mark_c ha scritto:
Mi è chiaro quello che intendete ma per i principianti come me servono linee guida, una sorta di binario che ti evita di sbagliare
Come diceva Miles Davis "non temere l'errore: non esiste". Parti da questa, paradossale, ma grande verita', se vuoi fare il jazz, anche con pochissime note, anziche' svolgere compitini corretti, o intestardirti nello scimmiottare scale di trentaduesimi su e giu' per lo strumento.
mark_c ha scritto:
Come già detto, sfruttando lo schema 2 5 1 a me personalmente non escono cose ecclatanti
Le cose "eclatanti" molto difficilmente escono da sole o per sbaglio...
Sono il punto di arrivo (mai definitivo) di un percorso interiore e di studio.
La cosa importante e' sapere sempre cosa stai facendo e perche', e se ha un senso.
I consigli, banali, sono sempre gli stessi:
- ascolta, e insisti su quello che ti piace o ti colpisce, e cerca di rifarlo o trascriverlo.
- se qualcosa, di oggettivamente valido, non ti piace o non ti colpisce forse ancora non la comprendi. Non insistere e trova qualcosa di piu' facile. Ci tornerai piu' in la'.
- prima di suonare con lo strumento su una armonia prova a cantarci un motivo anche semplicissimo, e lo rifai insieme con lo strumento
- studiati bene i temi degli standard, impara le melodie, anche con la voce, prima quelli piu' facili, poi anche qualcosa sul bebop
- metti mano agli Aebersold: sono un grande aiuto.
- fa' che lo studio sia sempre una cosa piacevole, un gioco, e mai un dovere faticoso.
- per quanto possibile, suona con gli altri (possibilmente piu' bravi di te), vai a vedere musica dal vivo e jam session tutte le volte che puoi.
- allena e sviluppa costantemente l'orecchio: nel jazz, senza orecchio, non vai molto lontano
- cura il tempo, il senso della forma e soprattutto della struttura di un brano. Deve diventare un automatismo, senza starci a pensare.