@ wildcat80
Premessa: ognuno fa ciò che vuole con i propri soldi, non voglio finire a parare lì.
Domanda seria: ma cosa te ne fai, nel senso, come li utilizzi? Non fosse altro per il tempo infinito necessario a conoscere a fondo gli strumenti e spremerli a dovere, occorre veramente tanto tempo ed è impossibile conoscerne a fondo così tanti strumenti, peraltro molti recenti.
Io in poco meno di due anni di uso intensivo del Fantom alcune funzionalità non le conosco ancora, quantomeno ciò che non utilizzo (vedi ad esempio il DAW control)
Sono il primo che comprerebbe in lungo e in largo, però mi rendo conto che spazio e tempo mi remano contro.
Avrei più cose di quelle che riesco a conoscere e utilizzare, quindi finirebbe per essere improduttivo investire in altri strumenti.
Senza voler fare una difesa di ufficio, la tua osservazione è pertinente, però converrai con me che la gran parte della strumentazione in mio possesso appartiene agli anni '90, quindi posso dire di averla digerita da un bel pezzo, per quanto strumenti antiquati possono dare ancora molte e molte soddisfazioni, pur conservando una timbrica "datata".
Poi c'è un altro aspetto da tenere in considerazione, il fatto cioè che abbia abbandonato da tempo le velleità del programmatore, quindi utilizzo gli strumenti come un grande serbatoio di timbriche già belle pronte e confezionate. Quelle che mi aggradano le uso, le altre le lascio perdere. Effettuo editing veramente minimali e, 9/10, lavoro principalmente con preset o banchi di suoni di terze parti, rigorosamente acquistati originali.
Poi, c'è anche un altro aspetto: ci sono alcuni strumenti che pur validi, mi hanno deluso e quindi, pur conservandoli, li utilizzo con meno frequenza, uno tra tutti e Roland Fantom EX. Poi ci sono altri strumenti come i Roland serie Boutique, per i quali, a parte D-05 e JD-08, non c'è moltissimo da capire perché la loro programmazione è abbastanza immediata. Ma anche lì, di suoni ce ne sono già abbastanza e pronti.
Inoltre, ogni strumento o gruppo di strumenti, ha le proprie caratteristiche e affinità, tali per cui non è detto che debba sempre utilizzarli tutti contemporaneamente. Ad esempio, per i suoni di archi ed orchestrali ho dovuto necessariamente rivolgermi a librerie specifiche, perché le sorgenti in mio possesso non le ritengo abbastanza realistiche.
Insomma, ho la fortuna di poter scegliere di volta in volta con cosa suonare e cosa suonare, nei limiti del tempo che ho a disposizione.