(VENDO) CREAMWARE PRO 12 ASB €. 890

Antony 17-07-23 16.32
Cerco di dare una mano ad un mio carissimo amico di Sassari che propone un CREAMWARE PRO 12 ASB CON IMBALLO E ACCESSORI ORIGINALI A 900 EURO.
marcoballa 17-07-23 22.54
@ Antony
Cerco di dare una mano ad un mio carissimo amico di Sassari che propone un CREAMWARE PRO 12 ASB CON IMBALLO E ACCESSORI ORIGINALI A 900 EURO.
strumento decisamente BEN suonante (come pure il Minimax, clone del Minimoog, uscito nello stesso periodo).
da dire che il mercato dell'usato sta prendendo vie fantascientifiche...
sono strumenti che per qualche motivo ignoto vengono messi in vendita al triplo del loro valore reale (ricordo che io pagai sia questo che il Minimax circa 350 euro l'uno, solo pochi anni fa, rivendendo gli stessi a medesimo prezzo un paio di anni dopo).

a 900 euro probabilmente si trovano strumenti di ben maggiore qualità, però non sto a sindacare sulle scelte personali, se riesce a venderlo a quel prezzo tanto meglio emo
Antony 18-07-23 01.20
@ marcoballa
strumento decisamente BEN suonante (come pure il Minimax, clone del Minimoog, uscito nello stesso periodo).
da dire che il mercato dell'usato sta prendendo vie fantascientifiche...
sono strumenti che per qualche motivo ignoto vengono messi in vendita al triplo del loro valore reale (ricordo che io pagai sia questo che il Minimax circa 350 euro l'uno, solo pochi anni fa, rivendendo gli stessi a medesimo prezzo un paio di anni dopo).

a 900 euro probabilmente si trovano strumenti di ben maggiore qualità, però non sto a sindacare sulle scelte personali, se riesce a venderlo a quel prezzo tanto meglio emo
Come si dice: ambasciator non porta pene.
Pochi anni fa questo strumento poteva essere acquistato, alla fine della sua produzione, a 750/800 euro nuovo.
Mi è stato proposto come permuta per uno dei mie 2 kronos 73 e mi si offrivano 600 euro di conguaglio. Ma la cosa non mi interessa e preferisco valutare gli strumenti che ho menzionato nei miei annunci e mi sono offerto di agevolare, per quanto mi è possibile, la vendita dello strumento che appartiene ad un mio caro amico.
Oggi sui mercatini ne vedo solo 2 in vendita e uno è proposto a 1.100 euro.
Potrei dire lo stesso di Korg Radias, SupernovaII, JP8000, JP8080, AN1X, OB12A...con prezzi dell'usato allucinanti. Ma se il mercato dell'usato sta prendendo vie fantascientifiche credo che la "colpa non sia solo dei privati ma soprattutto dei tanti negozi che attuano spesso una becera speculazione.
marcoballa 18-07-23 08.23
@ Antony
Come si dice: ambasciator non porta pene.
Pochi anni fa questo strumento poteva essere acquistato, alla fine della sua produzione, a 750/800 euro nuovo.
Mi è stato proposto come permuta per uno dei mie 2 kronos 73 e mi si offrivano 600 euro di conguaglio. Ma la cosa non mi interessa e preferisco valutare gli strumenti che ho menzionato nei miei annunci e mi sono offerto di agevolare, per quanto mi è possibile, la vendita dello strumento che appartiene ad un mio caro amico.
Oggi sui mercatini ne vedo solo 2 in vendita e uno è proposto a 1.100 euro.
Potrei dire lo stesso di Korg Radias, SupernovaII, JP8000, JP8080, AN1X, OB12A...con prezzi dell'usato allucinanti. Ma se il mercato dell'usato sta prendendo vie fantascientifiche credo che la "colpa non sia solo dei privati ma soprattutto dei tanti negozi che attuano spesso una becera speculazione.
vero emo
PandaR1 18-07-23 11.11
@ Antony
Come si dice: ambasciator non porta pene.
Pochi anni fa questo strumento poteva essere acquistato, alla fine della sua produzione, a 750/800 euro nuovo.
Mi è stato proposto come permuta per uno dei mie 2 kronos 73 e mi si offrivano 600 euro di conguaglio. Ma la cosa non mi interessa e preferisco valutare gli strumenti che ho menzionato nei miei annunci e mi sono offerto di agevolare, per quanto mi è possibile, la vendita dello strumento che appartiene ad un mio caro amico.
Oggi sui mercatini ne vedo solo 2 in vendita e uno è proposto a 1.100 euro.
Potrei dire lo stesso di Korg Radias, SupernovaII, JP8000, JP8080, AN1X, OB12A...con prezzi dell'usato allucinanti. Ma se il mercato dell'usato sta prendendo vie fantascientifiche credo che la "colpa non sia solo dei privati ma soprattutto dei tanti negozi che attuano spesso una becera speculazione.
La colpa e' di chi compra. Chi vende puo' benissimo vendere (o provare a) al prezzo che crede, anche fuori dal mondo, e fa benissimo a mio parere, se li fuori c'e' qualcuno che glieli da. I prezzi vengono legittimati nel momento in cui c'e' qualcuno che compra a quel prezzo, prima sono solo pie speranze.

Se c'e' gente disposta a pagare 20000 euro per una panda 4x4 dell'83 fanno benissimo a venderla a quel prezzo...

D'altra parte ormai sul nuovo c'e' una tale abbondanza che non e' che si e' obbligati a comprare synth d'epoca... a 400 euro c'e' il behringer pro-800 ad esempio... se uno vuole sborsarne 900 per un clone d'epoca problemi suoi...
Antony 19-07-23 09.18
@ PandaR1
La colpa e' di chi compra. Chi vende puo' benissimo vendere (o provare a) al prezzo che crede, anche fuori dal mondo, e fa benissimo a mio parere, se li fuori c'e' qualcuno che glieli da. I prezzi vengono legittimati nel momento in cui c'e' qualcuno che compra a quel prezzo, prima sono solo pie speranze.

Se c'e' gente disposta a pagare 20000 euro per una panda 4x4 dell'83 fanno benissimo a venderla a quel prezzo...

D'altra parte ormai sul nuovo c'e' una tale abbondanza che non e' che si e' obbligati a comprare synth d'epoca... a 400 euro c'e' il behringer pro-800 ad esempio... se uno vuole sborsarne 900 per un clone d'epoca problemi suoi...
Sono d'accordo con la tua disamina.
Permettimi, però, di aggiungere che la "colpa" è anche di chi compra il nuovo a prezzi che ormai sono considerati ridondanti, esagerati, vergognosi alimentando le richieste sempre più imbarazzanti delle varie aziende che producono strumenti musicali con tasti neri e bianchi.

E poi potrebbe anche essere che il clone d'epoca avrà un prezzo di mercato stabile o che continua a salire mentre l'equivalente Behringer dopo 3 mesi te lo tirano dietro.
tsuki 19-07-23 19.27
@ Antony
Sono d'accordo con la tua disamina.
Permettimi, però, di aggiungere che la "colpa" è anche di chi compra il nuovo a prezzi che ormai sono considerati ridondanti, esagerati, vergognosi alimentando le richieste sempre più imbarazzanti delle varie aziende che producono strumenti musicali con tasti neri e bianchi.

E poi potrebbe anche essere che il clone d'epoca avrà un prezzo di mercato stabile o che continua a salire mentre l'equivalente Behringer dopo 3 mesi te lo tirano dietro.
Concordo. E dico anche che non bisogna comprare solo per il nome piu' o meno "quotato".Parlando di Behringer ad esempio,il PolyD è uno strumento serio,basta sentire i confronti con l'analogico d'epoca, costando 12 o 13 volte di meno,dice la sua,ma siccome non c'è scritto MOOG in tanti lo snobbano.Il costo del nuovo poi sta' diventando assurdo,per spendere 5000 euri in una tastiera (a parte che si deve averli) ci vogliono motivazioni davvero valide,io credo che un Kronos per esempio,venga sfruttato dai piu' (mè compreso) a non piu' del 30% delle sue potenzialita',e magari quando uscira' la sostituta verra' venduta senza neppure averla esplorata come si deve....Pero' dopo la XXX2,esce la 3,e poi la 4...E' un giro,la cui reale necessita' è tutta da dimostrare.Ben venga dunque l'usato in condizioni ottime e a prezzi adeguati.
paolo_b3 19-07-23 19.40
@ Antony
Cerco di dare una mano ad un mio carissimo amico di Sassari che propone un CREAMWARE PRO 12 ASB CON IMBALLO E ACCESSORI ORIGINALI A 900 EURO.
Ma non è per caso che hai anche un Ice-cream-ware da vendere? Fa un caldo...

emo
giosanta 20-07-23 00.41
tsuki ha scritto:
...Parlando di Behringer ad esempio,il PolyD è uno strumento serio,basta sentire i confronti con l'analogico d'epoca, costando 12 o 13 volte di meno,dice la sua,ma siccome non c'è scritto MOOG in tanti lo snobbano...

In linea di massima concordo, tuttavia ritengo ci siano contesti dove anche il nome (ma non solo, parlando di Moog) pesa, e parecchio.
filigroove 20-07-23 01.02
@ giosanta
tsuki ha scritto:
...Parlando di Behringer ad esempio,il PolyD è uno strumento serio,basta sentire i confronti con l'analogico d'epoca, costando 12 o 13 volte di meno,dice la sua,ma siccome non c'è scritto MOOG in tanti lo snobbano...

In linea di massima concordo, tuttavia ritengo ci siano contesti dove anche il nome (ma non solo, parlando di Moog) pesa, e parecchio.
Sì, nel contesto del feticismo e del collezionismo. Per chi gli strumenti li adopera davvero, che sia per divertimento o per lavoro, il nome non conta nulla, conta solo suono, interfaccia, affidabilità e, in modo conscio o inconscio, estetica.
wildcat80 20-07-23 06.43
Parlando di cose concrete, i problemi non sono il nome o la filosofia (copia, originale, etc etc) che stanno dietro a uno strumento, quanto la sua bontà: come suona, costruzione, usabilità, supporto nel tempo (firmware, eventuali aggiornamenti fisici) e assistenza post-vendita.
Ammettendo che Behringer sia ottima sul suono, discreta per la costruzione e migliorabile per tutto il resto (avendone avuti alcuni, penso davvero sia così), la differenza di prezzo fra un originale e una copia resta comunque lo stesso ampiamente ingiustificata.
Per il prezzo del Creamware, un pezzo di storia in tema clonazioni, la penso in maniera piuttosto scontata: ognuno chiede quel che ritiene opportuno.
giosanta 20-07-23 10.07
filigroove ha scritto:
Sì, nel contesto del feticismo e del collezionismo. Per chi gli strumenti li adopera davvero, che sia per divertimento o per lavoro, il nome non conta nulla, conta solo suono, interfaccia, affidabilità e, in modo conscio o inconscio, estetica.

Sarà, ma su palchi importanti continuo a vedere i soliti nomi.
tsuki 20-07-23 13.21
@ giosanta
tsuki ha scritto:
...Parlando di Behringer ad esempio,il PolyD è uno strumento serio,basta sentire i confronti con l'analogico d'epoca, costando 12 o 13 volte di meno,dice la sua,ma siccome non c'è scritto MOOG in tanti lo snobbano...

In linea di massima concordo, tuttavia ritengo ci siano contesti dove anche il nome (ma non solo, parlando di Moog) pesa, e parecchio.
Pero' ci sono delle prove sul tubo dove la registrazione dell'originale rispetto al Poly D è riconoscibile solo da orecchie espertissime per differenze davvero minime...Poi d'accordo,uno vuole Moog ed ok Moog,pero' se conti il prezzo abissalmente inferiore e la buona resa per un uso "medio" non so' se sia piu' un fatto di passione personale che reale...Oggi chi lavora con la musica è costretto a badare al sodo, a meno che non si lavori a livello altissimo.
giosanta 20-07-23 13.40
tsuki ha scritto:
Pero' ci sono delle prove sul tubo...

No guarda, evidentemente mi sono spiegato male. Per me Dio salvi Behringer, ci mancherebbe. Dico solo che per i "Wakeman", i "Wright" di turno esiste anche un problema d'immagine, quindi di "nomi" da cui non credo possano prescindere.
E non si tratta assolutamnete solo di un problema di soldi perché quelli possono abbondare anche nelle tasce di un perfetto sconosciuto, è proprio un problema d'immagine, GIUSTO o SBAGLIATO che sia.
filigroove 20-07-23 18.30
@ giosanta
tsuki ha scritto:
Pero' ci sono delle prove sul tubo...

No guarda, evidentemente mi sono spiegato male. Per me Dio salvi Behringer, ci mancherebbe. Dico solo che per i "Wakeman", i "Wright" di turno esiste anche un problema d'immagine, quindi di "nomi" da cui non credo possano prescindere.
E non si tratta assolutamnete solo di un problema di soldi perché quelli possono abbondare anche nelle tasce di un perfetto sconosciuto, è proprio un problema d'immagine, GIUSTO o SBAGLIATO che sia.
Behringer non è particolarmente improntata al live nei suoi synth (vedi il formato e in molti casi l’assenza di memorie). Ha puntato più sulla particolarità del prodotto e sulla varietà dell’offerta che su un prodotto più generalista e con feature all’avanguardia, non ha una workstation in listino. Non ha niente che possa interessare a Wakeman e soci per il momento. Ma se uno ha uno studio casalingo e non si è preso un Model D per me è una cosa strana (a meno che non sia uno dei tanti che non usa hardware).
Il discorso della rete di assistenza è relativo, dal momento che il rischio all’acquisto è minimo, dato il prezzo.
tsuki 20-07-23 21.14
@ filigroove
Behringer non è particolarmente improntata al live nei suoi synth (vedi il formato e in molti casi l’assenza di memorie). Ha puntato più sulla particolarità del prodotto e sulla varietà dell’offerta che su un prodotto più generalista e con feature all’avanguardia, non ha una workstation in listino. Non ha niente che possa interessare a Wakeman e soci per il momento. Ma se uno ha uno studio casalingo e non si è preso un Model D per me è una cosa strana (a meno che non sia uno dei tanti che non usa hardware).
Il discorso della rete di assistenza è relativo, dal momento che il rischio all’acquisto è minimo, dato il prezzo.
Vero,pero' manco i Moog originali avevano le memorie,cosa peraltro utilissima oggi con la tecnologia attuale,anche se qualche purista sostiene che la presenza delle memorie vada ad influenzare in qualche modo la prestazione sonora del sinth,secondo mè si tratta di cose infinitesimali. Certo girare con i foglietti come negli anni 70' non è molto agevole...
MicheleJD 21-07-23 00.24
@ tsuki
Vero,pero' manco i Moog originali avevano le memorie,cosa peraltro utilissima oggi con la tecnologia attuale,anche se qualche purista sostiene che la presenza delle memorie vada ad influenzare in qualche modo la prestazione sonora del sinth,secondo mè si tratta di cose infinitesimali. Certo girare con i foglietti come negli anni 70' non è molto agevole...
ma negli anni 60-70 dove tanti strumenti erano senza memorie quanti badavano realmente a settare il suono esattamente in una maniera o impostavano in linea di massima un suono e poi aggiustavano a seconda del momento?
un po’ come con gli hammond che mi spiegavano che a seconda del feeling del momento o alla situazione aggiustano i drawbars appropriatamente.
È una curiosità ma nella mia minima esperienza sia con organi (cloni) che con synth (solo roba moderna, niente roba vintage/costosissima) a volte nei miei strimpellamenti mi viene da aggiustare al volo un po’ i drawbars o gli effetti di un piano elettrico o filtro e amp del synth magari perché quel giorno quel pezzo mi va di averlo un poco più soft o al contrario più incisivo. Piccoli tocchi, complice anche la mia limitata esperienza, ma che mi permettono di avere un suono più “mio” in quel momento… e se è così per me, mi chiedevo se non fosse prassi abituale in tempi in cui le memorie non esistevano e i live erano il pane quotidiano dei musicisti
giosanta 21-07-23 00.50
MicheleJD ha scritto:
ma negli anni 60-70 dove tanti strumenti erano senza memorie quanti badavano realmente a settare il suono esattamente in una maniera o impostavano in linea di massima un suono e poi aggiustavano a seconda del momento?...

Al di la della mia marginale esperienza personale, che si limita all’Hammond e all’Odyssey, ho visto usare live da fior di musicisti, oltre l'Odyssey (Fariselli, Corea ecc.) anche Mini Moog (Nocenzi, Premoli, Pagliuca ecc.) e ARP 2600 (Zawinul, New Trolls, Osanna, ecc.). Evidentemente quando sei padrone della logica dello strumento non ci sono problemi. Poi è ovvio che eventuali memorie sono un plus che fa comodo, ma al punto da ritenere la loro presenza derimente per l’utilizzo live PER ME, ASSOLUTAMENTE NO!
wildcat80 21-07-23 06.59
Ho sentito tantissime volte la PFM dal vivo con Premoli, e nonostante avesse il Voyager (che ha memorie) tendenzialmente per ogni pezzo utilizzava sempre lo stesso suono da capo a coda... Che 90% era il classico lead sinusoidale col filtro in auto oscillazione emo insomma un pezzo un suono con aggiustamenti d'espressione.
Poi nelle scalette magari trovavi qualche cover di De André, Celebration e Impressioni di settembre, e i lead erano molto diversi, ma niente di non configurabile in pochi secondi.
Non vorrei dire una fesseria, ma mi pare di aver visto foto in cui erano riportati segnacci di colore diverso sui vari potenziometri per richiamare visivamente i vari suoni.
giosanta 21-07-23 09.49
@ wildcat80
Ho sentito tantissime volte la PFM dal vivo con Premoli, e nonostante avesse il Voyager (che ha memorie) tendenzialmente per ogni pezzo utilizzava sempre lo stesso suono da capo a coda... Che 90% era il classico lead sinusoidale col filtro in auto oscillazione emo insomma un pezzo un suono con aggiustamenti d'espressione.
Poi nelle scalette magari trovavi qualche cover di De André, Celebration e Impressioni di settembre, e i lead erano molto diversi, ma niente di non configurabile in pochi secondi.
Non vorrei dire una fesseria, ma mi pare di aver visto foto in cui erano riportati segnacci di colore diverso sui vari potenziometri per richiamare visivamente i vari suoni.
Io parlo del periodo Mini Moog (senza memorie), Mellotron e organo Pari K61.