Trump 47° presidente USA

paolo_b3 31-07-25 23.14
@ stesgarbi
paolo_b3 ha scritto:
E a pensare che fu proprio Gianni Agnelli (l'avvocato) a favorire un sindacato confederato

E Vero, lo ricordo bene.
Ma pensiamoci un attimo.... chi ne ha tratto davvero vantaggio? Chi si trovò molto, ma molto denaro di sovvenzioni statali in tasca? Chi davvero trasse vantaggio dalla contrattazione collettiva?
Ora la ex Fiat è una multinazionale praticamente Francese con sede in Olanda, con pochissima produzione in Italia.
Mi viene in mente il film di Woody Allen "Prendi i soldi e scappa". emoemo

E in questi decenni di delocalizzazione industriale della ex Fiat, cosa ha fatto il sindacato confederale? Mi pare sia stato a guardare in un silenzio forse ebete.... o magari connivente?.emo
E l'attuale segretario della CGIL mi pare si occupi più di far politica che dei problemi dei lavoratori, visto che solo da quando il centro-sinistra è all'opposizione, tra una manifestazione di piazza contro il Governo e l'altra, sventola quel salario minimo che nei trent'anni passati non ha mai proposto, senza neppure accorgersi che i famosi "9 euro" indicati alla fine del 2022 sono rimasti gli stessi, nonostante l'inflazione emo..
E, guarda caso, di chi è la proprietà di due delle più importanti e storiche testate giornalistiche che appoggiano l'operato della CGIL ?
Torno a dire che hai perfettamente ragione sui poteri forti.
Il problema del sindacato, non solo della CGIL, è riconosciuto sostanzialmente da tutti, a partire dai sindacalisti stessi. Nella sostanza il problema nasce dal fatto che i sindacati si sono agganciati ai partiti politici. In particolare la CGIL, che oggi gravita nell'orbita del PD, deve scontare il fio di politiche sul lavoro poco lungimiranti quali la Legge Treu ed il Job act. Forse nella CISL il problema nemmeno se lo pongono.
Per come la vedo, Maurizio Landini è il tentativo di rifarsi una verginità, ma siamo in zona Cesarini, se non proprio a tempo scaduto.
Detto ciò non possiamo ascrivere ai sindacati ed in particolare alla CGIL, tutte le colpe dei problemi Italiani.
stesgarbi 01-08-25 00.12
paolo_b3 ha scritto:
Detto ciò non possiamo ascrivere ai sindacati ed in particolare alla CGIL, tutte le colpe dei problemi Italiani.

Certamente, Paolo.
Le responsabilità sono molteplici, stratificate nel tempo e riguardano tutti i comparti istituzionali.
Ciò non di meno, le colpe dei tre Sindacati Confederali, in quanto "comparativamente più rappresentativi a livello nazionale" come dice la Legge, rimangono gravi.

Si pensi solo al fatto che le associazioni sindacali esistono con la funzione precipua (ed essenziale in una democrazia) di tutelare i diritti e i legittimi interessi dei lavoratori, a cominciare dalla conservazione dei posti di lavoro, passando per le questioni salariali, le condizioni di lavoro, la sicurezza ecc. ecc. .
Disattendere a questo mandato, per me rimane una colpa grave ed inescusabile.

La richiesta di un salario minimo imposto per legge, poi, a mio parere rappresenta un'intrinseca eppur chiara ammissione dei fallimento della Contrattazione Collettiva.
E pensare che, un tempo, proprio la contrattazione collettiva rappresentava uno dei cardini dell'equilibrio sociale, uno strumento fondamentale dei "contrappeso" sindacale al potere datoriale, al punto tale che - in mancanza di un criterio legale applicativo dell'art. 36 della Costituzione - la Giurisprudenza del Lavoro concordemente individuò proprio nei CCNL il criterio determinativo della "retribuzione proporzionata" .
paolo_b3 01-08-25 08.54
@ stesgarbi
paolo_b3 ha scritto:
Detto ciò non possiamo ascrivere ai sindacati ed in particolare alla CGIL, tutte le colpe dei problemi Italiani.

Certamente, Paolo.
Le responsabilità sono molteplici, stratificate nel tempo e riguardano tutti i comparti istituzionali.
Ciò non di meno, le colpe dei tre Sindacati Confederali, in quanto "comparativamente più rappresentativi a livello nazionale" come dice la Legge, rimangono gravi.

Si pensi solo al fatto che le associazioni sindacali esistono con la funzione precipua (ed essenziale in una democrazia) di tutelare i diritti e i legittimi interessi dei lavoratori, a cominciare dalla conservazione dei posti di lavoro, passando per le questioni salariali, le condizioni di lavoro, la sicurezza ecc. ecc. .
Disattendere a questo mandato, per me rimane una colpa grave ed inescusabile.

La richiesta di un salario minimo imposto per legge, poi, a mio parere rappresenta un'intrinseca eppur chiara ammissione dei fallimento della Contrattazione Collettiva.
E pensare che, un tempo, proprio la contrattazione collettiva rappresentava uno dei cardini dell'equilibrio sociale, uno strumento fondamentale dei "contrappeso" sindacale al potere datoriale, al punto tale che - in mancanza di un criterio legale applicativo dell'art. 36 della Costituzione - la Giurisprudenza del Lavoro concordemente individuò proprio nei CCNL il criterio determinativo della "retribuzione proporzionata" .
Per quanto riguarda la rappresentatività sindacale, già dagli anni 80 sono comparse sigle nuove, ne cito una per tutte, i COBAS. credo che dovranno assumersi le loro responsabilità al pari dei "confederati".

Per il salario minimo invece non sono d'accordo con te, il salario minimo non deve e non può sostituirsi alla contrattazione collettiva ed aziendale, che riguarda aspetti più ampi ed articolati come, uno per tutti, la sicurezza sul lavoro. Ma anche per la contrattazione economica, pensa a quante aziende non hanno una rappresentanza sindacale, spesso perchè osteggiata dal datore di lavoro.
Ovidio 01-08-25 14.09
paolo_b3 ha scritto:
Cosa ti fa pensare che un figlio di Berlusconi voglia candidarsi in politica

Le sue dichiarazioni di poco tempo fa e l'endorsement di LaRussa l'altro ieri

paolo_b3 ha scritto:
quali sono gli effetti negativi che potrebbero prodursi

No comment emo
stesgarbi 01-08-25 15.37
paolo_b3 ha scritto:
Per quanto riguarda la rappresentatività sindacale, già dagli anni 80 sono comparse sigle nuove, ne cito una per tutte, i COBAS. credo che dovranno assumersi le loro responsabilità al pari dei "confederati".

Concordo con te per quanto riguarda la responsabilità dei COBAS e di altre sigle, ma queste nacquero proprio per sopperire a certe "carenze" ormai riscontrabili nel tradizionale Sindacato Confederale.

E più che mai oggi, vale il fatto che quando il Sindacato guarda troppo ai palazzi della in politica e sta troppo poco nelle fabbriche, non adempie correttamente al proprio mandato.

paolo_b3 ha scritto:
Per il salario minimo invece non sono d'accordo con te, il salario minimo non deve e non può sostituirsi alla contrattazione collettiva ed aziendale, che riguarda aspetti più ampi ed articolati come, uno per tutti, la sicurezza sul lavoro. Ma anche per la contrattazione economica, pensa a quante aziende non hanno una rappresentanza sindacale, spesso perchè osteggiata dal datore di lavoro.

Paolo, concordo in pieno sul fatto che il salario minimo non dovrebbe sostituirsi alla contrattazione collettiva, non solo per il salario, ma anche per le ragioni che tu hai citato.

E' anche vero che, fino ad ora, abbiamo parlato del tema dei salari, per cui mi riferivo a quello.

Considera, inoltre, che le priorità di un lavoratore dipendente partono sempre da quanto porta a casa per mantenere sè stesso e la famiglia.
L'azienda può creare un ambiente lavorativo sicurissimo e degno di un hotel a 5 stelle, dove i dipendenti sono coccolati (il mio è un esempio "iperbolico", non corrisponde alla realtà ovviamente).... Ma se il lavoratore torna a casa e non sa come arrivare a fine mese, siamo punto e d'accapo.
Del resto, nella Storia le rivoluzioni sono sempre nate, in primo luogo, per una questione di "pane che non si hanno soldi abbastanza per comprarlo".
Certo, temi come la sicurezza, la formazione, l'ambiente di lavoro, il trattamento umano sono importantissimi (soprattutto la sicurezza) tuttavia, in queste materie vi è già un copioso intervento legislativo e di consolidata interpretazione giurisprudenziale, per cui la contrattazione collettiva assume un ruolo più che altro in funzione "migliorativa" rispetto a quanto già previsto dal legislatore ed applicato nei tribunali.
Parlando di sicurezza, ad esempio - tema fondamentale perchè riguarda il diritto alla vita - il problema non è la contrattazione collettiva, nè l'assenza di leggi.
Mancano i controlli, vi è carenza di personale qualificato nei servizi (Ispettorati) preposti alla verifica preventiva del rispetto delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (in primis L. 81/2008).
Il problema è che le verifiche ormai si fanno ex post, cioè quando l'incidente è già avvenuto, mentre le ispezioni preventive sono sempre più rare.
Ci vorrebbero più sedi di ispettorato, si dovrebbero assumere più ispettori.... ma qui si torna al solito "collo di bottiglia": siamo un Paese pieno di debiti, in una UE incapace di affrontare i temi sociali che si preoccupa solo del rispetto di rigidi parametri finanziari...... e quindi non ci sono i soldini.

Anche qui, tuttavia, mi permetto una critica: una maggiore e più seria presenza "fisica" del Sindacato nelle aziende (anzichè nelle piazze politiche o nelle stanze dei partiti) certamente gioverebbe al rispetto delle normative a tutela dei lavoratori e degli accordi integrativi stabiliti dai CCNL.

Sai Paolo, come avvocato seguo le aziende e, quindi, tra le mie specializzazioni vi è quella del diritto del Lavoro. Beh ti assicuro che ne ho viste parecchie di porcherie, inclusi certi "inciuci" tra dirigenza e rappresentanti sindacali..... mah.....emo
paolo_b3 01-08-25 21.11
@ stesgarbi
paolo_b3 ha scritto:
Per quanto riguarda la rappresentatività sindacale, già dagli anni 80 sono comparse sigle nuove, ne cito una per tutte, i COBAS. credo che dovranno assumersi le loro responsabilità al pari dei "confederati".

Concordo con te per quanto riguarda la responsabilità dei COBAS e di altre sigle, ma queste nacquero proprio per sopperire a certe "carenze" ormai riscontrabili nel tradizionale Sindacato Confederale.

E più che mai oggi, vale il fatto che quando il Sindacato guarda troppo ai palazzi della in politica e sta troppo poco nelle fabbriche, non adempie correttamente al proprio mandato.

paolo_b3 ha scritto:
Per il salario minimo invece non sono d'accordo con te, il salario minimo non deve e non può sostituirsi alla contrattazione collettiva ed aziendale, che riguarda aspetti più ampi ed articolati come, uno per tutti, la sicurezza sul lavoro. Ma anche per la contrattazione economica, pensa a quante aziende non hanno una rappresentanza sindacale, spesso perchè osteggiata dal datore di lavoro.

Paolo, concordo in pieno sul fatto che il salario minimo non dovrebbe sostituirsi alla contrattazione collettiva, non solo per il salario, ma anche per le ragioni che tu hai citato.

E' anche vero che, fino ad ora, abbiamo parlato del tema dei salari, per cui mi riferivo a quello.

Considera, inoltre, che le priorità di un lavoratore dipendente partono sempre da quanto porta a casa per mantenere sè stesso e la famiglia.
L'azienda può creare un ambiente lavorativo sicurissimo e degno di un hotel a 5 stelle, dove i dipendenti sono coccolati (il mio è un esempio "iperbolico", non corrisponde alla realtà ovviamente).... Ma se il lavoratore torna a casa e non sa come arrivare a fine mese, siamo punto e d'accapo.
Del resto, nella Storia le rivoluzioni sono sempre nate, in primo luogo, per una questione di "pane che non si hanno soldi abbastanza per comprarlo".
Certo, temi come la sicurezza, la formazione, l'ambiente di lavoro, il trattamento umano sono importantissimi (soprattutto la sicurezza) tuttavia, in queste materie vi è già un copioso intervento legislativo e di consolidata interpretazione giurisprudenziale, per cui la contrattazione collettiva assume un ruolo più che altro in funzione "migliorativa" rispetto a quanto già previsto dal legislatore ed applicato nei tribunali.
Parlando di sicurezza, ad esempio - tema fondamentale perchè riguarda il diritto alla vita - il problema non è la contrattazione collettiva, nè l'assenza di leggi.
Mancano i controlli, vi è carenza di personale qualificato nei servizi (Ispettorati) preposti alla verifica preventiva del rispetto delle leggi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (in primis L. 81/2008).
Il problema è che le verifiche ormai si fanno ex post, cioè quando l'incidente è già avvenuto, mentre le ispezioni preventive sono sempre più rare.
Ci vorrebbero più sedi di ispettorato, si dovrebbero assumere più ispettori.... ma qui si torna al solito "collo di bottiglia": siamo un Paese pieno di debiti, in una UE incapace di affrontare i temi sociali che si preoccupa solo del rispetto di rigidi parametri finanziari...... e quindi non ci sono i soldini.

Anche qui, tuttavia, mi permetto una critica: una maggiore e più seria presenza "fisica" del Sindacato nelle aziende (anzichè nelle piazze politiche o nelle stanze dei partiti) certamente gioverebbe al rispetto delle normative a tutela dei lavoratori e degli accordi integrativi stabiliti dai CCNL.

Sai Paolo, come avvocato seguo le aziende e, quindi, tra le mie specializzazioni vi è quella del diritto del Lavoro. Beh ti assicuro che ne ho viste parecchie di porcherie, inclusi certi "inciuci" tra dirigenza e rappresentanti sindacali..... mah.....emo
Si mi rendo conto di quello che dici, capisco la tua posizione lavorativa e la rispetto, ma da un punto di vista epistemologico ti consiglio di utilizzare un metro più indulgente, in altre parole di essere più politico.
stesgarbi 02-08-25 13.33
paolo_b3 ha scritto:
, ma da un punto di vista epistemologico ti consiglio di utilizzare un metro più indulgente, in altre parole di essere più politico.

Mah..... direi che la filosofia scientifica qui ha ben poco a che fare. Il "Cipputi" di un tempo Ti avrebbe guardato con occhi straniti e sguardo interrogativo: "epistemoche?..... Vuol dire che mi aumentano la paga il 27?" emoemoemoemoemo

Sai, la mia posizione lavorativa non crea le mie idee, ma mi permette di vedere di persona certe situazioni e spesso mi ha portato ad assumere posizioni fortemente critiche nei riguardi di Aziende che pure ho difeso nei tribunali.
E proprio l'esperienza sul campo, ad esempio, mi ha convinto che il tema dei salari bassi è ormai cruciale nel nostro Paese.

Tornando al Sindacato, guardando la cosa da un ' "ottica politica", direi che proprio qui sta il punto.
Non dico che il Sindacato non debba occuparsi anche di temi politici, anzi, credo che le questioni riguardanti la tutela dei Lavoratori abbiano molti aspetti contigui alla politica.
E tuttavia, ribadisco convintamente che, oggi, nel Sindacato vi è troppa politica e troppo poca presenza nelle fabbriche.
Il chè ormai è innegabile visto, ad esempio, l'affannoso tentativo di Landini di recuperare "in zona cesarini", come anche tu hai notato.

Ed è altrettanto innegabile che, se oggi ci troviamo con delocalizzazioni, fabbriche che chiudono, i salari più bassi d'Europa, perdita del potere di acquisto dei dipendenti, vuol dire che qualcosa non ha funzionato in chi aveva il compito di difendere i lavoratori.
paolo_b3 02-08-25 13.43
@ stesgarbi
paolo_b3 ha scritto:
, ma da un punto di vista epistemologico ti consiglio di utilizzare un metro più indulgente, in altre parole di essere più politico.

Mah..... direi che la filosofia scientifica qui ha ben poco a che fare. Il "Cipputi" di un tempo Ti avrebbe guardato con occhi straniti e sguardo interrogativo: "epistemoche?..... Vuol dire che mi aumentano la paga il 27?" emoemoemoemoemo

Sai, la mia posizione lavorativa non crea le mie idee, ma mi permette di vedere di persona certe situazioni e spesso mi ha portato ad assumere posizioni fortemente critiche nei riguardi di Aziende che pure ho difeso nei tribunali.
E proprio l'esperienza sul campo, ad esempio, mi ha convinto che il tema dei salari bassi è ormai cruciale nel nostro Paese.

Tornando al Sindacato, guardando la cosa da un ' "ottica politica", direi che proprio qui sta il punto.
Non dico che il Sindacato non debba occuparsi anche di temi politici, anzi, credo che le questioni riguardanti la tutela dei Lavoratori abbiano molti aspetti contigui alla politica.
E tuttavia, ribadisco convintamente che, oggi, nel Sindacato vi è troppa politica e troppo poca presenza nelle fabbriche.
Il chè ormai è innegabile visto, ad esempio, l'affannoso tentativo di Landini di recuperare "in zona cesarini", come anche tu hai notato.

Ed è altrettanto innegabile che, se oggi ci troviamo con delocalizzazioni, fabbriche che chiudono, i salari più bassi d'Europa, perdita del potere di acquisto dei dipendenti, vuol dire che qualcosa non ha funzionato in chi aveva il compito di difendere i lavoratori.
Si si ero "semiserio"... emoemoemo

Se vogliamo fare la critica delle critiche ai sindacati, ma tutti, è che col tempo sono diventati un potere ed hanno imboccato la strada del conservativismo. Ma puntare il dito contro i confederati non aiuta a migliorare questo paese, qui tutti se ne approfittano quando possono, non ti devi aspettare deroghe da nessuno.
stesgarbi 02-08-25 13.56
paolo_b3 ha scritto:
Ma puntare il dito contro i confederati

Ma noooo, dai.... non dico che sia colpa solo dei Confederali. Ci mancherebbe.
Su questo sono d'accordo con te.
I vari Sindacati - e parlo di tutte le varie sigle - hanno fatto un po' come i partiti, ciascuno con il proprio "orticello", badando più a conservare la sua fetta (piccola o grande che sia) di potere, che ad occuparsi della difesa dei lavoratori.

P.S.
paolo_b3 ha scritto:
Si si ero "semiserio"...

"semiserio"..... Mi viene in mente la Lettera semiseria di Grisostomo di Giovanni Berchet, che ha dato il nome al mio Liceo.... quenti ricordi.... bei ricordi! emo
Sbaffone 14-09-25 13.10
Alla fine ha mantenuto le promesse come in campagna elettorale, fine dei conflitti in 24h, da quando c’è lui la situazione è migliorata, non ci sono più conflitti
paolo_b3 14-09-25 13.15
@ Sbaffone
Alla fine ha mantenuto le promesse come in campagna elettorale, fine dei conflitti in 24h, da quando c’è lui la situazione è migliorata, non ci sono più conflitti
Tu sui dazi ci hai capito qualcosa?
Sbaffone 15-09-25 21.03
@ paolo_b3
Tu sui dazi ci hai capito qualcosa?
Si sono una tassa per gli americani, i dazi hanno senso quando vuoi limitare la concorrenza estera per favorire le tue aziende, ma se hai bisogno di quei prodotti perché non li produci o perché i componenti li devi acquistare dall’estero diventano una tassa per i tuoi cittadini, perché le aziende scaricano i dazi su i prezzi
paolo_b3 15-09-25 22.34
@ Sbaffone
Si sono una tassa per gli americani, i dazi hanno senso quando vuoi limitare la concorrenza estera per favorire le tue aziende, ma se hai bisogno di quei prodotti perché non li produci o perché i componenti li devi acquistare dall’estero diventano una tassa per i tuoi cittadini, perché le aziende scaricano i dazi su i prezzi
No intendevo se li mette o no, a quanto ammonterebbero queste tariffe... ecc. ecc. ha fatto l'ennesima figura di merda.
Poi che siano tasse per gli americani mi pareva di averlo già detto, magari non saprei dire come si possa stabilire a priori che impatto abbiano sull'economia dei paesi esportatori.
Sbaffone 16-09-25 09.22
@ paolo_b3
No intendevo se li mette o no, a quanto ammonterebbero queste tariffe... ecc. ecc. ha fatto l'ennesima figura di merda.
Poi che siano tasse per gli americani mi pareva di averlo già detto, magari non saprei dire come si possa stabilire a priori che impatto abbiano sull'economia dei paesi esportatori.
I dazi sono già in vigore hanno incassato fino ad ora il doppio rispetto allo scorso anno, mi pare 150/170 miliardi

Il problema è l’inflazione, devono abbassarla perché hanno una montagna di debito in scadenza questo anno, se inflazione non si abbassa powell non taglia i tassi e si ritrovano a pagare un botto di interessi, con i dazi inflazione sale quindi quello che prendono con i dazi lo pagano in interessi sul debito, nel 2025 hanno 9.000 miliardi di debito in scadenza….
paolo_b3 16-09-25 12.57
Sbaffone ha scritto:
I dazi sono già in vigore hanno incassato fino ad ora il doppio rispetto allo scorso anno, mi pare 150/170 miliardi

Ma non glieli avevano bloccati per conflitto di competenze?