fighterrx ha scritto:
Le altre tastiere sono pure peggio
Senza dubbio
fighterrx ha scritto:
Non bisogna valutare l'hardware di uno strumento musicale con il termine di paragone di un PC
Quando il pc però ti garantisce una polifonia praticamente separata per ogni patch, evidentemente un motivo c'è, ed è tecnologico e non filosofico.
fighterrx ha scritto:
Primo, perchè troppa potenza non serve
Dipende da cosa devi fare. Prova a gestire in layer pianoforte+strings su un mox con 64 note di polifonia totale, ciucciata tra l'altro dagli effetti, poi ne riparliamo
Capirai che gestire una intro "massiccia",da live serio, su una mox6 diventa praticamente impossibile data la limitata polifonia, e il sequencer non è "audio", ma sfrutta suoni e motore interno, rubando dunque anch'esso polifonia nel caso si pensi di aggirare il problema con sequenze su cui suonare.
fighterrx ha scritto:
Secondo perchè uno strumento musicale deve operare nel silenzio assoluto
Opinabile, dipende dal contesto.
Studiare pianoforte a casa con una ventola rumorosa da fastidio.
In live, anche nelle band "giuste" (inteso: volumi livellati bene) la ventola non si sentirebbe neanche. Piuttosto mi soffermerei sul boot della tastiera. Il moxf è pronto in 5 secondi, per un kronos devi aspettare un minuto e mezzo. Se il montage ha lo stesso tempo di accensione di un motif (circa 50 secondi) gradirei più potenza (e dunque avvio più rapido) a scapito di una ventola rumorosa
fighterrx ha scritto:
E poi io valuto il suono, non mi frega come viene prodotto
Su questo non posso che concordare, ma è indubbio che i 40 giga di un ivory suonano meglio dei 400 mega di campione del cp1 in termini assoluti. Che poi in live, i pianoforti di Motif/Kronos/Clavia vadano "bene" è un altro discorso
fighterrx ha scritto:
Il Motif ES, con wave rom da < 100 MB (mega bytes, non giga), suona ancora alla grande
Siamo in un mondo dominato da campioni in megabytes che nulla hanno a che vedere con il "realismo" (ne parlavamo su un altro topic se non erro, dove concordavamo un po tutti che un pianoforte, di norma e in una band pop ad esempio, non dovrebbe "bucare", ma si ritroverebbe affossato tra legno e riverbero,e le tastiere mostrano tutt'altro).
Non mi stupisce che i suoni ipercompressi con l'obiettivo di "bucare" di un motif ES suonino ancora alla grande.
Oggi ti avvicineresti al tastierista di una band (Che magari ha usato un Vintage D o un Old Black Grand,vst legnosi) dicendo "eh, ma cambia qualcosa, il pianoforte si perde,troppo legnoso), però nel caso di un concerto di musica classica, dove si usa un pianoforte vero, mai ti sogneresti di dire a Yuja wang di usare una tastiera perchè "nella parte centrale del piano concerto di rachmaninoff il pianoforte si perdeva tra gli archi e non si sentiva più".
Il live, purtroppo è un dato di fatto, per il "pianista" è fatto di suoni "farlocchi",perchè ormai il pubblico (E pian piano anche noi) è abituato cosi.
Edited 3 Set. 2016 12:00