@ vin_roma
Puoi studiarne le convenzioni, le regole per poterla comunicare. Puoi studiarne la tecnica strumentale, puoi studiare per scoprirne le regole fisico/armoniche ...ma quando hai compreso le regole basilari poi deve essere solo studio personalizzato sulle proprie capacità per sviluppare un proprio modo di esprimersi. Cioè, ognuno deve diventare maestro di se stesso, altrimenti si sarà sempre un esecutore "ammaestrato". Ovviamente questo può essere proficuo per gli strumentisti del repertorio classico ma non è auspicabile per la musica leggera, jazz, rock dove si deve essere "unici". Perciò non credo nell'insegnamento di certi stili: puoi imparare quello che fanno gli altri ma nessuno potrà insegnarti quello che potresti fare tu. Son solo stimoli ...poi, se hai "la fiamma" fai la musica, da solo, altrimenti la devi studiare ...e il risultato è molto differente.
Ci sono almeno quattro approcci:
1) il pigiabottoni, ovvero colui che ha imparato che ad un certo segno grafico sulla carta corrisponde un determinato gesto da compiere sullo strumento...
2) il teoreta, conosce bene le regole e le sa applicare
3) l'istintivo, conosce poche regole ma la sua interiorità artistica riesce in qualche modo a supplire
4) il musicista, che riesce a mettere in collegamento profondo e fruttuoso la sua interiorità artistica, le regole e i bottoni da pigiare