Suonare in gruppo pop. Quante mani?

JoelFan 09-10-20 08.28
Ogni volta che facciamo i "nostri" arrangiamenti di cover col gruppo, quindi durante le prove, mi ritrovo a chiedermi come organizzare le mie parti.

A parte gli interventi comandati, come i soli, i riff specifici, e quelle parti che devono somigliare ai pezzi veri, ho da discutere (con me stesso e non solo) di che fare con le due mani, durante l'accompagnamento del pezzo.

A volte mi dicono: tagliati la mano sinistra!
Essendo di estrazione rock, con la sinistra spesso faccio le ottave o arpeggi, togliendo spazio sonoro al bassista.

Ma quante mani si usano? Che parti suono con la sinistra? Perdonate le domande un po' generiche, immagino che dipenda dal pezzo, ma in un contesto pop l'insieme è spesso già bello pieno. Sto indietro? Faccio piccoli interventi?
Steruny 09-10-20 08.44
@ JoelFan
Ogni volta che facciamo i "nostri" arrangiamenti di cover col gruppo, quindi durante le prove, mi ritrovo a chiedermi come organizzare le mie parti.

A parte gli interventi comandati, come i soli, i riff specifici, e quelle parti che devono somigliare ai pezzi veri, ho da discutere (con me stesso e non solo) di che fare con le due mani, durante l'accompagnamento del pezzo.

A volte mi dicono: tagliati la mano sinistra!
Essendo di estrazione rock, con la sinistra spesso faccio le ottave o arpeggi, togliendo spazio sonoro al bassista.

Ma quante mani si usano? Che parti suono con la sinistra? Perdonate le domande un po' generiche, immagino che dipenda dal pezzo, ma in un contesto pop l'insieme è spesso già bello pieno. Sto indietro? Faccio piccoli interventi?
Bella domanda.
Come dici tu dipende anche dal genere che si suona
In ogni caso , tastiere mai invadenti, come fanno i chitarristi 😂 , volumi equilibrati e il volume al limite vai in su sugli assoli.
maxpiano69 09-10-20 09.04
@ JoelFan
Ogni volta che facciamo i "nostri" arrangiamenti di cover col gruppo, quindi durante le prove, mi ritrovo a chiedermi come organizzare le mie parti.

A parte gli interventi comandati, come i soli, i riff specifici, e quelle parti che devono somigliare ai pezzi veri, ho da discutere (con me stesso e non solo) di che fare con le due mani, durante l'accompagnamento del pezzo.

A volte mi dicono: tagliati la mano sinistra!
Essendo di estrazione rock, con la sinistra spesso faccio le ottave o arpeggi, togliendo spazio sonoro al bassista.

Ma quante mani si usano? Che parti suono con la sinistra? Perdonate le domande un po' generiche, immagino che dipenda dal pezzo, ma in un contesto pop l'insieme è spesso già bello pieno. Sto indietro? Faccio piccoli interventi?
Se parliamo di contesto pop (ma vale in generale) si può anche non suonare nulla in certi momenti, ad esempio ci sono brani in cui (nell'originale) le tastiere entrano solo dalla seconda strofa o addirittura solo sul ritornello (e magari per parti semplici/secondarie) e va benissimo così.

Solo per usare un esempio noto a tutti, pensa ai tastieristi e gli orchestrali di Sanremo, nella maggioranza dei casi non suonano costantemente durante tutto il pezzo, anzi ...

Bisogna suonare "per il brano" (originale o riarrangiato che sia) non "per se" o "per far sentire il mio strumento", bisogna fare "la propria parte" (intesa in senso strumentale e di partitura) ed essere capaci di spostare l'attenzione sul far funzionare l'insieme, non suonare per autocompiacersi o voler (esplicitamente o inconsciamente) sempre dimostrare di "essere bravi"; perchè bravo è anche il gonghista che da solo 1 colpo ad inizio o fine pezzo, ma lo da in modo che sia perfetto per tempismo/intensità/durata...

Come regola generale, nel fare dei propri arrangiamenti è sempre meglio "togliere" (note, parti) che aggiungere, che ad aggiungere si fa sempre in tempo (e meno fatica) in seguito, se proprio necessario.
Bassoforte 09-10-20 09.14
@ maxpiano69
Se parliamo di contesto pop (ma vale in generale) si può anche non suonare nulla in certi momenti, ad esempio ci sono brani in cui (nell'originale) le tastiere entrano solo dalla seconda strofa o addirittura solo sul ritornello (e magari per parti semplici/secondarie) e va benissimo così.

Solo per usare un esempio noto a tutti, pensa ai tastieristi e gli orchestrali di Sanremo, nella maggioranza dei casi non suonano costantemente durante tutto il pezzo, anzi ...

Bisogna suonare "per il brano" (originale o riarrangiato che sia) non "per se" o "per far sentire il mio strumento", bisogna fare "la propria parte" (intesa in senso strumentale e di partitura) ed essere capaci di spostare l'attenzione sul far funzionare l'insieme, non suonare per autocompiacersi o voler (esplicitamente o inconsciamente) sempre dimostrare di "essere bravi"; perchè bravo è anche il gonghista che da solo 1 colpo ad inizio o fine pezzo, ma lo da in modo che sia perfetto per tempismo/intensità/durata...

Come regola generale, nel fare dei propri arrangiamenti è sempre meglio "togliere" (note, parti) che aggiungere, che ad aggiungere si fa sempre in tempo (e meno fatica) in seguito, se proprio necessario.
Argomento parecchio interessante anche per me. Personalmente sto preparando una scaletta di brani di proporre per la formazione di un nuovo gruppo se e quando il Covid diventerà meno minaccioso: ad esempio sono sempre indeciso sul quanto usare i sampler per riff ed altri "elementi decorativi" ma ho poca idea della misura giusta.
zerinovic 09-10-20 09.40
va un pò al bisogno, ci sono volte dove proprio non suoni.ed altri che due mani non bastano. quello di non essere invadente, é una particolarità da discutere anche con il gruppo.ed é molto difficile da sistemare, dipende dalle persone coinvolte.
Dallaluna69 09-10-20 10.16
Argomento molto interessante.
La maggior parte dei tastieristi hanno formazione pianistica e il pianoforte tende a "bastare a se stesso"
Ma quando suoniamo in gruppo il discorso cambia.
E cambia ulteriormente a seconda dello strumento che stiamo emulando, perché il tastierista spesso fa anche la parte di organo, di synth, archi e così via.
Un buon esempio, secondo me, sono i video di Marcoballa con le sue varie band che si trovano su YouTube. Specie in quelli in sala prove, è possibile vedere quando entra e cosa fa.
paolo_b3 09-10-20 10.19
@ maxpiano69
Se parliamo di contesto pop (ma vale in generale) si può anche non suonare nulla in certi momenti, ad esempio ci sono brani in cui (nell'originale) le tastiere entrano solo dalla seconda strofa o addirittura solo sul ritornello (e magari per parti semplici/secondarie) e va benissimo così.

Solo per usare un esempio noto a tutti, pensa ai tastieristi e gli orchestrali di Sanremo, nella maggioranza dei casi non suonano costantemente durante tutto il pezzo, anzi ...

Bisogna suonare "per il brano" (originale o riarrangiato che sia) non "per se" o "per far sentire il mio strumento", bisogna fare "la propria parte" (intesa in senso strumentale e di partitura) ed essere capaci di spostare l'attenzione sul far funzionare l'insieme, non suonare per autocompiacersi o voler (esplicitamente o inconsciamente) sempre dimostrare di "essere bravi"; perchè bravo è anche il gonghista che da solo 1 colpo ad inizio o fine pezzo, ma lo da in modo che sia perfetto per tempismo/intensità/durata...

Come regola generale, nel fare dei propri arrangiamenti è sempre meglio "togliere" (note, parti) che aggiungere, che ad aggiungere si fa sempre in tempo (e meno fatica) in seguito, se proprio necessario.
Ti quoto. Come dice la firma dell'amico Giosanta "less is more" o, se preferite, meglio suonare poco e passare per "scarsi" che suonare molto e dimostrare di esserlo. emo
Poi è vero che dipende dal genere. Se fai il classico "anni 80" il rischio di restare con le mani in mano non si pone.
Comunque gli accompagnamenti, soprattutto di pianoforte, li faccio a due mani, la sx un'ottava sopra al basso limitandomi alla fondamentale dell'accordo (che può essere anche la III o la V o quel che serve a seconda dell'intavolatura armonica).
angelo72 09-10-20 11.03
@ maxpiano69
Se parliamo di contesto pop (ma vale in generale) si può anche non suonare nulla in certi momenti, ad esempio ci sono brani in cui (nell'originale) le tastiere entrano solo dalla seconda strofa o addirittura solo sul ritornello (e magari per parti semplici/secondarie) e va benissimo così.

Solo per usare un esempio noto a tutti, pensa ai tastieristi e gli orchestrali di Sanremo, nella maggioranza dei casi non suonano costantemente durante tutto il pezzo, anzi ...

Bisogna suonare "per il brano" (originale o riarrangiato che sia) non "per se" o "per far sentire il mio strumento", bisogna fare "la propria parte" (intesa in senso strumentale e di partitura) ed essere capaci di spostare l'attenzione sul far funzionare l'insieme, non suonare per autocompiacersi o voler (esplicitamente o inconsciamente) sempre dimostrare di "essere bravi"; perchè bravo è anche il gonghista che da solo 1 colpo ad inizio o fine pezzo, ma lo da in modo che sia perfetto per tempismo/intensità/durata...

Come regola generale, nel fare dei propri arrangiamenti è sempre meglio "togliere" (note, parti) che aggiungere, che ad aggiungere si fa sempre in tempo (e meno fatica) in seguito, se proprio necessario.
il paragone dei tastieristi di sanremo lascia il tempo che trova...
lì c'è l'orchestra a cui sono dedicate le parti di archi, fiati ecc... che in un gruppo di solito fa il tastierista, quindi se sei l'unico tastierista nel gruppo e hai quelle parti devi suonare sempre
Jackcats73 09-10-20 11.14
@ JoelFan
Ogni volta che facciamo i "nostri" arrangiamenti di cover col gruppo, quindi durante le prove, mi ritrovo a chiedermi come organizzare le mie parti.

A parte gli interventi comandati, come i soli, i riff specifici, e quelle parti che devono somigliare ai pezzi veri, ho da discutere (con me stesso e non solo) di che fare con le due mani, durante l'accompagnamento del pezzo.

A volte mi dicono: tagliati la mano sinistra!
Essendo di estrazione rock, con la sinistra spesso faccio le ottave o arpeggi, togliendo spazio sonoro al bassista.

Ma quante mani si usano? Che parti suono con la sinistra? Perdonate le domande un po' generiche, immagino che dipenda dal pezzo, ma in un contesto pop l'insieme è spesso già bello pieno. Sto indietro? Faccio piccoli interventi?
Come già detto da altri in un contesto pop rock sempre meglio togliere. Ascoltare molto gli altri aiuta a trovare il proprio spazio poi dipende dal genere specifico, da quanti siete, ecc

Giusto perché non te lo ha ancora consigliato nessuno prova a utilizzare le voicing.
d_phatt 09-10-20 11.27
paolo_b3 ha scritto:
meglio suonare poco e passare per "scarsi" che suonare molto e dimostrare di esserlo

Ahahah mi hai fatto crepare dalle risate emo

Comunque sì, è la musica stessa e il modo in cui è organizzata/strutturata a dirci quando suonare (e cosa), e quando no. L'importante è suonare solo cose che aggiungono valore al brano e lo rispettano, e se non è il momento giusto starsene in secondo piano o non suonare affatto. Anche qui sta il gusto e la sensibilità di un musicista...
Senza contare che un intervento di tastiera che arriva dal nulla ed è bello e ci sta bene, si fa notare e gustare molto di più di un sottofondo costante e sovrabbondante (quando non fastidioso). Ovviamente vale anche per gli altri strumenti...
SimonKeyb 09-10-20 11.34
per il pop ok due mani però tipicamente per suonare due timbri su registri medio-alti (quindi split o tastiera doppia): sx comping statico e ritmico, dx abbellimenti vari/lead

Col pianoforte non ho paura di sparare dei belli accordi pieni nei ritornelli, caricando al basso un ottavone tanto per fare tremare i chitarristi e fare capire alla gente chi è che comanda emo da usarsi con parsimonia, dosando la dinamica per non seppellire gli altri.

PS: il mio riferimento pop sono i Jamiroquai quanto ad arrangiamenti tastieristici
anonimo 09-10-20 11.50
@ JoelFan
Ogni volta che facciamo i "nostri" arrangiamenti di cover col gruppo, quindi durante le prove, mi ritrovo a chiedermi come organizzare le mie parti.

A parte gli interventi comandati, come i soli, i riff specifici, e quelle parti che devono somigliare ai pezzi veri, ho da discutere (con me stesso e non solo) di che fare con le due mani, durante l'accompagnamento del pezzo.

A volte mi dicono: tagliati la mano sinistra!
Essendo di estrazione rock, con la sinistra spesso faccio le ottave o arpeggi, togliendo spazio sonoro al bassista.

Ma quante mani si usano? Che parti suono con la sinistra? Perdonate le domande un po' generiche, immagino che dipenda dal pezzo, ma in un contesto pop l'insieme è spesso già bello pieno. Sto indietro? Faccio piccoli interventi?
hai un esempio di brano dove il basso della tastiera ed il basso potrebbero entrare in conflitto?
JoelFan 09-10-20 13.03
@ anonimo
hai un esempio di brano dove il basso della tastiera ed il basso potrebbero entrare in conflitto?
Se suono "I wish" di Stevie oppure "Via" di Baglioni con il piano elettrico faccio il giro di basso (in I Wish) e le ottave (in Via) o non le faccio (oltre agli accordi con la mano destra)?
Tipicamente il suono di piano elettrico è un poco ingombrante in basso, cioè si sovrappone in termini di frequenze al basso elettrico.
1paolo 09-10-20 13.21
JoelFan ha scritto:
il suono di piano elettrico è un poco ingombrante in basso, cioè si sovrappone in termini di frequenze al basso elettrico

E' vero, io ho avuto discussioni col bassista nella cover band dei Pink Floyd in cui suonavo.. ma come si fa a suonare una parte di piano elettrico senza usare la sinistra? Non credo che Wright lo facesse emo
anonimo 09-10-20 13.27
stavo ascoltando l'introduzione di via ed a me sembra che piano elettrico, sinth e basso si sentono distintamente sugli altoparlanti di un PC.
wildcat80 09-10-20 14.29
Discorso tutt'altro che banale.
Quando suonavo soul music, r&b, blues et similia, a parte frasi specifiche, ho quasi sempre fatto comping con la sinistra (molti pezzi del nostro repertorio avevano una forte connotazione blues ed era piuttosto immediato trovare la quadra), più che altro per tenermi un groove di base su cui articolare il fraseggio.
Il basso era libero e io non pestato i piedi a nessuno.
maxpiano69 09-10-20 15.01
@ angelo72
il paragone dei tastieristi di sanremo lascia il tempo che trova...
lì c'è l'orchestra a cui sono dedicate le parti di archi, fiati ecc... che in un gruppo di solito fa il tastierista, quindi se sei l'unico tastierista nel gruppo e hai quelle parti devi suonare sempre
Forse non hai colto del tutto il senso che volevo dare a quel paragone, che è legato al concetto di "ognuno suona la sua parte" (piccola o grande che sia). Sul resto di quel che dici, allora dovremmo dire parimenti che anche il tastierista più abile potrebbe non avere abbastanza mani/dita per replicare tutte le parti un'orchestra fedelmente, viceversa (a meno di tagliarne qualcuna e/o riarrangiarla e torniamo al punto di non complicare troppo l'arrangiamento)
emidio 10-10-20 08.18
@ maxpiano69
Se parliamo di contesto pop (ma vale in generale) si può anche non suonare nulla in certi momenti, ad esempio ci sono brani in cui (nell'originale) le tastiere entrano solo dalla seconda strofa o addirittura solo sul ritornello (e magari per parti semplici/secondarie) e va benissimo così.

Solo per usare un esempio noto a tutti, pensa ai tastieristi e gli orchestrali di Sanremo, nella maggioranza dei casi non suonano costantemente durante tutto il pezzo, anzi ...

Bisogna suonare "per il brano" (originale o riarrangiato che sia) non "per se" o "per far sentire il mio strumento", bisogna fare "la propria parte" (intesa in senso strumentale e di partitura) ed essere capaci di spostare l'attenzione sul far funzionare l'insieme, non suonare per autocompiacersi o voler (esplicitamente o inconsciamente) sempre dimostrare di "essere bravi"; perchè bravo è anche il gonghista che da solo 1 colpo ad inizio o fine pezzo, ma lo da in modo che sia perfetto per tempismo/intensità/durata...

Come regola generale, nel fare dei propri arrangiamenti è sempre meglio "togliere" (note, parti) che aggiungere, che ad aggiungere si fa sempre in tempo (e meno fatica) in seguito, se proprio necessario.
Era da tanto che non leggevo su TS un intervento così puntuale... Grazie, Max.
Saper suonare in live significa anche sapere quando non suonare.
Detto questo, ma chi lo dice che i bassi fatti dal tastierista debbano per forza sovrapporsi negativamente a quelli prodotti dal bassista? È molto importante suonare le note giuste e con il giusto ritmo (ovviamente), ma è importantissimo anche trovare il suono giusto, o equalizzare (se necessario) fino a ottenere frequenze che non disturbino la zona occupata dal basso vero.
Per me un esempio su tutti, e che rasenta la perfezione in contesti pop/rock, è l’intro di “The best” di Tina Turner... Quei bassi fatti con il pianoforte, mentre il basso suona la sua parte, non solo non si sovrappongono in maniera perniciosa, ma sono imho la cosa più figa della canzone. In quel caso il suono di piano è talmente “secco” e appuntito, che non entra mai in conflitto e anzi, sbuca.
toniz1 10-10-20 09.50
@ emidio
Era da tanto che non leggevo su TS un intervento così puntuale... Grazie, Max.
Saper suonare in live significa anche sapere quando non suonare.
Detto questo, ma chi lo dice che i bassi fatti dal tastierista debbano per forza sovrapporsi negativamente a quelli prodotti dal bassista? È molto importante suonare le note giuste e con il giusto ritmo (ovviamente), ma è importantissimo anche trovare il suono giusto, o equalizzare (se necessario) fino a ottenere frequenze che non disturbino la zona occupata dal basso vero.
Per me un esempio su tutti, e che rasenta la perfezione in contesti pop/rock, è l’intro di “The best” di Tina Turner... Quei bassi fatti con il pianoforte, mentre il basso suona la sua parte, non solo non si sovrappongono in maniera perniciosa, ma sono imho la cosa più figa della canzone. In quel caso il suono di piano è talmente “secco” e appuntito, che non entra mai in conflitto e anzi, sbuca.
Bella discussione. Concordo quanto detto dei miei precedenti colleghi. Soprattutto da Emidio e max... aggiungendo che come SimoneKeyb... col genere che facevo io spesso e volentieri nella sinistra, nella zona coperta dal mignolo) raddoppiavo con bass pedal bello presente :D quando il pezzo lo richiedeva (cover Marillion, Genesis, Yes...) come a volte mi capitava di suonare con due dita e basta con la destra...
bisogna capire cosa richiede il brano, la gente con cui suoni e se un certo livello di "personalizzazione" ci può stare addirittura meglio... in qualche sezione (avendo avuto io un bravo chitarrista) lasciavo a lui più spazio perché ci inseriva cose carine...

detto ciò... ci vuole equilibrio e parlare con i membri del gruppo... nessuno si deve imporre ma si deve puntare al miglior risultato per i pubblico (per me)... se ciò prevede che suoni 2 dita... fai quello... se invece è meglio "riempire tutto"... VAI E COLPISCI! 😅😅😅
wildcat80 10-10-20 11.05
Se ti può consolare, durante il lockdown ho scritto un pezzo che mi ha dato parecchi grattacapi su come adattarlo live perché mi sono lasciato prendere la mano ed è venuto fuori un arrangiamento per organo e synth che così com'è pensato è insuonabile con 2 mani, ma ne servirebbero 4.