Gli intervalli

  • anonimo

11-02-15 17.43

scusate per la banalità della domanda ma non mi è chiaro l'utilizzo pratico degli intervalli.
Dopo aver letto alcune nozioni di teoria ed usando alcune tabelle ho preso una nota a caso, la nota Si, poi ho preso il Re ed il Fa.

A questo punto mi sono chiesto quali distanze esistono tra le tre note in semitoni; Si--->Re=1,5 st quindi dalla tabella ho ricavato che è un intervallo di terza minore; Si---->Fa=3 toni, quindi quinta diminuita?

Se non ho errato a fare i conti, mi chiedo, da profano, sulla utilità di tali informazioni: servono a trovare le proprietà degli accordi?

grazie e scusate per le banalità

p.s.
con cosa ho ragionato:

scala di Si maggiore
SI DO# RE# MI FA# SOL# LA# SI

So che i gradi I,IV,V,VIII si chiamano giusti, e i rimanenti maggiori; se ad un "intervallo" giusto aggiungo un semitono si chiama eccedente se invece sottraggo un semitono si chiama diminuito. Se ad un intervallo maggiore invece se sottraggo un semitono diventa minore, se lo aggiungo eccedente.
Edited 11 Feb. 2015 18:29
  • vin_roma
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11-02-15 19.19

Hai un Mac, vero?
  • gabrieleagosta
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11-02-15 19.35

mark_c ha scritto:
Si--->Re=1,5 st


1,5 toni, ovvero 3 semitoni.

mark_c ha scritto:
Se non ho errato a fare i conti, mi chiedo, da profano, sulla utilità di tali informazioni: servono a trovare le proprietà degli accordi?


Ad esempio, ti possono essere utili per costruire gli accordi: un intervallo di terza maggiore più uno di terza minore formano una triade maggiore, se li inverti fanno una triade minore; se alla triade maggiore ci aggiungi un'altra terza maggiore avrai un accordo Maj7, se invece la settima è minore avrai un 7 (dominante); e così via.

Inoltre conoscere gli intervalli e saperli riconoscere ad orecchio è utilissimo quando devi (tra)scrivere accordi, melodie, assoli ecc...perchè riduce molto l'esigenza di avere lo strumento a portata di mano.
  • anonimo

11-02-15 20.00

@ vin_roma
Hai un Mac, vero?
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  • jacus78
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11-02-15 22.34

ecco....dopo una buona infarinatura degli intervalli semplici (quelli composti vanno dall'ottava in poi), puoi passare alla costruzione delle scale maggiori e minori con le relative alterazioni in chiave, le quali alterazioni a loro volta fanno parte di un altro capitolo denominato "circolo (o ciclo) delle quinte" attraverso il quale è possibile determinare le tonalità.
come vedi, come ti ho scritto nell'altro 3d, è tutto collegato. scale-intervalli-circolo delle quinte sono 3 cose diverse ma che alla fine se non conosci uno non puoi conoscere l'altro. questi 3 concetti sono fondamentali per poter scrivere accordi e musica in generale in maniera decente.

ps, il "si-re-fa" è una triade diminuita.
Edited 11 Feb. 2015 21:38
  • anonimo

12-02-15 10.26

scusate ma io li ho chiamati gradi dopo aver visto il video; nella realtà leggo da altre parti che in una scala maggiore gli intervalli, non i gradi, sono tutti o maggiori o giusti.

Bizzarro il fatto che ci sia sempre questa corrispondenza, che mi crea confusione, tra gradi ed intervalli, numericamente parlando.
Edited 12 Feb. 2015 9:27
  • vin_roma
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12-02-15 10.36

Il grado è una posizione specifica all' interno di una scala: I= tonica, III= modulante o caratteristica, IV= sottodominante, VII= sensibile ...etc.

L' intervallo è la distanza tra le note svincolata dalla posizione sulla scala, es. in Do magg.: Do/Re è una 2^, Do/Fa è una 4^ ma, sempre in Do magg., anche Mi/La è una 4^...
I gradi si esprimono con la numerazione ordinale ('I' primo, 'IV' quarto, 'VI' sesto...), gli intervalli con la numerazione naturale (2^ seconda, 9^ nona, 5^ quinta...)
Edited 12 Feb. 2015 13:36
  • jacus78
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12-02-15 13.02

per farti capire meglio

gradi, faccio un esempio: nella scala di Do, il do sarà il 1 grado, il re il 2, il mi il 3 e cosi via...
nella scala di fa, il fa sarà il 1 grado, il sol il 2, il la il 3 e cosi via....
nela scala di lab, il lab sarà il 1 grado, il sib il 2, il do il 3 e cosi via....

l'intervallo invece è la distanza tra una nota e un altra....ad esempio mi-la 4 giusta....fa-re 6 maggiore... sol-do# 4 eccedente.... sol-reb 5 diminuita.... il 1 grado corrisponde alla prima nota presa in considerazione per formare l'intervallo.

sempre per esempio possiamo dire che mi-sol, in cui tra il 1 grado (mi) e il 3grado(sol) c'è 1 tono+1 semitono nel mezzo, è un intervallo di 3 minore.
Edited 12 Feb. 2015 12:04
  • anonimo

13-02-15 07.56

grazie a tutti
  • anonimo

18-02-15 19.07

uso questo mio 3d per una ulteriore delucidazione: osservando il circolo delle quinte e ruotando in senso orario determino le alterazioni con i diesis, se invece ruoto in senso antiorario i bemolle.

Partendo da C la sua quinta è G e successivamente D etc... mi chiedevo se esiste un metodo(trucco?) senza tirare in ballo toni e semitoni, questo per trovare immediatamente le alterazioni in una scala

grazie
  • jacus78
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18-02-15 19.33

per quanto riguarda i diesis, l'unico che mi viene in mente è discendere di un semitono dalla tonalità per torvare l'ultimo diesis in chiave...
ad esempio, il sol maggiore ha il fa# in chiave (un semitono sotto quindi).
il re ha il do# come ultima alterazione (sempre un semitono sotto al re), ma il fa# te lo devi ricordare.
il la come ultima alterazione in chiave ha il sol#(semitono sotto), ma i primi 2 li devi ricordare
il mi come ultima alterazione ha il re# /semitono sotto al mi), ma le prime 3 le devi ricordare, e cosi via....


i bemolli invece se ci fai caso l'ultima alterazione corrisponde alla tonalità successiva:
ad esempio: il fa ha il sib in chiave, il quale sib sarebbe la tonalità maggiore successiva al fa....
il sib maggiore hai il sib e il mib come ultima alterazione, che corrisponde alla tonalità successiva....
il mib ha il sib, mib e lab, il quale lab è l'ultima alterazione ma che corrsiponde anche alla tonalità successiva...

non so se ti sia di aiuto ma non conosco altri "trucchi".
in ogni caso, devi cmq sapere i toni e i semitoni megio di come ti chiami, se te ne mangi uno salta tutto l'ambaradan..... per come la vedo io è sempre meglio farsi i conticini.
Edited 18 Feb. 2015 18:37
  • anonimo

20-02-15 20.13

grazie 1000 per il momento, mi hai fornito ulteriore materiale sul quale ragionare
  • vin_roma
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20-02-15 23.36

In soldoni: il penultimo b è la tonalità e si sommano per quarte ascendenti, l' ultimo # è la sensibile della tonalità e si sommano per quinte ascendenti.

Nel caso di Fa magg. la 4^ precedente al primo b utile è Fa (la tonalità)
Nel caso di Do magg. la 5^ precedente al primo # utile è Si (la sensibile di Do magg.)
  • jacus78
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21-02-15 05.31

mark_c ha scritto:
grazie 1000 per il momento, mi hai fornito ulteriore materiale sul quale ragionare

è proprio lì il punto, ragionare.... se ci lavori come me o vin_roma e qualche altro utente qua dentro, viene tutto automatico, visto che li ripetiamo e li scriviamo e li spieghiamo ogni giorno.... a volte i ragazzi mi chiedono come faccio ad essere cosi veloce a ricavare tonalità, relative minori, intervalli e tutto il resto....non è che siamo dei geni, ma avendoli tutto il giorno sotto mano diventa un lavoro come un altro.
se non ci lavori, e questi conti te li fai 1-2 volte al mese, è un pò come iniziare sempre da capo.

sono 6 argomenti che sono tutti collegaati tra loro: toni e semitoni, scale, intervalli, ciclo delle quinte, tonalità e accordi.... e non puoi sapere un argomento meglio e l'altro peggio, perchè gira e rigira vai a finire sempre da qualche parte dentro 1 di questi 6 argomenti. chè alla fine se ne capisci il meccanismo, non è che abbiano difficoltà einsteniane....! è roba di scuola media insomma. gli accordi seppur di facile meccanismo anch'essi, hanno di contro una vastità impressionante, sia sotto il profilo prettamente armonico (rivolti, settime, none, semidiminiuite, diminuite) che sotto quello didattico.... e per questo diventa un pò più difficile memorizzarli tutti, ma facendoti sempre i conti riesci a capirne la natura, se poi hai anche un buon orecchio sei apposto. tu inizia con i primi 5, gli accordi te li fai per ultimi. sarai più avvantaggiato. buono studio.
Edited 21 Feb. 2015 4:41
  • anonimo

23-02-15 21.21

ti ringrazio