The JUPITER-X & Xm Story

  • anumj
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03-02-21 22.48

michelet ha scritto:
Ho l'impressione che il livello di dettaglio di questi nuovi motori di sintesi virtual analog sia talmente elevato, da non far rimpiangere gli originali. Nelle ultime versioni del firmware, almeno per Jupter Xm (e che verrà certamente implementato anche in Fantom e Jupiter X) c'è perfino la simulazione della scordatura degli oscillatori. Meglio di così...


Il parametro per la simulazione della scordatura degli osc è presente anche in tanti altri strumenti, non credo sia una novità.
Secondo me, inoltre, c'è ancora un abisso tra il filtro analogico e il suo clone, che per quanto fedele resta piuttosto sterile e privo di quelle armoniche che solo uno strumento 'vero' può dare.


  • wildcat80
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03-02-21 22.58

@ anumj
michelet ha scritto:
Ho l'impressione che il livello di dettaglio di questi nuovi motori di sintesi virtual analog sia talmente elevato, da non far rimpiangere gli originali. Nelle ultime versioni del firmware, almeno per Jupter Xm (e che verrà certamente implementato anche in Fantom e Jupiter X) c'è perfino la simulazione della scordatura degli oscillatori. Meglio di così...


Il parametro per la simulazione della scordatura degli osc è presente anche in tanti altri strumenti, non credo sia una novità.
Secondo me, inoltre, c'è ancora un abisso tra il filtro analogico e il suo clone, che per quanto fedele resta piuttosto sterile e privo di quelle armoniche che solo uno strumento 'vero' può dare.


La differenza fra i Jupiter nuovi e gli altri synth è che il drifting non è pilotato da un algoritmo ma da un termometro installato all'interno dello strumento.
C'è un video di Gattobus a riguardo.
  • anumj
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04-02-21 11.19

@ wildcat80
La differenza fra i Jupiter nuovi e gli altri synth è che il drifting non è pilotato da un algoritmo ma da un termometro installato all'interno dello strumento.
C'è un video di Gattobus a riguardo.
Vero, la differenza è nel sistema di innesco del driftin, ma il risultato finale è praticamente lo stesso.
  • wildcat80
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04-02-21 15.57

Comunque nell'attesa del Jupiterino mi sono fatto una cultura. La differenza abissale di peso fra i plugin tipo Legendary (e quindi System 8 e Boutique) e Model Expansions consiste nei gradi di definizione dei singoli parametri, che è abissale: uno step di cutoff del Jupiter 8 ABM corrisponde a 32 step del corrispettivo ACB, 1024 versus 32 mila e rotti.
Tenendo conto che synth analogici con interfaccia digitale di successo tipo la serie Korg -logue ne ha 1024, e non ho mai sentito nessuno lamentarsi di ciò, rispetto ai 128 step dei synth VA più comuni (tipo il SuperNatural per restare in casa Roland, che ha anche altri limiti peraltro) è già un bel salto.
Credo che in casa Roland non abbiano pensato "ora li facciamo che suonano peggio", ma semplicemente abbiano fatto un bilancio fra avidità di risorse e qualità percepibile dall'orecchio umano".
Magari fra qualche anno anche l'ACB sarà più fruibile e adottabile senza limiti di sorta.
  • MarioSynth
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26-05-21 12.48

Ciao, se interessa a qualcuno Roland ha rilasciato un Editor/Librarian gratuito.

emo
  • wildcat80
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26-05-21 14.00

Ho letto distrattamente qualcosa stamattina.
Lo proverò!
  • anonimo
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30-05-21 13.00

L'ho scaricato ma non ho ancora avuto tempo di provarlo.

Sebbene i Jupiter siano semplici da maneggiare, apprezzo molto il fatto che Roland abbia rilasciato un editor/librarian che rende ancora piu' semplice e completa la gestione dello strumento.
  • wildcat80
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30-05-21 15.18

Sul fatto che i Jupiter siano facili da maneggiare non sono molto d'accordo.
Può essere vero per l'X, ma non per XM.
Mettiamoci assieme una documentazione piuttosto ermetica, firmware che oltre alle novità portano soluzioni ai bug esistenti e nuovi bug per i cui occorre aspettare il nuovo firmware... Insomma, non suonasse come suona lo avrei già impacchettato.
  • anonimo
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31-05-21 12.51

wildcat80 ha scritto:
Diversi prodotti, diverse tecnologia, diverso target.
In sintesi, il mondo è bello perché è vario.


Infatti da possessore di JupiterX e di diverse repliche analogiche di sintetizzatori storici, mi sento di dire che questa volta la scelta di Roland e' stata azzeccata, perche' fuori dal coro, ma allo stesso tempo qualitativamente valida.
Non suonera' esattamente come l'originale, ma e' vicino come non mai a farlo, pero' senza limiti di polifonia, ad un prezzo relativamente (rispetto ad una replica di marca) accessibile, con l'emulazione di altri synth, di un bel piano digitale RD e tanto altro (anche espandibile).

Insomma una macchina completa, resa ancora piu' preziosa dal recente rilascio dell'editor librarian (che devo ancora provare).

Con cio' non rinnego le repliche analogiche (bellissime seppur con i loro limiti), ma sottolineo invece il valore della scelta differente di Roland.

Come hai scritto tu : il mondo e' bello perche' e' vario... e dopo aver vissuto il periodo buio dell'inflazione di wavestation rompler, ad oggi sono entusiasta della grande varieta' di sintetizzatori presenti sul mercato (VA, RA, repliche, emulazioni Roland ecc..).. Tutto cio', senza rinnegare il valore delle workstation : anch'esse indispensabili, ma in passato si puntava un po' troppo su quel tipo di macchina, lasciando credere che potesse davvero soddisfare tutte le necessita' timbriche.
Non e' cosi', e a qualche anno da quando Yamaha tolse le schede PLG dai suoi sintetizzatori, dicendo che i campioni erano cosi' realistici che non servivano emulazioni, il mercato ha smentito completamente il marchio dei "diapason".

Per quest'ultima (yamaha) spero che riconosca le esigenze di mercato, e sappia andare oltre i giocattolosi "reface", mettendo sul mercato qualcosa di piu' succulento. Ma e' una mia modesta opinione.


  • MicheleJD
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18-11-21 13.11

Vocal model bank
da newsletter Roland di oggi. Immagino sia una novità
  • wildcat80
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18-11-21 13.20

Da quel che ho capito è un Model Bank che clona il VP770, vocoder avanzato (qui maggiori info sullo strumento originale).