Yamaha CP88 surclassa Nord piano 4

maxpiano69 10-03-19 16.20
@ vin_roma
So' tutti lassativi emo ...inutile illudersi. La cosa giusta è solo decidere quale difetto reputare accettabile prima di storcere troppo il naso.

E' vero, era da tempo che non suonavo assiduamente in live con un coda ma poi, ultimamente, a furia di farlo, mi è tornata evidente la differenza tra uno strumento vivo, magari non al meglio ma comunque reattivo, animalesco, ed uno strumento "fotografato". Con uno suoni e cresci, con l'altro suoni quello che hai imparato prima sui pianoforti vivi ma a furia di praticarli (i digitali) ...ti impoverisci.
Purtroppo c'é molto di vero in quel che scrivi, tuttavia tocca fare di necessitá virtú.
zerinovic 10-03-19 17.31
@ filigroove
Certo, ma così ci togli tutto il divertimento!
emoemo
Dadopotter 10-03-19 22.48
Tolto il fatto che come già ampiamente discusso paragonare i suoni a caso di due tastiere non è il massimo, almeno avessero usato lo stesso campione se n potrebbe discutere.

Qui la differenza grossa tra le due macchine è la finalità di utilizzo, il nord piano è uno stage piano con la possibilità di usare una sample library, forse il cp andrebbe paragonato più alla serie electro, almeno per le tre sezioni.
Certamente la differenza grande è nella tastiera che in clavia non è mai wood mentre in Yamaha si.

Comunque io francamente faccio fatica a paragonare le due macchine, trovo che il cp abbia qualcosa in più del nord piano ma meno dell’electro ed è lontano anni luce dallo stage, insomma il cp è un prodotto diverso da quelli della filosofia Clavia
anonimo 11-03-19 09.54
vin_roma ha scritto:
È da un po' che sto suonando in un locale dove il proprietario vuole solo musica raffinata ed acustica e per i pianisti ha messo a disposizione addirittura due pianoforti a mezza coda oltre che ad impianto,

Anche a me hanno chiesto di suonare, prossimamente, in un locale di Torino che ha un Pianoforte mezzacoda degli anni '20. Ha i tasti un po' duri (non so se dipenda dalla manutenzione, ma mi sembra molto ben tenuto e accordato).
vin_roma ha scritto:
che dire, pensare di suonare in questa situazione anche col miglior digitale mi farebbe star male...
Uno dei due pianoforti è un Petrof, con qualche disomogeneità nelle note, i bassi un po' ferrosi ma ...nonostante tutto fa fare quello che si vuole, è dolce o aperto, grintoso, romantico

In effetti, suonare su un Pianoforte Acustico a coda o mezzacoda, è un'esperienza molto più appagante che suonare un Pianoforte Digitale: il Pianoforte Acustico ha una dinamica (dal pianissimo al fortissimo), che molti Digitali non hanno...

Bisogna capire che il Pianoforte Digitale è un compromesso: serve quando il locale non ha a disposizione un Pianoforte Acustico o quando, per vari motivi (di peso, di trasporto, di costo di noleggio, ecc.), non puoi permetterti di portare sul palco un vero Pianoforte a Coda.
giosanta 11-03-19 10.18
Abbiamo dunque definitivamente acclarato che un pianoforte a coda (da 15.000 € in su) suona meglio di un digitale.
Buono a sapersi.
anonimo 11-03-19 10.41
@ giosanta
Abbiamo dunque definitivamente acclarato che un pianoforte a coda (da 15.000 € in su) suona meglio di un digitale.
Buono a sapersi.
Ma infatti: mi sembra ovvio che uno Steinway and Sons da 150.000 Euro (come quello raffigurato nella foto del mio Avatar) suoni meglio di un Pianoforte Digitale da 800 Euro...
anonimo 11-03-19 10.45
vin_roma ha scritto:
Quello che volevo dire è che è inutile accalorarsi per un surrogato che sempre finto e antimusicale sarà.
Basta accettarlo come compromesso e senza tanti 'osanna'...

Comunque, non mi sembra che (rispetto ad altri Pianoforti Digitali) il CP 88/73 suoni male, almeno, nelle mani di Katsunori "Fidabacche" Ujiie emo: https://www.youtube.com/watch?v=a4Kfv95U194
vin_roma 11-03-19 11.04
Il bassista ha le corde, il batterista le pelli, il sassofonista un'ancia e un tubo di latta, ma tutti imprimono istantaneamente il proprio volere sull'aspetto fisico dello strumento.

Per noi, oggi, normalmente solo un sinth offre la sua dignità al pari di un violino o di una fisarmonica. Passi una tuttofare per imitare i brass o gli archi che, si sa, siamo noi i delegati a produrre questi contorni e se non sono parti troppo importanti possiamo anche prestarci a suonare cose degli altri ma ...i nostri strumenti, quelli per i quali ci abbiamo speso la vita, il 90% delle volte sono finti e bistrattati.
I digitali ci aiutano, certo, ma solo se ci siamo preparati a sufficienza su quelli "vivi", che vanno domati, sottomessi, piegati al proprio risultato.
Secondo me nascere e vivere solo con i digitali limita molto la crescita e la percezione musicale. Sarò strano ma, come detto tante volte, più che il suono, da un digitale voglio la migliore interazione tra tasto e intenzione perché questa, a differenza del suono, ti permette di fare musica.
Certo, ci son dei limiti anche all'accettabilità di un suono che deve essere di livello ma viene prima la plasticità musicale dello strumento e spesso, leggendo post come questo (con rispetto per chi l'ha aperto), mi chiedo quale approccio ci sia verso la musica, verso il suo segreto più ammaliante.
Ai fini di un ascolto registrato spesso tanto è un digitale, tanto è uno vero, si può essere ingannati, ma solo ai fini del suono, musicalmente però toccherebbe considerare se l'esecuzione sul digitale sia stata allo stesso livello di quella fatta su corde e legno.
Ma pare che spesso ci si dimentichi di questo aspetto.
leontiger11 11-03-19 11.25
@ giulio12
In queste prove spesso mi chiedo: non è che il dimostratore ha interesse a far suonare meglio uno strumento per spingere un modello a sfavore di un altro? emo una volta ho sentito una demo dove uno strumento aveva un volume nettamente inferire all'altro. Giocando con il controllo del volume del mio computer per avere gli stessi livelli, cambiava tutto....
Sono d'accordissimo. I video su you tube nella maggior parte dei casi sono falsi e faziosi.Bisognerebbe provarli di persona.
maxpiano69 11-03-19 11.36
@ vin_roma
Il bassista ha le corde, il batterista le pelli, il sassofonista un'ancia e un tubo di latta, ma tutti imprimono istantaneamente il proprio volere sull'aspetto fisico dello strumento.

Per noi, oggi, normalmente solo un sinth offre la sua dignità al pari di un violino o di una fisarmonica. Passi una tuttofare per imitare i brass o gli archi che, si sa, siamo noi i delegati a produrre questi contorni e se non sono parti troppo importanti possiamo anche prestarci a suonare cose degli altri ma ...i nostri strumenti, quelli per i quali ci abbiamo speso la vita, il 90% delle volte sono finti e bistrattati.
I digitali ci aiutano, certo, ma solo se ci siamo preparati a sufficienza su quelli "vivi", che vanno domati, sottomessi, piegati al proprio risultato.
Secondo me nascere e vivere solo con i digitali limita molto la crescita e la percezione musicale. Sarò strano ma, come detto tante volte, più che il suono, da un digitale voglio la migliore interazione tra tasto e intenzione perché questa, a differenza del suono, ti permette di fare musica.
Certo, ci son dei limiti anche all'accettabilità di un suono che deve essere di livello ma viene prima la plasticità musicale dello strumento e spesso, leggendo post come questo (con rispetto per chi l'ha aperto), mi chiedo quale approccio ci sia verso la musica, verso il suo segreto più ammaliante.
Ai fini di un ascolto registrato spesso tanto è un digitale, tanto è uno vero, si può essere ingannati, ma solo ai fini del suono, musicalmente però toccherebbe considerare se l'esecuzione sul digitale sia stata allo stesso livello di quella fatta su corde e legno.
Ma pare che spesso ci si dimentichi di questo aspetto.
Temi importantissimi e degni di una discussione dedicata, grazie comunque per rimarcarli anche qui.

Personalmente sono d'accordissimo con te, mi ci ritrovo molto anche nella mia esperienza personale, visto che oltre che pianista/tastierista sono anche bassista (e occasionalmente chitarrista).

Quando suono il basso la principale differenza che trovo è proprio quello che tu descrivi con "imprimono istantaneamente il proprio volere sull'aspetto fisico dello strumento", la connessione diretta con la sorgente del suono (che a rigore non è presente neanche in un pianoforte acustico, essendo mediata da tutto ciò che sta tra tasto e corde, o perlomeno non lo è in egual misura).

Negli strumenti elettronici dipende molto da come lo strumento permette all'esecutore di ottenere una connessione simile ed i fattori in gioco sono molteplici, dato che gli "anelli della catena" tra corpo e risultato sonoro finale sono molti di più (dai tasti/controlli allo speaker da cui esce il suono, passando per tutti gli aspetti HW e SW nel mezzo) quindi il tutto diventa ancora più critico.

Di sicuro, secondo me, proprio per via di tale complessità, la "bontà" di uno strumento non è valutabile compiutamente dal singolo esecutore (e/o quindi potenziale acquirente) tramite un video (già detto, lo so, ma torna come conseguenza di quanto stiamo discutendo in questi post e ovviamente vale anche per qualsiasi altro strumento, un basso o un pianoforte acustico o una chitarra o... )
anonimo 11-03-19 11.36
vin_roma ha scritto:
digitali ci aiutano, certo, ma solo se ci siamo preparati a sufficienza su quelli "vivi", che vanno domati, sottomessi, piegati al proprio risultato.
Secondo me nascere e vivere solo con i digitali limita molto la crescita e la percezione musicale.

Ma se ci pensi, l'Organo Hammond è nato come imitazione o succedaneo dell'Organo a Canne, il Pianoforte Elettrico Fender Rhodes è nato come imitazione o succedaneo del Pianoforte Acustico...

Poi, sì, certo: penso che i primi musicisti che misero le mani su un Hammond, sapessero suonare lo strumento originale, cioè l'Organo a Canne, così come i primi musicisti che misero le mani sul Fender Rhodes sapessero suonare il Pianoforte Acustico...
Anche oggi, se metti le mani su un Pianoforte Digitale, in teoria, dovresti saper suonare un Pianoforte a Coda...
vin_roma 11-03-19 11.47
@lucablu

Hammond, Rhodes, io ci metto anche il Minimoog ...stai parlando di strumenti comunque "vivi".
zerinovic 11-03-19 11.47
@ anonimo
Ma infatti: mi sembra ovvio che uno Steinway and Sons da 150.000 Euro (come quello raffigurato nella foto del mio Avatar) suoni meglio di un Pianoforte Digitale da 800 Euro...
Se si parla di suono, guarda qui...
anonimo 11-03-19 11.52
@ vin_roma
@lucablu

Hammond, Rhodes, io ci metto anche il Minimoog ...stai parlando di strumenti comunque "vivi".
Si, ma lo sai che i "puristi" dell'Organo a Canne, non volevano che l'Hammond si chiamasse "Organo"? L'Organo, per loro, doveva essere solamente quello a Canne. L'Hammond, per loro, era un'altra cosa, un "aggeggio" elettromeccanico, non un vero Organo... emo
Come vedi, la Storia si ripete... emo
vin_roma 11-03-19 12.04
@ zerinovic
Se si parla di suono, guarda qui...
Conoscevo...

Comunque, se leggi l'ultima parte del mio penultimo post, dicevo appunto che da registrato si può rimanere ingannati (anche se in questo "casio" emo la differenza la sento tutta) ma la differenza è in chi sta suonando, nelle possibilità che un acustico ti spinge a cercare, perché è vivo e risponde di volta in volta alle sollecitazioni e questo fa crescere.
Sul digitale sfrutti quello che hai compreso sull'acustico, l'operazione inversa invece può metterti seriamente in imbarazzo, anzi, potresti arrivare a pensare di non saper suonare per quanta ricercatezza e padronanza pretende uno strumento vivo.

I digitali prendeteli per quello che sono: un aiuto ma anche un grande compromesso.
Non scannativi per loro, tanto, sulla distanza con un acustico, so' tutti uguali. Magari uno è al 53%, un altro al 58... ma sempre distanti se si vuol far musica.
vin_roma 11-03-19 12.14
@ anonimo
Si, ma lo sai che i "puristi" dell'Organo a Canne, non volevano che l'Hammond si chiamasse "Organo"? L'Organo, per loro, doveva essere solamente quello a Canne. L'Hammond, per loro, era un'altra cosa, un "aggeggio" elettromeccanico, non un vero Organo... emo
Come vedi, la Storia si ripete... emo
Continuo a ripetermi ...ma non vengo capito.

Certo che l'organo è un'altra cosa, anzi, "organo" in verità è l'insieme del corpo delle canne, quello col mobile e le tastiere invece si chiama "consolle" e stiamo parlando di strumenti pneumatici altrimenti, per i "meccanici" parliamo di "manuali" nell'organo...

L'Hammond fu "scomunicato" dal Vaticano il 4 settembre del 1939.

Il fatto è che L. Hammond e il dott. H. Rhodes, cercando di imitare e semplificare hanno inventato strumenti reali a tutti gli effetti.

emo
anonimo 11-03-19 12.17
vin_roma ha scritto:
nelle possibilità che un acustico ti spinge a cercare, perché è vivo e risponde di volta in volta alle sollecitazioni e questo fa crescere.
Sul digitale sfrutti quello che hai compreso sull'acustico, l'operazione inversa invece può metterti seriamente in imbarazzo, anzi, potresti arrivare a pensare di non saper suonare per quanta ricercatezza e padronanza pretende uno strumento vivo.

Su questo sono perfettamente d'accordo! E' un po' come guidare un'auto: se sai guidare un'auto con il cambio manuale, impari in fretta a guidare un'auto con il cambio automatico. L'inverso non è impossibile, ma è molto più difficile e ci impieghi molto più tempo ad imparare e ad abituarti...
Così se sei sempre stato abituato a suonare un Piano Digitale (che ha anche dei pregi, come quello di poter essere suonato in cuffia di notte, se hai solamente le ore notturne per esercitarti...), passare su un Pianoforte a Coda potrebbe essere non dico traumatico, ma noteresti sicuramente la differenza e faresti fatica ad abituarti...

Ecco un video interessante:
https://www.youtube.com/watch?v=F-ObcoQgaOs
zerinovic 11-03-19 12.40
vin_roma ha scritto:
dicevo appunto che da registrato si può rimanere ingannati

Si infatti il post era a sostegno di questo...già avere il suono é una bella conquista...
maxpiano69 11-03-19 12.41
vin_roma ha scritto:
Il fatto è che L. Hammond e il dott. H. Rhodes, cercando di imitare e semplificare hanno inventato strumenti reali a tutti gli effetti.


Ed anche l'ing. Robert Arthur Moog. emo

emo
anumj 11-03-19 12.55
@ maxpiano69
vin_roma ha scritto:
Il fatto è che L. Hammond e il dott. H. Rhodes, cercando di imitare e semplificare hanno inventato strumenti reali a tutti gli effetti.


Ed anche l'ing. Robert Arthur Moog. emo

emo
Corsivo, non corsivo. Non capite un cazzo.