Workstation? no grazie!

anumj 17-12-12 15.39
Non credevo fosse necessario precisarlo.

Il titolo è volutamente provocatorio.

Se hai una bella testa, come Collier, ti organizzi e le belle idee le metti in atto sia con una ws che senza.

La provocazione è rivolta a tutti coloro che invece pensano alla workstation (intesa come insieme di suoni, patterns, sequencers etc etc) come uno strumento in grado di trasformare menti musicalmente aride in vulcaniche sorgenti di creatività.

Tutto qui.






macofil 17-12-12 15.52
@ anumj
Non credevo fosse necessario precisarlo.

Il titolo è volutamente provocatorio.

Se hai una bella testa, come Collier, ti organizzi e le belle idee le metti in atto sia con una ws che senza.

La provocazione è rivolta a tutti coloro che invece pensano alla workstation (intesa come insieme di suoni, patterns, sequencers etc etc) come uno strumento in grado di trasformare menti musicalmente aride in vulcaniche sorgenti di creatività.

Tutto qui.






Ah!! ora credo d'aver capito, volevi dire: arranger, no grazie.
Edited 18 Dic. 2012 17:39
zavaton 17-12-12 18.59
anumj ha scritto:
In Inghilterra la musica è importante, è espressione di cultura.


Non soltanto in Inghilterra ma in tutti i paesi nordici.

anumj ha scritto:
In Italia non avremo mai dei ragazzi cosi, perchè da noi la cultura è morta sotto ventanni di merda berlusconiana...


...da noi vige la cultura del calcio emoemoemo
anumj 18-12-12 18.27
@ zavaton
anumj ha scritto:
In Inghilterra la musica è importante, è espressione di cultura.


Non soltanto in Inghilterra ma in tutti i paesi nordici.

anumj ha scritto:
In Italia non avremo mai dei ragazzi cosi, perchè da noi la cultura è morta sotto ventanni di merda berlusconiana...


...da noi vige la cultura del calcio emoemoemo
ma nemmeno tanto.
forse una volta c'era la "cultura" del calcio, quello bello, quello sportivo.

oggi il calcio italiano, fatta qualche rarissima eccezione, è il perfetto riflesso del peggio del paese, del peggio degli italiani.

zaphod 18-12-12 22.49
Mettiamo un attimo da parte il pur notevole talento del ragazzo, rapportato alla sua verdissima età.
Il quesito che resta è: serve veramente una workstation?
Ni.
No, non serve, come dice Anumj, perchè non rende delle scarpe buoni musicisti. Non serve se un ragazzo come questo registra una traccia per volta con tutti gli strumenti che padroneggia. Ecco il punto:
Sì, la workstation serve a chi ha le capacità inventive, ma non possiede la tecnica necessaria a suonare pianoforte, batteria, chitarra, basso, ecc. A chi non ha tempo e voglia di mettersi a studiare uno strumento da zero per raggiungere un fine musicale che può raggiungere velocemente con una buona libreria di suoni.
È dunque la workstation una scorciatoia? Sì, ma non per diventare bravi. È una scorciatoia (che io non avrei problemi a prendere) se hai le idee e le vuoi mettere in pratica velocemente.
anumj 18-12-12 23.32
workstation e arranger in sè non sono un problema, quello che sta bruciando il cervello di molti giovani musicisti è l'inflazione di loops, sequenze e arrangiamenti prensenti in esse.


la democratizzazione del mercato degli strumenti musicali, come risvolto della medaglia, sta facendo molto leva su questo da anni, e cioè dare a tutti l'illusione di poter "fare musica", senza aver studiato una minchia, è quello che sta realmente appiattendo tutto oggi, trasformando pigia-tasti in pianisti o tastieristi.
Più gente viene illusa di poter suonare, più strumenti si vendono, è semplice... semplicissimo.

Poi prendi i fenomeni e li metti di fronte ad un synth monotimbrico o un pianoforte e vedi che si sgonfiano come palloncini.

In mezzo a tutta questa melma indistinta e improduttiva è sempre più difficile vedere sbocciare talenti veri.
Quando capita è perchè dietro c'è un paese che garantisce e preserva ai suoi giovani una cultura musicale vera e profonda, che contrasta con qualsiasi legge di mercato del cazzo.
zaphod 18-12-12 23.36
D'accordissimo con te!
vin_roma 19-12-12 01.18
anumj ha scritto:
workstation e arranger in sè non sono un problema, quello che sta bruciando il cervello di molti giovani musicisti è l'inflazione di loops, sequenze e arrangiamenti prensenti in esse.


la democratizzazione del mercato degli strumenti musicali, come risvolto della medaglia, sta facendo molto leva su questo da anni, e cioè dare a tutti l'illusione di poter "fare musica", senza aver studiato una minchia, è quello che sta realmente appiattendo tutto oggi, trasformando pigia-tasti in pianisti o tastieristi.
Più gente viene illusa di poter suonare, più strumenti si vendono, è semplice... semplicissimo.

Poi prendi i fenomeni e li metti di fronte ad un synth monotimbrico o un pianoforte e vedi che si sgonfiano come palloncini.

In mezzo a tutta questa melma indistinta e improduttiva è sempre più difficile vedere sbocciare talenti veri.
Quando capita è perchè dietro c'è un paese che garantisce e preserva ai suoi giovani una cultura musicale vera e profonda, che contrasta con qualsiasi legge di mercato del cazzo.

Ooh, mo' te l' appoggio.
D' accordissimo sulla poca considerazione che si ha della cultura e che il risultato è il proliferare di "mezzucci" che facilmente danno l' impressione di dominare l' arte.
Quello che di negativo imputo nella ricerca della Work Station più spinta è che si finisce col confondersi nel suono e non nella musica.

Comunque, anche il ragazzo che hai linkato non è che faccia chissà che, ha buona musicalità ma si rifà a musica che ha già detto tanto. L' unica cosa buona è che siamo difronte ad un diciottenne ma non è espressione sociale, niente a che vedere con i The Who, The Beatles, con la solarità del primo Santana, anche di Elton John, i nostrani Battisti, De Andrè, Pino Daniele prima maniera e su altre strade i cantautori francesi, il progressive italiano, l' unione di Jazz e Rock...

La diffusione di certe "facilitazioni" musicali va incontro alla voglia di imitazione che nasce in mancanza di nuove idee che non esistono a causa della mancanza di motivi sociali.
Ancora non siamo maturi per una nuova era musicale.
Io sto ad aspettare, se ci arriverò...
Edited 19 Dic. 2012 0:31
anumj 19-12-12 15.07
vin_roma ha scritto:
Comunque, anche il ragazzo che hai linkato non è che faccia chissà che, ha buona musicalità ma si rifà a musica che ha già detto tanto. L' unica cosa buona è che siamo difronte ad un diciottenne ma non è espressione sociale


Collier sorprende per tante piccole cose semplici, assemblate insieme in modo maturo.
Come per esempio invece di prendere un classico loop fatto da chissàchi, come avrebbe fatto il 99% dei suoi coetanei, si è creato un tessuto ritmico con il box.