23-10-19 09.56
@ Raptus
Bah... capisco la provocazione (spero che sia una provocazione
) ma è estremistico dai.
La musica è sempre stata figlia della società e prodotta con strumenti che seguono l'evoluzione tecnologica del tempo.
Ci si dimentica che la musica dovrebbe essere, al pari delle altre forme d'arte, espressione di un significato, canalizzatore di messaggi e soprattutto appartenente a tutti gli esseri umani.
La musica pre-industriale era per pochi, fatta da una elite per l'elite... vogliamo eliminare tutta la musica che è venuta dopo che è stata fatta da gente che non frequentava i salotti ma anzi, soffriva proprio a causa delle ingiustizie sociali?
Più che una provocazione è un'attualizzazione del primo saggio di Heidegger contenuto in "Sentieri Interrotti" (l'origine dell'opera d'arte).
In estrema sintesi, il circuito ermeneutico opera d'arte-artista sfocia nella definizione di opera d'arte come oggetto unico, irripetibile, punto d'incontro tra "cosità materiale" e intenzione creativa, ovvero detto in altro modo tra terra (materia) e mondo (cultura).
Se ne evince, ma del resto Heidegger lo afferma a chiare lettere, che arte ed industrializzazione sono incompatibili.