03-06-15 17.24
Salve gente,,, ho trovato su internet questo articolo, e mi sembra molto interessante.03-06-15 17.24
Giuseppe Verdi in una lettera del 1884, indirizzata alla commissione musicale del governo italiano, che non ebbe successo nel suo tentativo, parlava di una riduzione che anche lui avrebbe visto di buon grado e cioè dal corista “normale” di 435Hz ad un corista di 432Hz, scrivendo al riguardo una frase di notevole importanza: “per esigenze matematiche“.03-06-15 18.21
04-06-15 11.14
mio cugggino mi ha raccontato che una volta ha scritto una canzone a 440 e non se la filava nessuno, poi l'ha suonata a 432 ed è diventata un successo04-06-15 11.47
La frequenza del “La” a 432Hz venne proposta dai fisici Sauveur, Meerens, Savart, e dagli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi, e venne calcolata su un Do centrale (indice 3) di 256 cicli al secondo. Il diapason a 432Hz, approvato all’unanimità dal congresso dei musicisti italiani del 1881, venne dunque definito “diapason scientifico“, proprio sulla base degli studi di questi scienziati. Al contrario, la frequenza scelta a Londra nel 1953, su cui oggi viene intonata tutta la musica, viene definita “disarmonica“, perché contrasta, addirittura, con le leggi fisiche che governano l’universo.04-06-15 11.54
Dantes hai centrato il punto, anche gli strumenti dell'epoca beneficiavano di un'accordatura a 432.05-06-15 10.10
.... e pensare a suonare? sai, quei tastini bianchi e neri....


05-06-15 11.30



05-06-15 12.33
Assolutamente si05-06-15 17.17
05-06-15 22.10
06-06-15 04.26
Doppio!06-06-15 04.27
Io non canto, ma non penso che una scala con 8 Hz in meno dia giovamento al salto di registro...