Consigli su improvvisazione jazz al piano

Composition86 15-02-12 22.50
Ciao a tutti, ultimamente mi stavo interessando ad ascolti di musica jazz, ma ieri ho trovato QUESTO video e mi è venuta voglia di fare un passo avanti nella mia crescita musicale.

Quando sono al piano mi viene naturale improvvisare cose molto semplici ed orecchiabili, prevalentemente sulle scale maggiori, sto continuando a studiare armonia ma tendo ad andare molto ad orecchio: vengono fuori delle cose abbastanza limitate, ma mi aiutano a "fare l'orecchio", tenere allenata la fantasia e capire dove devo migliorare.

Se volessi applicare la stessa cosa al genere del video sopra linkato, che scala/e dovrei utilizzare o cos'altro dovrei sapere come minimo per fare una improvvisazione molto essenziale?
Al momento vorrei solo avvicinarmi di più al genere, voglio solo capire se mi interesserebbe o meno studiarlo per bene in futuro, perciò non cerco consigli su libri o altro materiale impegnativo.
Grazie a chi risponderà e spero di non passare per uno che vuole imparare qualcosa evitando gli ostacoli, come detto non è la mia intenzione.
pj84 15-02-12 23.31
Inevitabilmente le persone ti consiglieranno quale percorso segurie per "suonare in quel modo"...

La tua domanda è estremamente difficile... non ci sono chiavi o risposte univoche. Dietro una sola improvvisazione jazz (seria) c'è molto lavoro.

Consiglio personale?

Compra un libro (nello specifico ti consiglio Mark Levine) male che vada sarà sempre un bel testo da libreria.... e non costa 600 euro.
Ascolta jazz e se ti piace... sarà tutto più semplice.
Michele76 16-02-12 00.17
Composition86 ha scritto:
Se volessi applicare la stessa cosa al genere del video sopra linkato, che scala/e dovrei utilizzare o cos'altro dovrei sapere come minimo per fare una improvvisazione molto essenziale?

E' ottimo il consiglio di pj84 di prendere comunque il libro (tra l'altro tradotto in italiano) The Jazz Piano di Mark Levine. Un libro da prendere col contagocce e ogni goccia che dà lui, richiede un lavoro di studio inevitabile per entrare nel linguaggio di scale, modi, accordi, ecc. prova a suonare una scala di Re minore armonica su Do7 o, sempre su Do7, una scala di Mi diminuita... o per assurdo (neanche tanto) suonaci Si maggiore... magari non partendo dalla tonica SI... ogni scala/modo compatibile è un colore per quel solito accordo siglato.
Se poi oltre alla scala come successione di note, realizzi su quel Do7 anche le triadi costruite su quelle scale "usate", noti altre caratteristiche sonore

Un lavoro che richiede qualche mese di applicazione prima di poterci tirare fuori qualcosa di decente
Composition86 16-02-12 00.42
Nonostante tutto, mi avete convinto e seguo il vostro consiglio, tanto avere un libro in più non fa mai male.
Considerando che non ho problemi con l'inglese e che l'edizione italiana sembra costare di più, ci sono eventuali differenze sostanziali tra i due?

micheleste ha scritto:
prova a suonare una scala di Re minore armonica su Do7 o, sempre su Do7, una scala di Mi diminuita... o per assurdo (neanche tanto) suonaci Si maggiore... magari non partendo dalla tonica SI... ogni scala/modo compatibile è un colore per quel solito accordo siglato.
Se poi oltre alla scala come successione di note, realizzi su quel Do7 anche le triadi costruite su quelle scale "usate", noti altre caratteristiche sonore

Vorrei provarci, ma posso prima chiederti di spiegarmi cosa significa suonare ad esempio una scala di Re minore armonica su Do7? Detto in questo modo non sembra un concetto a me noto. Ti ringrazio.
Michele76 16-02-12 01.23
La versione in inglese, è l'originale, quindi tanto meglio...

Per il discorso suonare Re minore armonica sull'accordo Do7 intendevo che se come si suol fare, suoni con la sinistra le note (dal basso ovviamente) DO MI SIb quindi fondamentale, terza e settima di questo accordo di dominante, poi con la destra improvvisi con la scala suddetta, non fai altro che aggiungere a quell'accordo il colore dato dal DO#/REb che sull'accordo Do7 suona come 9b o nona minore... era un esempio buttato là, come se su quelle stesse tre note, poi suoni con la destra la triade di La maggiore... senti che quella triade della destra aggiunge la 13ima (nota LA) e la 9b (DO#). Se allo stesso modo, suoni con la mano destra improvvisando con una scala di Sol minore melodica "aggiungi" invece l'11# per esempio.. ma se prendi il libro di Levine e hai pazienza di non andare subito alla fine del libro, c'è lavoro per anni, è un campo vastissimo, tutto ammollato in interminabile ascolto dei musicisti che ti piacciono
Composition86 16-02-12 09.25
Ok, dovrei aver capito, stasera proverò questa cosa, poi questi giorni cerco il libro.
E' bello vedere come da poco possa nascere un interesse, visto che il mio interessamento per il jazz è molto recente ed è venuto solo ascoltando certi album.
Poi improvvisare mi sembra una cosa veramente gratificante, ho pensato che sarebbe stato giusto metterci un minimo di impegno in più per imparare a farlo. emo
pj84 16-02-12 09.58
emoho entrambe le versioni del libro di Levine.

Quello in Inglese è un pochino più completo. Ma la versione italiana è ugualmente validissima. Consigliata.
imola22000 16-02-12 15.10
Parlando di M. Levine , ho la versione italiana di Curci .
Ovviamente è fatto molto bene ed è molto utile .... ma un po' di musica ci devi capire altrimenti finisci col lasciarlo nella libreria.

Comunque è un ottimo consiglio l'acquisto di quel libro , ce ne sono 2 , io parlo di "The Jazz Piano Book"

in ogni caso se proprio non hai problemi con l'inglese , in rete si trova anche il .pdf
Michele76 16-02-12 15.44
Si ma a parte i "moralismi" sulla pirateria ecc. ecc. vuoi mettere ti arriva un bel libro nuovo, te lo apri, lo sfogli (anche bene perché ha la spirale), leggi e ti prendi qualche appunto. Anziché Stampare tutto, farsi fare quel costone di plastica... insomma per quello che costa, dato che ormai si trova piuttosto bene anche direttamente in un negozio di strumenti musicali un po' fornito di metodi e spartiti, non paghi neppure le spedizioni e hai un libro vero. Sulle cose buone, che ti accompagnano per anni, sono dell'idea che a volte bisogna anche dare un minimo di gratificazione all'autore.
"Scaricando" si risparmia ma si risparmia poi su quell'inutile quantità di roba che riempirà solo dei dischi rigidi emo questo è uno di quei libri che appunto lo metti nella libreria, è un buon acquisto a prescindere, anche se non conosci la musica, perché domani puoi sempre riprenderlo dopo aver formato un po' il tuo bagaglio culturale e alla fine meglio poche cose ma buone (secondo me)
Narshell 16-02-12 16.49
mmm sarebbe importante sapere cosa sai di jazz ad oggi, intendo se conosci almeno i fondamentali, quindi progressioni armoniche sulle scale maggiori e minori, voicings etc... perché te lo dico...perché riuscire a fare un minimo di analisi armonica di un pezzo è il procedimento fondamentale per improvvisarci (almeno quando si è alle prime armi). Se tu hai difficoltà già nel capire in che tonalità ti trovi o quando la tonalità sta cambiando (o che so che al quinto grado delle tonalità minori la terza puoi suonarla sia bemolle che non ottendendo nell'improvvisazione uuna classica sonorità jazz) penso potresti avere difficoltà nell'approccio all'improvvisazione.
Acquisite nozioni minime di armonizzazione jazz e di estensione delle scale io ti consiglierei di iniziare a studiarti degli standard jazz (ci sn un sacco di book pieni zeppi), che altro non sono che dei motivetti armonizzati in chiave jazzistica partendo dai quali tu puoi cominciare ad impprovvisare.

Ad ogni modo, ritengo che per iniziare una buona improvvisazione prima di parlare di frasi etc etc tu debba riuscire a sviluppare su un giro una melodia di senso compiuto (quindi nn farfugliare note della tonalità a casaccio ma sviluppare un breve enunciato di senso compiuto).

scusami se molte cose sn scritte male ma vado di fretta
Edited 16 Feb. 2012 18:14
Composition86 16-02-12 22.40
I libri di solito li compro originali: se ci spendo soldi mi sento in dovere di leggerli per bene, parola per parola, senza saltare pagine e concetti "poco importanti", con l'università funziona. emo

Oggi sono andato in un negozietto di musica che mi sembra abbastanza fornito di libri, ma avevano finito le copie di "The jazz piano book" e mi hanno detto che si poteva ordinare sia in italiano che in inglese e quando ho chiesto la differenza mi è stato detto che "su quello in italiano ci sono delle note aggiuntive".
Il prezzo di quello in italiano era in linea con quello che ho visto su internet.

Narshell ha scritto:
mmm sarebbe importante sapere cosa sai di jazz ad oggi, intendo se conosci almeno i fondamentali, quindi progressioni armoniche sulle scale maggiori e minori, voicings etc... perché te lo dico...perché riuscire a fare un minimo di analisi armonica di un pezzo è il procedimento fondamentale per improvvisarci (almeno quando si è alle prime armi). Se tu hai difficoltà già nel capire in che tonalità ti trovi o quando la tonalità sta cambiando (o che so che al quinto grado delle tonalità minori la terza puoi suonarla sia bemolle che non ottendendo nell'improvvisazione uuna classica sonorità jazz) penso potresti avere difficoltà nell'approccio all'improvvisazione. Acquisite nozioni minime di armonizzazione jazz e di estensione delle scale io ti consiglierei di iniziare a studiarti degli standard jazz (ci sn un sacco di book pieni zeppi), che altro non sono che dei motivetti armonizzati in chiave jazzistica partendo dai quali tu puoi cominciare ad impprovvisare. Ad ogni modo, ritengo che per iniziare una buona improvvisazione prima di parlare di frasi etc etc tu debba riuscire a sviluppare su un giro una melodia di senso compiuto (quindi nn farfugliare note della tonalità a casaccio ma sviluppare un breve enunciato di senso compiuto). scusami se molte cose sn scritte male ma vado di fretta

Di jazz, ascolti a parte, non so nulla.
Sto studiando armonia classica da 2 anni e mezzo (anche se sono stato poco costante) ed ho fatto ormai molti esercizi.
Sono ancora un po' lento ad armonizzare (devo scrivere a tavolino, non riesco a farlo in tempo reale sullo strumento), però so già una buona quantità di concetti. Di fondamentale credo mi manchino solo le modulazioni, che dovrei fare entro qualche mese.
Quando improvviso qualcosa non vado totalmente a caso, ormai sono quasi 8 anni che lo faccio e riesco a suonare melodie in tempo reale ed inserire un minimo di armonia. Ora volevo portare la cosa al livello successivo, perchè mi da' molta soddisfazione, per quel minimo di risultati che ottengo.
E' sufficiente o bisogna sapere altra roba anche solo per capire la prima pagina di quel libro?
Edited 16 Feb. 2012 21:44
Narshell 17-02-12 11.17
ti ho mandato un messaggio emo
pj84 18-02-12 00.33
al giorno d'oggi, se già hai una preparazione elementare (scale maggiori, minori e relativi accordi) non c'è nulla che la pratica (e la costanza), un buon libro, internet e (consigliatissimo) un buon maestro non possano insegnarti.

Il mio consiglio è quindi quello di acquistare il titolo in esame, ed eventualmente valutare l'ipotesi di prendere lezioni da un jazzista. emo
Composition86 18-02-12 12.49
Si infatti, anche io sono in generale favorevole a prendere lezioni da qualcuno (fino a qualche anno fa avevo un professore che mi insegnava piano), però qui si tratta ancora di valutare il mio interessamento, quindi ritengo giusto partire da un libro e poi eventualmente approfondire.
Composition86 12-03-12 23.50
Riporto su la discussione perchè è finalmente arrivato il libro da qualche giorno ed ho cominciato a fare il primo esercizio, quello in cui è richiesto suonare la triade maggiore, minore, diminuita ed aumentata in tutte le tonalità, in stato fondamentale e rivolti, per un totale di più di 2000 combinazioni, se ho contato bene.

Ho un dubbio che non riesco a capire come risolvere.
Si considera l'accordo di DO maggiore allo stato fondamentale, fatto da 3a maggiore con sopra una 3a minore. Diminuendo di un semitono l'intervallo tra DO e MI si ottiene una 3a minore con sopra una 3a maggiore, dunque una triade minore. Allo stesso modo, togliendo/aggiungendo opportunamente un semitono si ottengono anche le corrispettive triadi diminuita ed eccedente.

Fin qui è facile perchè ci sono solo intervalli di 3a, ma se si passa al primo e secondo rivolto che criteri bisogna seguire? Ho trovato ad orecchio le giuste combinazioni di tasti, ma vorrei una spiegazione più rigorosa per poter costruire velocemente anche gli altri. Grazie per l'eventuale aiuto.
KBL 13-03-12 11.47
ma non fai prima a ricordarti che in una triade c'è fondamentale, terza (maggiore o minore) e quinta (giusta, aumentata o diminuita)? E ti fai tutte le combinazioni fregandotene di quale sia l'intervallo (che è di quarta) ad esempio tra il sol (la quinta) e il do (fondamentale) in una triade di do maggiore in primo rivolto. Boh magari sto dicendo una eresia, ma non mi sarei mai messo ad imparare le triadi e i rivolti con gli intervalli relativi tra le singole note. In qualunque tonalità quale sia la terza e quale la quinta tanto lo sai a memoria (altrimenti lo impari). Mi sembra più logico che formare due intervalli in sequenza.
Edited 13 Mar. 2012 12:11
DaniloSesti 13-03-12 12.49
KBL ha scritto:
Fin qui è facile perchè ci sono solo intervalli di 3a, ma se si passa al primo e secondo rivolto che criteri bisogna seguire?

mmm beh,ti conviene,in maniera più semplice, impararti gli accordi (tanto con la pratica poi si imparano a memoria)...quando fai un rivolto non stare a pensare agli intervalli ma alle note che devi prendere.Prendi l'accordo di Do (Do,Mi Sol)...se lo devi rivotlare prendi Mi Sol Do o Sol Do Mi...le note sono quelle,non ti sbagli ;)
Composition86 13-03-12 13.18
Ciao a entrambi, devo essermi spiegato male.
Si, nel fare i rivolti non faccio caso agli intervalli, basta ricordare fondamentale, 3a e 5a ed è fatta.

Il mio problema è leggermente più complesso, cioè devo prendere tutte le triadi di una certa tonalità, fare i rivolti e in aggiunta suonare tutte le possibili combinazioni maggiori, minori, diminuite ed eccedenti, andando a modificare, in posizioni opportune, il numero dei semitoni.

Nelle triadi allo stato fondamentale l'esercizio è banale (ho le note disposte ad intervalli di 3a consecutivi), ma se ad esempio ho l'accordo di DO maggiore al primo rivolto (note non più ad intervalli di 3a consecutivi), quali note devono essere incrementate o diminuite di un semitono?
Posso andare ad orecchio e cercare i tasti giusti, ma se poi devo fare lo stesso lavoro ad esempio con i rivolti degli accordi di RE- e SIdim, il mio metodo diventa poco pratico, motivo per cui cerco uno schema da seguire, quello che forse inconsciamente seguite voi quando dovete fare lo stesso lavoro.
KBL 13-03-12 13.34
non sono certo di avere capito benissimo ma ci provo descrivendo il processo mentale che credo in molti usino:
devi creare un do minore in primo rivolto? La triade ha fondamentale, terza e quinta. L'accordo è minore quindi ci vuole la terza minore (che è mi bemolle) la quinta è giusta (sol). A questo punto devo suonare il primo rivolto quindi comincio dalla terza, poi quinta e poi fondamentale.
Un Re maggiore aumentato in secondo rivolto? Significa che la fondamentale è il D, la terza F# (che è la terza maggiore di re) e la quinta giusta sarebbe A, ma aumentata è A#. Comincia dalla quinta (secondo rivolto) poi fondamentale, poi terza.
E così via per tutto.
KBL 13-03-12 13.43
aspetta forse rileggendo ho capito meglio.
Il tuo problema è passare da un Re maggiore ad un re diminuito? E pensi re maggiore = terza maggiore + terza minore (cioè parti da un re, aggiungi una terza maggiore poi aggiungi una terza minore, tutto come intervallo tra note) : re diminuito = terza minore + terza minore.
Come ti dicevo secondo me è molto meglio pensare in termini di singole note:
re maggiore = re (la fondamentale) + terza maggiore (cioè la nota terza della scala di re ovvero fa#) + quinta giusta (la). Re diminuito = terza minore e quinta diminuita. Quando poi devi fare il rivolto te ne freghi degli intervalli. Una volta che hai capito quali sono le tre note da usare le metti nella combinazione che vuoi.
alla fine la fondamentale è sempre la stessa (ovviamente) per le altre a secondo del tipo di triade, la terza è maggiore o minore, e la quinta è giusta, diminuita (- un semitono) o aumentata (+ un semitono).

rispondendo piu' specificamente a quali note vanno modificate

maggiore: terza e quinta
minore: terza - 1, quinta
diminuita: terza -1, quinta -1
aumentato: terza, quinta + 1
Edited 13 Mar. 2012 12:49