cercasi tastierista

  • paolo_b3
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15-06-19 11.30

@ markelly2
Ok, ma anche un Mozart che ha composto il requiem su commissione, non lo ha fatto di certo per soldi.
Tra l'altro parliamo di un genio morto povero e dimenticato.
Per me musica e denaro non devono essere messi in relazione, nel senso che una cosa non implica l'altra.
Non concordo ne sul fatto che la musica debba essere obbligatoriamente pagata ne che debba essere obbligatoriamente gratuita.
La prestazione professionale invece deve assolutamente essere pagata. Poi un musicista professionista può decidere di lavorare gratis, ma non può essere considerata la regola.
  • markelly2
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15-06-19 11.32

@ anonimo
la domanda da porsi è, avrebbe scritto lo stesso l'opera se non ci fosse stato compenso?

del resto viste le sue finanze avrebbe scritto qualsiasi cosa dietro adeguato compenso
La domanda vera è: che ne sappiamo di quanta musica aveva in testa?

E poi: perché era povero e aveva sempre bisogno di soldi? Proprio per lo stesso motivo per cui era artista, alla Rimbaud.
  • anonimo

15-06-19 11.35

markelly2 ha scritto:
La domanda vera è: che ne sappiamo di quanta musica aveva in testa?


però la tirava fuori solo quando gliela commissionavano a suon di denaro, chissà come mai...
  • markelly2
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15-06-19 11.52

@ anonimo
markelly2 ha scritto:
La domanda vera è: che ne sappiamo di quanta musica aveva in testa?


però la tirava fuori solo quando gliela commissionavano a suon di denaro, chissà come mai...
Quello è un dettaglio: non era artista per denaro.
Sarebbe stato artista lo stesso. Difatti a un certo punto ha cominciato a scrivere da solo, non più al soldo di un potente, e proponeva le sue opere nei teatri meno prestigiosi, guadagnando di meno.

L'artista è artista anche se nessuno lo ascolta/legge/guarda.
  • anonimo

15-06-19 12.30

@ markelly2
Quello è un dettaglio: non era artista per denaro.
Sarebbe stato artista lo stesso. Difatti a un certo punto ha cominciato a scrivere da solo, non più al soldo di un potente, e proponeva le sue opere nei teatri meno prestigiosi, guadagnando di meno.

L'artista è artista anche se nessuno lo ascolta/legge/guarda.
guadagnando di meno ma sempre guadagnando, capisco che la figura del musicista che sta a casa sua a comporre per la gloria sia avvincente ma la realtà è diversa, se nessuno ti ascolta/legge/guarda qualche domanda me la farei emo
  • fulezone
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15-06-19 12.45

@ anonimo
non è gratis se non ricordo male bisogna comprare un boccale apposito dotato di chip, se vai con un bicchiere classico non funziona
nooooooooooo questa è proprio gratis, se ti leggi tutto l'articolo scoprirai che questo paesino sperduto con 20000 anime regalando la birra ha incrementato del 6000% il turismo locale, hanno creato un turismo di gente che prima non esisteva! Il tutto è gratis!
  • anonimo

15-06-19 12.58

@ fulezone
nooooooooooo questa è proprio gratis, se ti leggi tutto l'articolo scoprirai che questo paesino sperduto con 20000 anime regalando la birra ha incrementato del 6000% il turismo locale, hanno creato un turismo di gente che prima non esisteva! Il tutto è gratis!
Ebbene sì, è stata inaugurata a Zalec la Pivska Fontana, ovvero la prima fontana di birra in Europa che permette di dissetarsi attingendo ai suoi 5 rubinetti. Con sei euro è possibile acquistare un boccale, con tanto di microchip, pronti a fare il pieno di bontà per un massimo 5 volte dopodiché le fontanelle smetteranno di distribuire la bevanda.[/g]


  • anonimo
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15-06-19 19.13

paolo_b3 ha scritto:
se ci focalizziamo su gente come i "rappers newyorkesi" che cantano il disagio degli afroamericani e nel bagno hanno i rubinetti placati in oro

Quante stanze aveva la villa di George Harrison? Non ricordo..
Non è importante - a mio giudizio - il conto in banca o le proprietà luxury... se vai a vedere fino in fondo, anche i beniamini sperperano... Lucio Dalla aveva uno yacht ormeggiato a Capri (mi pare) con annesso studio di registrazione a bordo.. Trovo giusto considerare invece il contributo artistico che un musicista da alla musica, il resto sono chiacchiere da bar
  • anonimo
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15-06-19 19.19

@ anonimo
sfidando la zona confort del voglio essere pagato, non l'ho scritto io, diciamo che hai questa idea naif dei musicisti...
Non è una questione di denaro ma di approccio all'arte (e alla musica). Se ti senti già arrivato dopo un diplomino è segno che hai già terminato il tuo percorso musicale. Fidati che Jarrett non inseguiva le cover band amatoriali per spillar loro cento euro, non ne aveva bisogno, il suo percorso era diretto ostinatamente verso l'illuminazione - come lo è per tutti i "guru" - e così è stato. Magari è grazie alla sua musica che hai l'energia per sederti al pianoforte e non te ne sei accorto.
  • anonimo
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15-06-19 19.29

Jaam ha scritto:
la domanda da porsi è, avrebbe scritto lo stesso l'opera se non ci fosse stato compenso?

Sicuramente sì, creare per l'artista è una "urgenza". E probabilmente, sotto l'effetto diretto del flusso di coscienza, avrebbe scritto un'opera migliore.
Anche Bach ha scritto su commissione i concerti brandeburghesi, ma rientrano tra le opere minori. E si dice che li abbia composti controvoglia.
  • anonimo

15-06-19 19.48

Spectrum ha scritto:
Sicuramente sì, creare per l'artista è una "urgenza". E probabilmente, sotto l'effetto diretto del flusso di coscienza, avrebbe scritto un'opera migliore.


quindi Verdi se avesse scritto l'Aida gratis invece di essergli stata commissionata l'avrebbe scritta meglio... per me invece se non gli fosse stata commissionata non l'avrebbe mai scritta, non parliamo poi della pittura e della scultura senza le commesse della chiesa e dei regnanti saremmo orfani di decine di capolavori, certo questo non vuol dire che gli artisti nelle loro stanze private non possano dare alla luce opere d'arte ma la spinta e la sfida che viene da questi "lavori" commissionati agli artisti li portano secondo me a fare opere che altrimenti non farebbero.
  • anonimo
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15-06-19 20.15

@ anonimo
Spectrum ha scritto:
Sicuramente sì, creare per l'artista è una "urgenza". E probabilmente, sotto l'effetto diretto del flusso di coscienza, avrebbe scritto un'opera migliore.


quindi Verdi se avesse scritto l'Aida gratis invece di essergli stata commissionata l'avrebbe scritta meglio... per me invece se non gli fosse stata commissionata non l'avrebbe mai scritta, non parliamo poi della pittura e della scultura senza le commesse della chiesa e dei regnanti saremmo orfani di decine di capolavori, certo questo non vuol dire che gli artisti nelle loro stanze private non possano dare alla luce opere d'arte ma la spinta e la sfida che viene da questi "lavori" commissionati agli artisti li portano secondo me a fare opere che altrimenti non farebbero.
Sì vabbé ci rinuncio. Chi voleva capire il mio messaggio l'ha capito.
  • markelly2
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15-06-19 20.35

@ anonimo
Sì vabbé ci rinuncio. Chi voleva capire il mio messaggio l'ha capito.
Capito e approvato! emo
  • anonimo

15-06-19 20.38

se sapeste quanto sono attaccati al denaro gli artisti, altro che urgenza non vi fanno/compongono una nota se non vedono il compenso
  • markelly2
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15-06-19 21.45

@ anonimo
se sapeste quanto sono attaccati al denaro gli artisti, altro che urgenza non vi fanno/compongono una nota se non vedono il compenso
Facci un esempio
  • anonimo

15-06-19 22.06

@ markelly2
Facci un esempio
puoi fare una prova di persona organizza un evento e chiama artisti degni di questo nome e poi vediamo se vengono per la gloria
  • anonimo
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15-06-19 22.11

@ anonimo
se sapeste quanto sono attaccati al denaro gli artisti, altro che urgenza non vi fanno/compongono una nota se non vedono il compenso
Agli esordi non si fanno pagare, ai concorsi artistici (o musicali) indetti dalle autorità partecipano gratis (anzi pagano pure per iscriversi). Sono le vie più rapide per promuovere le rispettive opere. E se non vincono, ci riprovano due tre dieci volte rinunciando a tutto. Non arrivano in auge perchè "si facevano pagare". Se ti facessi alcuni nomi oggi geni indiscussi che hanno iniziato suonando in metropolitana o ai crossroads vivendo alla giornata, non mi crederesti. Sono sicuro che se non avessero vissuto un tale incipit della carriera, la loro opera non sarebbe stata la stessa. Alcuni ahimè non sono arrivati neanche a 30 anni eppure con le loro innovazioni hanno successivamente influenzato milioni di musicisti.
  • anonimo

15-06-19 22.25

@ anonimo
Agli esordi non si fanno pagare, ai concorsi artistici (o musicali) indetti dalle autorità partecipano gratis (anzi pagano pure per iscriversi). Sono le vie più rapide per promuovere le rispettive opere. E se non vincono, ci riprovano due tre dieci volte rinunciando a tutto. Non arrivano in auge perchè "si facevano pagare". Se ti facessi alcuni nomi oggi geni indiscussi che hanno iniziato suonando in metropolitana o ai crossroads vivendo alla giornata, non mi crederesti. Sono sicuro che se non avessero vissuto un tale incipit della carriera, la loro opera non sarebbe stata la stessa. Alcuni ahimè non sono arrivati neanche a 30 anni eppure con le loro innovazioni hanno successivamente influenzato milioni di musicisti.
Non metto in dubbio questo, metto in dubbio l'assunto assoluto che la musica non è lavoro.
  • markelly2
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15-06-19 22.39

@ anonimo
puoi fare una prova di persona organizza un evento e chiama artisti degni di questo nome e poi vediamo se vengono per la gloria
Se sono già famosi, e sono ambiti, di sicuro non vengono gratis, e il cachet minimo lo stabiliscono loro.
Ma se sono agli inizi, faranno di tutto pur di suonare, e mi riferisco alla musica propria, non parlo di cover band.
Detto questo, non va svilito l'impegno, per cui un compenso dignitoso va ovviamente elargito.
  • anonimo
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15-06-19 22.57

@ anonimo
Non metto in dubbio questo, metto in dubbio l'assunto assoluto che la musica non è lavoro.
Il musicista per come lo intendo io è una sorta di vate. Sa comporre musica, scrivere poesie, romanzi, dipingere, scolpire, è poliglotta, possiede una sensibilità e un QI superiori alla media.. Potrebbe essere un artista totale, ma sceglie la musica come medium espressivo. Non a caso frequenta artisti anche al di fuori degli ambienti musicali, come pittori, scultori, sensitivi, filosofi, letterati... Se per te fare il missionario o il veggente è un lavoro, chiamalo pure così.
Ps: prima che tu lo scriva: sì, esistono individui del genere, non ce ne sono molti, ma esistono, te lo assicuro.