11-02-15 17.43
scusate per la banalità della domanda ma non mi è chiaro l'utilizzo pratico degli intervalli.11-02-15 19.35
11-02-15 22.34
ecco....dopo una buona infarinatura degli intervalli semplici (quelli composti vanno dall'ottava in poi), puoi passare alla costruzione delle scale maggiori e minori con le relative alterazioni in chiave, le quali alterazioni a loro volta fanno parte di un altro capitolo denominato "circolo (o ciclo) delle quinte" attraverso il quale è possibile determinare le tonalità.12-02-15 10.26
scusate ma io li ho chiamati gradi dopo aver visto il video; nella realtà leggo da altre parti che in una scala maggiore gli intervalli, non i gradi, sono tutti o maggiori o giusti.12-02-15 10.36
Il grado è una posizione specifica all' interno di una scala: I= tonica, III= modulante o caratteristica, IV= sottodominante, VII= sensibile ...etc.12-02-15 13.02
per farti capire meglio18-02-15 19.07
uso questo mio 3d per una ulteriore delucidazione: osservando il circolo delle quinte e ruotando in senso orario determino le alterazioni con i diesis, se invece ruoto in senso antiorario i bemolle.18-02-15 19.33
per quanto riguarda i diesis, l'unico che mi viene in mente è discendere di un semitono dalla tonalità per torvare l'ultimo diesis in chiave...20-02-15 20.13
grazie 1000 per il momento, mi hai fornito ulteriore materiale sul quale ragionare20-02-15 23.36
In soldoni: il penultimo b è la tonalità e si sommano per quarte ascendenti, l' ultimo # è la sensibile della tonalità e si sommano per quinte ascendenti.21-02-15 05.31