Eurovision Song Contest 2021

  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6650
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1419  

23-05-21 22.07

Si commette sempre un errore nel giudicare l'offerta musicale mainstream: non considerare il punto di vista differente.
Mediamente un musicista ha una visione della musica molto lontana dal consumatore tipo.
I musicisti ascoltano, il pubblico sente.
Percezione molto diversa.
Stiamo parlando di musica commerciale, destinata a un pubblico ampio ed eterongeo, la destinazione finale è l'ascolto per radio, l'ascolto su piattaforme streaming, fondamentalmente l'ascolto casuale, primo movente di una lunga catena.
Musica che magari passa al centro commerciale, poi salgo in macchina e accendo la radio su una stazione commerciale/generalista e me la ritrovo, poi capita che alcuni di questi pezzi finiscano a fare da colonna sonora a pubblicità, gente che va a correre con gli Airpods e mette su una radio o una playlist con le ultime uscite su Spotify o simili.
Ascolto casuale come dicevo insomma, meglio se con aspetti che possano agganciare l'ascoltatore e far girare la ruota.
C'è un mondo dietro al riff che aggancia: il disco, gli aspetti social, da qui l'immagine, le ospitate su piattaforme social e in TV, il merchandising... Diciamo che a questi livelli la musica è solo un pretesto per far girare una ricca industria che la gente in media non vede.
Io, noi, continuiamo a fare i nostri ascolti lontani dal tempo, là fuori c'è un mondo a parte.
Detto ciò, a me personalmente non fanno impazzire, non mi piace la voce del cantante e mi danno l,impressione di essere molto costruiti su stereotipi triti e ritriti, tuttavia gli va dato il merito di aver riportato alle orecchie delle masse un modo di fare musica che per un tot di tempo, almeno in Italia, è andato un po' sotto traccia.
Sono generi diversi, però l'ultimo disco rock italiano di larghissimo successo mi sa che è stato Buon compleanno Elvis di Ligabue, parliamo di 26 anni fa... Può piacere o meno, è stato comunque un disco rock americaneggiante molto root nelle sonorità, con la partecipazione di ospiti di un certo rilievo (Pippo Guarnera all'Hammond e Candelo Cabezas alle percussioni).
Per cui ben vengano i Naziskin emoemo
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2495
  • Loc: Padova
  • Thanks: 260  

23-05-21 22.10

@ 1paolo
Eh no; quando e’ finita l’epopea dei 70 e dopo il punk sono usciti dei nuovi grandissimi gruppi: Police, Dire Straits, U2, persino i Litfiba per il rock nostrano, che erano sullo stesso livello dei predecessori.
Che c’entra il luogo comune dei boomers?
Oggi, nel rock , chi e’ a quei livelli? Chi riempie gli stadi e vende milioni di dischi? Ad occhio: i Rolling Stone, Mac Cartney, Roger Waters, Peter Gabriel, Sting, Bono etc etc..
Ma artisti come Giovanni Baglioni (si proprio il figlio di Claudio) che sono dei fuoriclasse chi se li fila? No meglio quelli che scimmiottano i mostri sacri ma che sono supportati dai produttori top
Citando quello che ha detto Damiano dei Maneskin ieri sera "Rock&Roll is not dead", secondo me invece il rock o quel tipo di rock è morto e sepolto.
Ma non è colpa loro e loro non espongono male quel tipo di musica, se sono arrivati a quei livelli. Sono due cose ben distinte.
Il problema infatti non è tanto il fatto che i Maneskin siano rock o meno ma il "perché" devono scimiottare un certo stile già visto per far successo?
E' come avere un grandissimo pittore che riesce perfettamente ad imitare Van Gogh, peccato che l'impressionismo ormai sia passato da più di 100 anni, non è la stessa cosa. Mancano le motivazioni che hanno portato a quella corrente artistica, manca il contesto, manca tutto.

Qui mi aggancio a Giosanta: hai perfettamente ragione, i Maneskin sono quello che il pubblico italiano vuole sentire negli stadi. Il pubblico italiano non vuole musica ricercata, non vuole musica complicata, vuole semplicemente musica coinvolgente.
E' per questo che in Italia non c'è mai stato un genere rock serio dopo gli anni 70, alla "britannica" per capirci. Quel tipo di musica da noi non sfonderebbe mai.
Nessuno se li filerebbe, perfino l'indie ha dovuto diventare pop per far successo. E' nel nostro dna purtroppo.
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4728
  • Loc: Benevento
  • Thanks: 1054  

23-05-21 22.18

Condivido moltissimo di quello che dici ma su questo punto, permettimi, dissento.
wildcat80 ha scritto:
...Mediamente un musicista ha una visione della musica molto lontana dal consumatore tipo.
I musicisti ascoltano, il pubblico sente...

Per vicissitudini personali che ti risparmio ho avuto modo di avere, ed ho, una certa contiguità con musicisti di un certo livello da cui emerge un quadro leggermente diverso.
Non sono in grado di fare discorsi totalizzanti ma, mediamente per quello che ho constatato, molti musicisti "ascoltano" pochissimo, sentono assai di piu, generalmente per accordarsi col mercato e poco altro, salvo le solite "nicchie" (praticamente è un cimitero) ecc. ecc.
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6650
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1419  

23-05-21 22.22

Effettivamente sono stato impreciso.
Avrei dovuto dire gli appassionati che sono anche musicisti.
Se sei un musicista professionista, devi sentire molto ed essere sul pezzo, se di lavoro suoni o canti, devi essere pronto a fare qualsiasi cosa, tanto che fra i gruppi più scrausi dell'eurodance italiana non era raro trovare vocalist che nel quotidiano facevano tutt'altra musica ma per campare cantavano i riempipista della stagione: passione e lavoro su binari lontanissimi.
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4728
  • Loc: Benevento
  • Thanks: 1054  

23-05-21 22.30

wildcat80 ha scritto:
Avrei dovuto dire gli appassionati che sono anche musicisti.

Allora hai assolutamente ragione, per cui non potrà sfuggirti quali siano le funeste conseguenze di tutto questo. Se un musicista per campare deve "adeguarsi" al "mercato" ne consegue quello che vediamo...
  • wildcat80
  • Membro: Guru
  • Risp: 6650
  • Loc: Genova
  • Thanks: 1419  

23-05-21 22.40

@ giosanta
wildcat80 ha scritto:
Avrei dovuto dire gli appassionati che sono anche musicisti.

Allora hai assolutamente ragione, per cui non potrà sfuggirti quali siano le funeste conseguenze di tutto questo. Se un musicista per campare deve "adeguarsi" al "mercato" ne consegue quello che vediamo...
E qui ci riallacciamo a dove hai detto che il discorso parte da lontano emo
Andando ampiamente off topic, anche gli aspetti ludici come appunto la musica, i programmi TV, la stampa, è evidente che abbiano preso, quantomeno nel mondo occidentale, una piega che non trovo lontana dalla decadenza dei costumi che ha caratterizzato i decenni precedenti la fine dell'Impero Romano. È un'iperbole ma è abbastanza evidente che stiamo assistendo a un impoverimento globale di contenuti a fronte di un incremento dell'intratrenimento mordi e fuggi.
C'è sempre più gente con un'istruzione, e sempre meno con cultura.
D'altra parte, il fatto che un chirurgo di 40 anni con una decina d'anni di studi musicali classici alle spalle, oltre al percorso accademico, si cimenti con musica elettronica di bassa lega, usando addirittura arpeggiatori e step sequencer rende bene il livello di decadenza attuale emo
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13407
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2038  

23-05-21 22.46

@ Raptus
Citando quello che ha detto Damiano dei Maneskin ieri sera "Rock&Roll is not dead", secondo me invece il rock o quel tipo di rock è morto e sepolto.
Ma non è colpa loro e loro non espongono male quel tipo di musica, se sono arrivati a quei livelli. Sono due cose ben distinte.
Il problema infatti non è tanto il fatto che i Maneskin siano rock o meno ma il "perché" devono scimiottare un certo stile già visto per far successo?
E' come avere un grandissimo pittore che riesce perfettamente ad imitare Van Gogh, peccato che l'impressionismo ormai sia passato da più di 100 anni, non è la stessa cosa. Mancano le motivazioni che hanno portato a quella corrente artistica, manca il contesto, manca tutto.

Qui mi aggancio a Giosanta: hai perfettamente ragione, i Maneskin sono quello che il pubblico italiano vuole sentire negli stadi. Il pubblico italiano non vuole musica ricercata, non vuole musica complicata, vuole semplicemente musica coinvolgente.
E' per questo che in Italia non c'è mai stato un genere rock serio dopo gli anni 70, alla "britannica" per capirci. Quel tipo di musica da noi non sfonderebbe mai.
Nessuno se li filerebbe, perfino l'indie ha dovuto diventare pop per far successo. E' nel nostro dna purtroppo.
Esatto, come lo dissi poco fa del Jazz sostanzialmente anche il rock è morto. Non c'è più l'ambiente sociale che ha portato al rock, il tentativo di emancipazione dei giovani da una società rigida, che è poi confluito nel 68, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Ma pensate agli argomenti che c'erano sul piatto negli anni 70 e quelli di oggi.
Oggi ti vendono un simulacro, una cartolina, un estratto di rock anni 70.
Il problema è che le case discografiche non investono più e la gassosa ormai è stantia.
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13407
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2038  

23-05-21 22.50

wildcat80 ha scritto:
D'altra parte, il fatto che un chirurgo di 40 anni con una decina d'anni di studi musicali classici alle spalle, oltre al percorso accademico, si cimenti con musica elettronica di bassa lega, usando addirittura arpeggiatori e step sequencer rende bene il livello di decadenza attuale

Sei un grande, Doc emoemoemo
  • Raptus
  • Membro: Expert
  • Risp: 2495
  • Loc: Padova
  • Thanks: 260  

23-05-21 22.59

@ paolo_b3
Esatto, come lo dissi poco fa del Jazz sostanzialmente anche il rock è morto. Non c'è più l'ambiente sociale che ha portato al rock, il tentativo di emancipazione dei giovani da una società rigida, che è poi confluito nel 68, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Ma pensate agli argomenti che c'erano sul piatto negli anni 70 e quelli di oggi.
Oggi ti vendono un simulacro, una cartolina, un estratto di rock anni 70.
Il problema è che le case discografiche non investono più e la gassosa ormai è stantia.
Sì ma è normale.

Quello che non è normale è che non ci stupisca più niente.

Quand'è stata l'ultima volta che avete detto "porca miseria questo genere / sto gruppo è il futuro?" io - personalmente- l'ho pensato l'ultima volta 15 anni fa, in piena epoca nu-metal/gothic di inizio 2000. Erano generi che all'epoca sembravano il futuro della musica perché mischiavano rap, prog, rock, sinfonica, elettronica, c'era di tutto.
Poi nel mondo dell'elettronica arrivò la dubstep, anche qui c'ho creduto davvero, le potenzialità erano enormi.
Finiti gli anni 2000 secondo me la musica ha seguito l'onda della crisi economica e si è letteralmente cristallizzata, gli anni 2010 hanno rappresentato il buio totale finendo addirittura per fare della trap, un sottogenere semi-comico della rap, il genere di punta di questa generazione.
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4728
  • Loc: Benevento
  • Thanks: 1054  

23-05-21 23.03

wildcat80 ha scritto:
C'è sempre più gente con un'istruzione, e sempre meno con cultura.

In quanto anch'io indegno possessore del titolo chiamato "Laurea" posso confermare che nessuno meglio di noi sa quale oramai remota parentela esista tra titolo di studio (livello d'istruzione) e cultura, anzi spesso si guardano male, specie dopo l'uscita dal percorso accademico e l'entrata nel mondo del lavoro.
wildcat80 ha scritto:
D'altra parte, il fatto che un chirurgo di 40 anni con una decina d'anni di studi musicali classici alle spalle, oltre al percorso accademico, si cimenti con musica elettronica di bassa lega, usando addirittura arpeggiatori e step sequencer rende bene il livello di decadenza attuale

C'è poco da scherzare. Da un lato palesa che solo se non ci campi sei libero, dall'altro la consapevolezza che dovendo vivere d'altro, anche per mere questione di tempo da dedicare, a certi livelli non arriverai mai (non tu ovviamente), in generale.

Raptus ha scritto:
Qui mi aggancio a Giosanta: hai perfettamente ragione, i Maneskin sono quello che il pubblico italiano vuole... E' per questo che in Italia non c'è mai stato un genere rock serio dopo gli anni 70, alla "britannica" per capirci... E' nel nostro dna purtroppo.

Qui ci spingiamo davvero lontano. Sotto certi aspetti è mia convinzione che siamo imbrigliati ad un retaggio arcaico, quello che ha visto il "sinfonismo" nordereuropeo contrapposto al "melodrammismo" italico. Per chi avesse dubbi basti la constatazione che in Italia tutte le città hanno un teatro lirico, pochissime un auditorium, e NON È la stessa cosa.
Cio premesso va però anche detto che - adesso - in "Britannia" o al da la dell'Atlantico non è che spopolino degni emuli dei Pink Floyd, dei Deep Purple o dei Doors...

paolo_b3 ha scritto:
Oggi ti vendono un simulacro, una cartolina, un estratto di rock anni 70.

Io dico anche una parodia.
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13407
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2038  

23-05-21 23.09

@ Raptus
Sì ma è normale.

Quello che non è normale è che non ci stupisca più niente.

Quand'è stata l'ultima volta che avete detto "porca miseria questo genere / sto gruppo è il futuro?" io - personalmente- l'ho pensato l'ultima volta 15 anni fa, in piena epoca nu-metal/gothic di inizio 2000. Erano generi che all'epoca sembravano il futuro della musica perché mischiavano rap, prog, rock, sinfonica, elettronica, c'era di tutto.
Poi nel mondo dell'elettronica arrivò la dubstep, anche qui c'ho creduto davvero, le potenzialità erano enormi.
Finiti gli anni 2000 secondo me la musica ha seguito l'onda della crisi economica e si è letteralmente cristallizzata, gli anni 2010 hanno rappresentato il buio totale finendo addirittura per fare della trap, un sottogenere semi-comico della rap, il genere di punta di questa generazione.
Noi di SM non siamo la platea che può dare un giudizio significativo in termini di musica, siamo tutti appassionati e quindi l'andiamo a cercare.
Per il resto della popolazione è l'esatto opposto, è la musica che li va a cercare, questi devono porsi un unico problema, decidere quando è ora di spegnerla.
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 4949
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 606  

23-05-21 23.13

@ paolo_b3
Noi di SM non siamo la platea che può dare un giudizio significativo in termini di musica, siamo tutti appassionati e quindi l'andiamo a cercare.
Per il resto della popolazione è l'esatto opposto, è la musica che li va a cercare, questi devono porsi un unico problema, decidere quando è ora di spegnerla.
Infatti Paolo; almeno noi dovremmo conoscere la musica di qualità e non osannare la spazzatura emo
  • Dallaluna69
  • Membro: Expert
  • Risp: 3231
  • Loc: Firenze
  • Thanks: 695  

23-05-21 23.21

wildcat80 ha scritto:
usando addirittura arpeggiatori e step sequencer rende bene il livello di decadenza attuale

Vergognati!!


wildcat80 ha scritto:
dell'intratrenimento

Vergognati davvero!! emo
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4728
  • Loc: Benevento
  • Thanks: 1054  

23-05-21 23.37

paolo_b3 ha scritto:
in termini di musica, siamo tutti appassionati e quindi l'andiamo a cercare.

e non sempre, oggi, la troviamo...
  • pentatonic
  • Membro: Expert
  • Risp: 2316
  • Loc: Mantova
  • Thanks: 132  

23-05-21 23.40

pure io ho pensato "finalmente ha vinto musica suonata, non la solita roba electro-cacca"
Non "che bello", ma "basta supplizi".

è come andare a sciare senza divertirsi, ma godere nel togliere gli scarponi scomodi, la sera.
  • giosanta
  • Membro: Guru
  • Risp: 4728
  • Loc: Benevento
  • Thanks: 1054  

23-05-21 23.44

Del resto ci lamentiamo noi, ma se pensiamo alla performance del conterraneo dei Beatles e dei Rolling Stones...emoemo
  • divicos
  • Membro: Expert
  • Risp: 912
  • Loc: Aquila
  • Thanks: 151  

24-05-21 00.53

1paolo ha scritto:
Oggi, nel rock , chi e’ a quei livelli? Chi riempie gli stadi e vende milioni di dischi?

Dai, ce ne sono!
Foo fighters, Pearl Jam, System of a Down, Muse, Linkin Park.. se allarghiamo al pop-rock diventano ancora di più, Coldplay, Radiohead, Maroon 5..
Tutti in attività, tutti (tranne mi pare i Radiohead) nati dagli anni 90 in poi.
Possono piacere o meno, ma vendono milioni di dischi, e riempiono gli stadi.
E tra dieci anni magari nel club ci saranno anche Greta van fleet, Imagine Dragons, Franz Ferdinand..

Che il rock non goda di ottima salute è palese, i tempi d’oro sono sicuramente andati. Ma credo sia ancora presto per dichiarare l’ora del decesso..
  • paolo_b3
  • Membro: Supporter
  • Risp: 13407
  • Loc: Ravenna
  • Thanks: 2038  

24-05-21 08.15

@ divicos
1paolo ha scritto:
Oggi, nel rock , chi e’ a quei livelli? Chi riempie gli stadi e vende milioni di dischi?

Dai, ce ne sono!
Foo fighters, Pearl Jam, System of a Down, Muse, Linkin Park.. se allarghiamo al pop-rock diventano ancora di più, Coldplay, Radiohead, Maroon 5..
Tutti in attività, tutti (tranne mi pare i Radiohead) nati dagli anni 90 in poi.
Possono piacere o meno, ma vendono milioni di dischi, e riempiono gli stadi.
E tra dieci anni magari nel club ci saranno anche Greta van fleet, Imagine Dragons, Franz Ferdinand..

Che il rock non goda di ottima salute è palese, i tempi d’oro sono sicuramente andati. Ma credo sia ancora presto per dichiarare l’ora del decesso..
Ecco... già se un artista non esce da un talent scout mi fido di più... emo
  • Dallaluna69
  • Membro: Expert
  • Risp: 3231
  • Loc: Firenze
  • Thanks: 695  

24-05-21 08.29

@ markelly2
Non l'ho seguito, ma mi sento di dire che da Gabbani ai Maneskin, un leggero salto di qualità è stato fatto.

E ora scannatevi! emo
Dimenticavo: se i Maneskin ti piacciono (o almeno ti piacciono più di Gabbani) ascolta la loro versione di Amandoti dei CCCP, fatta con Agnelli degli Afterhours. Molto bella, sentita e teatrale.
Purtroppo la RAI, sul proprio sito, ha messo solo un minuto della performance, inspiegabilmente e imperdonabilmente.
Quindi metto il link ad una versione a caso di YouTube in cui abbiamo solo l'audio.
  • 1paolo
  • Membro: Guru
  • Risp: 4949
  • Loc: Cuneo
  • Thanks: 606  

24-05-21 08.31

giosanta ha scritto:
possessore del titolo chiamato "Laurea

per quanto anch'io abbia una laurea magistrale, per di piu presa lavorando dall'età di 19 anni, trovo veramente inelegante e stucchevole citarlo in un forum dove si parla di musica. E' un celodurismo che evidenzia proprio ciò che dici:
giosanta ha scritto:
remota parentela esista tra titolo di studio (livello d'istruzione) e cultura
.. ma tan'è..e ce ne faremo una ragione.
Tornando OT penso anch'io come il mio omonimo che il sostrato culturale degli anni 60/70 fosse ben diverso da quello attuale e che quindi la musica di qualità avesse allora molte più possibilità di "uscire" che non oggi