01-08-20 10.18
@ anonimo
Mi spiace: non intendevo offenderti o insultarti in alcun modo.Ti chiedo scusa. L'intento era, semmai, quello di portarti ad esprimere ciò che pensi con parole "tue", più chiare, meno criptiche e meno perentorie. Hai espresso solamente una tua opinione o l'opinione di qualche Filosofo, non è un Dogma, non è la Verità Assoluta. Non è detto che tutti la pensino come te. Forse ci sono alcune persone che la pensano diversamente. Io, per esempio, non la penso così, non sono d'accordo, non mi riconosco affatto nella frase che hai scritto:
"L'incomparabile sensazione di vedere che ineluttabilmente la ragione conduce al Bello ed al Vero mi soddisfa più di ogni possibile emozione musicale..."
Per quanto riguarda Heidegger, ti posso dire che non mi riconosco nella sua filosofia, non rispecchia il mio pensiero ed inoltre, trovo la sua figura sia un po' controversa a causa della sua adesione al Partito Nazista (ci tengo a precisare che io NON sono di Sinistra, anzi, tutt'altro quindi non ho pregiudizi ideologici, nel senso che NON è che io apprezzi solamente i filosofi o gli artisti di Sinistra, anzi...).
Secondo me il Vero, il Bello ed il Giusto Assoluti non esistono. Ognuno ha un proprio concetto di Vero, Bello e Giusto: sono concetti soggettivi e non oggettivi.
Ciò che è vero, bello e giusto per te, può non esserlo per me e viceversa.
Per i Nazisti, evidentemente, l'Ideologia Nazista era giusta, per me, invece, no.
Non parliamo poi di altre Culture e altri Paesi dove può essere considerato bello e giusto ciò che da noi non è considerato tale, ma, al contrario, viene considerato brutto e sbagliato...
1) OK, allora tutto bene
2) trovo che la frase “dialettica tra terra e mondo che si esprime nel tratto della forma” sia un buon riassunto di un concetto che prenderebbe pagine per essere espresso. In soldoni, la terra è la natura, il mondo è la cultura ed il tratto della forma è il fatto che questa dialettica su esprime attraverso la manipolazione di “forme” (auditive, tattili, visive etc).
3) credo di avere ben espresso che questa è una mia visione, e che comprendo e non nego l’approccio basato sull’emozione e sulla “imperfezione”. Trovo però che la via emozionale sia più effimera e meno profonda, ma è opinione mia.
4) il fatto che Heidegger non si sia dissociato dal nazismo al potere (come milioni di tedeschi di quell’epoca di ogni livello sociale e culturale) non fa di lui, mi pare, un pensatore scadente per principio.
5) uno studente zen litigava con un confratello sul fatto dell’oggettività o meno del bello. Uno sosteneva che ogni cosa è solo nella mente di chi pensa, l’altro che ogni cosa non è altro che una convenzione culturale.
Su una cosa però concordavano entrambi: nulla è mai veramente oggettivo.
Il maestro, sentendoli così argomentare, gli diede una bella bastonata in testa e gli chiese: questa bastonata è oggettiva o soggettiva?