beh il tuo atteggiamento non è proprio il massimo....asterix ha detto una cosa giusta, frullare 4-5 ore al giorno hanon, scale a destra e sinistra etc non è il miglior consiglio che darei a un aspirante pianista.
Nel campo del pianoforte "classico" (chiamiamolo cosi) meglio studiare tanti brani e bene, ci vuole anche la tecnica ma dosata nel modo giusto.
Secondo me per imparare davvero a suonare jazz occorre conoscerne il linguaggio, amarlo, coltivarlo, etc....bisogna fare molto ascolto, trascrivere soli, lavorare sugli standards, sulle scale, sulla pronuncia swing, cercare opportunità per suonare con qualcuno in modo da confrontarsi etc...insomma dedicarci del tempo, come ogni cosa che si vuole fare ad alto livello...poi il metodo per memorizzare le scale se è hanon piuttosto che altri, quello nn è cosi rilevante.
Secondo me tutto l'hanon sulle pentatoniche è inutile forse, almeno io non lo consiglierei, però se a qualcuno ne da giovamento ok, lo faccia pure.
Su questo punto sn d'accordo con asterix al 100%....studiare sugli studi di chopin, clementi, cramer, etc....è la miglior scuola e inoltre nn si tratta di materiale inutile, sono tutti pezzi di altissimo livello, il gradus per me è una delle cose piu meravigliose che la musica pianistica ha conosciuto.
Forse il jazz ha il problema dell'improvvisazione, che però a mio parere deve arrivare anche dalla testa oltre che dalle dite, cioè bisognerebbe prima saper cantare l'improvvisazione dentro di noi, che arrivi da qualche cosa insomma, e per fare cio bisogna conoscerne il linguaggio, no? come posso scrivere una poesia in russo se non conosco il russo? (le scale, l'armonia etc...) però....allora saremmo tutti poeti perchè chiiunque (o quasi) italiano conosce la propria grammatica, però non è detto che abbia automaticamente l'estro poetico, si puo avere un ottima conoscenza della lingua ma nn avere nulla di interessante da dire...ecco che allora secondo me se il jazz non lo vivi, non lo ascolti, non lo ami, non puoi impararlo! saresti un robot che frulla scale velocissime abbinandole correttamente agli accordi....ma alla fine vivresti di patterns, di comparazioni con frammenti scimiottati da altri musicisti ma non certo tuoi.
Io quando studiavo jazz (da un grandissimo jazzista che se te lo dovessi dire lo conosci di sicuro) non ho mai usato il metodo dell'hanon su tutte le pentatoniche
Se avessi soldi da buttare vorrei venire un po a lezione da te per capire che metodo usi, dato che sostieni di far diventare in due anni un ottimo jazzista un pianista di medio livello.
Peccato che a me il jazz nn interessi.
Poi un consiglio: basta con sti termini D minor....vi prego, voi jazzisti avete sempre sta terminologia snob, irritante, ma parlate in italiano!!! RE MINORE....
tutta la terminologia musicale è italiana, CODA, ALLEGRO, ADAGIO, PIANO, FORTE etc....arrivate voi e dovete distruggere il tutto in due secondi.
PS meno male che cn questo forum ho chiuso da tempo.....appena entrato ho gia male al fegato a leggere le cazzate che scrivete.