Canto: registro vs colore vs tecnica

  • drmacchius
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09-12-22 18.19

ci si può allontanare per lungo tempo, ma alla fine si torna sempre su supporti musicali.

Avrei una domanda per gli esperti di canto.

A parte quando studiavo solfeggio non ho mai cantato o approfondito lo studio perché mi veniva il mal di gola, mi andava via la voce, pensavo di non avere le corde vocali adatte, mi vergognavo perché ero ridicolo.

Con 40 anni di ritardo ho scoperto la lirica e ho capito che il mio problema era semplicemente che col mio registro non potevo pensare di mettermi a cantare i Deep Purple, Aerosmith, Led Zeppelin, van allen, metallica e iron Maiden.

Ho sempre pensato di essere un baritono che non riesce ad andare in alto o un basso che non riesce ad andare in basso. Poi ho scoperto arie come la Calunnia di Rossini o l'aria di Rodolfo di bellini o "la ci darei la mano" di Mozart e sono state le uniche "canzoni" che riuscivo a cantare per intero a ore piena senza dovere andare in falsetto in alto o fare salti di ottava quando si va troppo in basso.
Pensavo di non potermi definire un basso perché in basso non riesco a cantare il re e il mi lo faccio a volume basso e lo tengo corto (e pensavo che per essere un basso bisognasse essere in grado di cantare un mi facendo tremare i muri per un minuto come cesare siepi o Giulio neri). Pensavo pure di non essere baritono perché gli acuti del figaro di Rossini li faccio solo in falsetto.

ma ho scoperto relativamente di recente che ci sono diversi tipi di basso, che oltre al registro esiste anche il colore della voce e che comunque l´estensione e il colore possono essere modulati con la tecnica.

pensavo che i bassi dovessero avere la voce cavernosa come Berry white, il cantante dei Crash test dumnies, o Mario biondi, ma poi ho scoperto che Till linderman (il cantante dei Rammstein) e Tom weites sono baritoni (come d'altronde lo era pure Freddy mercury). Poi mi sono reso conto che pure de André era un basso e non aveva la voce da orco e thomas quastoff ha la voce più chiara di frank Sinatra. Pensavo di non potermi considerare un basso perché non ho la voce cupa come chi canta Jesus must die del Jesus Christ superstar, poi ho scoperto solo di recente Christofer lee come cantante e mi sono reso conto che ha la mia stessa estensione di voce e la voce chiara -almeno da giovane-.

MMM ei crash test dummies mi viene uno schivo e sinceramente mi viene male cantare pure de André (ma anche fossati e conte) e Coen cantano sempre sul mi basso, ma faccio fatica a capire se sia un problema di estensione o del fatto che io provo di cantare quella nota di petto a voce piena e loro "parlano" più che cantarla.

Lo so che la cosa più semplice sarebbe parlare con un maestro serio, ma al momento non ne ho proprio modo e il attualmente sarebbe più un interesse "culturale" e una curiosità per capire a che registro appartengo e cosa cantare in macchina quando viaggio da solo senza farmi venire la laringite.

Le parti che mi vengono meno faticose nelle arie delle opere vengono riportate come essere scritte sia per basso che per baritono e non ho capito se sono portate in estensioni differenti a seconda dei cantanti disponibili o se sono scritte in spettri della scala intermedi che possono essere cantanti sia dai bassi andando in alto o dai baritoni andando in basso.

Quando cantano sia lirica che pop i cantanti che che ho sentito che sembrano avere una estensione a cui mi posso avvicinare io sono Thomas Quastoff, Erwin Schott, Ferruccio fontaneto, ildebrando d´ arcangelo, Ilda abdrazakov. Quando Quastoff o Abdrazakov cantano jazz mi fanno illudere che anche io potrei mettermi a fare karaoke senza dovermi vergognare, ma non mai capito se cantano le canzoni in tonalità originale o trascritta.

Qualcuno mi può spiegare come si fa a capire la differenza tra basso cantante, basso buffo, basso baritono e baritono e quali sono i colori naturali della voce o le tecniche per modularli?
  • serpaven
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10-12-22 07.47

@ drmacchius
ci si può allontanare per lungo tempo, ma alla fine si torna sempre su supporti musicali.

Avrei una domanda per gli esperti di canto.

A parte quando studiavo solfeggio non ho mai cantato o approfondito lo studio perché mi veniva il mal di gola, mi andava via la voce, pensavo di non avere le corde vocali adatte, mi vergognavo perché ero ridicolo.

Con 40 anni di ritardo ho scoperto la lirica e ho capito che il mio problema era semplicemente che col mio registro non potevo pensare di mettermi a cantare i Deep Purple, Aerosmith, Led Zeppelin, van allen, metallica e iron Maiden.

Ho sempre pensato di essere un baritono che non riesce ad andare in alto o un basso che non riesce ad andare in basso. Poi ho scoperto arie come la Calunnia di Rossini o l'aria di Rodolfo di bellini o "la ci darei la mano" di Mozart e sono state le uniche "canzoni" che riuscivo a cantare per intero a ore piena senza dovere andare in falsetto in alto o fare salti di ottava quando si va troppo in basso.
Pensavo di non potermi definire un basso perché in basso non riesco a cantare il re e il mi lo faccio a volume basso e lo tengo corto (e pensavo che per essere un basso bisognasse essere in grado di cantare un mi facendo tremare i muri per un minuto come cesare siepi o Giulio neri). Pensavo pure di non essere baritono perché gli acuti del figaro di Rossini li faccio solo in falsetto.

ma ho scoperto relativamente di recente che ci sono diversi tipi di basso, che oltre al registro esiste anche il colore della voce e che comunque l´estensione e il colore possono essere modulati con la tecnica.

pensavo che i bassi dovessero avere la voce cavernosa come Berry white, il cantante dei Crash test dumnies, o Mario biondi, ma poi ho scoperto che Till linderman (il cantante dei Rammstein) e Tom weites sono baritoni (come d'altronde lo era pure Freddy mercury). Poi mi sono reso conto che pure de André era un basso e non aveva la voce da orco e thomas quastoff ha la voce più chiara di frank Sinatra. Pensavo di non potermi considerare un basso perché non ho la voce cupa come chi canta Jesus must die del Jesus Christ superstar, poi ho scoperto solo di recente Christofer lee come cantante e mi sono reso conto che ha la mia stessa estensione di voce e la voce chiara -almeno da giovane-.

MMM ei crash test dummies mi viene uno schivo e sinceramente mi viene male cantare pure de André (ma anche fossati e conte) e Coen cantano sempre sul mi basso, ma faccio fatica a capire se sia un problema di estensione o del fatto che io provo di cantare quella nota di petto a voce piena e loro "parlano" più che cantarla.

Lo so che la cosa più semplice sarebbe parlare con un maestro serio, ma al momento non ne ho proprio modo e il attualmente sarebbe più un interesse "culturale" e una curiosità per capire a che registro appartengo e cosa cantare in macchina quando viaggio da solo senza farmi venire la laringite.

Le parti che mi vengono meno faticose nelle arie delle opere vengono riportate come essere scritte sia per basso che per baritono e non ho capito se sono portate in estensioni differenti a seconda dei cantanti disponibili o se sono scritte in spettri della scala intermedi che possono essere cantanti sia dai bassi andando in alto o dai baritoni andando in basso.

Quando cantano sia lirica che pop i cantanti che che ho sentito che sembrano avere una estensione a cui mi posso avvicinare io sono Thomas Quastoff, Erwin Schott, Ferruccio fontaneto, ildebrando d´ arcangelo, Ilda abdrazakov. Quando Quastoff o Abdrazakov cantano jazz mi fanno illudere che anche io potrei mettermi a fare karaoke senza dovermi vergognare, ma non mai capito se cantano le canzoni in tonalità originale o trascritta.

Qualcuno mi può spiegare come si fa a capire la differenza tra basso cantante, basso buffo, basso baritono e baritono e quali sono i colori naturali della voce o le tecniche per modularli?
hai aperto l'eterno dilemma di ogni cantante...

esistono dei limiti fisici dovuti alla lunghezza ed allo spessore delle corde vocali che determinano il range nel quale possono vibrare, ma tutto quello che ci sta intorno (cavità laringee, orali, ma anche rinofaringee) e sopratutto come riesci ad utilizzarle e modificarle nelle varie dimensioni determinano come l'emissione delle corde possa essere "caricata" acusticamente ed arricchita di preziose risonanze. ti faccio un esempio: una corda da chitarra tesa in aria libera suonerà molto flebilmente ma se sarà fissata ad un manico l'emissione verrà arricchita da delle risonanze, se il manico starà attaccato ad una cassa l'insieme ri-suonerà in maniera differente, non solo a causa delle dimensioni ma anche della a forma ed a come e con che legno è costruita quest'ultima prendendo corpo e sopratutto volume.
inoltre a seconda di come "pizzichi" la corda questa emetterà il suono in maniera differente.

emettere in basso quasi sempre è più facile e meno stancante senza utilizzare tecniche particolari rispetto a farlo in alto, per questo quasi tutti i can-tanti che non studiano approfonditamente si sottocategorizzano per cercare di giustificare la mancanza di studio con dei limiti/caratteristiche fisiologiche.

a questo aggiungici il fatto che ciò che noi percepiamo "dall'interno" mentre parliamo o cantiamo non è quello che sente ci ci sta accanto. la nostra percezione è falsata dalla trasduzione endossea che ammorbidisce ed arricchisce di basse frequenze la nostra voce. per questo motivo le prime volte che ascoltiamo la nostra voce registrata ci sembra povera, stridula e molto meno piacevole rispetto a come ci aspettavamo di sentirla.

ma attenzione, così come in alto cercare di emettere più in basso del naturale range fisiologico ad elevati livelli di emissione può portare ad affaticare e danneggiare le corde (tecnica dell'affondo con del monaco fulgido esempio)

suoni il pianoforte e nel corso della tua vita/crescita musicale negli anni avrai dedicato allo studio dello strumento molte ore che oggi ti hanno portato ad avere padronanza dello strumento ed a suonare in un certo modo.

la voce è uno strumento e come tale deve essere studiato per poter essere utilizzato bene nel canto.

il solo fatto che abbiamo incorporato uno strumento fonatorio e che lo utilizziamo per parlare (spesso male, ed anche per far quello si impiegano alcuni anni in una età nella quale si impara molto velocemente...) non significa che possiamo utilizzarlo per cantare, così come se mi porto a casa un fazioli gran coda non divento automaticamente un pianista.

si può estendere il range vocale imparando ad utilizzare le varie emissioni ed a farle risuonare correttamente in modo da ottenere una coerenza di emissione che ammorbidisce i vari passaggi, ma per riuscire a farlo occorrono anni di studio.

a tutto questo aggiungici il fatto che negli anni le corde (anche allenate) perdono elasticità e che se le maltratti, strapazzi e le rompi i problemi quasi sicuramente te li porterai appresso per il resto della vita.

purtroppo non esistono scorciatoie o metodi miracolosi, occorre studiare con un bravo maestro che possa guidarti e correggerti negli errori (impossibile farlo da autodidatti, perchè non ti accorgeresti degli errori, occorrono anni anche per sviluppare una corretta propriocettività dello strumento fonatorio e riuscire a capire dove/quando si sbaglia) per cercare di utilizzare al meglio ciò che madre natura ci ha donato, consapevoli che il tempo che passa lo degraderà e che anche volendo e/o potendo non potremo cambiarlo.
  • maxpiano69
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10-12-22 09.04

Un thanks strameritato a serpaven, nella tua esaustiva risposta rileggo le stesse cose che dice una mia amica che fa la "vocal coach" a livello professionale (da molto tempo).

PS: ti sei trasferito a Torino?
  • cecchino
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10-12-22 10.14

@ maxpiano69
Un thanks strameritato a serpaven, nella tua esaustiva risposta rileggo le stesse cose che dice una mia amica che fa la "vocal coach" a livello professionale (da molto tempo).

PS: ti sei trasferito a Torino?
Mi associo, è sempre un piacere leggere le spiegazioni di serpaven sul canto (e sì, mi associo anche alla domanda emo)
P. S. Bentornato Macchius
  • drmacchius
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10-12-22 10.31

@ serpaven
hai aperto l'eterno dilemma di ogni cantante...

esistono dei limiti fisici dovuti alla lunghezza ed allo spessore delle corde vocali che determinano il range nel quale possono vibrare, ma tutto quello che ci sta intorno (cavità laringee, orali, ma anche rinofaringee) e sopratutto come riesci ad utilizzarle e modificarle nelle varie dimensioni determinano come l'emissione delle corde possa essere "caricata" acusticamente ed arricchita di preziose risonanze. ti faccio un esempio: una corda da chitarra tesa in aria libera suonerà molto flebilmente ma se sarà fissata ad un manico l'emissione verrà arricchita da delle risonanze, se il manico starà attaccato ad una cassa l'insieme ri-suonerà in maniera differente, non solo a causa delle dimensioni ma anche della a forma ed a come e con che legno è costruita quest'ultima prendendo corpo e sopratutto volume.
inoltre a seconda di come "pizzichi" la corda questa emetterà il suono in maniera differente.

emettere in basso quasi sempre è più facile e meno stancante senza utilizzare tecniche particolari rispetto a farlo in alto, per questo quasi tutti i can-tanti che non studiano approfonditamente si sottocategorizzano per cercare di giustificare la mancanza di studio con dei limiti/caratteristiche fisiologiche.

a questo aggiungici il fatto che ciò che noi percepiamo "dall'interno" mentre parliamo o cantiamo non è quello che sente ci ci sta accanto. la nostra percezione è falsata dalla trasduzione endossea che ammorbidisce ed arricchisce di basse frequenze la nostra voce. per questo motivo le prime volte che ascoltiamo la nostra voce registrata ci sembra povera, stridula e molto meno piacevole rispetto a come ci aspettavamo di sentirla.

ma attenzione, così come in alto cercare di emettere più in basso del naturale range fisiologico ad elevati livelli di emissione può portare ad affaticare e danneggiare le corde (tecnica dell'affondo con del monaco fulgido esempio)

suoni il pianoforte e nel corso della tua vita/crescita musicale negli anni avrai dedicato allo studio dello strumento molte ore che oggi ti hanno portato ad avere padronanza dello strumento ed a suonare in un certo modo.

la voce è uno strumento e come tale deve essere studiato per poter essere utilizzato bene nel canto.

il solo fatto che abbiamo incorporato uno strumento fonatorio e che lo utilizziamo per parlare (spesso male, ed anche per far quello si impiegano alcuni anni in una età nella quale si impara molto velocemente...) non significa che possiamo utilizzarlo per cantare, così come se mi porto a casa un fazioli gran coda non divento automaticamente un pianista.

si può estendere il range vocale imparando ad utilizzare le varie emissioni ed a farle risuonare correttamente in modo da ottenere una coerenza di emissione che ammorbidisce i vari passaggi, ma per riuscire a farlo occorrono anni di studio.

a tutto questo aggiungici il fatto che negli anni le corde (anche allenate) perdono elasticità e che se le maltratti, strapazzi e le rompi i problemi quasi sicuramente te li porterai appresso per il resto della vita.

purtroppo non esistono scorciatoie o metodi miracolosi, occorre studiare con un bravo maestro che possa guidarti e correggerti negli errori (impossibile farlo da autodidatti, perchè non ti accorgeresti degli errori, occorrono anni anche per sviluppare una corretta propriocettività dello strumento fonatorio e riuscire a capire dove/quando si sbaglia) per cercare di utilizzare al meglio ciò che madre natura ci ha donato, consapevoli che il tempo che passa lo degraderà e che anche volendo e/o potendo non potremo cambiarlo.
grazie per esaustiva risposta. Ma non ho capito. La differenza di colore della voce la fa la natura o la tecnica? Se non hai la voce cavernosa come Biondi o Berry White non sei un basso? O ti devi rovinare le corde vocali come Tom Waits per avercela anche in un registro baritono?

Bisogna fare anni di studio per capire a che registro si appartiene? io canto senza faticare a voce piena dal mi basso al do alto. il re basso fatico e tossisco e provo a cantarlo ma il re alto devo andare in falsetto o farmi andare via la voce per cantarlo.

Che registro sono?
  • drmacchius
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10-12-22 11.10

@ drmacchius
grazie per esaustiva risposta. Ma non ho capito. La differenza di colore della voce la fa la natura o la tecnica? Se non hai la voce cavernosa come Biondi o Berry White non sei un basso? O ti devi rovinare le corde vocali come Tom Waits per avercela anche in un registro baritono?

Bisogna fare anni di studio per capire a che registro si appartiene? io canto senza faticare a voce piena dal mi basso al do alto. il re basso fatico e tossisco e provo a cantarlo ma il re alto devo andare in falsetto o farmi andare via la voce per cantarlo.

Che registro sono?
questo brano é in una estensione che trovo comoda e riesco a cantare tutto a voce piena anche quando va in basso al minuto 3:35, ma quando va in alto ci arrivo, ma sono corto e forse dovrei studiare per non tenere la nota.

Brano 1

Anche questo brano lo trovo tutto in una estensione comoda
brano 2

anche questa mi sembra una estemsione comoda
brano 3
Brano 4

ma cosí in basso non vado neanche a piangere
Brano 5

e a far questo faccio una fatica boia
Brano 6

ma ad andare cosí in alto non ce la faccio e anche quando non fa gli acuti lo trovo faticoso

Brano 7

I brani che riesco a fare tranquillamente li cantano sia bassi che baritoni. ma anche Freddy mercury era baritono e in alto come lui non ci andrò mai, ma non ce la farò mai nemmeno a fare il sarastro.
  • drmacchius
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10-12-22 12.23

@ drmacchius
questo brano é in una estensione che trovo comoda e riesco a cantare tutto a voce piena anche quando va in basso al minuto 3:35, ma quando va in alto ci arrivo, ma sono corto e forse dovrei studiare per non tenere la nota.

Brano 1

Anche questo brano lo trovo tutto in una estensione comoda
brano 2

anche questa mi sembra una estemsione comoda
brano 3
Brano 4

ma cosí in basso non vado neanche a piangere
Brano 5

e a far questo faccio una fatica boia
Brano 6

ma ad andare cosí in alto non ce la faccio e anche quando non fa gli acuti lo trovo faticoso

Brano 7

I brani che riesco a fare tranquillamente li cantano sia bassi che baritoni. ma anche Freddy mercury era baritono e in alto come lui non ci andrò mai, ma non ce la farò mai nemmeno a fare il sarastro.
La parte del nero la canto tranquillo, ma lui quando va in basso sembra un orco e la voce estremamente vibrante, io ce l´ho cosí solo la mattina dopo una sbornia. Io la tocco di petto e becco la nota, ma non mi viene la voce alla biondi. è una questione di tecnica, di voce educata, di colore o registro?

Jesus Christ superstar
  • serpaven
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10-12-22 12.40

@ maxpiano69
Un thanks strameritato a serpaven, nella tua esaustiva risposta rileggo le stesse cose che dice una mia amica che fa la "vocal coach" a livello professionale (da molto tempo).

PS: ti sei trasferito a Torino?
emo

si, da giugno
  • serpaven
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10-12-22 12.42

@ cecchino
Mi associo, è sempre un piacere leggere le spiegazioni di serpaven sul canto (e sì, mi associo anche alla domanda emo)
P. S. Bentornato Macchius
emo

si, abbiamo riunito la famiglia e raggiunto nostra figlia che vive e lavora a Torino da parecchi anni.
  • serpaven
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10-12-22 12.49

@ drmacchius
grazie per esaustiva risposta. Ma non ho capito. La differenza di colore della voce la fa la natura o la tecnica? Se non hai la voce cavernosa come Biondi o Berry White non sei un basso? O ti devi rovinare le corde vocali come Tom Waits per avercela anche in un registro baritono?

Bisogna fare anni di studio per capire a che registro si appartiene? io canto senza faticare a voce piena dal mi basso al do alto. il re basso fatico e tossisco e provo a cantarlo ma il re alto devo andare in falsetto o farmi andare via la voce per cantarlo.

Che registro sono?
non hai letto con attenzione, le caratteristiche fisiche ti danno un range nel quale le tue corde riescono ad emettere senza particolari sforzi, lo studio e la tecnica ti consentono di estenderlo e/o utilizzarlo in maniera fisiologicamente corretta sfruttando le varie modalità di emissione. non esistono classificazioni rigide, nè modi "artisticamente" corretti di cantare, c'è chi ha fatto fortuna rovinandosi la voce e a molti piace ascoltare voci (per me) rovinate che "ragliano" o "abbaiano" in maniera (PER ME) ignobile.
  • serpaven
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10-12-22 12.53

drmacchius ha scritto:
Bisogna fare anni di studio per capire a che registro si appartiene? io canto senza faticare a voce piena dal mi basso al do alto. il re basso fatico e tossisco e provo a cantarlo ma il re alto devo andare in falsetto o farmi andare via la voce per cantarlo.

perdonami, tu non canti, "emetti" che è cosa ben diversa...

per cantare occorre aver studiato, così come per suonare un qualunque altro strumento.

ripeto: se abbiamo uno strumento non siamo automaticamente musicisti, perchè se si accetta per qualunque strumento è così difficile da capire quando si parla di voce e canto?

qualunque buon maestro può classificare la tua voce dopo un paio di lezioni, (anche se è difficile trovarli) purtroppo in ambito vocale subentra l'aspetto psicologico per cui ci si autoconvince che "sei quello che riesci a fare", ma (come con qualunque altro strumento) se studi puoi fare di più!
  • WTF_Bach
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10-12-22 13.12

Per quel che ne capisco io, tranne poche eccezioni in un principiante sovente l’estensione è sempre quella - ovvero quella centrale.

È il timbro, in realtà, a far capire qual’è il registro in cui posizionare il cantante.

Con lo studio poi si completa l’estensione e si arricchisce il colore specifico.
  • drmacchius
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10-12-22 17.56

@ serpaven
drmacchius ha scritto:
Bisogna fare anni di studio per capire a che registro si appartiene? io canto senza faticare a voce piena dal mi basso al do alto. il re basso fatico e tossisco e provo a cantarlo ma il re alto devo andare in falsetto o farmi andare via la voce per cantarlo.

perdonami, tu non canti, "emetti" che è cosa ben diversa...

per cantare occorre aver studiato, così come per suonare un qualunque altro strumento.

ripeto: se abbiamo uno strumento non siamo automaticamente musicisti, perchè se si accetta per qualunque strumento è così difficile da capire quando si parla di voce e canto?

qualunque buon maestro può classificare la tua voce dopo un paio di lezioni, (anche se è difficile trovarli) purtroppo in ambito vocale subentra l'aspetto psicologico per cui ci si autoconvince che "sei quello che riesci a fare", ma (come con qualunque altro strumento) se studi puoi fare di più!
Perdonami tu, ma a questo punto non capisco Dr io registro lo dà l’estensione o il timbro/colore. Se adesso con una voce non addestrata riesco a emettere senza faticare note intonate che vanno dal mi basso al do alto , ma parlando ho una voce chiara -tipo de André e non come Christofer lee o Russel Crow- vuol dire allenandomi potrei scoprire di essere un tenore e con lo studio cantare da controtenore o che potrei arrivare a cantare le quattro note alte che mi mancano per essere un baritono o le due basse che mi mancano per essere un basso profondo?

Il registro lo determina l’estensione di partenza della voce naturale, l‘estensione massima che si raggiunge con lo studio, il timbro e/o colore della voce?

Ci sono bassi lirici famosi che non cantano mai il sacraste e altri che lo fanno che non fanno Wotan o leporello. É per questioni di repertorio, di timbro o di registro?
  • serpaven
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10-12-22 23.37

@ drmacchius
Perdonami tu, ma a questo punto non capisco Dr io registro lo dà l’estensione o il timbro/colore. Se adesso con una voce non addestrata riesco a emettere senza faticare note intonate che vanno dal mi basso al do alto , ma parlando ho una voce chiara -tipo de André e non come Christofer lee o Russel Crow- vuol dire allenandomi potrei scoprire di essere un tenore e con lo studio cantare da controtenore o che potrei arrivare a cantare le quattro note alte che mi mancano per essere un baritono o le due basse che mi mancano per essere un basso profondo?

Il registro lo determina l’estensione di partenza della voce naturale, l‘estensione massima che si raggiunge con lo studio, il timbro e/o colore della voce?

Ci sono bassi lirici famosi che non cantano mai il sacraste e altri che lo fanno che non fanno Wotan o leporello. É per questioni di repertorio, di timbro o di registro?
ogni voce in base alle caratteristiche fisiologiche delle corde può emettere in un determinato range, con lo studio puoi imparare a cantare anche un po' più su o più giù.
per cantare non è importante dove arrivi ma COME ci arrivi.
solo con lo studio, qualunque sia il tuo registro vocale potrai utilizzare la tua voce bene, pienamente e correttamente.
se non studi sentirai solo una parte della tua voce, la meno bella, quella che costringi tra le risonanze falsocordali stressando le corde con una eccessiva pressione sottoglottica. è un po' l'effetto che hai con un tubo da irrigazione quando spremi la punta per fare arrivare il getto più lontano, ma nell'emissione corretta la voce corre liberamente, senza stressare le corde e con molto più volume dato dall'utilizzo corretto del fiato e delle risonanze.
  • d_phatt
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11-12-22 01.53

@ serpaven
ogni voce in base alle caratteristiche fisiologiche delle corde può emettere in un determinato range, con lo studio puoi imparare a cantare anche un po' più su o più giù.
per cantare non è importante dove arrivi ma COME ci arrivi.
solo con lo studio, qualunque sia il tuo registro vocale potrai utilizzare la tua voce bene, pienamente e correttamente.
se non studi sentirai solo una parte della tua voce, la meno bella, quella che costringi tra le risonanze falsocordali stressando le corde con una eccessiva pressione sottoglottica. è un po' l'effetto che hai con un tubo da irrigazione quando spremi la punta per fare arrivare il getto più lontano, ma nell'emissione corretta la voce corre liberamente, senza stressare le corde e con molto più volume dato dall'utilizzo corretto del fiato e delle risonanze.
Io sono un altro che si è fermato ai solfeggi cantati, non so cantare, non voglio cantare e non conosco neanche il significato di certi termini che hai usato in questo post emo ma mi aggiungo al coro dei "grazie" per questi interventi, davvero interessanti.
  • serpaven
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11-12-22 08.16

d_phatt ha scritto: non conosco neanche il significato di certi termini che hai usato in questo post emo ma mi aggiungo al coro dei "grazie" per questi interventi, davvero interessanti.

emo

li ho utilizzati anche perchè l'opener, drmacchius, è un medico
  • drmacchius
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11-12-22 18.36

@ serpaven
ogni voce in base alle caratteristiche fisiologiche delle corde può emettere in un determinato range, con lo studio puoi imparare a cantare anche un po' più su o più giù.
per cantare non è importante dove arrivi ma COME ci arrivi.
solo con lo studio, qualunque sia il tuo registro vocale potrai utilizzare la tua voce bene, pienamente e correttamente.
se non studi sentirai solo una parte della tua voce, la meno bella, quella che costringi tra le risonanze falsocordali stressando le corde con una eccessiva pressione sottoglottica. è un po' l'effetto che hai con un tubo da irrigazione quando spremi la punta per fare arrivare il getto più lontano, ma nell'emissione corretta la voce corre liberamente, senza stressare le corde e con molto più volume dato dall'utilizzo corretto del fiato e delle risonanze.
Grazie, credo forse di aver capito. Quello che riesco a produrre adesso col mio canto da solfeggio cantato non è la mia voce reale e non rappresenta la mia estensione potenziale, ma verosimilmente identifica orientativamente il Range in cui potrei cantare con lo studio; ma in assenza di tecnica é difficile capire se sono un baritono drammatico, basso baritono, basso cantante o mari potrei pure tranquillamente cantare da figaro senza problemi. É più o meno così?
  • WTF_Bach
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11-12-22 22.08

Guarda, è come se ti mostrassi un pannello completamente ricoperto di polvere e ti chiedessi: “di che colore è”?

Prima bisogna togliere la polvere, poi si vedrà il colore.
  • serpaven
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11-12-22 23.45

drmacchius ha scritto: in assenza di tecnica é difficile capire se sono un baritono drammatico, basso baritono, basso cantante o mari potrei pure tranquillamente cantare da figaro senza problemi

si, per cantare ci vuole studio, dalla respirazione che serve ad alimentare la colonna di fiato alla ricerca delle risonanze per poterlo fare senza stressare le corde. tutto il resto non è canto ma emissione. tanto per darti una idea la mia emissione (dal fry al falsetto, al registro di fischio non ci arrivo...) parte dal Re1 ed arriva al Re4 ma non mi sognerei mai di cantare in tale range perchè stresserei le corde in maniera irreparabile. in basso posso cantare i brani di barry white sino al Fa1 (ovviamente non ho le sue corde, nè la sua cassa o le sue cavità di risonanza e sono anche 20 cm più basso di lui) ed in alto oltre il La3 è meglio che non mi spingo e sopratutto non sevo insisterci altrimenti affatico la voce. non sono un basso, probabilmente nemmeno un baritono e mi hanno classificato sempre come tenore, ma mia tecnica mediocre, l'età e l'interruzione degli studi stanno limitando il range sopratutto in alto. il famoso "passaggio di registro" ambito da tutti i cantanti ti consente si cantare sopra il range "di petto" senza affaticare le corde, ma non tutti riescono a trovarlo ed utilizzarlo. a tutto questo aggiungici che le corde sono come dei muscoli, se non li alleni costantemente non puoi cercare la performance, tutto quello che ci sta intorno inoltre serve a "caricare l'emissione, proprio come una cassa di una chitarra. è tutto l'insieme che se ben accordato ed armonizzato suona, non la cassa il manico o le corde prese singolarmente. l'emissione "di gola" di per se non significa nulla.

prova a leggere QUI e cum grano salis prendi qualche spunto. non esistono magie, solo studio, lungo e costante.
  • drmacchius
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12-12-22 02.19

@ serpaven
drmacchius ha scritto: in assenza di tecnica é difficile capire se sono un baritono drammatico, basso baritono, basso cantante o mari potrei pure tranquillamente cantare da figaro senza problemi

si, per cantare ci vuole studio, dalla respirazione che serve ad alimentare la colonna di fiato alla ricerca delle risonanze per poterlo fare senza stressare le corde. tutto il resto non è canto ma emissione. tanto per darti una idea la mia emissione (dal fry al falsetto, al registro di fischio non ci arrivo...) parte dal Re1 ed arriva al Re4 ma non mi sognerei mai di cantare in tale range perchè stresserei le corde in maniera irreparabile. in basso posso cantare i brani di barry white sino al Fa1 (ovviamente non ho le sue corde, nè la sua cassa o le sue cavità di risonanza e sono anche 20 cm più basso di lui) ed in alto oltre il La3 è meglio che non mi spingo e sopratutto non sevo insisterci altrimenti affatico la voce. non sono un basso, probabilmente nemmeno un baritono e mi hanno classificato sempre come tenore, ma mia tecnica mediocre, l'età e l'interruzione degli studi stanno limitando il range sopratutto in alto. il famoso "passaggio di registro" ambito da tutti i cantanti ti consente si cantare sopra il range "di petto" senza affaticare le corde, ma non tutti riescono a trovarlo ed utilizzarlo. a tutto questo aggiungici che le corde sono come dei muscoli, se non li alleni costantemente non puoi cercare la performance, tutto quello che ci sta intorno inoltre serve a "caricare l'emissione, proprio come una cassa di una chitarra. è tutto l'insieme che se ben accordato ed armonizzato suona, non la cassa il manico o le corde prese singolarmente. l'emissione "di gola" di per se non significa nulla.

prova a leggere QUI e cum grano salis prendi qualche spunto. non esistono magie, solo studio, lungo e costante.
Articoli molto esaustivi. Guardando le tabelle sembra che la mia voce di base con la voce non educata da solfeggio cantato rientri nella gamma standard del basso. Nel parlato non ho la voce baritonale, quindi senza lo studio non si può capire se la mia estensione ottimale vada più verso il basso, come un basso cantante o verso l’alto come un basso baritono o un baritono.

Ci vuole molto studio e molta tecnica per capire a che registro si appartiene e che repertorio bisogna scegliere per cominciare ad esercitarsi e non rovinarsi la gola?