Vst-only: passaggi necessari?

CoccigeSupremo 18-09-17 07.53
Salve a tutti.
Ringrazio in anticipo chiunque risolverà questo dubbio:

Ultimamente (per indipendenza e scarsi fondi) utilizzo per le mie registrazioni unicamente vst: batteria, basso,tastiere, chitarrette, hammond, pad, effettistica. Tutte tracce midi insomma.

L unica cosa registrata in audio è la voce della cantante.

Mi chiedevo: é giusto "equalizzare/comprimere/normalizzare vst?

Per capirci: in rete si trovano ormai tantissime guide/schemi/dritte da seguire per editare/mixare/equalizzare
bene diversi strumenti registrati nella nostra daw. La domanda è dunque: é giusto trattare tracce midi come fossero tracce reali e applicare le stesse regole che applicheremmo a tracce audio registrate sul serio?
Del tipo che so, seguire istruzioni di equalizzazione di una cassa reale su di una cassa in vst? O di equalizzare un basso in vst o tagli di certe frequenze su di esso o su una chitarra o un violino? O di comprimere alcuni vst (dato che lo scopo è ottenere volume omogeneo, suppongo sia inutile su tracce dove puoi semplicemente modificare la registrazione con i classici volumi delle note midi se per sbaglio hai suonato un po troppo forte su un passaggio).

Insomma usare unicamente vst presuppone la consapevolezza di non dover poi andar a toccar nulla (se non expression per vari strumenti) in quanto i vst son suoni gia compressati/equalizzati/normalizzati/puliti o per ottenere un risultato migliore li si deve exportare e considerare alla pari di diverse tracce audio?
maxtub 18-09-17 08.04
Molto interessante, seguo
Personalmente sono del parere che i VI vanno toccati il meno possibile se non qualche equalizzazione per evitare la sovrapposizione di alcune frequenze
maxtub 18-09-17 08.04
Molto interessante, seguo
Personalmente sono del parere che i VI vanno toccati il meno possibile se non qualche equalizzazione per evitare la sovrapposizione di alcune frequenze
michelet 18-09-17 08.29
Quando il segnale del Virtual Instrument diventa "audio" dovrebbe essere trattato alla stregua di tutti gli altri segnali. Più che altro per dare un'uniformità al suono complessivio.
In merito al questo tirerei volentieri in ballo il buon barbetta57 che ne sa qualcosina in più...
rik 18-09-17 08.42
@ michelet
Quando il segnale del Virtual Instrument diventa "audio" dovrebbe essere trattato alla stregua di tutti gli altri segnali. Più che altro per dare un'uniformità al suono complessivio.
In merito al questo tirerei volentieri in ballo il buon barbetta57 che ne sa qualcosina in più...
In ogni caso (vst o registrazione dal vero) c'è quasi sempre da aggiustare qualcosa, nel caso dei VI si tratta più di un lavoro di rifinitura che di vera e propria sistemazione di come suona, comunque il consiglio è sempre lo stesso, sentire come suona, se suona bene non c'è bisogno di fare niente. Compara il tuo lavoro con brani a cui ti ispiri per il tuo sound e parti da lì
paolo_b3 18-09-17 08.50
@ CoccigeSupremo
Salve a tutti.
Ringrazio in anticipo chiunque risolverà questo dubbio:

Ultimamente (per indipendenza e scarsi fondi) utilizzo per le mie registrazioni unicamente vst: batteria, basso,tastiere, chitarrette, hammond, pad, effettistica. Tutte tracce midi insomma.

L unica cosa registrata in audio è la voce della cantante.

Mi chiedevo: é giusto "equalizzare/comprimere/normalizzare vst?

Per capirci: in rete si trovano ormai tantissime guide/schemi/dritte da seguire per editare/mixare/equalizzare
bene diversi strumenti registrati nella nostra daw. La domanda è dunque: é giusto trattare tracce midi come fossero tracce reali e applicare le stesse regole che applicheremmo a tracce audio registrate sul serio?
Del tipo che so, seguire istruzioni di equalizzazione di una cassa reale su di una cassa in vst? O di equalizzare un basso in vst o tagli di certe frequenze su di esso o su una chitarra o un violino? O di comprimere alcuni vst (dato che lo scopo è ottenere volume omogeneo, suppongo sia inutile su tracce dove puoi semplicemente modificare la registrazione con i classici volumi delle note midi se per sbaglio hai suonato un po troppo forte su un passaggio).

Insomma usare unicamente vst presuppone la consapevolezza di non dover poi andar a toccar nulla (se non expression per vari strumenti) in quanto i vst son suoni gia compressati/equalizzati/normalizzati/puliti o per ottenere un risultato migliore li si deve exportare e considerare alla pari di diverse tracce audio?
Interessante discussione. Io propenderei per non avere regole, ma seguire solo "l'istinto" del nostro gusto, anche se per quanto mi riguarda, sui lavori che faccio io mi è spesso difficile rendermi conto di cosa sta saltando fuori, spesso neanche se ci dormi sopra e poi riascolti a "mente fresca".
anonimo 18-09-17 09.01
Faccio una domanda da principiante: ma è meglio, lavorando con i VST, lasciare le tracce midi e consolidare solo il master stereo, oppure fare il bouncing traccia per traccia e poi trattarle come vere e proprie tracce audio?
paolo_b3 18-09-17 09.16
@ anonimo
Faccio una domanda da principiante: ma è meglio, lavorando con i VST, lasciare le tracce midi e consolidare solo il master stereo, oppure fare il bouncing traccia per traccia e poi trattarle come vere e proprie tracce audio?
Interessante anche questo, parlo della mia esperienza, mettendo in chiaro che sono "terra a terra":
Come registratore MIDI uso Reason, questo offre già effetti da mettere sulle singole traccie o globali ed ha una sezione "mastering" per la cosiddetta post produzione. Il vantaggio, secondo alcuni "esperti" da cui ho attinto informazioni, è che il sistema è per così dire "coerente", significa che diversi problemi "audio" sono già stati risolti dai programmatori del software (più o meno mi pare di capire che fosse quello che intendeva Maxtub).
Quando invece "voglio di più" (come diceva Pino Daniele), mi salvo le tracce audio separate e le carico su Nuendo (so che si potrebbe anche importare direttamente le tracce MIDI, ma non ci ho mai cavato i piedi, a riprova che sono terra a terra emo) e poi faccio la post produzione con quest'ultimo che offre effetti migliori e tutti gli strumenti di una DAW che mi permetto di definire avanzata.
rik 18-09-17 09.46
@ anonimo
Faccio una domanda da principiante: ma è meglio, lavorando con i VST, lasciare le tracce midi e consolidare solo il master stereo, oppure fare il bouncing traccia per traccia e poi trattarle come vere e proprie tracce audio?
Se lavori con i VI ovviamente il programma crea traccia audio e midi quindi alla fine il passaggio a traccia audio non è così fondamentale, in ogni caso il lavoro di post produzione va fatto prima sulle tracce separate per poi dare un'ultima rifinitura al master stereo finale. Ricorda sempre che il mastering finale sullo stereo non corregge problemi di missaggio ma serve solo a rendere il mix "più bello".
zerinovic 18-09-17 10.18
@ anonimo
Faccio una domanda da principiante: ma è meglio, lavorando con i VST, lasciare le tracce midi e consolidare solo il master stereo, oppure fare il bouncing traccia per traccia e poi trattarle come vere e proprie tracce audio?
A mio parere se il computer c'è la fa...lascia tutto in midi...io almeno lo faccio quando vedo che comincia a tirare fuori la lingua...emo
zerinovic 18-09-17 10.29
Invece per quanto riguarda il tema del thread di coccige, l'ingrediente principale è. La registrazione che deve essere il più possibile perfetta, evitando per quanto possibile di utilizzare vst effetti.
Come in cucina, i prodotti devono essere di prima qualità, poi condire solo quanto basta.
Dedicare molta attenzione hai livelli del volume.
anonimo 18-09-17 10.52
@ CoccigeSupremo
Salve a tutti.
Ringrazio in anticipo chiunque risolverà questo dubbio:

Ultimamente (per indipendenza e scarsi fondi) utilizzo per le mie registrazioni unicamente vst: batteria, basso,tastiere, chitarrette, hammond, pad, effettistica. Tutte tracce midi insomma.

L unica cosa registrata in audio è la voce della cantante.

Mi chiedevo: é giusto "equalizzare/comprimere/normalizzare vst?

Per capirci: in rete si trovano ormai tantissime guide/schemi/dritte da seguire per editare/mixare/equalizzare
bene diversi strumenti registrati nella nostra daw. La domanda è dunque: é giusto trattare tracce midi come fossero tracce reali e applicare le stesse regole che applicheremmo a tracce audio registrate sul serio?
Del tipo che so, seguire istruzioni di equalizzazione di una cassa reale su di una cassa in vst? O di equalizzare un basso in vst o tagli di certe frequenze su di esso o su una chitarra o un violino? O di comprimere alcuni vst (dato che lo scopo è ottenere volume omogeneo, suppongo sia inutile su tracce dove puoi semplicemente modificare la registrazione con i classici volumi delle note midi se per sbaglio hai suonato un po troppo forte su un passaggio).

Insomma usare unicamente vst presuppone la consapevolezza di non dover poi andar a toccar nulla (se non expression per vari strumenti) in quanto i vst son suoni gia compressati/equalizzati/normalizzati/puliti o per ottenere un risultato migliore li si deve exportare e considerare alla pari di diverse tracce audio?
Per esperienza personale, utilizzo decine di tracce vst Kontakt ognuna delle quali ha da 1 a 3-4 efx plugin al massimo.
L'utilizzo di effettistica ha senso. Si tratta pur sempre di segnale audio, alla stessa stregua di una sorgente analogica. Per capire, ogni libreria di campioni è una sorta di .wav.
Detto ciò, riuscendo a dosare con parsimonia, maestria e perizia l'utilizzo dei plugin (un ottimo lavoro lo fanno gli acceleratori UAD Satellite) si migliora notevolmente ad esempio un campione di piano dall'impronta "nasale" oppure dare fiato ad una chitarra "sgonfia". Oppure preamplificare sezioni di archi, comprimere le percussioni, togliere il riverbero nativo dell'applicazione e aggiungerne uno migliore. E comunque sia, quello che conta, è il risultato finale: l'ascolto.
paolo_b3 18-09-17 10.56
@ anonimo
Per esperienza personale, utilizzo decine di tracce vst Kontakt ognuna delle quali ha da 1 a 3-4 efx plugin al massimo.
L'utilizzo di effettistica ha senso. Si tratta pur sempre di segnale audio, alla stessa stregua di una sorgente analogica. Per capire, ogni libreria di campioni è una sorta di .wav.
Detto ciò, riuscendo a dosare con parsimonia, maestria e perizia l'utilizzo dei plugin (un ottimo lavoro lo fanno gli acceleratori UAD Satellite) si migliora notevolmente ad esempio un campione di piano dall'impronta "nasale" oppure dare fiato ad una chitarra "sgonfia". Oppure preamplificare sezioni di archi, comprimere le percussioni, togliere il riverbero nativo dell'applicazione e aggiungerne uno migliore. E comunque sia, quello che conta, è il risultato finale: l'ascolto.
Ma post produzione sul suono asciutto o già con i suoi effetti di base? Io sono per la seconda altrimenti fare tutto in post produzione c'è da perdersi. Anche se credo sia considerato un errore da chi se ne intende.
anonimo 18-09-17 11.06
@ paolo_b3
Ma post produzione sul suono asciutto o già con i suoi effetti di base? Io sono per la seconda altrimenti fare tutto in post produzione c'è da perdersi. Anche se credo sia considerato un errore da chi se ne intende.
Intendo post di un qualsiasi campione sul quale vuoi migliorarlo a tuo piacimento o discrezione. Non sto certo a dirti di aggiungere un plugin di riverbero ad un campione che già lo ha. Non pensare che chi utilizza questo sistema sia l'amatore ultimo arrivato. Tom Holkenborg, se lo conosci, fa così: aggiunge toglie e spippola plugin sui campioni che vuole. Pure Hans Zimmer, Danny Elfman e chissà quanti altri al mondo. In pratica, è una pratica comune. E comunque, si, c'è da perdersi. Aggiungo che "l'errore" di cui parli, eventualmente lo percepisci soltanto ed esclusivamente dalle orecchie, in quanto tecnicamente puoi fare tutti i casini che vuoi con i plugins. Quello che conta è il risultato finale.
barbetta57 18-09-17 11.26
qualsiasi cosa va adattata al contesto, che si parli di effettistica o di equalizzazione. nessun suono reale o midi è valido di per sé stesso, in quanto, inserito in contesti diversi, può interagire in modo diverso con i sui compagni di arrangiamento. l'unico vantaggio dei suoi campionati (almeno di quelli buoni) è che sono puliti in partenza, cioè hanno una dinamica costante ed hanno un contenuto armonico generalmente uniforme, sono privi di risonanze indesiderate.
suggerisco di trasformare comunque in audio, in quanto di più agevole spostamento su altre macchine ed in altre epoche (la macchina x potrebbe non avere installato il plugin Y e/o non avere il preset che abbiamo utilizzato, oppure dopo qualche anno un aggiornamento mette fuori gioco quel plugin o altri millesima casi analoghi), inoltre consente di utilizzare il progetto anche su DAW diverse.
Dallaluna69 18-09-17 11.29
Innanzitutto ringrazio chi ha aperto questo thread, che mi interessa moltissimo.
Attualmente io faccio così:
- creo tutte le tracce utilizzando i VSTi
- li lascio sotto forma di midi
- applico gli effetti a ogni singola traccia, tipo riverberi, compressori, sidechain, pan
- esporto in wav, per poi rimetterle nel progetto, le tracce a cui voglio applicare effetti particolari; ad esempio se voglio fare un crescendo o una sfumatura del volume o del riverbero
Sono un dilettante autodidatta, che con queste cose ci gioca, quindi sono apertissimo a ogni consiglio. emo
anonimo 18-09-17 11.53
@ Dallaluna69
Innanzitutto ringrazio chi ha aperto questo thread, che mi interessa moltissimo.
Attualmente io faccio così:
- creo tutte le tracce utilizzando i VSTi
- li lascio sotto forma di midi
- applico gli effetti a ogni singola traccia, tipo riverberi, compressori, sidechain, pan
- esporto in wav, per poi rimetterle nel progetto, le tracce a cui voglio applicare effetti particolari; ad esempio se voglio fare un crescendo o una sfumatura del volume o del riverbero
Sono un dilettante autodidatta, che con queste cose ci gioca, quindi sono apertissimo a ogni consiglio. emo
Gli interventi di cui hai parlato sopra (crescendo, riverbero ecc) puoi farli già sulle tracce senza doverle esportare. Si chiama automazione, forse già la conoscerai come funzione. Capisco che potrebbero esserci tanti fattori, tra cui le prestazioni del computer che portano a dover esportare per poi di nuovo lavorare con i plugin senza affaticare troppo la macchina. La procedura comunque da te utilizzata è corretta. Ovviamente tieni il progetto con le tracce instruments salvato e al sicuro. Così puoi fare tutte le modifiche che vuoi. Ma su questo non ho dubbi che tu sia già avanti ;)
maxtub 18-09-17 13.01
barbetta57 ha scritto:
suggerisco di trasformare comunque in audio, in quanto di più agevole spostamento su altre macchine ed in altre epoche (la macchina x potrebbe non avere installato il plugin Y e/o non avere il preset che abbiamo utilizzato, oppure dopo qualche anno un aggiornamento mette fuori gioco quel plugin o altri millesima casi analoghi), inoltre consente di utilizzare il progetto anche su DAW diverse.

Ma il consiglio è di passare la traccia in audio già con gli effetti applicati oppure liscia, per poi applicare successivamente eventuale effettistica ed equalizzazione?
barbetta57 18-09-17 13.22
@ maxtub
barbetta57 ha scritto:
suggerisco di trasformare comunque in audio, in quanto di più agevole spostamento su altre macchine ed in altre epoche (la macchina x potrebbe non avere installato il plugin Y e/o non avere il preset che abbiamo utilizzato, oppure dopo qualche anno un aggiornamento mette fuori gioco quel plugin o altri millesima casi analoghi), inoltre consente di utilizzare il progetto anche su DAW diverse.

Ma il consiglio è di passare la traccia in audio già con gli effetti applicati oppure liscia, per poi applicare successivamente eventuale effettistica ed equalizzazione?
no, a lavoro ultimato, in modo da rendere il tutto permanente.
a completamento di quanto sopra, anche se i campioni "normali" secondo me vanno compressi, equalizzazti e quant'altro, quelli orchestrali no, a meno che non facciano parte di un progetto che include altri suoni. ho avuto modo di lavorare con la vienna, e se tocchi qualcosa si sballa tutto. gli studenti sono campionati in genere con una collocazione spaziale precisa e con una timbrica ben definiti, se si toccano queste cose si possono creare danni
anonimo 18-09-17 13.47
@ barbetta57
no, a lavoro ultimato, in modo da rendere il tutto permanente.
a completamento di quanto sopra, anche se i campioni "normali" secondo me vanno compressi, equalizzazti e quant'altro, quelli orchestrali no, a meno che non facciano parte di un progetto che include altri suoni. ho avuto modo di lavorare con la vienna, e se tocchi qualcosa si sballa tutto. gli studenti sono campionati in genere con una collocazione spaziale precisa e con una timbrica ben definiti, se si toccano queste cose si possono creare danni
barbetta57, rispetto ma non condivido affatto ciò che stai scrivendo. Parli per esperienza personale, quando dici di "fare danni"? Quale danno avviene mettendo in insert un preamp o un eq su un quartetto di viole? Quali danni fai a mettere un compressore sui pizzicati? Forse stai dicendo di fare attenzione a non spostare la seat disposition delle varie sezioni? Sai che sono diverse queste disposition in terra americana e europea? È possibile comunque modificarle, lo sai? Cerchiamo di essere chiari perché questo forum sennò perde di professionalità andando in caduta libera e allora meglio starne fuori. Componi musica per film pure tu?