anumj ha scritto:
Questo teorema purtroppo, per quanto semplice e legittimo, non è sempre applicabile.
Soprattutto in giappone a fronte di costi molto alti, corrisondono prodotti altrettanto sofisticati, ma delicatissimi e vulnerabili.
Ecco perchè se un tastierista vuole lo strumento monolitico... il "carroarmato" da palco, rinuncia alla estrema versatilità timbrica di un Kronos magari per puntare su Nord Stage2, giusto per fare un esempio.
E' tutto vero quello che dici caro Anumj.
Tuttavia se mi posso permettere una critica a favore del Kronos (dopo la critica sfavorevole che gli ho fatto) è che il Kronos poteva essere veramente una gran macchina anche sotto il profilo "carrarmato" (chiamiamolo così per semplicità).
Sarebbe bastato che:
- Visti gli evidenti problemi della meccanica RH3 (già noti con l'M3) fosse stato dotato di una meccanica più raffinata. Magari non necessariamente migliore, ma almeno estremamente affidabile a qualsiasi tocco/mano.
- Anzichè scrive sul manuale di istruzioni "Attenzione, non staccare la corrente durante il boot" fosse stato dotato di una batteria al Litio come quella di un notebook. E se una non bastava se ne mettevano due.
- Avessero aumentato un po' la dimensione leggibile dei "font" sul display.
- Avessero messo i pads gommosi dell'Oasys e/o dell'M3 anzichè utilizzare quell'accrocchio dei pads virtuali.
Basta.
Con questi accorgimenti il Kronos non avrebbe avuto più apparenti problemi e ne sarebbe risultato una macchina ben fatta.
Non dobbiamo quindi pensare a Kronos come una macchina diversa da un NS2.
Dobbiamo semmai pensarla al contrario, ossia prendere il NS2 come esempio di "macchina robusta", tra virgolette, e applicare tale metodologia anche sul Kronos.
E poco ci importa sapere che il Kronos utilizza componenti da Pc.
Anzi non ci interessa.
Le mainboard da Pc non sono mica dei giocattoli, è roba seria con un'elettronica seria.
Ma la tastiera che utilizza tale elettronica deve saper compensare, con una intelligente progettazione, l'elettronica stessa.
Il che vuol dire... batterie al Litio per garantire un boot a prova di palco o sbalzo elettrico... meccanica che non cilecca le note... display ben leggibile (sicuramente gradito da tutti, soprattutto nel live)... pads fisici (e non virtuali) da maltrattare a piacimento.... e infine una costruzione meccanica ben solida che garantisca allo strumento un'affidabilità da carrarmato.
QUESTO secondo me è il Kronos che tutti si aspettavano.
Per 3700 euro nessuno si aspettava uno strumento "delicato" quanto un Pc casalingo, bensì ci si aspettava un vero strumento musicale che se ne frega dei maltrattamenti, degli sbalzi di tensione, dei viaggi in mare, etc etc.
Insomma una vera ammiraglia capace di valere il suo prezzo non solo come qualità dei suoni, ma soprattutto come costruzione fisica e come affidabilità totale.
Se il Kronos non ottempera a queste condizioni (le condizioni tipiche di uno strumento musicale da usarsi in qualunque condizione possibile) allora quei 3700 euro non li vale più.
Korg quindi ha perso un'occasione: l'occasione di fare lo strumento perfetto.
Poteva fare 31, e invece si è fermata a 29.
Bastava volerlo.
E potevano farlo facilmente, non era fantascienza fare quelle modifiche.
Invece, per chissà qualche motivo, non l'hanno fatto.
Ed è un peccato.
Un grosso peccato.