Vi consiglio di leggere gli articoli su JazzItalia dedicati all'organo hammond. Adesso non sto a linkarveli tutti, ma vengono approfondite anche le varie timbriche, riportando anche i registri d'origine (ormai caduti in disuso) che dovevano replicare quelli dell'organo a canne.
uno degli articoli in questione
Per quanto riguarda i settaggi da me preferiti:
888 perc2nd/3rd:
per i soli, va bene sia con chorus C3, C1, sia senza, a seconda dell'incisività desiderata, leslie slow-fast.
8888:
per l'accompagnamento, a piacere si può aggiungere un pò del 5o draw per renderlo più acuto, fino a degli half-full per le parti più in tensione.
888855 leslie stop-slow-fast, volume e distorsione elevata, no perc no chorus/vibrato:
lo usavo per far tremare i muri e tirarmela con i chitarristi, una versione più cattiva dell'8888, ma che lo rendeva ancora meno incisivo nel mix. da usarsi con parsimonia.
888765433
l'half-full, molto più gestibile dell' 888888888 e meno rumoroso, non fa sparire il lower r il pedal, e vi da comunque quella sonorità importante, che tanto piace agli hammondisti jazz con il leslie fast e i block chords.
il secondo manuale deve risultare tendenzialmente più svuotato, quindi solitamente usavo il 5066 e altri settaggi abbastanza soft.
Un altro trucchetto, è di usare il primo drawbar come un accentuatore o attenuatore di frequenze basse. La presenza o meno di questo può consentirvi di avere timbriche più grasse o acute e quindi gestire il modo in cui uscite nel mix soprattutto in contesti rumorosi dove i suoni più complessi tendono a perdersi.
Anche per la costruzione di accordi che non siano i soliti bicordi di 5a o 8va al di sotto del Do centrale, togliere per buona parte o del tutto il primo drawbar è praticamente come usare un transpose di un ottava in su. Può rivelarsi utile per evitare troppi incroci di mani soprattutto con il manuale inferiore, a me però la cosa non ha mai dato tanto fastidio, quindi ho usato poche volte questo accorgimento.
Edited 7 Set. 2015 15:55