Tu e tutte le persone a lei care, dovete dare il massimo come non mai per stimolarla a combattere ed a reagire.
Se mi parli di una forma di depressione altalenante, e' un sintomo che non va sottovalutato (se necessario occorre anche intervenire con il dovuto supporto), ma che in queste situazioni e' fisiologico.
Lo stare in ospedale, avere delle aspettative su quando uscire, su miglioramenti che spesso son lenti o son fatti di due passi avanti ed uno indietro (e quello indietro viene percepito come peggioramento senza tener conto di tutti quelli in avanti)...
Insomma, ci puo' stare che ogni tanto ci siano dei crolli psicologici e cose simili, pero' e' molto importante la vicinanza delle persone care, per sostenere (ed anche vigilare) queste fasi.
Ho gia' vissuto qualcosa di simile per tre anni, per una persona a me carissima, che ha dovuto combattere con qualcosa di terribile, che non dava grosse speranze.
Da buon guerriero la persona ha combattuto ed ha vinto perfino contro l'impossibile, forse grazie ad una forza sconosciuta che ha saputo ritrovare dentro di se.
Io non ho mai mollato.
Tutti i giorni, tutti i momenti a dare coraggio, anche quando in certi momenti sembrava davvero non ci fosse piu' nulla da sperare (ed e' difficile descrivere quanta impotenza ti senti addosso).
Quella forza deve uscire fuori Steve, perche' in questi casi la vera medicina e' combattere e reagire.
La mia speranza e' che cio' che adesso sembra lungo possa di colpo (come spesso succede) avere un evoluzione positiva che dia la giusta percezione dei progressi fatti.
Davvero Steve, non ti conosco di persona ma faccio a te e ad Angela il mio piu' sincero "In bocca al lupo" perche' tutto possa tornare presto come prima se non meglio.