Behringer UB-Xa (annuncio ufficiale)

  • gig69
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29-04-24 21.57

@ maxpiano69
L'hanno ordinato in troppi ed i primi batch saranno già sold-out.
A proposito,,qualcuno di voi l'ha preso? Novità? ;)
  • tsuki
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01-05-24 15.00

Mi è arrivato l'UB XA.Preso da Thomann,ordinato a Dicembre,arrivato il 30 Aprile.Son solo prime impressioni,non ho avuto il tempo di approfondire,giusto aperto e fatto suonare un po'.Allora: come dimensioni possiamo paragonarlo ad una Korg 01W,sta' bene nella custodia della Korg.Estetica:i fianchetti sembrano di legno ma credo che siano di materiale sintetico.I potenziometri non sono lussuosi ma neanche cheap come qualcuno aveva descritto,li definirei sufficenti ed abbastanza precisi.Gli interruttori con led mi sembrano simili a quelli che una volta montava la viscount sui suoi cloni hammond serie OB,direi che vanno bene.La scocca è di metallo,bella solida,il peso non mi è sembrato eccessivo,io l'ho movimentato senza grande sforzo.La tastiera è niente male per un sinth,ha una semipesatura leggera ma a primo impatto l'ho dominata bene.L'AT in certe patch mi è sembrato un po' invadente,bisognera' regolarlo (si puo' fare).I suoni sono su 4 bancate A,B,C,D,c'è un tasto shift con cui cambi bancata,in totale sono piu' di 400 suoni,di cui una bella fetta sono come in tutti gli analogici abbastanza inutili ma pronti per essere modificati come uno vuole e risalvati una volta esercitata le propria creativita'.Ma ci sono anche una buona quantita' delle grandi patch storiche belle pronte,alcuni brass,strings,pad e lead hanno proprio il sapore dei grandi analogici OB ed anche Prophet,non manca neanche il Lucky man sound...Ho apprezzato la pastosita' e la morbidezza del suono,mi è sembrato bello.Poi ha arpeggiatore,non ho provato il sequencer,i suoni vari si possono abbinare in dual o splittare,16 voci di polifonia danno buone possibilita'.Naturalmente questo sinth andra' programmato,ma a primo impatto per il costo mi è sembrato ottimo.
  • paolo_b3
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01-05-24 15.07

@ tsuki
Mi è arrivato l'UB XA.Preso da Thomann,ordinato a Dicembre,arrivato il 30 Aprile.Son solo prime impressioni,non ho avuto il tempo di approfondire,giusto aperto e fatto suonare un po'.Allora: come dimensioni possiamo paragonarlo ad una Korg 01W,sta' bene nella custodia della Korg.Estetica:i fianchetti sembrano di legno ma credo che siano di materiale sintetico.I potenziometri non sono lussuosi ma neanche cheap come qualcuno aveva descritto,li definirei sufficenti ed abbastanza precisi.Gli interruttori con led mi sembrano simili a quelli che una volta montava la viscount sui suoi cloni hammond serie OB,direi che vanno bene.La scocca è di metallo,bella solida,il peso non mi è sembrato eccessivo,io l'ho movimentato senza grande sforzo.La tastiera è niente male per un sinth,ha una semipesatura leggera ma a primo impatto l'ho dominata bene.L'AT in certe patch mi è sembrato un po' invadente,bisognera' regolarlo (si puo' fare).I suoni sono su 4 bancate A,B,C,D,c'è un tasto shift con cui cambi bancata,in totale sono piu' di 400 suoni,di cui una bella fetta sono come in tutti gli analogici abbastanza inutili ma pronti per essere modificati come uno vuole e risalvati una volta esercitata le propria creativita'.Ma ci sono anche una buona quantita' delle grandi patch storiche belle pronte,alcuni brass,strings,pad e lead hanno proprio il sapore dei grandi analogici OB ed anche Prophet,non manca neanche il Lucky man sound...Ho apprezzato la pastosita' e la morbidezza del suono,mi è sembrato bello.Poi ha arpeggiatore,non ho provato il sequencer,i suoni vari si possono abbinare in dual o splittare,16 voci di polifonia danno buone possibilita'.Naturalmente questo sinth andra' programmato,ma a primo impatto per il costo mi è sembrato ottimo.
E con la mancanza di effetti come ti trovi? La reputo a priori la più grossa pecca dello strumento.
  • tsuki
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01-05-24 15.13

@ paolo_b3
E con la mancanza di effetti come ti trovi? La reputo a priori la più grossa pecca dello strumento.
Bhè,è vero,pero' sui vecchi analogici era cosi',non c'erano effetti interni.Mha' guarda,i suoni mi son sembrati gia' buoni anche senza effetti interni,si puo' giostrare su attack e release,ad ogni modo io lo accoppiero' con un effetto analogico stereo della electro harmonix e so gia' che gli dara' piu' pastosita' e morbidezza,lo uso anche sul little phatty. Una cosa che non ho detto è che necessita per suonare al meglio di una fase di riscaldamento abbastanza lenta,come i vecchi bestioni....Se poi gli dai l'autotune ti mostra la temperatura di esercizio raggiunta dai generatori,e a raggiungere il top ci vuole qualche minuto.Insomma,scorbutichello come piace a me emo
  • paolo_b3
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01-05-24 15.25

@ tsuki
Bhè,è vero,pero' sui vecchi analogici era cosi',non c'erano effetti interni.Mha' guarda,i suoni mi son sembrati gia' buoni anche senza effetti interni,si puo' giostrare su attack e release,ad ogni modo io lo accoppiero' con un effetto analogico stereo della electro harmonix e so gia' che gli dara' piu' pastosita' e morbidezza,lo uso anche sul little phatty. Una cosa che non ho detto è che necessita per suonare al meglio di una fase di riscaldamento abbastanza lenta,come i vecchi bestioni....Se poi gli dai l'autotune ti mostra la temperatura di esercizio raggiunta dai generatori,e a raggiungere il top ci vuole qualche minuto.Insomma,scorbutichello come piace a me emo
E lo so che una volta era così, però questo è multitimbrico, gestire effetti dall'esterno mi pare un attimo più complicato
  • tsuki
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01-05-24 15.35

@ paolo_b3
E lo so che una volta era così, però questo è multitimbrico, gestire effetti dall'esterno mi pare un attimo più complicato
Il fatto è che un analogico io lo vedo con un occhio diverso che so da una WS che uso anche io per i miei impegni con la band,un analogico è suono,personalizzazione,presenza anche a bassi volumi,quindi a mè gestirlo separatamente come un vero strumento collegato ad un reverb/delay analogico puro non pesa affatto,almeno sei certo che lo stai facendo passare in qualcosa di buona qualita',perchè se ti mettono degli effetti interni scadenti ti rovina la festa...Naturalmente è solo il mio punto di vista,magari per un altro non è cosi'.
  • paolo_b3
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01-05-24 16.16

@ tsuki
Il fatto è che un analogico io lo vedo con un occhio diverso che so da una WS che uso anche io per i miei impegni con la band,un analogico è suono,personalizzazione,presenza anche a bassi volumi,quindi a mè gestirlo separatamente come un vero strumento collegato ad un reverb/delay analogico puro non pesa affatto,almeno sei certo che lo stai facendo passare in qualcosa di buona qualita',perchè se ti mettono degli effetti interni scadenti ti rovina la festa...Naturalmente è solo il mio punto di vista,magari per un altro non è cosi'.
Ma infatti mi interessava il tuo punto di vista, la mia non era una domanda retorica. emo
  • wildcat80
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01-05-24 16.18

Fermo ragazzi. Io con l'esperienza del Pro800 avrei parecchie perplessità a sganciare 1300 per un synth Behringer.
  • tsuki
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01-05-24 16.58

@ wildcat80
Fermo ragazzi. Io con l'esperienza del Pro800 avrei parecchie perplessità a sganciare 1300 per un synth Behringer.
Avere perplessita' è lecito.Comunque Pro800 ed UB XA sono due macchine abbastanza diverse,se consideri che come alternativa abbiamo l'ultimo Oberheim che costa 4 volte tanto,il discorso assume un'angolazione diversa.
  • wildcat80
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01-05-24 17.06

@ tsuki
Avere perplessita' è lecito.Comunque Pro800 ed UB XA sono due macchine abbastanza diverse,se consideri che come alternativa abbiamo l'ultimo Oberheim che costa 4 volte tanto,il discorso assume un'angolazione diversa.
Le perplessità nascono dal fatto che il comune denominatore delle falle di Behringer è quello relativo ai firmware piuttosto che alla qualità dei componenti.
Se spendo 1300 euro per un synth bitimbrico senza effetti non sono disposto a tollerare alcun bug: non è una workstation che fa mille cose, è uno strumento che fa una cosa e la deve fare senza se e senza ma.
  • mima85
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01-05-24 17.10

paolo_b3 ha scritto:
E lo so che una volta era così, però questo è multitimbrico, gestire effetti dall'esterno mi pare un attimo più complicato


Era così anche con gli originali degli anni '80. Però, a parte qualche eccezione, la bitimbricità di un synth in genere comportava che metà delle voci fosse assegnata ad un timbro, l'altra metà all'altro, e ognuno dei due gruppi di voci usciva sulla sua uscita audio indipendente. Questo consentiva di usare unità effetto esterne, canali del mixer, equalizzazioni e volumi indipendenti per le due parti. Se quindi per esempio avevi uno split con a sinistra un basso e a destra un brass, all'uscita audio del basso potevi applicare compressione ed equalizzazione ed a quella dei brass per esempio un bel chorus ed un delay/riverbero.

Chiaro andava fatto cablando ed impostando tutto a mano, però avevi un certo grado di flessibilità. Se poi avevi un grosso studio con patchbay audio ed automazioni varie via MIDI di tutto l'armamentario, con un computer a gestire tutto quanto, il lavoro veniva facilitato parecchio perché tu potevi caricare una "scena" MIDI nella tua applicazione sul computer e questo automaticamente selezionava i suoni sul synth, gli effetti sulle unità esterne, e se le apparecchiature lo consentivano anche le impostazioni dei canali sul mixer ed il percorso dei segnali nella patchbay audio. Naturalmente in questo caso stiamo parlando di ambienti di lavoro professionali con grossi budget a disposizione, perché negli anni '80/90 tutta quella roba che consentiva questo livello di automazione costava due capitali.

Se invece il synth era una di quelle eccezioni che nonostante la bitimbricità aveva una sola uscita audio allora no, li eri per forza di cose vincolato alla stessa catena esterna per entrambe le parti e questo certamente poteva essere una grossa limitazione.
  • paolo_b3
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01-05-24 17.35

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
E lo so che una volta era così, però questo è multitimbrico, gestire effetti dall'esterno mi pare un attimo più complicato


Era così anche con gli originali degli anni '80. Però, a parte qualche eccezione, la bitimbricità di un synth in genere comportava che metà delle voci fosse assegnata ad un timbro, l'altra metà all'altro, e ognuno dei due gruppi di voci usciva sulla sua uscita audio indipendente. Questo consentiva di usare unità effetto esterne, canali del mixer, equalizzazioni e volumi indipendenti per le due parti. Se quindi per esempio avevi uno split con a sinistra un basso e a destra un brass, all'uscita audio del basso potevi applicare compressione ed equalizzazione ed a quella dei brass per esempio un bel chorus ed un delay/riverbero.

Chiaro andava fatto cablando ed impostando tutto a mano, però avevi un certo grado di flessibilità. Se poi avevi un grosso studio con patchbay audio ed automazioni varie via MIDI di tutto l'armamentario, con un computer a gestire tutto quanto, il lavoro veniva facilitato parecchio perché tu potevi caricare una "scena" MIDI nella tua applicazione sul computer e questo automaticamente selezionava i suoni sul synth, gli effetti sulle unità esterne, e se le apparecchiature lo consentivano anche le impostazioni dei canali sul mixer ed il percorso dei segnali nella patchbay audio. Naturalmente in questo caso stiamo parlando di ambienti di lavoro professionali con grossi budget a disposizione, perché negli anni '80/90 tutta quella roba che consentiva questo livello di automazione costava due capitali.

Se invece il synth era una di quelle eccezioni che nonostante la bitimbricità aveva una sola uscita audio allora no, li eri per forza di cose vincolato alla stessa catena esterna per entrambe le parti e questo certamente poteva essere una grossa limitazione.
La tua esauriente spiegazione è ineccepibile, però io sono un uomo moderno (emo) e come dice Woody Allen: "tra il papa e l'aria condizionata scelgo l'aria condizionata".

Battute a parte, per un synth di oggi avrei optato per una lacuna di pedissequità rispetto all'originale ed avrei messo gli effetti settabili distintamente su ogni suono. Poi probabilmente non lo avrei comperato lo stesso, ci ragiono da un po' se aggiungere / cambiare una tastiera, ma non ho le idee molto chiare per cui tengo chiuso il borsellino.
  • tsuki
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01-05-24 17.42

@ wildcat80
Le perplessità nascono dal fatto che il comune denominatore delle falle di Behringer è quello relativo ai firmware piuttosto che alla qualità dei componenti.
Se spendo 1300 euro per un synth bitimbrico senza effetti non sono disposto a tollerare alcun bug: non è una workstation che fa mille cose, è uno strumento che fa una cosa e la deve fare senza se e senza ma.
Stai dando per scontato che abbia dei bug? Io l'ho appena provato,ma comunque avendo esperienza con gli analogici storici Prophet,,Moog,Crumar,OB,al momento ho reputato i 1300 euri spesi,se rapportati alla qualita' ed alla alternativa sul mercato che va' sui 5000 euri,giustificati come spesa per avere una spruzzata di suono Oberheim alla vecchia,e comunque volevo solo informarvi delle prime impressioni che mi ha suscitato,non sono interessato ad aprire un dibattito sulla qualita' behringer in senso lato,questa è la tastiera sinth piu' costosa che fanno e mi sembra ai primi approcci mica male,e credo che se fosse stata marcata con un logo piu' prestigioso l'avrebbero quotata molto di piu'...Poi sai,se difetti verranno fuori sicuramente il mercato non gliela mandera' a dire.Secondo mè oggi comprare un analogico puro è un po' come comprare una spyder,praticita' molto poca ma qualche emozione si.Io uso Nord Stage,Kronos e Kurz,che risolvono tutto in campo live e non solo,ma l'analogico ha un suo perchè,di nicchia ma ce l'ha.Se si trova a buon prezzo ed è valido diventa piu' accessibile,a 5200 euri no...
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01-05-24 17.50

Purtroppo quella dei bug firmware è una costante in casa Behringer, ne ho avuto diversi synth loro e al momento non sono così sicuro che un investimento simile sia proprio liscio... Fai tu che il Behringer 6 aveva la modalità 8 voci attivabile ovviamente per un errore di programmazione.
  • mima85
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01-05-24 19.24

paolo_b3 ha scritto:
per un synth di oggi avrei optato per una lacuna di pedissequità rispetto all'originale ed avrei messo gli effetti settabili distintamente su ogni suono


Visto tutto quello che ci ha messo Behringer per far uscire l'UB-Xa sul mercato mi sa che è meglio che abbiano scelto di lasciar perdere gli effetti interni, o avremmo visto il synth in vendita non prima di almeno altri 6 anni emo
  • tsuki
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01-05-24 21.16

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
per un synth di oggi avrei optato per una lacuna di pedissequità rispetto all'originale ed avrei messo gli effetti settabili distintamente su ogni suono


Visto tutto quello che ci ha messo Behringer per far uscire l'UB-Xa sul mercato mi sa che è meglio che abbiano scelto di lasciar perdere gli effetti interni, o avremmo visto il synth in vendita non prima di almeno altri 6 anni emo
E poi mettendoci un processore come si deve e la possibilita' di settarlo per ogni suono magari il prezzo sarebbe salito troppo,ed è chiaro che UB-XA dovrebbe avere la sua forza nel rapporto qualita'-prezzo,è chiaro che se il prezzo sale troppo ci si rivolge ad altre produzioni,magari.
  • wildcat80
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01-05-24 21.31

@ mima85
paolo_b3 ha scritto:
per un synth di oggi avrei optato per una lacuna di pedissequità rispetto all'originale ed avrei messo gli effetti settabili distintamente su ogni suono


Visto tutto quello che ci ha messo Behringer per far uscire l'UB-Xa sul mercato mi sa che è meglio che abbiano scelto di lasciar perdere gli effetti interni, o avremmo visto il synth in vendita non prima di almeno altri 6 anni emo
Peraltro il pezzo migliore del Deepmind è il multieffetto realizzato con il know how di TC Electronics e Klark Teknik, quindi...
  • gig69
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01-05-24 21.50

@ tsuki
Mi è arrivato l'UB XA.Preso da Thomann,ordinato a Dicembre,arrivato il 30 Aprile.Son solo prime impressioni,non ho avuto il tempo di approfondire,giusto aperto e fatto suonare un po'.Allora: come dimensioni possiamo paragonarlo ad una Korg 01W,sta' bene nella custodia della Korg.Estetica:i fianchetti sembrano di legno ma credo che siano di materiale sintetico.I potenziometri non sono lussuosi ma neanche cheap come qualcuno aveva descritto,li definirei sufficenti ed abbastanza precisi.Gli interruttori con led mi sembrano simili a quelli che una volta montava la viscount sui suoi cloni hammond serie OB,direi che vanno bene.La scocca è di metallo,bella solida,il peso non mi è sembrato eccessivo,io l'ho movimentato senza grande sforzo.La tastiera è niente male per un sinth,ha una semipesatura leggera ma a primo impatto l'ho dominata bene.L'AT in certe patch mi è sembrato un po' invadente,bisognera' regolarlo (si puo' fare).I suoni sono su 4 bancate A,B,C,D,c'è un tasto shift con cui cambi bancata,in totale sono piu' di 400 suoni,di cui una bella fetta sono come in tutti gli analogici abbastanza inutili ma pronti per essere modificati come uno vuole e risalvati una volta esercitata le propria creativita'.Ma ci sono anche una buona quantita' delle grandi patch storiche belle pronte,alcuni brass,strings,pad e lead hanno proprio il sapore dei grandi analogici OB ed anche Prophet,non manca neanche il Lucky man sound...Ho apprezzato la pastosita' e la morbidezza del suono,mi è sembrato bello.Poi ha arpeggiatore,non ho provato il sequencer,i suoni vari si possono abbinare in dual o splittare,16 voci di polifonia danno buone possibilita'.Naturalmente questo sinth andra' programmato,ma a primo impatto per il costo mi è sembrato ottimo.
Bene thank! Ovviamente tienici aggiornati sulle tue impressioni , soddisfazioni o qualche pecca in divenire ;) Ho chiesto opinioni su chi l'avesse perchè intanto ho spremuto per bene il jx8p per capirne le potenzialità. E' piuttosto limitato rispetto al Ub-XA o peggio al Rev2 Prophet ma mi piace quello che riesco a tirar fuori,,e mi piace anche la pasta sonora..
Il punto è che l'ipg800 è sempre un ipad,,mi mancano i controlli analogici insomma e le ben superiori feature di Ub-Xa e Prophet 8 rev2, sono interessato per questo ad entrambi. Ma ho un dubbio, ho scelto di spendere poco con il Roland e di avere,con tutti i suoi limiti, un suono di analogico vero dell'epoca, insomma, ho paura che i nuovi analogici, seppure molto più potenti, non abbiano lo stesso "carattere" di un popolare polifonico anni 80 seppur economico..
Sto indeciso quindi se prendere il Rev2 usato (DCO ma potentissimo e con effetti) o un UB-XA nuovo (VCO) oppure se affiancare al JX8P un Berhinger Model D per avere almeno i lead su cui agire al volo in modo "analogico"..
  • tsuki
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01-05-24 22.51

@ gig69
Bene thank! Ovviamente tienici aggiornati sulle tue impressioni , soddisfazioni o qualche pecca in divenire ;) Ho chiesto opinioni su chi l'avesse perchè intanto ho spremuto per bene il jx8p per capirne le potenzialità. E' piuttosto limitato rispetto al Ub-XA o peggio al Rev2 Prophet ma mi piace quello che riesco a tirar fuori,,e mi piace anche la pasta sonora..
Il punto è che l'ipg800 è sempre un ipad,,mi mancano i controlli analogici insomma e le ben superiori feature di Ub-Xa e Prophet 8 rev2, sono interessato per questo ad entrambi. Ma ho un dubbio, ho scelto di spendere poco con il Roland e di avere,con tutti i suoi limiti, un suono di analogico vero dell'epoca, insomma, ho paura che i nuovi analogici, seppure molto più potenti, non abbiano lo stesso "carattere" di un popolare polifonico anni 80 seppur economico..
Sto indeciso quindi se prendere il Rev2 usato (DCO ma potentissimo e con effetti) o un UB-XA nuovo (VCO) oppure se affiancare al JX8P un Berhinger Model D per avere almeno i lead su cui agire al volo in modo "analogico"..
Guarda io ho il JX 8P col suo programmer,ha si il suono dell'epoca ma il suono Roland,bellissimo ma molto diverso da come suonava un Oberheim o un Prophet,UB XA è molto somigliante agli Obherheim,Jx 8P è un mezzo super JX 10,sono molto diversi.