Trump 47° presidente USA

Ovidio 16-04-25 19.24
Gli USA smettano di lagnarsi. Non lo dico io ma la più grande potenza economica e socialista del globo terracqueo.
link
paolo_b3 17-04-25 00.22
@ Ovidio
Gli USA smettano di lagnarsi. Non lo dico io ma la più grande potenza economica e socialista del globo terracqueo.
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Forse sono io che non capisco.
I dazi o tariffe sono di fatto tasse che pagano i cittadini americani e finiscono nelle casse dello stato. Questo significa che i prezzi aumenteranno e quindi ci saranno statunitensi che dovranno ridurre i consumi perchè non riusciranno più a sostenerli economicamente.
Se questo ragionamento potesse essere fine a se stesso, ma in pratica abbiamo già visto che non può, produrrebbe appunto l'effetto di far smettere gli americani di vivere sopra le proprie possibilità. Quindi Trump introducendo queste tasse avrebbe risolto il problema segnalato dalla "più grande potenza economica e socialista del globo terracqueo": farebbe smettere i cittadini americani di "scialare" e rimpinguerebbe le bisognose casse dello stato.
Quello che non capisco è perchè questo monito venga dai cinesi che sono proprio quelli che, assieme ai cittadini americani, verranno danneggiati da questa manovra.
Che io mi ricordi gli Stati Uniti hanno sempre fatto quadrare i loro conti andando a prendersi con la forza militare quello che gli occorreva. E anche qui non capisco perchè Trump abbia deciso di "virare" da questa politica.

Premio Nobel per l'economia e per la pace!
Ovidio 17-04-25 21.16
@ paolo_b3
Forse sono io che non capisco.
I dazi o tariffe sono di fatto tasse che pagano i cittadini americani e finiscono nelle casse dello stato. Questo significa che i prezzi aumenteranno e quindi ci saranno statunitensi che dovranno ridurre i consumi perchè non riusciranno più a sostenerli economicamente.
Se questo ragionamento potesse essere fine a se stesso, ma in pratica abbiamo già visto che non può, produrrebbe appunto l'effetto di far smettere gli americani di vivere sopra le proprie possibilità. Quindi Trump introducendo queste tasse avrebbe risolto il problema segnalato dalla "più grande potenza economica e socialista del globo terracqueo": farebbe smettere i cittadini americani di "scialare" e rimpinguerebbe le bisognose casse dello stato.
Quello che non capisco è perchè questo monito venga dai cinesi che sono proprio quelli che, assieme ai cittadini americani, verranno danneggiati da questa manovra.
Che io mi ricordi gli Stati Uniti hanno sempre fatto quadrare i loro conti andando a prendersi con la forza militare quello che gli occorreva. E anche qui non capisco perchè Trump abbia deciso di "virare" da questa politica.

Premio Nobel per l'economia e per la pace!
Non dimentichiamo che la Cina

Detiene buona parte del debito pubblico americano;

Fa parte dell'alleanza di mutuo scambio economico denominata BRICS, di fatto una versione aggiornata del COMECON (almeno per come la vedo io, date le finalità); del BRICS fanno parte, oltre alla Cina, Russia India e Brasile, che non sono propriamente definibili "noccioline".

A mio parere gli americani dovrebbero preoccuparsi della suddetta intesa: nel caso in cui i paesi dell'America Latina aderissero in toto al BRICS, col dollaro in caduta libera dovranno rivedere seriamente la non negoziabilità del proprio welfare.
paolo_b3 18-04-25 01.27
@ Ovidio
Non dimentichiamo che la Cina

Detiene buona parte del debito pubblico americano;

Fa parte dell'alleanza di mutuo scambio economico denominata BRICS, di fatto una versione aggiornata del COMECON (almeno per come la vedo io, date le finalità); del BRICS fanno parte, oltre alla Cina, Russia India e Brasile, che non sono propriamente definibili "noccioline".

A mio parere gli americani dovrebbero preoccuparsi della suddetta intesa: nel caso in cui i paesi dell'America Latina aderissero in toto al BRICS, col dollaro in caduta libera dovranno rivedere seriamente la non negoziabilità del proprio welfare.
Ok ma questo cosa c'entra con il mio commento?
Ovidio 18-04-25 19.49
@ paolo_b3
Ok ma questo cosa c'entra con il mio commento?
"Quello che non capisco è perchè questo monito venga dai cinesi che sono proprio quelli che, assieme ai cittadini americani, verranno danneggiati da questa manovra." (Cit.)

Ho provato a rispondere al tuo dubbio. Secondo me non verranno danneggiati, per i motivi che ho riportato nel mio precedente post.
paolo_b3 18-04-25 22.11
@ Ovidio
"Quello che non capisco è perchè questo monito venga dai cinesi che sono proprio quelli che, assieme ai cittadini americani, verranno danneggiati da questa manovra." (Cit.)

Ho provato a rispondere al tuo dubbio. Secondo me non verranno danneggiati, per i motivi che ho riportato nel mio precedente post.
No scusa mi sto perdendo, prima citi i cinesi che dicono che gli americani devono smettere di lagnarsi poi mi dici che brics gli stanno facendo il culo, ,allora cosa devo pensare? Magari fanno bene a lagnarsi?
Ovidio 19-04-25 00.46
@ paolo_b3
No scusa mi sto perdendo, prima citi i cinesi che dicono che gli americani devono smettere di lagnarsi poi mi dici che brics gli stanno facendo il culo, ,allora cosa devo pensare? Magari fanno bene a lagnarsi?
Lagnarsi è la strategia che gli USA adottano da 75 anni per dare in pasto all'opinione pubblica nemici immaginari, allo scopo ultimo di far scoppiare guerre "preventive". Fa parte del loro DNA. Nel caso di Trump, per adesso la guerra è commerciale e (per fortuna nostra) non armata.
BRICS non sta facendo il culo a nessuno, è una visione in divenire, che al suo compimento potrà seriamente minacciare il dollaro e le politiche espansionistiche americane così come le abbiamo conosciute dal dopoguerra a oggi. BRICS è un COMECON 2.0, che non include poveri paesi dell'est europeo, bensì 5 potenze mondiali, con altri stati in fase di adesione, al fine di creare un nuovo ordine economico contrapposto a quello occidentale.
La Cina viaggia a 30 punti di PIL annuo (sempre in crescita) contro i 17 punti degli USA: con questi numeri è impensabile che i dazi di Trump possano danneggiare l'economia del Sol Levante. Infine, ribadisco, la Cina è il secondo paese estero dopo il Giappone a detenere il debito USA, ognuno tragga le proprie conclusioni.
paolo_b3 19-04-25 09.40
@ Ovidio
Lagnarsi è la strategia che gli USA adottano da 75 anni per dare in pasto all'opinione pubblica nemici immaginari, allo scopo ultimo di far scoppiare guerre "preventive". Fa parte del loro DNA. Nel caso di Trump, per adesso la guerra è commerciale e (per fortuna nostra) non armata.
BRICS non sta facendo il culo a nessuno, è una visione in divenire, che al suo compimento potrà seriamente minacciare il dollaro e le politiche espansionistiche americane così come le abbiamo conosciute dal dopoguerra a oggi. BRICS è un COMECON 2.0, che non include poveri paesi dell'est europeo, bensì 5 potenze mondiali, con altri stati in fase di adesione, al fine di creare un nuovo ordine economico contrapposto a quello occidentale.
La Cina viaggia a 30 punti di PIL annuo (sempre in crescita) contro i 17 punti degli USA: con questi numeri è impensabile che i dazi di Trump possano danneggiare l'economia del Sol Levante. Infine, ribadisco, la Cina è il secondo paese estero dopo il Giappone a detenere il debito USA, ognuno tragga le proprie conclusioni.
Tralasciamo i problemi di medio lungo periodo sennò divaghiamo troppo.
Gli USA hanno un problema di passivo sulla bilancia dell import export. Non è una novità, non sappiamo bene, se vogliamo essere onesti, perché proprio adesso, perché proprio questa amministrazione.
Mettere dazi su prodotti per i quali non c'è un'alternativa nella produzione nazionale significa di fatto prendere per il collo i cittadini statunitensi. Tu hai capito che piano c'è dietro?
Ovidio 20-04-25 13.43
@ paolo_b3
Tralasciamo i problemi di medio lungo periodo sennò divaghiamo troppo.
Gli USA hanno un problema di passivo sulla bilancia dell import export. Non è una novità, non sappiamo bene, se vogliamo essere onesti, perché proprio adesso, perché proprio questa amministrazione.
Mettere dazi su prodotti per i quali non c'è un'alternativa nella produzione nazionale significa di fatto prendere per il collo i cittadini statunitensi. Tu hai capito che piano c'è dietro?
I dazi sono il cavallo di battaglia della campagna elettorale trumpiana (un po' come i migranti per la Meloni). L'intento è quello di spingere il consumatore ad acquistare prodotti made in Usa, in modo da rivitalizzare l'industria nazionale e far pendere la bilancia lato export. La working class l'ha votato per questo assioma. Che poi possa funzionare o no è un altro paio di maniche. Ma loro hanno altre regole, per esempio un'azienda come la Fiat che spolpa per decenni lo Stato e poi delocalizza, lì non sarebbe minimamente concepibile. Hai mai visto la Ford trasferire la sede fiscale a (esempio) Panama e delocalizzare gli asset principali in Polonia o Slovenia? Stiamo parlando comunque di una federazione, gli Usa, che viaggia con un PIL annuo +17. L'Italia, giusto per avere un metro di paragone, è da decenni sotto il +1 annuo (si oscilla fra 0,4 e 0,7). Ecco perché servirebbe più Europa: con Trump sarai sempre suddito, mentre con una federazione UE, a Bruxelles, avresti voce in capitolo. Purtroppo l'errore della UE è stato far entrare 27 paesi diversi l'un l'altro per vari fattori. L'unione vera doveva essere fatta con i 6 stati fondatori, integrando un unico esercito, un solo fisco, etc. Gli altri stati richiedenti si sarebbero poi dovuti adeguare, in caso di ingresso nel club. Temo che ormai sia troppo tardi e il finanziamento delle singole difese nazionali non fa che avvalorare l'ipotesi.
paolo_b3 21-04-25 14.26
@ Ovidio
I dazi sono il cavallo di battaglia della campagna elettorale trumpiana (un po' come i migranti per la Meloni). L'intento è quello di spingere il consumatore ad acquistare prodotti made in Usa, in modo da rivitalizzare l'industria nazionale e far pendere la bilancia lato export. La working class l'ha votato per questo assioma. Che poi possa funzionare o no è un altro paio di maniche. Ma loro hanno altre regole, per esempio un'azienda come la Fiat che spolpa per decenni lo Stato e poi delocalizza, lì non sarebbe minimamente concepibile. Hai mai visto la Ford trasferire la sede fiscale a (esempio) Panama e delocalizzare gli asset principali in Polonia o Slovenia? Stiamo parlando comunque di una federazione, gli Usa, che viaggia con un PIL annuo +17. L'Italia, giusto per avere un metro di paragone, è da decenni sotto il +1 annuo (si oscilla fra 0,4 e 0,7). Ecco perché servirebbe più Europa: con Trump sarai sempre suddito, mentre con una federazione UE, a Bruxelles, avresti voce in capitolo. Purtroppo l'errore della UE è stato far entrare 27 paesi diversi l'un l'altro per vari fattori. L'unione vera doveva essere fatta con i 6 stati fondatori, integrando un unico esercito, un solo fisco, etc. Gli altri stati richiedenti si sarebbero poi dovuti adeguare, in caso di ingresso nel club. Temo che ormai sia troppo tardi e il finanziamento delle singole difese nazionali non fa che avvalorare l'ipotesi.
Io credo di aver commentato a sufficienza i provvedimenti di Trump, ora la parola passa ai fatti. Dico solo che a differenza dell'Italia dove i poteri sono più ripartiti, negli Stati Uniti il presidente ha un margine di manovra più ampio, finalmente vedremo applicati quelli che sono i cavalli di battaglia dei "sovranisti" di tutto il mondo, anteporre l'interesse della nazione a quelli del resto del mondo.

Buona fortuna Donald... emo
Sbaffone 30-04-25 10.09
@ Ovidio
I dazi sono il cavallo di battaglia della campagna elettorale trumpiana (un po' come i migranti per la Meloni). L'intento è quello di spingere il consumatore ad acquistare prodotti made in Usa, in modo da rivitalizzare l'industria nazionale e far pendere la bilancia lato export. La working class l'ha votato per questo assioma. Che poi possa funzionare o no è un altro paio di maniche. Ma loro hanno altre regole, per esempio un'azienda come la Fiat che spolpa per decenni lo Stato e poi delocalizza, lì non sarebbe minimamente concepibile. Hai mai visto la Ford trasferire la sede fiscale a (esempio) Panama e delocalizzare gli asset principali in Polonia o Slovenia? Stiamo parlando comunque di una federazione, gli Usa, che viaggia con un PIL annuo +17. L'Italia, giusto per avere un metro di paragone, è da decenni sotto il +1 annuo (si oscilla fra 0,4 e 0,7). Ecco perché servirebbe più Europa: con Trump sarai sempre suddito, mentre con una federazione UE, a Bruxelles, avresti voce in capitolo. Purtroppo l'errore della UE è stato far entrare 27 paesi diversi l'un l'altro per vari fattori. L'unione vera doveva essere fatta con i 6 stati fondatori, integrando un unico esercito, un solo fisco, etc. Gli altri stati richiedenti si sarebbero poi dovuti adeguare, in caso di ingresso nel club. Temo che ormai sia troppo tardi e il finanziamento delle singole difese nazionali non fa che avvalorare l'ipotesi.
Pil usa +17? emo


Il tasso di crescita del pil usa negli ultimi anni è variato dal 2 al 4%

Le big americane non hanno bisogno di spostare sedi fiscali sono già trattate con i guanti in america, poi quando vengono in europa vanno in irlanda a stabilire la sede fiscale dove pagano 12% ma con accordi arrivano a pagare 1/2%
paolo_b3 30-04-25 10.27
Sbaffone ha scritto:
ma con accordi arrivano a pagare 1/2%

La Gabanelli parlò di 2,5%, di solito lei si informa...
Sbaffone 30-04-25 10.46
@ paolo_b3
Sbaffone ha scritto:
ma con accordi arrivano a pagare 1/2%

La Gabanelli parlò di 2,5%, di solito lei si informa...
Invece io parlo a vanvera emo


Emblematico è il caso di Apple che ha sottoscritto due accordi con la Repubblica Irlandese nel 1991 e nel 2007, accordi che hanno permesso all’azienda di Cupertino di pagare un’aliquota inferiore all’1% sui profitti realizzati in Europa (con addirittura un misero 0,005% nel 2014).
Sbaffone 30-04-25 10.50
Bisogna sempre tenere a mente che chi fa i soldi, sia persona fisica che giuridica, la prima cosa a cui pensa è come pagare meno tasse
Sbaffone 30-04-25 14.32
Uscito il dato sul pil america trimestrale -0,3, ottimo lavoro il biondo
paolo_b3 30-04-25 14.51
@ Sbaffone
Invece io parlo a vanvera emo


Emblematico è il caso di Apple che ha sottoscritto due accordi con la Repubblica Irlandese nel 1991 e nel 2007, accordi che hanno permesso all’azienda di Cupertino di pagare un’aliquota inferiore all’1% sui profitti realizzati in Europa (con addirittura un misero 0,005% nel 2014).
Che permaloso, la Gabanelli si riferiva a Amazon. A proposito, Amazon la vogliono mettere col culetto sulle braci...
paolo_b3 30-04-25 19.45
@ Sbaffone
Uscito il dato sul pil america trimestrale -0,3, ottimo lavoro il biondo
La storia dei dazi sta diventando la fola di Sergio Cusani di mani pulite, te lo ricordi vero Baffone? "Farò tutti i nomi!", "anzi no, ne farò solo uno", "anzi, non faccio neanche quello" emoemoemo
Sbaffone 30-04-25 23.59
@ paolo_b3
La storia dei dazi sta diventando la fola di Sergio Cusani di mani pulite, te lo ricordi vero Baffone? "Farò tutti i nomi!", "anzi no, ne farò solo uno", "anzi, non faccio neanche quello" emoemoemo
Pensa che le aziende big americane vanno bene e stanno rilasciando buone trimestrali, il calo della borsa è dovuto solo al biondo
stesgarbi 01-05-25 01.17
@ wildcat80
Non sono disinformato, semplicemente quello che è successo in UK è un'aberrazione pari alla negazione del diritto all'aborto, ma nel caso specifico è stato commesso un abuso dalle forze dell'ordine.
Fortunatamente sui temi etici ho una posizione privilegiata, quella di una persona che ha studiato e ha avuto una formazione comunque di stampo cattolico, per cui sono sempre vissuto ascoltando le due campane e mi sono potuto fare un'idea che non è o bianco o nero, ma un pochino più articolata. Non sono uno che si basa sull'ideologia fine a se stessa, ho degli strumenti conoscitivi che mi consentono di andare oltre all'ideologia e alle convinzioni anche scientifiche se vogliamo, perché purtroppo la vita reale prima o poi ti porta a prendere facciate contro le ideologie, in un senso o nell'altro.
Parliamo di aborto: io sono sempre stato a favore dell'interruzione di gravidanza, ma nel momento in cui mi sono ritrovato coinvolto più o meno direttamente (la faccio breve: amica rimasta incinta dopo essere stata tradita e lasciata dal marito, incidente di percorso con un altro uomo, mi ritrovo - solo per la sfortuna di avere agganci diretti in Ostetricia - coinvolto nelle pratiche di questa ragazza) ho rivisto pesantemente le mie convinzioni al riguardo, restando abortista ma in extrema ratio, non quando l'aborto viene praticato come alternativa alla contraccezione, perché purtroppo continua a succedere (perfino in popolazioni che sono tradizionalmente iper cattoliche, come le nostre comunità ecuadoriane, è ancora diffusa la piaga delle gravide baby e dei rapporti non protetti anche all'interno del matrimonio, perché Dio non vuole, con le mogli che abortiscono di nascosto dai mariti - altra situazione di vita reale vissuta in prima persona come medico).
Cosa vuol dire per me essere abortista in extrema ratio? Quando ci sono dei motivi gravi alla prosecuzione di una gravidanza, come ad esempio la gravidanza in conseguenza a violenza subita, o nelle situazioni - che non rientrano nella definizione di interruzione di gravidanza terapeutica - in cui portare al termine una gravidanza può voler dire perdere due vite (ad esempio in caso di neoplasie diagnosticate in gravidanza, in cui l'interruzione non è considerata terapeutica ma fortemente consigliata se si vuole provare a salvare una delle due vite), in extrema ratio considero l'interruzione come una pratica etica e percorribile. In casi limite quindi, nella norma punterei molto sulla prevenzione delle gravidanze indesiderate e sulla gestione dei nati da gravidanze indesiderate portate comunque a termine (avendo frequentato recentemente un percorso di adozione so benissimo di cosa sto parlando, bello venire al mondo e venir scaricato...).
Di fronte a queste evidenze, oggi, non si può negare il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, ma deve essere una parte residuale di un programma sociale a favore dell'individuo e della famiglia, un programma che a mio avviso deve essere laico e liberale, e non politicizzato né da una parte, né dall'altra.
Più o meno hai la stessa mia posizione sull'aborto.
In passato ero abortista convinto, fino a quando mia moglie non rischiò di perdere nostra figlia per per aborto spontaneo.
Non so spiegarlo bene, ma quell'esserino non ancora nato lo sentivo già vivo, già presente nella mia vita.
Lottammo fino all'ultimo perchè nascesse e, quando mia moglie era già in ospedale per il probabile raschiamento (aveva avuto molte perdite), un 'ultima ecografia rivelò che il "baccellino" era ancora lì che nuotava tranquillamente nel liquido amniotico.
Ricordo che piansi per la gioia.
Quell' esperienza personale mi fece rivedere le mie convinzioni .
Qualche anno fa, mia figlia era rimasta incinta di un fidanzato che l'aveva tradita (e poi lasciata). Scelse di abortire e io compresi e la sostenni.... ma ancora adesso mi capita di pensare a quel nipotino mai nato.
Certo, rimango ancora favorevole alla L. 194, ma sono d'accordo con Te sulla necessità ed opportunità di fare in modo che l'aborto divenga un rimedio residuale a fronte di una politica sociale a sostegno della famiglia, che offra delle alternative e consenta alla donna di optare serenamente (e liberamente) anche per la prosecuzione della gravidanza.
Il tutto senza ideologie.
stesgarbi 01-05-25 01.30
Ovidio ha scritto:
La Cina viaggia a 30 punti di PIL annuo (sempre in crescita) contro i 17 punti degli USA:

A me questi numeri paiono un'esagerazione. Da dove li hai tirati fuori?

Ovidio ha scritto:
Ecco perché servirebbe più Europa: con Trump sarai sempre suddito, mentre con una federazione UE, a Bruxelles, avresti voce in capitolo. Purtroppo l'errore della UE è stato far entrare 27 paesi diversi l'un l'altro per vari fattori. L'unione vera doveva essere fatta con i 6 stati fondatori, integrando un unico esercito, un solo fisco, etc. Gli altri stati richiedenti si sarebbero poi dovuti adeguare, in caso di ingresso nel club. Temo che ormai sia troppo tardi e il finanziamento delle singole difese nazionali non fa che avvalorare l'ipotesi.

L'Europa, se non cambierà radicalmente i suoi schemi e regole di funzionamento, è destinata ad implodere sotto la spinta delle tensioni internazionali geopolitiche ed economiche.
Un po' come è successo all'impero d'Austria-Ungheria in conseguenza della 1^:G.M. .
Il problema dell'UE è che, al di là delle "nobili intenzioni" dei suoi padri fondatori, è rimasta concettualmente ferma alle logiche del Congresso di Vienna del 1815, con due "grandi potenze" egemoni (Francia e Germania) e le altre nazioni che seguono.
Si parla di "sovranismo" guardando alla "pagluzza" ungherese, senza vedere vede la "trave" rappresentata dai due Paesi veramente sovranisti (Francia, in primis, ed anche Germania) che hanno badato molto più al loro interesse nazionale che alla costruzione di una vera entità statale (e nazionale) europea.