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Direi che è più interpretazione e controllo della dinamica. In linea teorica è possibile avere uno spartito ultradettagliato che possa darti anche informazioni di questo tipo, ma nella pratica conviene avere delle parti lineari da re-interpretare con il proprio linguaggio maturato in anni di ascolto ed esercizio.16-04-20 15.24
Ritengo che il 70% dello studio deve dedicarsi all'ascolto di Brani con le sonorità che cerchi, oltre ovviamente una conoscenza degli accordi e delle tonalità.16-04-20 16.08
Prima di tutto serve una sorta di "istinto" che deriva dall'essere naturalmente inclini ai meccanismi dell'armonia, ai suoi equilibri e alla sua esposizione misurata al fine di ottenere un discorso proporzionato e intelligibile, poi un bagaglio puramente tecnico che permetta di eseguire quello che passa per la testa.16-04-20 18.01
C'è abitudine a materializare il pensiero.16-04-20 18.41
16-04-20 19.03
In tutte le scale perché ad un certo punto gli arzigogoli visivi, per comprendere le varie posizioni da dare alle dita, cedono il passo ad un più facile "intuito sonoro", così che poi si associa il suono alle distanze e si comprenderanno meglio anche i movimenti interni.16-04-20 19.31
Pur trattandosi in buona sostanza di una semplice realizzazione (forse estemporanea) di un brano pop graziosamente armonizzato, per acquisire queste competenze servono mesi di studio, serve la metabolizzazione di molti principi e concetti che appartengono ai più disparati settori della teoria e pratica musicale...conoscerli, introiettarli, praticarli, capirli, farli propri, capire come interagiscono l’uno con l’altro.17-04-20 12.07
Succede solo a me, quando sento un brano pop arrangiato così, di pensare che è il modo più noioso di suonare un pianoforte?
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