il Prophet 5 ritornaaaa

  • giosanta
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03-10-20 10.37

paolo_b3 ha scritto:
Mi riallaccio anche alla discussione dell'altro ieri, per l'utilizzo dal vivo oggi hai strumenti con sonorità dedicate, come pianoforti digitali, cloni hammond, campionatori e quant'altro, che sono molto più adatti allo scopo.

Non ho letto, ma se io concetto è quello che con strumenti senza preset tipo Moog ecc. non si suona dal vivo, per quento ho visto, il mio dissenso è totale. Due sono i casi: chi lo faceva, tantissimi, era un genio oppure sui palchi adesso salgono solo dei minus habens. In altri termini:" meglio con "è un discorso, "senza non si può" un altro.
  • clouseau57
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03-10-20 10.41

@ afr
P5 3.300 GBP

P10 4.000 GBP

Cambio attuale 1.1 quindi basta aggiungere un 10% per avere un'idea di prezzo in Euro

Ossimoro: Sostantivo maschile accostare nella medesima locuzione parole che esprimono concetti contrari. Ad esempio: ministro dell'istruzione leghista emoemoemo
Ritornando al Prophet ,....E’ una gran bella macchina emo
  • paolo_b3
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03-10-20 11.14

@ giosanta
paolo_b3 ha scritto:
Mi riallaccio anche alla discussione dell'altro ieri, per l'utilizzo dal vivo oggi hai strumenti con sonorità dedicate, come pianoforti digitali, cloni hammond, campionatori e quant'altro, che sono molto più adatti allo scopo.

Non ho letto, ma se io concetto è quello che con strumenti senza preset tipo Moog ecc. non si suona dal vivo, per quento ho visto, il mio dissenso è totale. Due sono i casi: chi lo faceva, tantissimi, era un genio oppure sui palchi adesso salgono solo dei minus habens. In altri termini:" meglio con "è un discorso, "senza non si può" un altro.
Il ragionamento era basato su un concetto semplice: chi suona le tastiere spende di più in strumenti rispetto a chi suona le chitarre. Ovviamente in linea di principio, tralasciando i casi particolari, direi che nella stragrande maggioranza dei casi è così.

In questo caso specifico mi sono riallacciato al tuo ragionamento relativo alla paletta sonora del Prophet, anche allargandola a quanto di meglio ti può offrire un analogico hai sempre una paletta limitata, che nella stragrande maggioranza dei casi in cui suona un tastierista è decisamente insufficiente. Diciamo che il mercato di riferimento è quello che ha soldi da spendere, ma credo sia pleonastico.
  • giosanta
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03-10-20 11.23

@ paolo_b3
Il ragionamento era basato su un concetto semplice: chi suona le tastiere spende di più in strumenti rispetto a chi suona le chitarre. Ovviamente in linea di principio, tralasciando i casi particolari, direi che nella stragrande maggioranza dei casi è così.

In questo caso specifico mi sono riallacciato al tuo ragionamento relativo alla paletta sonora del Prophet, anche allargandola a quanto di meglio ti può offrire un analogico hai sempre una paletta limitata, che nella stragrande maggioranza dei casi in cui suona un tastierista è decisamente insufficiente. Diciamo che il mercato di riferimento è quello che ha soldi da spendere, ma credo sia pleonastico.
Perdonami amico mio, ma non sono d'accordo. Non vado oltre per il palese OT.
  • paolo_b3
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03-10-20 11.37

@ giosanta
Perdonami amico mio, ma non sono d'accordo. Non vado oltre per il palese OT.
Perdonarti? Adesso vediamo... emo

Rispetto la tua sensibilità in merito alla coerenza con gli argomenti trattati, ma ti aspetto alla prossima. emo

emo
  • mima85
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03-10-20 13.13

paolo_b3 ha scritto:
In questo caso specifico mi sono riallacciato al tuo ragionamento relativo alla paletta sonora del Prophet, anche allargandola a quanto di meglio ti può offrire un analogico hai sempre una paletta limitata, che nella stragrande maggioranza dei casi in cui suona un tastierista è decisamente insufficiente.


Non può essere diversamente d'altronde, il synth analogico è uno strumento molto specifico, come lo sono un Hammond od un pianoforte. Sono appunto strumenti "verticali", nel senso che fanno i suoni di una specifica categoria timbrica, perché sono fatti proprio per fare quei suoni.

E si, questo fa si che il tastierista in generale sia quello che deve avere il portafoglio più a fisarmonica di tutti, anche se è vero che oggi le cose vanno un po' meglio per via della disponibilità di strumenti tutto sommato economici, ma che possono coprire un ventaglio piuttosto ampio di esigenze. Ovviamente non è il caso del Prophet 5.

Devo però ammettere che mi sarei aspettato un prezzo parecchio più alto per la versione a 10 voci, invece sono "solo" circa 4'000 euro. "Solo" per modo di dire ovviamente, ma considerando che negli anni '80 per quella cifra ci prendevi un Juno ed il Prophet 5 potevi vederlo solo con un telescopio (figuriamoci il 10, per quello ce ne voleva uno intergalattico), tutto sommato non è male. E non è male anche rapportato al prezzo di analogici odierni come il Moog One, dove già l'8 voci costa circa 2'000 euro in più del Prophet 10.

Peccato solo che il nuovo Prophet 10 non sia bitimbrico come lo era l'originale, perlomeno dalle fotografie sul pannello non si intravvedono controlli dedicati alla bitimbricità. Con 10 voci di polifonia una modalità bitimbrica ci sarebbe stata tutta.
  • paolo_b3
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03-10-20 13.47

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
In questo caso specifico mi sono riallacciato al tuo ragionamento relativo alla paletta sonora del Prophet, anche allargandola a quanto di meglio ti può offrire un analogico hai sempre una paletta limitata, che nella stragrande maggioranza dei casi in cui suona un tastierista è decisamente insufficiente.


Non può essere diversamente d'altronde, il synth analogico è uno strumento molto specifico, come lo sono un Hammond od un pianoforte. Sono appunto strumenti "verticali", nel senso che fanno i suoni di una specifica categoria timbrica, perché sono fatti proprio per fare quei suoni.

E si, questo fa si che il tastierista in generale sia quello che deve avere il portafoglio più a fisarmonica di tutti, anche se è vero che oggi le cose vanno un po' meglio per via della disponibilità di strumenti tutto sommato economici, ma che possono coprire un ventaglio piuttosto ampio di esigenze. Ovviamente non è il caso del Prophet 5.

Devo però ammettere che mi sarei aspettato un prezzo parecchio più alto per la versione a 10 voci, invece sono "solo" circa 4'000 euro. "Solo" per modo di dire ovviamente, ma considerando che negli anni '80 per quella cifra ci prendevi un Juno ed il Prophet 5 potevi vederlo solo con un telescopio (figuriamoci il 10, per quello ce ne voleva uno intergalattico), tutto sommato non è male. E non è male anche rapportato al prezzo di analogici odierni come il Moog One, dove già l'8 voci costa circa 2'000 euro in più del Prophet 10.

Peccato solo che il nuovo Prophet 10 non sia bitimbrico come lo era l'originale, perlomeno dalle fotografie sul pannello non si intravvedono controlli dedicati alla bitimbricità. Con 10 voci di polifonia una modalità bitimbrica ci sarebbe stata tutta.
Alla fine dei conti un analogico è una macchina che possiede una dignità di "strumento originale". Sampler e rompler sono palliativi che sfruttano le enormi potenzialità dell'attuale tecnologia informatica. Tuttavia sono decisamente efficaci, diciamo una "scorciatoia".
  • vin_roma
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03-10-20 14.02

@ giosanta
paolo_b3 ha scritto:
Mi riallaccio anche alla discussione dell'altro ieri, per l'utilizzo dal vivo oggi hai strumenti con sonorità dedicate, come pianoforti digitali, cloni hammond, campionatori e quant'altro, che sono molto più adatti allo scopo.

Non ho letto, ma se io concetto è quello che con strumenti senza preset tipo Moog ecc. non si suona dal vivo, per quento ho visto, il mio dissenso è totale. Due sono i casi: chi lo faceva, tantissimi, era un genio oppure sui palchi adesso salgono solo dei minus habens. In altri termini:" meglio con "è un discorso, "senza non si può" un altro.
Eheh, giovincelli!

Il Minimoog ha sul pannello un'uscita cuffia. Anche all'epoca il mio DS2 (che vorrò restaurare) aveva un'uscita cuffia sul pannello principale...
Pensate che lo scopo fosse quello di non disturbare di notte? emo
No! Era per presettare il suono successivo quando eri in live sul palco e lo si faceva mentre gli altri suonavano! L'ho fatto molte volte anch'io.
  • ziokiller
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03-10-20 14.55

vin_roma ha scritto:
Il Minimoog ha sul pannello un'uscita cuffia.

E un interruttore per spegnere l'uscita principale.
  • giosanta
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03-10-20 15.09

vin_roma ha scritto:
...Pensate che lo scopo fosse quello di non disturbare di notte?...

emoemoemo
mima85 ha scritto:
...Sono appunto strumenti "verticali", nel senso che fanno i suoni di una specifica categoria timbrica, perché sono fatti proprio per fare quei suoni...

Vero, senz'altro.
Ma le mei considerazioni sono interne a questo discorso. Ovvero relative alla specificità del Prophet.
  • tsuki
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03-10-20 15.17

Se leggete interviste di molti dei super-tastieristi del passato,moltissimi tra i vari che hanno avuto rimpiangono proprio il Prophet 5.Anche questa riedizione,a giudicare dalla demo,non delude,la pasta sonora,la morbidezza c'è tutta,bellissimo strumento.Secondo mè riedizioni come questa,o il Moog One,si rivolgono ad un target ben definito,e non parlo solo di soldi...Ad esempio se uno produce colonne sonore,la profondita' di questi super analogici è difficilmente raggiungibile,forse qualche Kurz d'annata puo' avvicinarcisi un po',ma non ci giurerei.Chiaro che per attivita' live le macchine digitali sono piu' poliedriche e polivalenti,un mostro analogico appare meraviglioso ma troppo verticale,come strumento,riguardo alla praticita' ed efficacia.Personalmente a mè piacciono moltissimo,ma comunque non so' se valga la pena di investire 5000-10.000 euri su uno strumento a meno che non se ne abbia un ben preciso obbiettivo professionale. Mi si potrebbe obbiettare che ho un Hammond A100 con leslie145 in studio e dal vivo mi porto un clone leggero,è vero,ma l'Hammond esula dal ragionamento,è vero amoreemo....Io sarei piu' propenso a rivolgermi a cloni piu' economici tipo l'oberheim che presentera' la Bheringer (prima o poi e sempre che suoni bene) che magari consentira' a costi contenuti di levarsi lo sfizio di risentire quella grana (se la avra').Non credo che sarebbe inderogabile su un palco.
  • mima85
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03-10-20 16.01

paolo_b3 ha scritto:
Alla fine dei conti un analogico è una macchina che possiede una dignità di "strumento originale"


Esattamente.

paolo_b3 ha scritto:
Sampler e rompler sono palliativi che sfruttano le enormi potenzialità dell'attuale tecnologia informatica. Tuttavia sono decisamente efficaci, diciamo una "scorciatoia"


Certo, d'altronde se oggi un tastierista può permettersi di portarsi un set completo di suoni più disparati, senza dover assumere degli sherpa per portare pianoforti, synth, organi e quant'altro su un palco (e senza dover accendere un mutuo per la propria strumentazione), è grazie a queste "scorciatoie". Ben venga che esistono quindi. Ma soprattutto ben venga che è finita l'epoca in cui queste scorciatoie hanno fatto passare in secondo piano gli strumenti originali, com'è successo negli anni '90 quando i synth tuttofare basati su campioni hanno soppiantato le altre categorie di tastiere. Quello che stiamo vivendo per i synth è un periodo estremamente prolifico, anzi forse il più prolifico di tutti, c'è una gran scelta tra tastiere generaliste e strumenti molto specifici. Per non parlare poi di moduli e modulini vari.

Peccato che non lo sia altrettanto per la musica, vista la quantità di spazzatura musicale che ci circonda, ma questo è un altro discorso.

giosanta ha scritto:
Ma le mei considerazioni sono interne a questo discorso. Ovvero relative alla specificità del Prophet.


Come tutti gli strumenti di quel tipo, ha la sua personalità. Il fatto di non essere il più flessibile degli analogici è dovuto anche al suo essere stato il primo polifonico programmabile, quindi il buon Dave Smith ha dovuto fare dei compromessi tra flessibilità della catena di sintesi e costo/complessità elettronica dello strumento (parlo dell'originale del 1978 ovviamente). Lo stesso si applica ad un altro grande pioniere della categoria, l'Oberheim OB-X. In quanto a modulazioni è perfino meno flessibile del Prophet 5, è veramente basilare come architettura di sintesi, quindi la variabilità di quel che ci puoi tirare fuori è sempre all'interno di confini piuttosto definiti. Non parliamo poi del terzo concorrente della categoria all'epoca, il Jupiter 4. Quello addirittura di oscillatori ne ha solo uno (+ suboscillatore) e 4 voci di polifonia, quindi è ancora più limitato.

Quello che avevano questi synth in quanto a limitazioni tecniche lo compensavano con un suono grosso e presente, che li rendeva efficaci e soprattutto molto musicali anche con le patch più semplici.

Ecco diciamo che però ora, come ho detto in un altro post, secondo me sarebbe stato opportuno apportare qualche aggiunta alla catena di sintesi del nuovo Prophet. In primis nel modello a 10 voci consentire la bitimbricità, poi aggiungere un arpeggiatore che non fa mai male, e dare lo stesso set di forme d'onda ad entrambi gli oscillatori (la triangolare c'è solo sul secondo oscillatore). Sarebbero state aggiunte tecnicamente perfettamente fattibili, che non avrebbero intaccato la fedeltà verso lo strumento originale, ma nel contempo ne avrebbero espanso un po' le capacità.
  • vin_roma
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03-10-20 16.46

Io c'ero ...all'epoca.

Perlomeno per me che ero, si, piccolo, ma godevo di riflesso delle esperienze di mio fratello più grande che già suonava, dominare le possibiltà timbriche di di un synth era un mondo affascinante e pieno di promesse.
Quando in casa avevamo ancora il Capri J. dell'Elka, mio fratello (studente all'Ist. Tecnico Ind.) insieme ad un amico, con gli schemi di Radio Elettra (?) costruì un synth (emo), un pannello con qualche manopola e dei contatti per le note ed uscivano cose simili a campane, flauti... estasiati!!!
Mettere poi le mani su strumenti veri e dedicati era un'esperienza incredibile.
Tutto in mono e senza dinamica!!! E si diceva: ah, poter avere queste possibilità in polifonia.

Si, ci si provò, ma gli strumenti non davano le stesse prospettive che davano Minimoog e simili.
Il segreto dei polifonici era altrove.
  • giosanta
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03-10-20 17.51

vin_roma ha scritto:
Radio Elettra (?)

Radio Elettra Torino.
  • berlex65
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03-10-20 19.21

Ciao scusate la banalità della domanda per molti di voi: ma quindi la principale differenza, con i modelli che hanno il VCO analog è che il tipo d'oscillatore è un Cem 3340? Basta quello?emoemo. Tra l'altro non sembra che costino molto questi Cem.
Anche il Pro1 della behringer ha il Cem 3340. Avevo sentito dire che era la behringer ad avere acquisito la "fabbrica" di Cem emoemo.
Ciao
Paolo
  • orange1978
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04-10-20 04.09

comunque il vero prophet 10 aveva addirittura due manuali, questo invece sembra semplicemente una versione con il doppio della polifona sicchè se non serve tutta quella polifonia si spende di meno con lo stesso strumento (un po' come con il moog one che è disponibile in due versioni).
  • ifus
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04-10-20 10.08

@ orange1978
comunque il vero prophet 10 aveva addirittura due manuali, questo invece sembra semplicemente una versione con il doppio della polifona sicchè se non serve tutta quella polifonia si spende di meno con lo stesso strumento (un po' come con il moog one che è disponibile in due versioni).
Fermo restando che a tutti penso farebbe piacere possederlo, la mia impressione è che questa nuova versione sia più autocelebrativa di una macchina straordinaria mentre forse i Moog Boys hanno cercato di prendere un memorymoog e consentirne un utilizzo aggiornato alla tecnologia e i tempi attuali.

Anche se entrambi farebbero ottima figura in registrazione o live rimane, come dice Mima, la spazzatura musicale dei nostri tempi in cui molti all'interno di essa non distinguerebbero alcuna qualità compositiva ma anche l'utilizzo di queste straordinarie macchine.

Insomma se le prenderemo e suoneremo sarà, credo, principalmente per il piacere del tastiera nel proprio studio.
  • giosanta
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04-10-20 10.47

ifus ha scritto:
Anche se entrambi farebbero ottima figura in registrazione o live rimane, come dice Mima, la spazzatura musicale dei nostri tempi in cui molti all'interno di essa non distinguerebbero alcuna qualità compositiva ma anche l'utilizzo di queste straordinarie macchine.

Vero. Un adegamento coerente implicherebbe l'uso esclusivo dei Reface, o qualche altro giacattolo, magari con i "minitasti".
  • ifus
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04-10-20 10.52

@ giosanta
ifus ha scritto:
Anche se entrambi farebbero ottima figura in registrazione o live rimane, come dice Mima, la spazzatura musicale dei nostri tempi in cui molti all'interno di essa non distinguerebbero alcuna qualità compositiva ma anche l'utilizzo di queste straordinarie macchine.

Vero. Un adegamento coerente implicherebbe l'uso esclusivo dei Reface, o qualche altro giacattolo, magari con i "minitasti".
Noooooo i mini tasti nooo!!!
Sono vintage sono abituato a suonare 😁😁😁
  • mima85
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04-10-20 12.07

berlex65 ha scritto:
ma quindi la principale differenza, con i modelli che hanno il VCO analog è che il tipo d'oscillatore è un Cem 3340? Basta quello?


Il CEM3340 è un VCO, ma non è l'unico. Ci sono chip VCO di altri produttori, ai tempi c'erano quelli della SSM (che erano quelli montati sui Prophet 5 rev. 1 e rev. 2, ed anche i VCF erano dello stesso produttore) che non so se oggi sono stati rifatti. Poi ci sono i VCO "discreti", cioè non integrati in un singolo chip ma fatti direttamente su scheda con transistor, resistenze e condensatori. CEM3340 non è sinonimo di VCO, è solo uno dei tanti che ci sono in giro.

A fare la differenza tra un synth e l'altro comunque non è solo il VCO, e tra l'altro un VCO della CEM non suona identico ad un VCO della SSM o ad uno discreto. A differenziare il suono tra una macchina e l'altra sono anche i filtri, i VCA, il disegno del circuito e la tipologia ed i valori della componentistica di contorno. Un synth analogico è un sistema complesso dove a dare il risultato sonoro finale è l'interazione tra centinaia di componenti e migliaia di fattori.

ifus ha scritto:
Fermo restando che a tutti penso farebbe piacere possederlo, la mia impressione è che questa nuova versione sia più autocelebrativa di una macchina straordinaria mentre forse i Moog Boys hanno cercato di prendere un memorymoog e consentirne un utilizzo aggiornato alla tecnologia e i tempi attuali.


Di fatto è così. Infatti Dave Smith è stato talmente aderente al suo progetto originale che, come ho detto in precedenza, non ha aggiunto nemmeno quelle 2/3 caratteristiche in più che sarebbe stato perfettamente fattibile aggiungere senza snaturare lo strumento rispetto all'originale. Fermo restando che è pur sempre un'operazione ghiotta quello che ha fatto, trovo che sia stato un po' un peccato non usare quest'occasione per apportare qualche piccolo miglioramento.