Musica live nei locali: il mio pensiero

  • markelly2
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13-09-19 18.13

@ cecchino
markelly2 ha scritto:
Guarda, anche gli imprenditori non sono d'accordo a pagare le tasse, ma tocca loro farlo!

Ma che c'entra... mi sbaglierò, ma comincio a sentir rumore di unghie sullo specchio emo
Guarda che era una battuta.
Era per dire che una qualunque legge, su qualunque tema, non può accontentare tutti.
  • lipzve
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13-09-19 18.21

@ markelly2
Ma è lo stesso Oscar Peterson che tra i suoi illustri maestri ha avuto un allievo di Franz Listz?

Peterson già a nove anni poteva insegnare musica a tutti noi, qua dentro.

Ma che esempi sono? emo

emo
non credo tu abbia capito il mio intervento visto che ora sei in sintonia con me!

Oscarson poteva insegnare a 9 anni a tutti noi, e c'è qualcuno che non lo vorrebbe nei locai perchè non diplomato, questo qualcuno NON sono io...

Tu sai chi possa essere?
  • markelly2
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13-09-19 18.48

@ lipzve
non credo tu abbia capito il mio intervento visto che ora sei in sintonia con me!

Oscarson poteva insegnare a 9 anni a tutti noi, e c'è qualcuno che non lo vorrebbe nei locai perchè non diplomato, questo qualcuno NON sono io...

Tu sai chi possa essere?
Mi porti come esempio gente che la musica la conosceva eccome, gente che avrebbe passato l'esame di jazz a occhi chiusi.
Discutendo, dopo il mio post iniziale, ho poi aggiunto che per essere "abilitati" può bastare un tot di anni di conservatorio per la classica, e magari il passare un certo esame per la musica jazz, dimostrando di avere una buona cultura musicale.

E Peterson e tutti gli altri citati non avrebbero certo avuto problemi.
  • cecchino
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13-09-19 18.59

@ markelly2
Guarda che era una battuta.
Era per dire che una qualunque legge, su qualunque tema, non può accontentare tutti.
Francamente non l'avevo capita. Mi dispiace. Ma il fatto che la tua proposta (che legge non è) non trovi consenso qui nemmeno tra i diplomati dovrebbe farti riflettere.
  • markelly2
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13-09-19 20.22

Ma sì oh, la mia era solo un'idea in buona fede, col proposito di favorire chi di musica ci ha fatto il suo lavoro primario, limitatamente al proporre cover in locali commerciali, anche per selezionare i migliori musicisti in quell'ambito.
Senza assolutamente tarpare le ali a chi invece fa musica sua.
Allo stesso tempo ovviamente occorrerebbe creare luoghi e situazioni non a fini di lucro, in cui chiunque possa esprimersi con la propria arte (sia con brani composti da sé che con le cover).
Inoltre ne gioverebbe anche il fruitore, che in caso di musica da intrattenimento, troverebbe il meglio.
E si avrebbe anche una scrematura, che oggi in cui suona anche il mio cane, ce ne sarebbe davvero bisogno, secondo me.

Ma va bene, il forum l'ha bocciata.
Il forum non rappresenta tutti, ma sicuramente è già un micro mondo abbastanza significativo.

Alla prossima proposta! emo
  • mike71
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14-09-19 14.43

alemar78 ha scritto:
Mettersi in concorrenza e recriminare "contro" i dopolavoristi mi ricorda, con tutto il rispetto e con le dovute proporzioni, il discorso dei raccoglitori di pomodori che rubano il lavoro agli italiani...
Il modo per regolarizzare la cosa ci sarebbe già senza necessità di fare nuove regole o leggi: colpire chi suona/fa suonare in nero, quella sì che è concorrenza sleale verso chi ci vive e ci paga tasse e contributi!! ma quanti "pro" fanno comunque nero?

Per l'appunto: fino a quando non si fanno controlli oppure si chiudono gli occhi su cose note a tutti.
Prendo come esempio i pomodori: esistono macchine in grado di raccogliere i pomodori, che permettono ad esempio agli olandesi di riempirci di pomodori a basso prezzo, perche` bastano due persone per raccogliere interi camion di pomodori in pochi minuti, alcuni hanno anche dei sistemi di computer vision per buttare via i pomodori brutti. Certo costano dei soldi, che servono comunque a pagare gli operai italiani che le costruiscono. Se pero` non ci sono controlli e si possono usare dei disperati senza pagarli la spinta a modernizzarsi non c'e` ma nello stesso tempo chi e` diventato piu` produttivo grazie anche anche alla meccanizzazione e la logistica mano a mano porta via quote di mercato a chi rimane indietro che cerca di recuperare diminuendo il costo orario della manodopera.

Tornando al discorso dopolavoristi/professionisti, ebbene esiste lo stesso problema nell'informatica.
Oltre al fatto che ci sono delle distorsioni del mercato, per cui si fanno catene di body rental per cui chi lavora prende una piccola percentuale di quanto paga il committente,chi ha preso l'appalto prende una percentuale per dare in subappalto lavori a societa` piu` piccole che alla fine danno lavoro con contratti fantasiosi arrivando a false partite iva o tirocini, nel campo oltre ad esserci persone che hanno fatto l'ITIS informatio, scienze dell'Informazione od ingegneria informatica, ci sono persone che han fatto altri tipi di corsi magari laureati in architettura o chimica. Poi ci possono essere laureati in lettere antiche che sono bravissimi a fare siti web dinamici, e viceversa.

Il problema di persone che vengono pagate poco, lo ripeto, esiste in molti campi, ed in Italia il risultato lo si vede a livello macroecononico con una stagnazione della produttivita` oraria media dagli inizi degli anni '90.
  • kurz4ever
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14-09-19 16.38

-Pronto signor gestore, io ho una band, siamo bravini, suoniamo tutti strumenti professionali e siamo dotati di amplificazione e mixer. Se vuoi ascoltare ti portiamo un CD, abbiamo inciso qualche demo, così ti fai un'idea della qualità
-Si ma mi suonate de word?
-Scusa?
-Si quella dei pin floi
-The wall?
-Si quella roba là
-Volendo possiamo fare una ottima serata di cover, progressive classico, Pink, Genesis, Jethro, o se vuoi qualcosa di italiano
-Si ma quanta gente porti?
-Boh, noi suoniamo, l'organizzazione dell'evento dovresti farla tu che sei il gestore
-tu tu tu tu ...... (rumore di linea chiusa)

Dici che un diploma in pianoforte aiuta?
Che poi... non è che tutti gli informatici siano laureati/diplomati in informatica, e non è che il sito internet non te lo faccia il cuggino di tuo cuggino...

Volete mantenervi solo con la musica?
Lezioni (che ragionevolmente fate anche a chi non frequenta il conservatorio), corsi tecnici di approfondimento professionale, turni e tournee, serate nei locali...

Poi dovete sperare che il livello della musica mainstream si alzi un pochino altrimenti qualunque dj riempirà le serate... e magari sarà pure musica originale (campioni, loop, tunzi tunzi...)

Comunque sono d'accordo con la licenza, all'americana, senza obbligo di titoli, ma qualificata in relazione al tipo di spettacolo che fai ed alla qualità che offri...

io da parte mia suono solo come passatempo con gli amici. E per campare faccio altro...
  • markelly2
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14-09-19 19.48

kurz4ever ha scritto:
-tu tu tu tu ...... (rumore di linea chiusa)

Dici che un diploma in pianoforte aiuta?


Se davvero vuoi sentire (e far sentire alla tua clientela) The Wall, sei obbligato a prendere gente preparata, e pagare per questo.

Al prossimo giro, sarà la band a sbattere il telefono in faccia al gestore.

PS dici che invece opterà per un deejay? Non è escluso, ma allora non ci sarà nessun The Wall. E sarà tutt'altro tipo di programmazione.
Ma comunque si può pensare di regolamentare anche le serate deejay.
  • Lelik19
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15-09-19 08.12

Concordo al 100%!
giulio12 ha scritto:
ommenta post di : giulio12
Messaggio originale. Il messaggio originale verrà incluso automaticamente (salvo utilizzo del "Quote" )
Secondo me, per sviluppare il settore, i piccoli concerti nei bar non dovebbero pagare Siae, fino ad un certo numero di presenze. Il costo delle tasse, impedisce ad un piccolo bar di proporre musica dal vivo. Una alternativa potrebbe essere 30 euro di fisso, niente borderò, niente burocrazia.. Se una sera costa al gestore 180 euro di Siae, come fa? Come recupera i soldi? Se costa troppo, la musica muore. Io sono a favore anche di piccoli gruppi di coveristi dilettanti. Sarebbe il mercato a fare le differenze... E se i piccoli gruppi dilettantistici suonassero gratis per farsi le ossa, cosa ci sarebbe di male? Non mi pare che tutti i grandi della musica mondiale abbiano frequentato conservatori e conseguito licenze per suonare. La musica è libera... Se uno suona bene anche ad orecchio, io mi fermo a sentirlo. Se uno è super diplomato, ma suona roba noiosa, me ne vado... Se ci fosse tanto giro, farebbe bene a tutti: insegnanti, acquirenti e venditori di strumenti, gestori.... Più ci metti tasse e burocrazia e più si affossa il settore. Non sento suonare più in nessun locale. I gestori mettono i cd perché risparmiano...

  • kurz4ever
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15-09-19 10.00

@ markelly2
kurz4ever ha scritto:
-tu tu tu tu ...... (rumore di linea chiusa)

Dici che un diploma in pianoforte aiuta?


Se davvero vuoi sentire (e far sentire alla tua clientela) The Wall, sei obbligato a prendere gente preparata, e pagare per questo.

Al prossimo giro, sarà la band a sbattere il telefono in faccia al gestore.

PS dici che invece opterà per un deejay? Non è escluso, ma allora non ci sarà nessun The Wall. E sarà tutt'altro tipo di programmazione.
Ma comunque si può pensare di regolamentare anche le serate deejay.
No, volevo dire che per imporre un titolo di studio da 5/8 anni ed un albo ad una categoria professionale ci deve essere una ragione seria. Qui parliamo di musica e di organizzatori improvvisati che non conoscono l'argomento ma che sono interessati a quanta gente porti. Intendo che il loro mestiere non è lo spettacolo ma i drink/pizze/panini. E quindi per loro la preparazione o la bravura è secondaria. L'importante è la gente che porti. (Cosa di cui in quanto organizzatori dovrebbero farsi carico loro).
Guarda il problema lo risolvi senza troppe complicazioni obbligando a pagare una tassa (e questa poi la giri come IVA e come percentuale per gli autori) ed un compenso minimo a serata ed a persona. Diciamo non meno di 130 euro di compenso a cranio. E non meno di 300 a serata.Così se devono pagare comunque qualcosa di decente almeno scelgono la qualità. E chi fa 25 serate al mese si porta a casa uno stipendio che gli permette una vita dignitosa.
Così scompaiono i concorsi in cui suoni gratis per farti conoscere, le serate "con rimborso spese" etc., Gli autokaraokisti del play button e i dj set non professionali. Ah dimenticavo che chiunque deve essere presentato da una agenzia iscritta ad un albo che risponde in caso di forfait
  • berlex65
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15-09-19 14.18

@ markelly2
Musica dal vivo nei locali (non piazze, sagre, altri eventi, solo locali commerciali, tipo bar, ristoranti, luoghi generici dove si vende merce per profitto)

Ecco la mia idea (utopica emo)

1- obbligo di una "licenza" per suonare dal vivo.
2- distinzione tra licenza per cover e licenza per musica propria originale.
3- per ottenere la licenza per cover occorre che tutti i componenti del gruppo abbiano un diploma di musica.
4- per la licenza di musica propria, il diploma non è necessario, basta pagare un forfait minimo ma non nullo, in modo da scoraggiare i non veramente interessati.
5- Il committente proprietario del locale sceglie i musicisti tra coloro in possesso della licenza (tramite liste gestite da cooperative di musicisti).
6- multe salate a chi suona e fa suonare persone senza licenza.
7- multe salate a chi suona e fa suonare musica che non rientra tra la musica permessa dalla licenza.

Così la professionalità viene premiata.
Niente gente improvvisata che ruba il lavoro a chi lo merita.
Sì fa la giusta distinzione tra musica-intrattenimento e musica-arte.
Chi suona per la gloria non viene confuso con chi suona per i soldi.
Fine delle diatribe sul tema, specialmente qui sul forum! emo
Finalmente si avrebbe lo sviluppo di società musicali che perseguono il bene della musica e dei musicisti.

Insomma, io vedo solo lati positivi.

Voi che ne pensate?
emo
mah...a parere mio quando nei primi anni 2000 per suonare dovevi essere regolarizzato Enpals, era stato raggiunto un buon livello di regolamentazione, anche se poi c'erano di mezzo le cooperative e non tutte lavoravano bene! Ma anche negli anni anni '80 quando per una band o complesso (come venivano definiti allora) dovevi avere una società registrata, dove era necessario regolamentare le spese e gli impegni dei musicisti fu raggiunto un buon livello di efficienza (io ho diversi contributi Enpals di allora che un giorno potranno servirmi emoemo non tanto come quota economica ma come periodi di lavoro): così, oggi, non sarebbe nato il fenomeno dei "marchettari"emoemoemo...
Il problema, per entrambi i casi, sorgeva per i dipendenti pubblici, che ancora oggi non possono fare il doppio lavoro: bastava richiedere un nulla osta al datore di lavoro...Io ho suonato con tanti musicisti dipendenti pubblici, che hanno fatto ciò per poter suonare: così anche li' scremavi e toglievi dalla circolazione i perdaballe negati emoemo..
Negli anni le minori regole hanno fatto si che si abbassasse il livello e nascessero molti musicisti improvvisati e senza infamia ne lode.
Siamo in Italia e siamo italiani, per ottenere un po' di efficienza occorre mettere un po' di regole, poche ma buone!
Con le regole dovresti "responsabilizzare" maggiormente le persone, cosa che ormai si sta perdendo, in molti settori..

Ciao
Paolo
  • anonimo

15-09-19 14.34

Le regole non sono cambiate, agibilità ex enpals va fatta anche ora logicamente se rilasci fattura e non rientri nelle categorie esenti
  • berlex65
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15-09-19 15.26

Jaam ha scritto:
Le regole non sono cambiate, agibilità ex enpals va fatta anche ora logicamente se rilasci fattura e non rientri nelle categorie esenti

Si ok lo so, ma sono le categorie esenti ad essere tante e a comprendere in particolare modo i lavoratori dipendenti, ecc....Prima la registrazione Enpals della serata dovevi farla per forza e tutto funzionava meglio.
Ciao
Paolo
  • giulio12
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15-09-19 17.24

Da quello che ho capito, i professionisti vorrebbero maggiori regole a loro tutela. I dilettanti invece vorrebbero tutto più semplice e sburocratizzato, per avere la possibilità di esibirsi dovunque senza tasse. Mi pare quindi di capire che i professionisti, alla fine, vorrebbero solo la scomparsa dei dopolavoristi dilettanti che possono suonare anche a zero euro... Ecco perché vedo molti professionisti, diplomati, che alla fine scelgono come strada la didattica, lasciando perdere i piccoli live non retribuiti adeguatamente. Forse, visto come stanno le cose, ai professionisti resteranno altre situazioni distanti dai piccoli live e maggiormente retribuite..
  • anonimo

15-09-19 18.57

@ berlex65
Jaam ha scritto:
Le regole non sono cambiate, agibilità ex enpals va fatta anche ora logicamente se rilasci fattura e non rientri nelle categorie esenti

Si ok lo so, ma sono le categorie esenti ad essere tante e a comprendere in particolare modo i lavoratori dipendenti, ecc....Prima la registrazione Enpals della serata dovevi farla per forza e tutto funzionava meglio.
Ciao
Paolo
Non capisco cosa funzionava meglio? Se fai regolare fattura funziona bene come una volta e ti posso assicurare che dalle mie parti la richiesta di fattura è in continuo aumento rispetto ad una volta
  • anonimo

16-09-19 09.00

giulio12 ha scritto:
i professionisti vorrebbero maggiori regole a loro tutela. I dilettanti invece vorrebbero tutto più semplice e sburocratizzato, per avere la possibilità di esibirsi dovunque senza tasse.


O forse, più semplicemente, c'è chi pensa che, in Italia, ci siano già fin troppe tasse e già troppo alte e ci sia già fin troppa burocrazia e non ci sia, invece, meritocrazia. Anche nel campo della musica dal vivo sarebbe l'ideale che chi è bravo a suonare, suoni e chi non lo è, non suoni, al di là di diplomi, titoli di studio, tasse, contributi (anche perché non vedo perché debba pagare 2 volte i contributi chi li paga già sulla busta paga avendo un lavoro di altro tipo e suonando solo per hobby).

Al limite si potrebbe fare come si fa negli Stati Uniti: in America, correggetemi se sbaglio, non è necessario avere la Laurea in Legge per poter esercitare la Professione di Avvocato. Devi, però superare un esame (che sarebbe l'esame di abilitazione alla Professione previsto anche per chi è Laureato). Ovviamente, avendo studiato Legge da autodidatta o da "privatista", per te l'esame sarà più difficile rispetto a chi è regolarmente Laureato, ma non impossibile da superare...

Facciamo fare un esame pratico/teorico agli hobbysti/dopolavoristi che suonano per passione e, se lo passano, possono suonare dal vivo, indipendentemente se abbiano o no un Diploma o una Laurea al Conservatorio...
  • violino999
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18-09-19 21.02

@ anonimo
giulio12 ha scritto:
i professionisti vorrebbero maggiori regole a loro tutela. I dilettanti invece vorrebbero tutto più semplice e sburocratizzato, per avere la possibilità di esibirsi dovunque senza tasse.


O forse, più semplicemente, c'è chi pensa che, in Italia, ci siano già fin troppe tasse e già troppo alte e ci sia già fin troppa burocrazia e non ci sia, invece, meritocrazia. Anche nel campo della musica dal vivo sarebbe l'ideale che chi è bravo a suonare, suoni e chi non lo è, non suoni, al di là di diplomi, titoli di studio, tasse, contributi (anche perché non vedo perché debba pagare 2 volte i contributi chi li paga già sulla busta paga avendo un lavoro di altro tipo e suonando solo per hobby).

Al limite si potrebbe fare come si fa negli Stati Uniti: in America, correggetemi se sbaglio, non è necessario avere la Laurea in Legge per poter esercitare la Professione di Avvocato. Devi, però superare un esame (che sarebbe l'esame di abilitazione alla Professione previsto anche per chi è Laureato). Ovviamente, avendo studiato Legge da autodidatta o da "privatista", per te l'esame sarà più difficile rispetto a chi è regolarmente Laureato, ma non impossibile da superare...

Facciamo fare un esame pratico/teorico agli hobbysti/dopolavoristi che suonano per passione e, se lo passano, possono suonare dal vivo, indipendentemente se abbiano o no un Diploma o una Laurea al Conservatorio...
Comunque, il grande danno fatto ai musicisti è venuto dai basaroli prima e karaoke poi, che ha decisamente influenzato i gusti del pubblico. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Anche la ultima oasi, il ballo liscio, è stato toccato con numero di orchestre, in ribasso.
  • radjuice
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19-09-19 01.24

@ markelly2
Probabilmente non hai ben capito il discorso.
Il tutto è riferito solo all'esecuzione di musica altrui, ripeto musica altrui, non propria.
E solo all'interno di locali commerciali.

Se poi quanto dico sia per te una "boiata" padronissimo di pensarlo, però cerchiamo di restare all'interno del rispetto e dell'educazione.
Invece l'ho capito benissimo e rimango dell'idea esposta prima.
Fortunatamente noto che molti hanno una concenzione dello spirito dell'arte molto aperta e ripudiano regole che secondo me,
possono star bene solo a chi, per carenze, di qualsiasi natura esse siano, si attacca alle cose piú impensabili.
In tanti hanno fatto nomi che io avevo preferito non fare, ma queste proposte di legge fallimentari, mi ricordano un pó le diatribe
ai tempi dello streaming e del peer ti peer, dove gli artistelli squattrinati reclamavano diritti e urlavano al danno, mentre quelli con
tanto di attributi, sorridevano e ringraziavano per la diffusione gratuita delle loro opere e rispondevano: "Gli appassionati veri
comunque acquistano i miei prodotti e mi seguono sui palchi".
Idem in questo caso, c'é chi sa il fatto suo e sorridendo si gode il suo talento e la sua arte e c'é chi piagnucola e urla al furto e al
declassamento dell'arte stessa.
Uno che ha gli attributi e si reputa "Musicista" non sta a fare la guerra dei poveri con pseudo-leggi da baraccone, ma é impegnato
a fare ben altro.
Se oggi vali 50 euro senza legge, domani varrai cmq 50 auro anche con una eventuale legge perché l'arte non é un discorso di leggi,
ma di capacitá, di talento, di costanza, etc. etc.
Non vorrei che ci trovassimo difronte a casi dove, pur non sapendo disegnare, ci si ostina a voler diventare dei grandi pittori.
emo
  • markelly2
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19-09-19 06.40

@ radjuice
Invece l'ho capito benissimo e rimango dell'idea esposta prima.
Fortunatamente noto che molti hanno una concenzione dello spirito dell'arte molto aperta e ripudiano regole che secondo me,
possono star bene solo a chi, per carenze, di qualsiasi natura esse siano, si attacca alle cose piú impensabili.
In tanti hanno fatto nomi che io avevo preferito non fare, ma queste proposte di legge fallimentari, mi ricordano un pó le diatribe
ai tempi dello streaming e del peer ti peer, dove gli artistelli squattrinati reclamavano diritti e urlavano al danno, mentre quelli con
tanto di attributi, sorridevano e ringraziavano per la diffusione gratuita delle loro opere e rispondevano: "Gli appassionati veri
comunque acquistano i miei prodotti e mi seguono sui palchi".
Idem in questo caso, c'é chi sa il fatto suo e sorridendo si gode il suo talento e la sua arte e c'é chi piagnucola e urla al furto e al
declassamento dell'arte stessa.
Uno che ha gli attributi e si reputa "Musicista" non sta a fare la guerra dei poveri con pseudo-leggi da baraccone, ma é impegnato
a fare ben altro.
Se oggi vali 50 euro senza legge, domani varrai cmq 50 auro anche con una eventuale legge perché l'arte non é un discorso di leggi,
ma di capacitá, di talento, di costanza, etc. etc.
Non vorrei che ci trovassimo difronte a casi dove, pur non sapendo disegnare, ci si ostina a voler diventare dei grandi pittori.
emo
Guarda, fai pure il simpatico, ma non hai capito ancora nulla.
Non meriti ulteriori spiegazioni.
  • giulio12
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19-09-19 06.52

@ violino999
Comunque, il grande danno fatto ai musicisti è venuto dai basaroli prima e karaoke poi, che ha decisamente influenzato i gusti del pubblico. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Anche la ultima oasi, il ballo liscio, è stato toccato con numero di orchestre, in ribasso.
Non posso che essere d'accordo con te, ma la tecnologia avanza. Le basi esistono e rendono l'esecuzione simile a quella originale. Anche il professionista dovrebbe adeguarsi se la richiesta del pubblico va in quella direzione. Se sei un duo senza basi con piano e chitarra e basta, per quanto bravi si possa essere, che suona in birreria o ad un motoraduno , farai felice il pubblico? Dipende dal contesto. Se fai matrimoni o aperitivi va bene, ma se devi fare intrattenimento festaiolo vivace?