Nord: qual'è il segreto del suo successo?

keyboard7 18-08-20 04.48
Ciao a tutti, nonostante le discussioni, talvolta accese, tra gli appassionati delle "rosse svedesi" e i sostenitori di altri Brand, è un dato oggettivo il fatto che la Nord, in questi venti anni, si sia affermata nel settore, mettendosi al fianco di giganti come Yamaha, Roland e Korg. Secondo voi qual'è il segreto del successo di questa Azienda?
FranzBraile 18-08-20 07.47
Io posso dire del "mio" rapporto con le Nord (che può benissimo essere non condiviso).
Ho praticamente avuto quasi tutte le tastiere possibili (escluso Kronos/Oasys), faccio blues (electric blues) e rock italiano. In primis le Nord "bucano" e "non c'entra il fonico" bucano e basta.
Rimanendo sui cloni, la Numa organ 1 (bella e buona per jazz, meno sul rock) e la Keyb Solo che dopo poche prove ho cestinato. La suoni da solo.... Bellissimo!!! Hai due chitarre ai lati.... Inesistente!!
Chiaramente sto parlando di concerti all'aperto, non nel localino sotto casa dove in fondo tutto va bene.
Come secondo direi... quelle poche centinaia di Euro in più per una Nord li recuperi nel tempo, tiene il prezzo negli anni come nessuna.... e non parlatemi della Roland Fantom G, tiene il prezzo si, ma non so se veramente esiste qualcuno che la riacquista a oltre 1000 Euro.
E' chiaro che se fai liscio o sei un one-man orchestra o fai jazz o altro "non adatto" alla Nord non vale la pena.
Quante ne ho avute? La NE2-61, La NE3-73, La NE5-D73 (ancora da me), il NS-EX88 e il NS2-88 (ancora da me).
Il colore??? Mah! Non so "quanto" il rosso abbia influito, cmq... dopo anni di grigiore e nero forse un po', l'aver una "rossa" che poi suona anche bene ha influito.
Tornando alla rossa, pochi che suonano "in casa" o "studio" la vogliono o la giudicano come tastiera da avere assolutamente.
Ripeto: Concerti all'aperto è il "non-plus-ultra". Ecco perché ha successo!
wildcat80 18-08-20 08.07
Qualità.
Affidabilità.
Semplicità d'uso.
Polivalenza.
E poi sicuramente c'è stato anche un marketing intelligente, ma non è il principale ingrediente del successo: ecco, forse hanno creato una forte fidelizzazione al marchio anche con gli accessori, se penso alla Nord Electro2 che comprai tanti anni fa, la borsa - zaino era una cosa nuova, tutti facevano le borse, ma quella suonava proprio come un accessorio irrinunciabile.
dxmat 18-08-20 08.11
@ keyboard7
Ciao a tutti, nonostante le discussioni, talvolta accese, tra gli appassionati delle "rosse svedesi" e i sostenitori di altri Brand, è un dato oggettivo il fatto che la Nord, in questi venti anni, si sia affermata nel settore, mettendosi al fianco di giganti come Yamaha, Roland e Korg. Secondo voi qual'è il segreto del successo di questa Azienda?
Inizialmente (Nord Lead 1) ha sfruttato l'allora neonata tecnologia virtual analog su DSP per replicare il comportamento dei synt analogici
in un momento storico saturato da sintetizzatori digitali con scarsi controlli fisici per manipolare il suono in realtime.
Erano i tempi in cui molti si stavano pentendo di aver svenduto pochi anni prima il Prophet 5 o il Jupiter 8 e TB303 per la novità digitale del momento ;)))
La voglia dell'analogico e dell'approccio realtime nella costruzione o esecuzione del suono stava rinascendo.
In seguito hanno espanso la loro offerta con la serie Nord Modular dando a molti sound designer estese possibilità di aver a che fare con un synt modulare in un epoca dove la capacità
di calcolo media dei computer non permetteva di fare grandi cose (anche se in verità Reaktor già esisteva).
Un suono rinoscibile, il colore rosso, costruzione solida e una struttura di sintesi su pannello chiara e lineare, i tanti pomelli, il geniale pitch stick di legno uniti ad un'abile politica di marketing ne hanno decretato il successo sui palchi e studi del pianeta.
Successivamente l'azienda si focalizza maggiormente sulla produzione strumenti tipo Nord Stage & Electro con controlli semplici ed efficaci
dando relativamente meno importanza al ramo sintetizzatori puri probabilmente perchè iniziavano a comparire sul mercato alternative e veri polysynth analogici a prezzi simili.

Comunque sono stati geniali a riuscire a vendere migliaia di sintetizzatori Nord Lead con la tastiera più di merda che possa esistere.
paolo_b3 18-08-20 08.12
Il segreto del successo lo lascio dire a coloro che hanno avuto nella loro "carriera" una quantità di tastiere sufficienti a poter fare una valutazione comparativa concreta.
Io vi posso dire perchè ho NS2 e ne sono entusiasta: perchè se cerco "qualcosa" lo trovo, se ho un problema lo risolvo, anche mentre suono, in due secondi, il tutto senza che gli altri se ne accorgano.
keyboard7 18-08-20 08.29
FranzBraile ha scritto:
In primis le Nord "bucano" e "non c'entra il fonico" bucano e basta.

ma la domanda che mi pongo è questa: perchè " le Nord bucano" (e le altre no)?
Hanno ingegneri del suono migliori? usano generatori di suono migliori? Dove sta il segreto?
Alla fine (penso) la concorrenza non ci mette molto: ne compra una, la apre e vede cosa ci sta dentro.
Perchè le tastiere di molte aziende concorrenti non riescono a "bucare" allo stesso modo (nonostante- penso- i loro sforzi)?
Jhe1723 18-08-20 09.37
@ FranzBraile
Io posso dire del "mio" rapporto con le Nord (che può benissimo essere non condiviso).
Ho praticamente avuto quasi tutte le tastiere possibili (escluso Kronos/Oasys), faccio blues (electric blues) e rock italiano. In primis le Nord "bucano" e "non c'entra il fonico" bucano e basta.
Rimanendo sui cloni, la Numa organ 1 (bella e buona per jazz, meno sul rock) e la Keyb Solo che dopo poche prove ho cestinato. La suoni da solo.... Bellissimo!!! Hai due chitarre ai lati.... Inesistente!!
Chiaramente sto parlando di concerti all'aperto, non nel localino sotto casa dove in fondo tutto va bene.
Come secondo direi... quelle poche centinaia di Euro in più per una Nord li recuperi nel tempo, tiene il prezzo negli anni come nessuna.... e non parlatemi della Roland Fantom G, tiene il prezzo si, ma non so se veramente esiste qualcuno che la riacquista a oltre 1000 Euro.
E' chiaro che se fai liscio o sei un one-man orchestra o fai jazz o altro "non adatto" alla Nord non vale la pena.
Quante ne ho avute? La NE2-61, La NE3-73, La NE5-D73 (ancora da me), il NS-EX88 e il NS2-88 (ancora da me).
Il colore??? Mah! Non so "quanto" il rosso abbia influito, cmq... dopo anni di grigiore e nero forse un po', l'aver una "rossa" che poi suona anche bene ha influito.
Tornando alla rossa, pochi che suonano "in casa" o "studio" la vogliono o la giudicano come tastiera da avere assolutamente.
Ripeto: Concerti all'aperto è il "non-plus-ultra". Ecco perché ha successo!
Davvero è poco apprezzata da chi la usa solo in casa? Quindi diresti che in cuffia c' è di meglio?
wildcat80 18-08-20 09.55
Mah in realtà non credo che sia poco apprezzata da chi suona solo in casa, ho scoperto che perfino la Nord Electro da è ricercata anche da chi produce musica elettronica, i fans di Nord sono una popolazione molto eterogenea.
zaphod 18-08-20 10.13
@ keyboard7
Ciao a tutti, nonostante le discussioni, talvolta accese, tra gli appassionati delle "rosse svedesi" e i sostenitori di altri Brand, è un dato oggettivo il fatto che la Nord, in questi venti anni, si sia affermata nel settore, mettendosi al fianco di giganti come Yamaha, Roland e Korg. Secondo voi qual'è il segreto del successo di questa Azienda?
mi trovo d'accordo con l'analisi di dxmat.
Clavia ha tirato fuori qualcosa che non c'era (i primi virtual analog) e ha avuto successo, bissato dalla serie Nord Electro, perchè c'era una domanda (forse latente, forse no) di suoni elettromeccanici belli e realistici.
Belli e realistici per l'epoca: a mio avviso non si sono evoluti quanto alcuni concorrenti, pur suonando complessivamente bene (benino per i miei gusti) e soprattutto facendosi suonare volentieri.
Comunque, hanno poi ampliato il concetto di tastiera trasversale, ed è nato il Nord Stage, altro successo indiscusso.
Ora non sono innovativi come 20 anni fa, la loro offerta pare ora più un consolidamento che un'offensiva.
Ma la qualità senza dubbio c'è. Resta il mistero sul perchè altri non si siano messi a copiare ciò che fanno loro.

Sul fatto di bucare... aridaje emo
Hanno un suono dry, raw, che rapportato a tastiere con suoni gonfi di effetti escono per forza!
Mettici una qualità d'uscita migliore, un volume maggiore, ma questa "caratteristica", secondo me, più che un merito di Nord è da imputare alla capacità di programmazione di alcuni utenti. Discorso generico, il mio, esistono tastiere con livello di uscita congenitamente basso ed esile, ma molti suoni vanno semplicemente saputi programmare.
dxmat 18-08-20 10.45
zaphod ha scritto:
Sul fatto di bucare... aridaje
Hanno un suono dry, raw, che rapportato a tastiere con suoni gonfi di effetti escono per forza!


Concordo.
Infatti nei primi anni 2000 il marketing Clavia evidenziava sottolineando che il Nord Lead 2 non necessitasse di effetti.
Probabilmente anche per giustificarne l'assenza rispetto ai concorrenti.



paolo_b3 18-08-20 10.48
zaphod ha scritto:
Sul fatto di bucare... aridaje


Guarda che è vero! Prova a cercare sui forum di ciclisti: la Nord non ce l'ha nessuno! emo
maxpiano69 18-08-20 10.51
@ keyboard7
FranzBraile ha scritto:
In primis le Nord "bucano" e "non c'entra il fonico" bucano e basta.

ma la domanda che mi pongo è questa: perchè " le Nord bucano" (e le altre no)?
Hanno ingegneri del suono migliori? usano generatori di suono migliori? Dove sta il segreto?
Alla fine (penso) la concorrenza non ci mette molto: ne compra una, la apre e vede cosa ci sta dentro.
Perchè le tastiere di molte aziende concorrenti non riescono a "bucare" allo stesso modo (nonostante- penso- i loro sforzi)?
chi l'ha detto che "le altre no"? Il fatto di "bucare" (termine che mal sopporto, ma a quanto pare ormai inevitabile, io preferisco la versione inglese "sit in the mix") è determinato da fattori molteplici, fatto salvo il volume (quello si ottiene come/quanto si vuole) in primis le caratteristiche timbriche del suono in questione ed il suo posizionamento nello spettro frequenziale e rispetto agli altri strumenti; nel caso di pianoforti campionati quindi è una combinazione della qualità del timbro/Sample di partenza e della sua equalizzazione (al momento del campionamento + post). In ogni caso dipende dal contesto (suono/genere/formazione/amplificazione/acustica del luogo/...), non c'è una regola assoluta.

Nord ha un certo approccio: campionamenti stereo, molto "asciutti", pochi layer ma suoni già abbastanza buoni anche senza EQ (che comunque spesso serve), ma che d'altro canto non vanno bene per qualsiasi genere (ad esempio in piano solo non sono il massimo, imho) e comunque non è l'unica che ottiene risultati efficaci, vedi Yamaha, on solo con gli ultimi modelli (a tal proposito sul tema "bucare" consiglio di guardare i primi 7-8 minuti della video recensione del CP88 di MeX ed anche le considerazioni al minuto 27)

Come altri hanno già detto il successo di Nord sta più probabilmente nel fatto di essere riuscita a cogliere le esigenze "chiave" del pianista/tastierista che suona quei generi di musica in cui pianoforti+elettromeccanici+synth "propriamente detti" ( ovvero non ROMpler di suoni acustici) la fanno da padrone e non serve altro; unito ad una immediatezza d'uso che si era persa con synth/workstation digitali povere di controlli (soprattutto dedicati ovvero 1 controllo = 1 funzione, così non devo indovinare/ricordarmi a cosa ho assegnato quel knob e le modifiche al volo sono facili e precise) ha fatto centro. Vero è che su quel successo ha poi "ricamato" ma negli ultimi anni i cambiamenti sono stati più affinamenti ma sempre rimanendo su quella filosofia che caratteristica, perché è quella che il target di utenti cerca ed apprezza.
zaphod 18-08-20 10.54
@ paolo_b3
zaphod ha scritto:
Sul fatto di bucare... aridaje


Guarda che è vero! Prova a cercare sui forum di ciclisti: la Nord non ce l'ha nessuno! emo
emo
cecchino 18-08-20 11.04
@ paolo_b3
zaphod ha scritto:
Sul fatto di bucare... aridaje


Guarda che è vero! Prova a cercare sui forum di ciclisti: la Nord non ce l'ha nessuno! emo
Genio! emoemoemo
d_phatt 18-08-20 11.19
maxpiano69 ha scritto:
Nord ha un certo approccio: campionamenti stereo, molto "asciutti", pochi layer ma suoni già abbastanza buoni anche senza EQ

Questo è un passaggio chiave. Partire campionamenti già buoni e validi (anche se "semplici" se rapportati a certi VST), gestiti da engine sonori che si lasciano suonare, è molto più di metà dell'opera...DOPO si effettano a piacere, magari basta un filo di reverbero o EQ e si va.

Molte workstation suonano benissimo e hanno molte più possibilità sonore ma non hanno questa immediatezza e semplicità nel raggiungere l'obiettivo timbrico con efficacia.
A livello di gestione e di controlli è come confrontare un MOOG One e un VA multitimbrico qualsiasi con pochi controlli e display con menu e sottomenu (al di la della differenza di prezzo).
Infatti ora molti stanno copiando le Nord, che a loro volta hanno preso ispirazione dagli strumenti analogici del passato.
Non ho mai avuto Nord, ma l'unica volta (1!) Che ho avuto modo di provare un Nord Stage 2 ho capito in un minuto dove mettere le mani e in due minuti stavo già giocando con un suono di piano acustico e gli effetti. La sensazione di controllo è stata simile a quando programmo le patch sul Sub Phatty che ho.
dielle63 18-08-20 11.32
Io ho avuto in precedenza Roland, Kawai, Numa eYamaha. Poi ho comprato una Nord e.....ne ho comprate altre sei di seguito (tra diverse e upgrade).

E' stato giàa detto tutto. Qualità dei materiali (escluderei però la keybed di Wave e Lead4, erano imbarazzanti), libreria dei suoni enorme, tenuta del mercato.

L'aspetto principale però resta l'utilizzo "tutto su pannello". Niente schermi colorati, niente menù e sottomenù.

Io riconosco che ci sono altre tastiere altrattanto ben costruite e valide, con maggior variertà di suoni (ad esempio sono spesso attratto dalle Kutzweil) però....sul rosso ormai mi sento a casa, non riesco a farmi piacere altro.


PS: bella la battuta dei ciclisti emo
divicos 18-08-20 11.32
Spesso si fa il parallelismo Nord-Apple, sia per il costo mediamente più elevato dei loro prodotti, sia per la fidelizzazione quasi “religiosa” di molti degli utilizzatori di quei prodotti.

In effetti il parallelismo ha a mio vedere molto più senso se si pensa a come entrambe le aziende hanno INIZIATO a proporsi sul mercato.

Nei primi anni Nord (come Apple) ha proposto roba che, semplicemente, non faceva nessun altro. Si è già detto del Lead, ma anche con Electro e successivamente con Stage hanno “creato” un’esigenza d’uso più che coprirne una già esistente. Pannelli semplici ed intuitivi, controllo immediato su suono ed effetti, un utilizzo “dedicato” al live. Senza dimenticare che avevi due (o anche tre) tastiere in una. Certamente più limitate rispetto ai prodotti top della concorrenza, ma quelle poche cose erano subito accessibili, a tutti, senza dover spendere ore nella programmazione come un ingegnere del suono.
E poi hanno giocato la (sempre secondo me) carta geniale e vincente della libreria, permettendo un’espansione dei prodotti già esistenti ed allungandone la vita media, vero motivo per cui i prezzi scendono molto meno che per altre marche.

Adesso, come avete già detto, più che innovazione possiamo parlare di migliorie, a volte anche marginali, ai prodotti. Che, di nuovo, è quello che fa Apple da molti anni ormai.
Ma le idee di partenza erano valide, fortissime, e continuano a determinarne il successo commerciale.
paolo_b3 18-08-20 11.52
Faccio un'ipotesi che riguarda prevalentemente Electro e Stage: che siano stati i primi a pensare di vendere una tastiera completa e non a puntare di venderti un pianoforte digitale, a cui aggiungi un clone organo e magari un synth? Magari il secondo ed il terzo assieme, ma hai sempre due macchine che si, singolarmente costano meno, ma la somma cade poco lontana. Ti devi accontentare di un'unica keybed, ma alla fine hai tutto in uno a vantaggio della semplicità e della comodità.
Poteva anche essere una scommessa 15 anni fa, ma alla fine sembra l'abbiano vinta gli svedesi, data la reazione delle altre marche.
d_phatt 18-08-20 12.11
@ paolo_b3
zaphod ha scritto:
Sul fatto di bucare... aridaje


Guarda che è vero! Prova a cercare sui forum di ciclisti: la Nord non ce l'ha nessuno! emo
emo
Io vado spesso in bicicletta, infatti non ho la Nord emo
tsuki 18-08-20 12.45
Il fatto del "bucare il mix",che vedo che qualcuno minimizza,è invece importantissimo per chi suona live in spazi aperti,se uno strumento ha un suono di base "grosso e presente" anche un eventuale fonico poco capace riesce a non rovinarti un concerto.Il fatto poi di poter fare in diretta rapidamente e con 3 passaggi quello che con un altra bellissima WS fai magari con 15 passaggi e 3 sotto-menu,è un altro argomento vincente. Poi i materiali sembrano buoni perchè durano nel tempo,ed il tasso di guasti è basso.Una pubblicita' di tanti anni fa' diceva che "la potenza è nulla senza il controllo",ed applicato all'uso live delle tastiere elettroniche io lo trovo azzeccatissimo.Con le nord hai suono,lo controlli facilmente e velocemente,e questo live è fondamentale.