Questo fa paura. Serio.

toniz1 03-01-23 15.18
e comunque è evidente che CHAT GPT non ha guardato il thread sul PX-5S di supporti musicali, visto che ha risposto dopo 3 secondi... era impossibile leggere tutte le MILLEMILAPAGINE e capirci qualcosa in 3 secondi! emoemoemoemo
PandaR1 03-01-23 16.44
@ paolo_b3
Questa ipotesi che il computer avrebbe fatto perdere un sacco di posti di lavoro era in voga già negli anni 80, quando apparvero sistemi in grado ad esempio di tenere la contabilità o di gestire la pianificazione aziendale.
In realtà si rivelarono strumenti che, affiancati agli operatori con cervello al carbonio, ne miglioravano l'efficienza, ma se qualche posto si è perso nelle aziende acquirenti è stato rimpiazzato dalle aziende fornitrici di hardware e software.

Io inizierò a preoccuparmi quando sarà il computer che farà le domande a me. Poi la ricerca è doverosa e probabilmente questo "serio" è un bel passo in avanti. Sarà il tempo a giudicare...
In realta' e' successo eccome. Ho un'amica che fa le paghe per una grossissima azienda. Mi pare che in due o tre gestiscano le paghe di migliaia di dipendenti. Fallo senza pc e poi mi dici quante persone ti servono.
toniz1 03-01-23 17.01
@ PandaR1
In realta' e' successo eccome. Ho un'amica che fa le paghe per una grossissima azienda. Mi pare che in due o tre gestiscano le paghe di migliaia di dipendenti. Fallo senza pc e poi mi dici quante persone ti servono.
si, è vero, ma già succedeva negli anni '80 (studi dei commercialisti sono nati anche così) con i primi computer Olivetti.. se ragioniamo così sempre all'indietro... non si doveva inventare neanche la fotocopiatrice... neanche la macchina da scrivere... etc.etc. e saremmo ancora a carta e penna.. o addirittura al papiro (per eccesso).

Si è indubbio, che l'automazione viene fatta per "sostituire l'uomo", si spera per i lavori più pesanti, i più pericolosi, o i più "noiosi e ripetitivi" ... e questo lo si pensa fino a che il lavoro sostituito non sia il tuo... emo

Ma "generalmene" il progresso di questo tipo ha portato anche lavori nuovi... chi fa manutenzione ai robot... chi li progetta.. chi li costruisce... e vale anche per i pc... chi fa manutenzione.. chi assembla i vari componenti (non sempre sono automatizzati).. per cui una parte di chi "faceva le paghe"... (come numero ovviamente.. cerca di capire...) ora venderà pc... qualcuno fa manutenzione sw.. qualcuno gestisce reti.. etc.etc.etc...

il problema è quando questa tendenza "accelera" molto... vedremo...emo
paolo_b3 03-01-23 17.08
@ PandaR1
In realta' e' successo eccome. Ho un'amica che fa le paghe per una grossissima azienda. Mi pare che in due o tre gestiscano le paghe di migliaia di dipendenti. Fallo senza pc e poi mi dici quante persone ti servono.
Forse più che l'esempio della tua amica varrebbe la pena andare a vedere le statistiche sull'occupazione in Italia negli ultimi 40 anni. Non mi pare ci siano stati cali significativi, ne conseguenti all'introduzione del computer nelle aziende ne conseguenti ad altri fenomeni. Considera che un calcolatore deve essere costruito, programmato e manutenuto, quindi se perdi qualche posto qua ne recuperi qualcun'altro la.
PandaR1 03-01-23 18.12
@ paolo_b3
Forse più che l'esempio della tua amica varrebbe la pena andare a vedere le statistiche sull'occupazione in Italia negli ultimi 40 anni. Non mi pare ci siano stati cali significativi, ne conseguenti all'introduzione del computer nelle aziende ne conseguenti ad altri fenomeni. Considera che un calcolatore deve essere costruito, programmato e manutenuto, quindi se perdi qualche posto qua ne recuperi qualcun'altro la.
Eh, non e' proprio cosi'. Un robot in una fabbrica sostituisce decine di operai, lavora su tre turni, non si stanca, non sciopera, non chiede aumenti. Ci sono fabbriche in cui ci sono dieci supervisori mille robot e zero operai. E non credo che le decine di migliaia di lavori persi in fabbrica si siano recuperati nelle fabbriche che costruiscono i robot, perche' anche quelle sono fortemente automatizzate. Semplicemente oggi ci sono molti meno operai e piu' impiegati. Cosi' come sono sostanzialmente spariti i contadini. Una mietitrebbia industriale fa il lavoro di cento contadini. Ci sono quelle guidate dal gps che non necessitano neanche di un operatore a bordo, gli disegni il campo su google maps e se lo girano tutto. Se gli impiegati saltano sostituiti dalle AI non c'e' pronto un prossimo step in cui far evolvere l'occupazione. Cento programmatori/analisti scrivono una AI che sostituisce centomila o un milione di impiegati. Lavora giorno e notte, velocissima, efficientissima, non si stanca, non sbaglia.

Quanti centralinisti ci sono fra i tuoi amici? Quanti operatori di ascensore? Quanti fuochisti? Quanti spazzacamino? Quanti venditori di ghiaccio? Ecco...
Bob_Braces 03-01-23 20.01
@ PandaR1
Eh, non e' proprio cosi'. Un robot in una fabbrica sostituisce decine di operai, lavora su tre turni, non si stanca, non sciopera, non chiede aumenti. Ci sono fabbriche in cui ci sono dieci supervisori mille robot e zero operai. E non credo che le decine di migliaia di lavori persi in fabbrica si siano recuperati nelle fabbriche che costruiscono i robot, perche' anche quelle sono fortemente automatizzate. Semplicemente oggi ci sono molti meno operai e piu' impiegati. Cosi' come sono sostanzialmente spariti i contadini. Una mietitrebbia industriale fa il lavoro di cento contadini. Ci sono quelle guidate dal gps che non necessitano neanche di un operatore a bordo, gli disegni il campo su google maps e se lo girano tutto. Se gli impiegati saltano sostituiti dalle AI non c'e' pronto un prossimo step in cui far evolvere l'occupazione. Cento programmatori/analisti scrivono una AI che sostituisce centomila o un milione di impiegati. Lavora giorno e notte, velocissima, efficientissima, non si stanca, non sbaglia.

Quanti centralinisti ci sono fra i tuoi amici? Quanti operatori di ascensore? Quanti fuochisti? Quanti spazzacamino? Quanti venditori di ghiaccio? Ecco...
E' una bella discussione. Visto che siamo comunque su Supportimusicali, direi che potrebbe cascare a fagiuolo citare Raymond Kurzweil, che, come molti probabilmente qui sanno, oltre a essere quello delle tastiere Kurzweil, ha inventato l'OCR (e molte altre cose) ed è un sostenitore della singolarità tecnologica.
E' una teoria controversa, ma sicuramente interessante. Un po' come controverso è il buon Raymond, del quale però bisogna ammettere che, oltre alle abitudini bislacche (ad esempio ingoia circa 250 pillole al giorno fonte), di roba assolutamente concreta ne ha fatta parecchia, al contrario di altri sedicenti futurologi.
markelly2 03-01-23 21.12
paolo_b3 ha scritto:
Considera che un calcolatore deve essere costruito, programmato e manutenuto, quindi se perdi qualche posto qua ne recuperi qualcun'altro la.
Quota il testo selezionato

Il problema credo stia in quelle persone che, venendo meno il lavoro di manovalanza, non hanno le capacità intellettive per essere impiegati in lavori che richiedono maggiori competenze.
Bob_Braces 03-01-23 21.44
@ markelly2
paolo_b3 ha scritto:
Considera che un calcolatore deve essere costruito, programmato e manutenuto, quindi se perdi qualche posto qua ne recuperi qualcun'altro la.
Quota il testo selezionato

Il problema credo stia in quelle persone che, venendo meno il lavoro di manovalanza, non hanno le capacità intellettive per essere impiegati in lavori che richiedono maggiori competenze.
Eh, ma una delle ipotesi è che in un futuro più o meno prossimo anche in molte occupazioni "di concetto" le macchine potranno sostituirci. A dirla tutta, nella visione di cui stiamo discutendo non sembrano tantissimi gli ambiti in cui la presenza umana sembra sicuramente indispensabile (forse alcuni ambiti di cura della persona).
Per sdrammatizzare il tema AI, non posso però non linkare questo articolo freschissimo: L’intelligenza artificiale delle flatulenze
A dispetto del titolo, è serio, o almeno lo sembraemo
wildcat80 03-01-23 21.52
@ markelly2
paolo_b3 ha scritto:
Considera che un calcolatore deve essere costruito, programmato e manutenuto, quindi se perdi qualche posto qua ne recuperi qualcun'altro la.
Quota il testo selezionato

Il problema credo stia in quelle persone che, venendo meno il lavoro di manovalanza, non hanno le capacità intellettive per essere impiegati in lavori che richiedono maggiori competenze.
Quando venne introdotta prima la Viacard e poi il Telepass, di pensava che venendo a non essere più necessaria la figura del cosiddetto casellante a incassare i pedaggi, molta gente avrebbe perso il lavoro.
Invece funziona tutto così bene che chi lavorava in barriera è finito ai vari Punto Blu a fare assistenza, o a controllare da remoto gli impianti automatici o semiautomatici che si piantano con una certa frequenza.
PandaR1 03-01-23 21.59
@ wildcat80
Quando venne introdotta prima la Viacard e poi il Telepass, di pensava che venendo a non essere più necessaria la figura del cosiddetto casellante a incassare i pedaggi, molta gente avrebbe perso il lavoro.
Invece funziona tutto così bene che chi lavorava in barriera è finito ai vari Punto Blu a fare assistenza, o a controllare da remoto gli impianti automatici o semiautomatici che si piantano con una certa frequenza.
E secondo te il numero è rimasto lo stesso? A Genova c'è un unico punto blu, solo al casello di Sampierdarena c'erano almeno 8 caselli, 3 turni, 24 persone. Al punto blu ci lavorano in 3.
toniz1 04-01-23 00.08
boh... io non la vedo così tragica...
si faceva l'esempio dei contadini... ma io di contadini ne vedo ancora parecchi... perche' non dappertutto le macchine sono la soluzione (in Veneto va tanto il vino emo e nonostante anche da noi c'e' chi pianta le piante emo, con il gps, poi l'uva viene raccolta a mano... e i trattamenti li fanno spesso col trattore come "una volta"... non con l'aereo o con il robot)...

una delle aziende con piu' automazione e' quella delle autovetture... vedi i vari "come è fatto" e "megafabbriche" e vedi in alcune sezioni ci sono solo robot (verniciatura) ... in altre ci sono tante persone (montaggio) e robot che li assitono ...
certo una volta c'erano 10 persone per ogni auto?... ok.. ora ci sono piu' fabbriche e di gente che lavora ce n'e' sempre... (oltre ai manutentori dei robot, oltre che a quelli del servizio mensa... pulizie... assitenza... etc.etc.)

Sicuramente imho (almeno per adesso) anche le IA avranno bisogno di controllori umani (per evitare le castronerie che scrivono.. e per ora ne scrivono...) e magari per fare lo stesso lavoro invece di 1000 persone ne serviranno 100 per contollare i risultati della IA... vuol dire nasceranno altri lavori che magari ora neanche immaginiamo...
QUANTA GENTE LAVORA ORA CON INTERNET?? ... influencer, youtuber, creatori di contenuti, gente che lavora per questi qui, social media manager, illustratori, grafici, musicisti emo, registi, montatori, fotografi.. magari questi una volta sarebbero andati in fabbrica o sui campi e ora non lo fanno (MAGARI QUALCUNO SAREBBE MEGLIO LO FACESSE emoemo) quindi non contiamo solo i lavori che spariscono... contiamo anche il lavori che nascono. (una volta c'erano 3 canali tv ora ce ne sono centinaia.. CHI CI LAVORA??)

io abito in Veneto... non mi pare che chi non e' andato in fabbrica o sui campi... sia rimasto sul ciglio della strada ad aspettare... la gente lavora...
in altre zone sarà sicuramente diverso, vuol dire che la gente si dovra' spostare... o inventarsi un nuovo lavoro... (ricordate chi faceva la guida per chi usa il telefonino a New York??... o dog sitter...?... o tutto quello che ruota intorno al mondo del pet??... 10 anni fa sta roba non esisteva.. tra 10 anni esistera' roba che ora neanche immaginiamo... )
markelly2 04-01-23 09.11
A cambiare è anche la qualità del lavoro: più automatizzazione, meno competenze richieste per quel poco che resta da fare a un operaio. Cioè se prima la macchina era comandata dall'uomo, serviva un lavoratore sufficientemente preparato e costui diventava prezioso per l'azienda.
Oggi, dentro il primo preso per strada, e dopo qualche mese via questo e avanti un altro. Uno manco riesce a fare esperienza.
E ovviamente il potere contrattuale cala di conseguenza.
toniz1 04-01-23 09.34
@ markelly2
A cambiare è anche la qualità del lavoro: più automatizzazione, meno competenze richieste per quel poco che resta da fare a un operaio. Cioè se prima la macchina era comandata dall'uomo, serviva un lavoratore sufficientemente preparato e costui diventava prezioso per l'azienda.
Oggi, dentro il primo preso per strada, e dopo qualche mese via questo e avanti un altro. Uno manco riesce a fare esperienza.
E ovviamente il potere contrattuale cala di conseguenza.
si.. e no...
nella mia zona ci sono parecchie aziende metalmeccaniche... qualcuna anche MOLTO grossa... ma vedo che di gente ne assumono sempre...
tanti lavorano in catena di montaggio "storica"... anche se aggiornata... ma credo più per una questione di flessibilità.. cioè se cambia un particolare... fanno un corso di 2 ore, spiegano a chi di dovere... e via... con un macchinario e' meno svelto oltre che non sempre fattibile..
inoltre ci sono squadre che vengono spostate da linea a linea per sopperire a eventuali eccessi/carenze di domanda.

sono pagati tutti bene e l'azienda e' florida... e' difficile entrarci, ma quelli dentro non si lamentano... anzi.

e cmq conosco anche qualcuno che lavora in aziende più piccole.. e il suo lavoro molto semplice potrebbe essere sostituito da una macchina.. ma costa meno tenere l'uomo che prendere una macchina che lo sostituisca (sempre per il discorso "flessibilità".. oltre che per il tipo di lavoro, anche "spaziale"... la persona la puoi mettere a lavorare anche altrove.. per 2 giorni.. il robot te lo tieni lì... e se non lavora... e' un costo...)



markelly2 04-01-23 11.19
@ toniz1
si.. e no...
nella mia zona ci sono parecchie aziende metalmeccaniche... qualcuna anche MOLTO grossa... ma vedo che di gente ne assumono sempre...
tanti lavorano in catena di montaggio "storica"... anche se aggiornata... ma credo più per una questione di flessibilità.. cioè se cambia un particolare... fanno un corso di 2 ore, spiegano a chi di dovere... e via... con un macchinario e' meno svelto oltre che non sempre fattibile..
inoltre ci sono squadre che vengono spostate da linea a linea per sopperire a eventuali eccessi/carenze di domanda.

sono pagati tutti bene e l'azienda e' florida... e' difficile entrarci, ma quelli dentro non si lamentano... anzi.

e cmq conosco anche qualcuno che lavora in aziende più piccole.. e il suo lavoro molto semplice potrebbe essere sostituito da una macchina.. ma costa meno tenere l'uomo che prendere una macchina che lo sostituisca (sempre per il discorso "flessibilità".. oltre che per il tipo di lavoro, anche "spaziale"... la persona la puoi mettere a lavorare anche altrove.. per 2 giorni.. il robot te lo tieni lì... e se non lavora... e' un costo...)



Si parla di tendenza sui grandi numeri.
Consideriamo anche che certe aziende del nord Italia faticano a cambiare completamente mentalità e aggiornarsi non tanto alle nuove tecnologie, ma proprio a un nuovo modo di pensare l'industria.
paolo_b3 04-01-23 11.41
Avete "messo sul piatto" tanti argomenti interessanti, vediamo di fare un po' d'ordine:
1) Posti di lavoro persi: è un'analisi che va fatta a livello statistico sull'andamento dell'occupazione, altrimenti potrei dire, quanti posti di lavoro ha creato l'uso del computer dalla costruzione delle macchine, delle reti, alla programmazione fino all'implementazione della macchina nella realtà aziendale?
2) Qualità del lavoro: è vero che il "progresso" impone che la manodopera sia sempre più "specializzata", ma di contro l'uso delle macchine rende più sicuro il lavoro, se ci fate caso gli incidenti capitano pressochè sempre agli operai, quindi io credo che la strada imboccata sia giusta, poi è doveroso che lo stato si faccia carico dei disagiati, il reddito di cittadinanza ad esempio si prefiggeva di andare in quella direzione, offrendo ai disoccupati l'opportunità di fare formazione. Era la disattesa di questo aspetto che andava messo sotto alla lente di ingrandimento, ma si è preferito concentrarsi sulle critiche che conosciamo ampiamente, per favore non riapriamo quel dibattito sterile...
3) Vedo che parlate di robot come se nascessero nelle aziende come funghi, sono dispositivi molto onerosi, non tutte le aziende se li possono permettere e non sono certo la panacea, ossia spingo il tasto ON e vado a casa.
4) Il vero problema a mio modesto parere è la rincorsa alla riduzione dei costi di produzione. Questo è un aspetto che viene perseguito per due strade, l'automazione e il la subfornitura dai paesi a basso costo della manodopera. Su questi aspetti i massimi economisti mondiali hanno scritto trattati su trattati e non mi permetto di discuterli in questa sede, anche perchè non conosco a fondo i contenuti. Probabilmente la riduzione del costo di produzione porterà ad uno sconvolgimento dell'economia mondiale in tempi relativamente brevi, questo perchè sostanzialmente tende a condensare la ricchezza nelle mani di pochi, è chiaro che tra le due attuali ipotesi in campo il ricorso all'automazione è quello che tende a diluire nel tempo i danni citati sopra, quindi personalmente lo preferisco.
d_phatt 04-01-23 11.49
toniz1 ha scritto:
Ciao! Il Casio PX-5S e la Numa Compact 2 sono entrambi pianoforti digitali di alta qualità, ma hanno alcune differenze importanti che potrebbero influire sulla tua scelta.

Il Casio PX-5S è un pianoforte digitale ad alte prestazioni con un'ampia gamma di suoni e funzionalità avanzate, come l'effetto di riverbero e la modulazione della tonalità. Ha anche una tastiera sensibile alla pressione, il che significa che la forza con cui si preme un tasto influisce sulla dinamica del suono.

La Numa Compact 2 è un pianoforte digitale compatto con una tastiera a 88 tasti pesati e una gamma di suoni di alta qualità. Ha anche alcune funzionalità avanzate, come il sequencer e il sintetizzatore, ma non ha la stessa varietà di effetti e modulazioni offerte dal Casio PX-5S.

In definitiva, la scelta tra il Casio PX-5S e la Numa Compact 2 dipende dalle tue esigenze e preferenze personali. Se sei alla ricerca di un pianoforte digitale con una tastiera sensibile alla pressione e una vasta gamma di suoni e effetti, il Casio PX-5S potrebbe essere la scelta migliore. Se invece stai cercando un pianoforte digitale compatto con una tastiera a 88 tasti pesati e una buona gamma di suoni, la Numa Compact 2 potrebbe fare al caso tuo.

Direi che possiamo dormire sonni tranquilli ancora per un po' emo
toniz1 04-01-23 12.02
paolo_b3 ha scritto:
3) Vedo che parlate di robot come se nascessero nelle aziende come funghi, sono dispositivi molto onerosi, non tutte le aziende se li possono permettere e non sono certo la panacea, ossia spingo il tasto ON e vado a casa.
4) Il vero problema a mio modesto parere è la rincorsa alla riduzione dei costi di produzione.

faccio un po' di CUT...
vorrei dare una risposta articolata.. ma ne uscirebbe un papiro e non ho tempo ora... ma...
1) concordo
2) concordo abbastanza...
3) e qui ci avevo pensato anche io.. e hai aperto tu le danze.. comprare un robot e' costoso, e devi ammortizzarlo e quindi quando ce l'hai lo sfrutti fino allo sfinimento (e alla faccia dei calcoli, se dopo 5 anni lavora ancora bene... perche' cambiarlo? sono costi risparmiati... etc.etc. che tutti sappiamo) quindi introduci anche un livello di rigidità elevato (robot flessibili costano ancora di più... hanno poco margine di modifica... una pressa da tot tonnellate sarà sempre una pressa e con dimensioni massime definite... un braccio robotico invece gli puoi far fare qualcosa di diverso ma va programmato, testato..etc.etc..). Decidere di comprare un robot vuol dire avere calcolato BENE cosa fargli fare e x quanto tempo...(+manutezione, contratti, formazione, sicurezza... etc.etc...)
e poi ci colleghiamo al 4) che anche imho e' il vero problema....
le aziende ... più sono rigide... più cercano di produrre per (vers. originale errata: aumentare i costi e abbassare i ricavi) RIDURRE i costi e AUMENTARE i ricavi (fixed grazie paolo_b3 emoemo) ... inondando (a volte) anche il mercato di prodotti "inutili"... con conseguenze nefaste... e anche costi inutili...
pensate a quante varianti di prodotti simili ci sono (in qualsiasi campo)... sono tutte necessarie???
limo i costi per guadagnare di più... etc.etc.. ma non e' detto che in un mercato dove ci si sta in 5 ci si sta anche in 8 o 10... e allora spreco di risorse... condizioni inaccettabili... etc.etc... ok la concorrenza... ma a volte si esagera... e anche io concordo che questa situazione non ci fa bene... (prodotti che durano poco o di scarsa qualità... produrre produrre produrre...)... mah... lo so sto scendendo nel filosofico e probabilmente non e' questa la sede adatta... CI VORREBBE UN BEL TAVOLO E DEL BUON VINO (O BIRRA) emoemoemoemo

@d_phatt emoemoemoemo
paolo_b3 04-01-23 12.19
toniz1 ha scritto:
le aziende ... più sono rigide... più cercano di produrre per aumentare i costi e abbassare i ricavi...

Volevi dire il contrario?
markelly2 04-01-23 14.13
paolo_b3 ha scritto:
per favore non riapriamo quel dibattito sterile...

A me non è parso un dibattito sterile, è stato interessante e istruttivo, in bene e in male.
Lato mio non penso di aver offeso nessuno, qualcun altro è stato più "aggressivo", ma tant'è, ci sono abituato qui dentro, ormai.
paolo_b3 04-01-23 14.44
@ markelly2
paolo_b3 ha scritto:
per favore non riapriamo quel dibattito sterile...

A me non è parso un dibattito sterile, è stato interessante e istruttivo, in bene e in male.
Lato mio non penso di aver offeso nessuno, qualcun altro è stato più "aggressivo", ma tant'è, ci sono abituato qui dentro, ormai.
Chiamalo come vuoi, all'inizio ho partecipato anche io poi ho visto che gli argomenti costruttivi erano pari a zero, ciascuno intento a portare le proprie tesi senza un minimo di interazione col pensiero altrui.