@ orange1978
è una domanda che spesso mi pongo...
i produttori giapponesi non falliscono quasi mai, nemmeno quando fanno prodotti che sono flop colossali, mentre in usa ma anche europa a volte basta un solo prodotto sbagliato a portare l'azienda al collasso (e alla conseguente chiusura).
dal punto di vista creativo/tecnologico i giapponesi non sono affatto innovatori come si potrebbe credere, la maggior parte delle tecnologie che usano sono frutto di ricerche europee e americane, le valvole e i transistors, la cpu...ma anche altre piu specifiche (fm, modelli fisici, convoluzione, compressione digitale, campionamento, etc) nelle quali anche l'italia ha giocato un grande ruolo.
prendiamo alcuni produttori come esempio:
per il giappone roland, korg, yamaha, nintendo, sony, akai, otari, mitsubishi, notiamo che alcune di queste sono attive dal 1800 (yamaha, e nintendo che nel 1800 faceva le carte da gioco!), per gli usa oberheim, moog music, sequential circuits, new england digital, arp, kurzweil, ensoniq, e-mu.
queste aziende giapponesi sfruttando studi teorici altrui hanno creato prodotti che hanno segnato degli standard, non si puo negarlo (es i registratori a nastro digitali pro digi e dash, omnipresenti nelle produzioni ad alto livello dal 1980 al 1998) e tra alti e bassi sono tutt'ora attive, alcune di esse ancora ai massimi livelli!
dall'altra parte quelle americane non se la son cavata altrettanto bene, a parte kurzweil che era gia fallita nel 1988 prima che se la comprasse young chang, moog music tornata da vent'anni alla carica dopo una chiusura durata parecchio, e sequential (grazie all'impegno dello stesso dave smith) le altre sono tutte fallite, pur avendo grandi idee (emu per es faceva strumenti eleganti con una raffinata implementazione midi, migliore delle concorrenti orientali)
vista cosi, gli americani e gli europei inventano, creano, spostano gli equilibri, ma poi non sono abili nella gestione dell'azienda a lungo termine.
da cosa puo dipendere tutto questo, forse dal fatto che i giapponesi sono piu seri sul lavoro, che hanno un senso di onore e responsabilità superiore che li porta pure a suicidarsi se sbagliano, che ponderano meglio le loro scelte aziendali le quali sono strutturate meglio di quelle americane...o che una volta arricchiti non pensano solo a divertirsi e sperperare capitali in "lussi"....?
è sicuramente un discorso complesso, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate (io d'altro canto una mia idea personale me la sono fatta...)
è un discorso molto complicato che poco c'entra con il mondo delle tastiere .. quelle giapponesi ormai sono multinazionali globalizzate che fanno anche strumenti musicali ma il loro corebusiness non è certo quello .. infatti la maggior parte di questi produttori ha abbandonato negli ultimi anni la produzione in giappone per produrre con materiali e qualità più scadenti in Malaysia o Korea o Cina ... l'Italia è fatta di piccole realtà di eccellenza molto spesso familiari che non possono competere sui numeri ma un tempo solo sulla qualità ..