@ SimonKeyb
michelet ha scritto:
Principalmente colonne sonore,
michelet ha scritto:
L'impostazione dello studio è proprio orientato a quel tipo di sonorità, anche se alcuni apparecchi potrebbero avere anche ulteriori utilizzi.
mi sembrava ti occupassi di quello, è un setup (o esercito) tipico da producer. Interessante la scelta di avere tutte macchine digitali, quale considereresti la pietra miliare? io direi il mks70 con programmer
MKS-70 è l’unico sintetizzatore analogico che possiedo, oltre a Roland SE-02. La storia di questo glorioso expander è un po’ articolata: nel 1987 avevo JX-8P con PG-800 che faceva compagnia a DX7mkI, venduti entrambi per acquistare Korg T1 nel 1991, principalmente perché mi mancava una tastiera pesata. Mentre per DX7mkI non ho avuto alcun rimpianto (che avrei poi sostituito nel 1992 con TG77) per JX-8P mi ero accorto di aver fatto un errore clamoroso. Ho quindi iniziato una lunga ricerca terminata parzialmente nel 2013 con il primo JX-10, visto che la differenza si prezzo con JX-8P non giustificava l’acquisto del secondo. Però questo esemplare di JX-10 proveniva da un musicista che faceva molti concerti ed era in condizioni che si sarebbero rivelate un po’ precarie. Infatti, dopo pochi mesi iniziò a darmi una serie di problemi. Per paura di rimanere a terra, per una combinazione fortunata, trovai qualche anno dopo, un MKS-70 con PG-800 da un concittadino. Per un periodo andai avanti utilizzando entrambi, fino a che, dopo aver fatto sistemare per l’ennesima volta JX-10, lo vendetti ad un tizio toscano. Mi misi ancora alla ricerca di un altro JX-10 e riuscì a trovarlo sempre in provincia di Venezia. A questo installai il kit PWM, portandolo quasi alle potenzialità di un Jupiter 8.
Però il rovescio dellla medaglia di questo sintetizzatore “elaborato” è la difficoltà di programmazione senza un MPG-70 (programmer specifico dal costo elevato) tanto che dopo qualche tempo, valutato che fosse assurdo investire un migliaio di € per un sintetizzatore che vale circa 1500€, decisi di venderlo tramite Reverb ad un tizio di Glasgow (impossibile pensare di venderlo in Italia) qualche settimana prima dell’avvento della Brexit.
Alla fine di tutta questa lunga storia, mi rimane solo MKS-70 che, elaborato attraverso Lexicon MX-400, restituisce sempre un buon suono che si amalgama con quasi tutto. Il conosciutissimo pad “Soundtrack” che non suona esattamente come su JX-8P, ma che comunque può vantare il doppio della polifonia, rimane sempre il mio preferito,