio perchè è un fenomeno soggettivo, è difficile stabilire quali devono essere i requisiti minimi.


Sono perfettamente d'accordo con te: come ha già scritto qualcun altro, ci sono Diplomati al Conservatorio che sono dei "cani" a suonare ed, invece, degli autodidatti che suonano benissimo o viceversa, così come conosco Medici regolarmente Laureati che, di Medicina, non ci capiscono niente e fanno solamente danni ed altri Medici, anch'essi Laureati, che, invece, sono veramente portati per la Professione ed altamente competenti! La Laurea in Medicina od il Diploma (o Laurea) al Conservatorio, non fanno di te necessariamente un buon Medico od un buon Musicista. Significa semplicemente che sei riuscito ad ottenere un Titolo di Studio, ma, magari, sei totalmente "negato" per quella Professione e non sei capace ad esercitarla con competenza...
  • anonimo

11-09-19 10.04

@ anonimo
Cyrano ha scritto:
Sì hai ragione, parlavo di "sindacato" nel senso americano


OK! emo

Bisognerebbe, però, dare la possibilità a tutti quelli che suonano senza avere alcun Diploma, di poter "certificare" le proprie abilità e conoscenze tramite un esame e conseguimento di un Diploma.
La via più spiccia sarebbe un esame d'abilitazione a ruoli aperti gestito dal "syndicate"
  • anonimo

11-09-19 10.08

il problema è la poca offerta rispetto alla domanda, basterebbe uno sgravio fiscale a chi organizza concerti nel suo locale e l'offerta aumenterebbe di 10 volte, problema risolto tutti accontentati
  • paolo_b3
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11-09-19 10.32

@ anonimo
paolo_b3 ha scritto:
Distinguiamo: tu che fai un lavoro sanitario, così come un ingegnere che progetta un opera civile, avete la responsabilità della salute e della sicurezza delle persone. Per questo avete l'onere di provare la vostra competenza professionale con l'iscrizione all'albo professionale.


anche suonare male nuoce alla salute di chi ti ascolta emo
Si ma occorre dimostrarlo. Esempio esco da una serata di pianobar suonato male ed invio un pacco bomba a casa del pianista. Oppure strangolo l'esercente. Ecco cose di questo genere... emoemoemo
  • paolo_b3
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11-09-19 10.36

@ anonimo
il problema è la poca offerta rispetto alla domanda, basterebbe uno sgravio fiscale a chi organizza concerti nel suo locale e l'offerta aumenterebbe di 10 volte, problema risolto tutti accontentati
Non so attualmente, ma c'è sicuramente stato un periodo in cui le discoteche che facevano musica dal vivo avevano sgravi fiscali. Ora è anche capitato al gruppo di un mio amico che gli hanno fatto montare gli strumenti, hanno fatto due o tre foto a locale chiuso (immagino non si percepisse nelle foto), li hanno regolarmente pagati come da accordi, smontato tutto e buonasera. Però il principio è giusto.
.
  • anonimo

11-09-19 10.37

@ paolo_b3
Si ma occorre dimostrarlo. Esempio esco da una serata di pianobar suonato male ed invio un pacco bomba a casa del pianista. Oppure strangolo l'esercente. Ecco cose di questo genere... emoemoemo
la seconda che hai detto, di solito chi suona male non se ne accorge altrimenti ci porrebbe rimedio emo
  • giulio12
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11-09-19 12.02

@ anonimo
il problema è la poca offerta rispetto alla domanda, basterebbe uno sgravio fiscale a chi organizza concerti nel suo locale e l'offerta aumenterebbe di 10 volte, problema risolto tutti accontentati
Il problema resta la siae... Se la togli, non costerebbe organizzare musica live. All'estero la siae non c'è...
  • markelly2
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11-09-19 12.11

sterky ha scritto:
, io se voglio tirar fuori una prolunga da casa e mi metto a suonare in mezzo alla strada dovrebbero lasciarmi fare liberamente

Sono d'accordo.
Il mio discorso non lo vieterebbe.
Io parlavo di locali.
  • markelly2
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11-09-19 12.14

@ giulio12
... Che prontamente sarebbero girati sul gestore, scoraggiandolo ancora di più per l'organizzazione di musica dal vivo...
Mah, la licenza/tesserino se lo paga il musicista.
La cooperativa /sindacato gestisce la "burocrazia".
I controlli resterebbero quelli di sempre (siae, guardia di finanza)
  • markelly2
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11-09-19 12.15

Cyrano ha scritto:
Insomma il 99% dei grandi del jazz (passati e presenti) non potrebbe suonare in quanto fanno cover e non sono (erano) diplomati

Altri tempi, altri mondi.
Io mi riferisco all'oggi, in Italia, e ai giovani.